La stanza accanto |
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Un film di Pedro Almodóvar.
Con Tilda Swinton, Julianne Moore, John Turturro, Alessandro Nivola.
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Titolo originale The Room Next Door.
Drammatico,
durata 107 min.
- Spagna 2024.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 dicembre 2024.
MYMONETRO
La stanza accanto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Delicata geografia dell''anima
di gabriellaFeedback: 20188 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 5 gennaio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ad Almodovar sono sempre piaciuti i contrasti, le dicotomie tra anima e corpo, tra vita e morte, rifiuto e accettazione, anche in quest'ultimo lavoro affianca due bravissime attrici diverse sia per aspetto fisico che caratteriale, Martha( Tilda Swinton) , reporter di guerra malata di cancro e Ingrid (Julianne Moore),romanziera che si ribella al fatto che qualcosa di vivente debba morire. Le due donne, amiche di vecchia data, s'incontrano dopo diversi anni, e Martha rivela all' amica il desiderio di porre fine ai suoi giorni tramite una pillola recuperata sul dark web e di accompagnarla gli ultimi giorni fino al capitolo finale, in un luogo che sceglierà, lontano da ambienti conosciuti, e di occupare la stanza accanto alla sua. Nei giorni di permanenza nella casa tra il verde, le due amiche si confronteranno, si sosterranno, condivideranno segreti e confidenze, compreso l'uomo che entrambe hanno amato , Damian ( John Turturro), ma anche le cose irrisolte, come i dissapori di Martha con la figlia Michelle che non vede da anni , il bisogno del perdono, il rimpianto delle mancanze. L’ estraneità del luogo si rivela l’ unica soluzione per andare incontro all’ estraneità della morte, le architetture degli spazi assumono un linguaggio determinante, ( la porta rossa) i colori spiccano in vibranti armonie. Così come la vicinanza di Ingrid in un momento fatidico risulta la scelta migliore, le due donne sono amiche, ma il tempo e gli anni intercorsi tra loro non hanno permesso una conoscenza intima, che però riescono a crearsi, Martha nel raccontarsi e Ingrid nell’ascoltare. Il film del regista castigliano parla di eutanasia, ma non ne fa un manifesto, ciò che gli interessa è il confronto con la vecchiaia e la fine , inevitabile, è il cambiamento, la maturità artistica di chi ha dominato in eccessi barocchi e sfacciati, verso uno stile più asciutto, impalpabile e leggero come neve che cade.
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