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Jazz e decolonizzazione s'intrecciano e riscrivono un episodio della Guerra Fredda. Espandi ▽
1960: sedici Paesi africani vengono ammessi alle Nazioni Unite, scatenando un terremoto politico. Per mantenere il controllo sulle ricchezze dell'ex Congo belga, Re Baldovino trova un alleato nell'amministrazione Eisenhower, che teme di perdere l'accesso alle forniture di uranio, vitale per la produzione di bombe atomiche. In veste di ambasciatore, il jazzista Louis Armstrong si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si trovano di fronte a un gravoso dilemma: come rappresentare un paese in cui vige ancora la segregazione razziale? La guerra fredda raggiunge l'apice quando il leader sovietico Nikita Kruscev denuncia all'Assemblea Generale la complicità delle Nazioni Unite nella destituzione di Lumumba. Un magistrale racconto a più voci e a ritmo sincopato su come è stata minata l'autodeterminazione africana negli anni '60. Recensione ❯
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Un'opera monumentale dalle immagini lucide e calibrate che fotografano il cuore e la memoria di una città. Documentario, Gran Bretagna, Paesi Bassi2023. Durata 262 Minuti.
La storia passata e presente di Amsterdam, tra il racconto dell'occupazione nazista durante la guerra e gli eventi degli ultimi anni. Espandi ▽
McQueen ritrova la vena da videoartista e costruisce un monumentale progetto di oltre quattro ore che porta nel cuore di una città e indaga la sua memoria. Rinunciando alla finzione e scegliendo il documentario, McQueen usa un approccio soprattutto visivo e cerca nell’incontro o nello scontro distanza fra immagini e parola i segni dell’Amsterdam di ieri in quella di oggi. Le immagini di McQueen, quasi sempre totali fissi, a volte campi lunghi o complessi movimenti di macchina (camera car notturni, evoluzioni della camera che ruota di 360°), danno vita a un racconto monocorde che cerca di restituire la stratificazione storica e geografica di Amsterdam. Le sue immagini, così lucide e così calibrate nelle luci e nei colori, acquisiscono valore proprio in virtù della loro fissità e ripetizione; diventano luoghi capaci di far dialogare micro e macrocosmo, luoghi abitati e, per lo spettatore, da abitare, in cui il volto e il cuore di Amsterdam – forse proprio perché distanti e invisibili – sono il volto e il cuore di ogni posto nel mondo. Recensione ❯
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Un film che parla di dignità, viaggio e cambiamento, in cui il magico paesaggio della Tanzania è al contempo sfondo e protagonista. Espandi ▽
A bordo di un treno che collega le periferie alla capitale, le vicende di alcuni viaggiatori, immersi in un'umanità vivace, colorata, povera ma piena di dignità, diventano esemplificative di un paese immerso nel cambiamento: la Tanzania. Gli abitanti dei villaggi, profondamente legati alle tradizioni, guardano con sorpresa e un po' di sospetto alle lusinghe della grande città. La fede dei nullatenenti deve superare le tentazioni della superstizione. La vita di una donna sola non è mai facile, a nessuna latitudine. In questo film interamente dedicato al viaggio, il paesaggio che si scorge dai finestrini resta uno dei protagonisti assoluti. Recensione ❯
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La ricostruzione della vita perduta del padre di Bashir Mraish. Espandi ▽
Miglior documentario al Dubai Film Festival, protagonista è il giovane disegnatore satirico giordano Bashir Mraish, figlio di uno dei massimi esponenti dell'OLP assassinato ad Atene nel 1983 dai servizi segreti israeliani. Anche Bashir all'epoca venne dichiarato morto per sbaglio. Oggi ci accompagna in un viaggio tra passato e presente, in cui ricostruisce la figura paterna e riflette sulla "causa" palestinese. Recensione ❯
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Una donna cerca di ricostruire la storia segreta del padre, un soldato sovietico la cui vita è stata profondamente segnata dalla guerra e dalla morsa della dittatura di Stalin. Espandi ▽
L'incredibile vita di un soldato sovietico di origine tatara, catturato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale e in seguito confinato in un campo di lavoro staliniano, dove trova conforto e salvezza nell'amore di una donna. Sessant'anni dopo, la figlia Sana cerca di ricostruirne la storia, di capire cosa lo ha reso l'uomo che lei ha conosciuto da bambina, consultando diari personali e archivi pubblici. La regista Aliona van der Horst affianca Sana nella sua ricerca e riesuma le storie dimenticate di tanti altri soldati sovietici caduti nella morsa della dittatura e dimenticati dalla Storia, riportando alla luce un campionario di tragedie umane rimaste occultate nel silenzio per più di sessant'anni. Recensione ❯
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L'incontro tra un giovane regista e un pescatore che vive isolato in un lago sperduto. Espandi ▽
Un giovane regista olandese di origini bosniache fa amicizia con un pescatore che vive isolato in un lago sperduto dopo la tragica esperienza della guerra civile. Un incontro basato su una comunicazione difficile che diventa sempre più intensa e poetica. Recensione ❯
