Mies Van Der Rohe: Le linee della vita

Film 2023 | Documentario, 90 min.

Anno2023
GenereDocumentario,
ProduzioneSvizzera
Durata90 minuti
Regia diSabine Gisiger
Uscitalunedì 24 febbraio 2025
DistribuzioneWanted
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Regia di Sabine Gisiger. Un film Genere Documentario, - Svizzera, 2023, durata 90 minuti. Uscita cinema lunedì 24 febbraio 2025 distribuito da Wanted. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento martedì 10 giugno 2025

La vita e la carriera dell'architetto tedesco attraverso lo sguardo delle donne della sua vita. In Italia al Box Office Mies Van Der Rohe: Le linee della vita ha incassato 3,7 mila euro .

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Il ritratto intenso di una star dell'architettura moderna letto nel suo rapporto con il mondo femminile.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 19 febbraio 2025
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 19 febbraio 2025

Ludvig Mies van der Rohe è stato uno dei grandi architetti (nonché designer) del Novecento. La sua capacità di innovare ha avuto modo di manifestarsi prima nella Germania prenazista e, successivamente alla sua fuga, negli Stati Uniti. Il documentario ce lo racconta attraverso la testimonianza della figlia Georgia, danzatrice e attrice, finendo con il proporci il ritratto di un uomo che non amava le donne. Mogli, amanti o figlie che fossero.

Una cosiddetta 'intervista impossibile' ci fa conoscere il lato nascosto di uno dei più importanti architetti del secolo scorso.

Questo documentario di Sabine Gisiger si avvicina a quello che Nathaniel Kahn dedicò a suo padre Louis realizzando My Architect. In quel caso era un figlio tenuto nascosto alla famiglia ufficiale che, dopo la morte del genitore, andava a cercare di conoscerlo attraverso le sue opere e coloro che lo avevano incontrato. Qui la regista fa ripercorrere ad un'attrice, che utilizza parole realmente dette e numerosi documenti, la vita di un uomo famoso ed ammirato mostrandocelo attraverso la lente di ingrandimento delle donne che hanno avuto a che fare con lui. La chiave di lettura è quella di una personalità dalle umili origini che, sentendosi socialmente inferiore alle donne che aveva scelto di avere al suo fianco, finiva con l'allontanarsi da loro.

Ciò si rifletteva anche sul rapporto con le tre figlie che gli avevano negato il sogno del maschio. Gisiger fa emergere la contraddizione che in più di un'occasione è emersa nei più diversi ambiti che hanno un rapporto con la creatività. Può capitare e capita che chi si esprime con grande competenza e passione (per quanto mediata dal costante richiamo alla razionalità per de Rohe) ottenendo esiti universalmente riconosciuti non sappia, al contempo, trasferire quella sensibilità nell'ambito dei rapporti umani. La moglie Ada, che scrive di star pensando a porre fine alla propria vita, l'amante Lilly Reich, designer (di una delle cui idee lui si impadronisce) le figlie di cui non si occuperà che a tratti quando sono piccole e vedrà come un peso quando, ormai grandi, lo raggiungeranno negli Stati Uniti. Tutte queste figure femminili subiranno il peso di una personalità auto centrata che emerge grazie all'escamotage dell'intervista impossibile alla figlia Georgia.

Al contempo però ci viene fatta conoscere la figura, da noi poco nota, di un'artista che, nonostante il suo cognome fosse inviso ai nazisti in quanto figlia di un nemico, seppe imporsi come attrice (con un passato di danzatrice a fianco di Mary Wigman) e, negli anni '60, come documentarista su artisti come Klee e Kandinski.

L'interesse particolare di quest'opera risiede proprio nel suo doppio livello di narrazione che mostra come, nonostante tutto, la determinazione nel voler raggiungere un obiettivo sia fondamentale. Anche quando gli ostacoli iniziano a presentarsi già nell'ambito familiare.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 18 febbraio 2025
Matteo Marelli
Film TV

Architettura e saghe familiari. Un connubio che ha le forme della ritrattistica - aneddotica, patinata, riccamente illustrata -, che spesso dialoga, insegue ed è inseguita da un mercato mirato, quello che cerca di compiacere un pubblico che vuole riconoscersi come acculturato. Vengono in mente produzioni come Aalto di Virpi Suutari o Eames - The Architect and the Painter di Jason Cohn e Bill Jersey. [...] Vai alla recensione »

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