
Dopo aver disseminato bombe per le strade di Parigi, un gruppo di giovani disillusi passa una notte di tensione rinchiuso in un elegante grande magazzino.
Un eterogeneo gruppo di giovani, che comprende guardie doppiogiochiste, ragazzini impauriti e leader decisi, ragazze francesi e arabi, mette in atto un elaborato piano terroristico e piazza diversi ordigni in luoghi chiave di Parigi. Il loro progetto è di ritrovarsi a passare la notte in un centro commerciale, in attesa che si calmino le acque, ma non tutti loro arrivano al punto d'incontro e l'attesa snervante fa emergere i loro desideri più consumistici.
Abbiamo girato il film nel 2015, dopo gli attentati di gennaio [a Charlie Hebdo] e prima di quelli di novembre [al Bataclan]. Ci hanno persino permesso di far saltare in aria un'auto nel mezzo della città. Anche se il tema è sensibile credo che la gente che ha visto il film abbia capito che non ha nulla a che fare con gli attacchi reali che abbiamo vissuto. Le ragioni sono diverse, i bersagli sono diversi: non è un film sull'ISIS.
Girato con impressionante fluidità da Bertrand Bonello, Nocturama racconta di una rivolta ineluttabile (dice una ragazza per strada che «presto o tardi doveva succedere») ma dalle ragioni che rimangono criptiche. Del resto Bonello non intendeva firmare un teorema politico, ma mostrarlo attraverso l'azione, tanto che nella seconda parte ha dichiaratamente guardato a George A. Romero e John Carpenter oltre che ad Alan Clarke e al suo Elephant sugli scontri in Irlanda del Nord, rappresentati senza contestualizzazione. Diviso in tre sezioni e con una diverso uso del tempo in ciascuna, vanta un virtuosismo di messa in scena e montaggio davvero impressionante, che trascende - come si era proposto il regista - le possibili ragioni del terrore.