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Ho voluto vedere questo film ancora in proiezione nelle sale della mia citta', e devo dire .. Non mi e' piaciuto. Il ritratto della vecchiaia
che offre il regista e' quello negativo,
Non e' credibile che la coppia del film, acculturata, agiata viva isolata e chiusa in casa, dove l'unico contatto e' questa figlia egoista e viziata che opprime i genitori raccontando la sua vita da immatura. Purtroppo nella vicenda emerge solo la presunzione e dispoticita' dei due anziani, che rifiutano tutto e e tutti. Il medico, un' assistenza domiciliare seria, l'affetto dei vicini e anche l'intervento della figlia che vuole trovare insieme al padre la soluzione. Prima della malattia della donna, i due conducevano piu' ' per scelta una vita chiusa, senza spazi verso l'esterno, improbabile per due persone coinvolte nel mondo dell'arte,.
Il diventare vecchi, inesorabile tappa della vita, non puo' essere vista solo cosi', Come una fase pre tombale, si puo' essere curiosi e creativi anche a 80 anni, e perche" no, felici e peini di amici giovani che rinfrescano e tengono ancorati alla vita, i l guaio e' la presunzione di avere sempre 30 anni, di non ammettere di aver bisogno di aiuto, di non voler a tutti i costi cambiare le proprie abitudini.
Nel film lui e' esausto non ce la fa, ma non perche' e' vecchio, nemmeno uno di 40 ce l'avrebbe fatta con tre ore la settimana d'aiuto.
Terribile l'epilogo, rifiuto comunque l'omicidio e suicidio come la soluzione a tutti i problemi.
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