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Un documentario su Sean Connery e la sua interpretazione iconica di James Bond. Espandi ▽
Un cast d'eccezione e un ricchissimo repertorio per il documentario che ricostruisce l'interpretazione più iconica di Sean Connery, l'agente segreto ideato da Fleming. Recensione ❯
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Un documentario sui possibili danni dell'elettromagnetismo a cui siamo costantemente sottoposti. Espandi ▽
La densità delle reti digitali è in espansione e a breve l'intero globo sarà costantemente connesso. Ma mentre i vantaggi di tale sviluppo sembrano essere ovvi, oscuri sono i suoi effetti sulla salute e per alcuni soggetti particolarmente sensibili le onde elettromagnetiche costituiscono un attacco implacabile. Con una cinepresa analogica Bolex, la regista segue il destino di tre persone "in fuga" dalla connettività, mostrandoci una prospettiva opposta ai confortanti spot pubblicitari di smartphone e dispositivi intelligenti. Dal Giappone ai Paesi Bassi passando dalla Svezia, il mondo visto attraverso gli occhi di coloro i quali, intrappolati in una rete invisibile, si ammalano a causa dell'elettromagnetismo, trovandosi costretti a fare scelte dolorosamente radicali e ad allontanarsi dalla modernità. Recensione ❯
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Nils vive in completa solitudine tra le montagne, ma il suo smartphone lo tiene in contatto con il resto del mondo. Espandi ▽
Fuggito dalla società per una vita da eremita in una piccola baita di legno sulle montagne norvegesi, con il suo cavallo Lettir come unico compagno, il sessantenne Nils condivide online la sua vita da sogno. Nonostante il tentativo di distanziarsi dal mondo, Nils infatti ha portato con sé il suo smartphone e deve confrontarsi con il bisogno impellente di mettersi in contatto con gli altri. Il documentario descrive e osserva con spietata ironia il modo in cui Nils cerca di trovare un equilibrio tra la comunione con la natura, sé stesso e la sua famiglia, esplorando la gestione delle relazioni a lungo termine e cercando di capire come e con chi siamo in grado di gestirle. Recensione ❯
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L'artista visiva Saskia Boddeke racconta il marito in maniera ironica e sperimentale in un alfabeto filmico poetico e surreale. Documentario, Paesi Bassi2017. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Peter Greenaway si fa protagonista e oggetto di studio nel documentario diretto da sua moglie. Espandi ▽
Quesiti, poesie, racconti, gesti, creazioni, visite nei musei e chiacchiere al bar. È così che Saskia Boddeke racconta dalla “a” alla “z” la figura del marito, il poliedrico regista Peter Greenaway, coinvolgendolo in tematiche a lui care attraverso uno scambio generazionale con la figlia Pip. “A come Amsterdam, A come autistico” rappresentano l’incipit di questo “alfabeto” filmico, poetico e un po’ sperimentale girato dalla regista in maniera profonda e umana. “C for Children”, i figli. “D for Death”, la morte, come del resto: “Film” sta per film.
Peter Greenaway è un uomo che non si ferma mai, un energico creatore anche dopo gli ottanta anni, quella data che si è preso come limite per lasciare un testamento ricco di tracce, immaginazione vivida e ironia. Un’ironia che “T”, il tempo, farà sedimentare. Recensione ❯
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Il lungo viaggio intrapreso da migliaia di rifugiati, sfidando qualunque condizione atmosferica per superare le frontiere. Espandi ▽
Il “gioco” di cui parlano i protagonisti del documentario Shadow Game è un macabro termine largamente diffuso tra i migranti per riferirsi alla rischiosa azione di passare da un paese all’ altro, attraversando i controllatissimi confini europei. Davanti alla telecamera non c’è motivo di nascondere le regole, i giocatori conoscono il rischio che affrontano e raccontano di vita e morte senza paura, ridendo e scherzando, affascinati dagli ostacoli che hanno superato e quelli che progettano di lasciarsi alle spalle, apparentemente sprezzanti del pericolo ma pienamente consapevoli dei chilometri che hanno percorso. Saltando da storia in storia il progetto di Eefje Blankevoort e Els van Driel mostra egregiamente la crudeltà delle forze dell’ordine che si scagliano armate e violente contro minorenni come se fossero pericolosi criminali ma cogliendo simultaneamente anche i cambiamenti che subiscono le vite dei giovani migranti, i quali, esposti a contesti sempre in cambiamento, pronti a subire e vivere violenze e dolore, rimanendo ancora legati a una ingenuità infantile, sono in grado di trasformare un crudele viaggio che sfida la morte in un gioco documentato tra video su TikTok e vari social. Recensione ❯
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Un saggio cinematografico del celebre documentarista Jos de Putter sulla scimmia più famosa del cinema: Cheetha. Documentario, Paesi Bassi, Belgio2014. Durata 75 Minuti.
