Fuori Tempo

Film 2023 | Documentario 46 min.

Anno2023
GenereDocumentario
ProduzioneItalia
Durata46 minuti
Regia diMatilde Ramini
MYmonetro Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Regia di Matilde Ramini. Un film Genere Documentario - Italia, 2023, durata 46 minuti. Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Ultimo aggiornamento sabato 13 maggio 2023

Attraverso i materiali d'archivio e il confronto con la generazione che l'ha preceduta, la bolognese Matilde Ramini ci conduce in un viaggio fuoritempo alla scoperta della biografia di Sante Notarnicola, poeta comunista e rapinatore di banche.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
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Trailer
Un documentario molto personale sull'incontro di ideali tra un poeta bandito e la regista.
Recensione di Silvia Guzzo
sabato 13 maggio 2023
Recensione di Silvia Guzzo
sabato 13 maggio 2023

Grazie ai materiali d'archivio e all'incontro con i cari di Sante Notarnicola, la regista bolognese Matilde Ramini viaggia indietro nel tempo per scoprire e ricostruire la biografia del bandito-poeta nato nel tarantino nel 1938 e scomparso a Bologna il 22 marzo 2021. Notarnicola iniziò la militanza politica a Torino, dove si iscrisse prima alla FGCI e in seguito al PCI, per poi legarsi a gruppi rivoluzionari e anarchici. Divenne noto nei primi anni '60 per una serie di rapine a mano armata commesse insieme alla Banda del Cavallero, che nel '67 gli costarono l'incarcerazione. Condannato all'ergastolo, Notarnicola trascorse un terzo della propria vita in prigione, dove continuò a portare avanti i suoi ideali rivoluzionari, battendosi per i diritti dei detenuti.

Fuori tempo ha il pregio e il difetto di essere un documentario molto personale: se da una parte infatti il coinvolgimento della regista con la figura e l'ideologia di Notarnicola arricchisce di emotività la narrazione, dall'altra le nega quelle sfumature che una più approfondita indagine delle ombre del bandito poeta avrebbe potuto apportare.

L'interesse di Matilde Ramini per la figura di Sante Notarnicola appare evidente sin dalle prime inquadrature di Fuori tempo: la foto del passaporto della regista è infatti la prima cosa che ci viene mostrata, per poi passare ad alcune immagini d'archivio delle manifestazioni degli anni Sessanta, ritratto di un tempo "mitico" agli occhi di Ramini. L'accostamento tra passato e presente, tra la personalità e i sogni della regista e la storia di Notarnicola, si riveleranno in seguito un elemento ricorrente del documentario, una vera e propria chiave di lettura.

L'alternarsi delle riflessioni di Ramini alle parole delle poesie di Notarnicola vanno a rinforzare il continuo movimento del film tra momenti storici diversi e generazioni differenti. L'approccio personale della regista alla storia raccontata è, in effetti, l'elemento di maggior interesse del documentario: la sua partecipazione emotiva alle vicende narrate e alla storia di Notarnicola è palpabile e arricchisce il film, che nell'andare a delineare la biografia del poeta rapinatore finisce con il raccontarci qualcosa anche di colei che ha deciso di contribuire - attraverso un ritratto audiovisivo - alla costruzione di un archivio a lui dedicato.

Entrambi "fuori tempo", Notarnicola e Ramini emergono insieme dalla narrazione: il racconto della vita di Notarnicola è infatti filtrato dallo sguardo di Ramini, che nell'avventurarsi nella sua storia trova un modo alternativo per viaggiare in cerca della libertà e del cambiamento.

Sebbene infatti la regista non abbia potuto incontrare di persona il protagonista del suo film, grazie alla realizzazione di Fuori tempo quell'incontro - che è in realtà un incontro di ideali - riesce comunque ad avvenire, anche se indirettamente, attraverso una video-intervista del poeta risalente a pochi mesi prima della sua morte, attraverso le sue poesie e, soprattutto, attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto. Riuniti in una stanza, i cari di Notarnicola parlano di lui con trasporto e affetto, tentando di costruire un archivio a lui dedicato.

Tuttavia, a ben guardare, l'elemento di forza del documentario si rivela anche il suo punto di debolezza: quello che emerge da Fuori tempo, infatti, è un ritratto sicuramente partecipato, ma allo stesso tempo estremamente monocromatico di un personaggio caratterizzato da molte luci, ma anche da alcune ombre. Gli aspetti più problematici ed eticamente discutibili del passato militante di Notarnicola non vengono in effetti indagati con la giusta profondità: seppur vi sia qualche accenno alla negatività di alcune azioni da lui compiute, non le si mette mai veramente in discussione e il documentario manca di una riflessione profonda sugli atti di violenza commessi in nome di un'ideologia.

Peccato, perché un maggiore approfondimento delle ombre di Notarnicola avrebbe contribuito a delineare un ritratto più vivido del poeta rapinatore e, magari, avrebbe potuto spingere gli spettatori a una riflessione di maggior respiro, sul passato e sul presente.

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FOCUS
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sabato 13 maggio 2023
Silvia Guzzo

L’interesse di Matilde Ramini per la figura di Sante Notarnicola appare evidente sin dalle prime inquadrature di Fuori tempo: la foto del passaporto della regista è infatti la prima cosa che ci viene mostrata, per poi passare ad alcune immagini d’archivio delle manifestazioni degli anni Sessanta, ritratto di un tempo “mitico” agli occhi di Ramini. L’approccio personale della regista alla storia raccontata è, in effetti, l’elemento di maggior interesse del documentario: la sua partecipazione emotiva alle vicende narrate e alla storia di Notarnicola è palpabile e arricchisce il film, che nell’andare a delineare la biografia del poeta rapinatore finisce con il raccontarci qualcosa anche di colei che ha deciso di contribuire - attraverso un ritratto audiovisivo - alla costruzione di un archivio a lui dedicato.

Entrambi “fuori tempo”, Notarnicola e Ramini emergono insieme dalla narrazione: il racconto della vita di Notarnicola è infatti filtrato dallo sguardo di Ramini, che nell’avventurarsi nella sua storia trova un modo alternativo per viaggiare in cerca della libertà e del cambiamento.

Sebbene infatti la regista non abbia potuto incontrare di persona il protagonista del suo film, grazie alla realizzazione di Fuori tempo quell’incontro - che è in realtà un incontro di ideali - riesce comunque ad avvenire, anche se indirettamente, attraverso una video-intervista del poeta risalente a pochi mesi prima della sua morte, attraverso le sue poesie e, soprattutto, attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto.

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sabato 13 maggio 2023
Silvia Guzzo

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