Saggio cinematografico del celebre documentarista Jos de Putter, in cui tre scimmie famose guardano indietro nella loro vita. Espandi ▽
Saggio cinematografico del celebre documentarista Jos de Putter, in cui tre scimmie famose guardano indietro nella loro vita. Con l'aiuto di filmati di repertorio, lo spettatore intraprende il viaggio insieme a loro. C'è Cheetah, stella dei film di Tarzan. Mangia il porridge con un cucchiaio e arrotonda la sua pensione facendo ape-stract art. Poi c'è Kanzi, la scimmia più intelligente del mondo che per 30 anni ha 'lavorato' per un famoso studio sull'acquisizione del linguaggio. Infine c'è Knuckles, meno fortunata dei tre: è stato sottoposta a test che hanno lasciato il segno sul suo corpo e sul suo cervello. Il film ricorda anche Roger, compagno defunto di Knuckles. Il significato dell'opera è semplice: negli ultimi decenni abbiamo cercato di insegnare alle scimmie dei comportamenti umani; ma non sono forse loro a doverci insegnare oggi qualcosa? Recensione ❯
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Un ritratto intimo di Anton Corbijn, mentre viaggia per il mondo da cineasta fotografo e video artista. Espandi ▽
Tom Waits, Depeche Mode, U2, REM, John Lee Hooker, Bryan Ferry, Rolling Stones, Nick Cave: questi sono solo alcuni tra gli artisti immortalatati dal fotografo Anton Corbijn col suo bianco e nero immediatamente riconoscibile. Instancabile lavoratore, Corbijn ha alle spalle anche numerosissime regie di videoclip (Nirvana e Red Hot Chili Peppers), oltre che di due lungometraggi (Control, film su Ian Curtis, leader dei Joy division, e The American, girato in Italia con protagonista George Clooney). Il film offre un ritratto intimo unico e rivelatore del conflitto di un uomo dalla carriera d'oro: il sacrificio della vita privata contro il lavoro, il successo commerciale contro il desiderio di riconoscimento artistico, l'ammirazione del pubblico contro una forte esigenza di solitudine di un carattere schivo e riservato. Recensione ❯
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L'ascesa dell'attaccante più pagato della storia del calcio e il suo percorso di crescita personale. Documentario, Biografico - Svezia, Paesi Bassi, Italia2015. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gli anni decisivi del calciatore svedese Zlatan Ibrahimovi, raccontati attraverso rare immagini di archivio Espandi ▽
Nel 1999 Zlatan Ibrahimovic, cittadino svedese nato "zingaro" da padre bosniaco e madre croata, debutta nella squadra di calcio del Malmo FF, cominciando a realizzare il sogno di tutta una vita: diventare un campione. Ma la strada sarà costellata di ostacoli, molti dei quali legati al suo carattere chiuso e al suo atteggiamento a volte aggressivo. Recensione ❯
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Il film appassionante e sorprendente, un patrimonio artistico e biografico formidabile che produce un documentario creatore dello spettacolo e spettatore dell'esibizione. Documentario, Biografico - Israele, Svezia, Germania, Paesi Bassi2015. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Nonostante un travagliato making of durato 8 anni, l'acclamato regista Tomer Heymann firma il suo nuovo documentario in concomitanza col 50° anniversario della Batsheva Dance Company. Espandi ▽
È una tecnica, meglio un'anti-tecnica, una via di fuga per il corpo, per liberarlo e per rilasciare le sue zone atrofizzate. Nato dall'esigenza di comunicare coi suoi ballerini, il gaga è un metodo elaborato negli anni Ottanta da Ohad Naharin, coreografo israeliano che ha fatto del proprio corpo uno strumento narrativo, un corpo refrattario alla forza di gravità e compreso nello spazio. Nato in Israele nel 1952 e cresciuto in un kibbutz a fianco del suo gemello, affetto da autismo e per cui 'inventa' un vero e proprio linguaggio del corpo, Ohad Naharin è uno degli emblemi culturali della sua nazione. Artista magnifico, incarna il dinamismo della creazione israeliana nel mondo, realizzando la felicità aerea del movimento e la grazia della vita che danza. Capo fila della danza contemporanea israeliana, è direttore della Batsheva Dance Company, scrive col corpo una partitura nervosa, un movimento permanente guidato dalle sue suggestioni, un esercizio ginnico che si purifica diventando passo. Recensione ❯
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