Una riflessione sulla complessità delle relazioni umane e familiari. Espandi ▽
L’autorevole fisico Antonio Brissoni è impegnato in un importante progetto di ricerca sulla materia oscura. Il lavoro sembra assorbirlo al punto tale da fargli trascurare la famiglia. La sua vita viene stravolta quando suo figlio Thomas scompare all’improvviso, seguendo una donna misteriosa. La ricerca del figlio spingerà Antonio a cercare anche sé stesso, e a interrogarsi sulle relazioni familiari e sull’ignoto quale elemento irremovibile dell’esistenza. Attraverso una luce fredda che all’apparenza rende tutto chiaro ma dietro cui affiora un senso di mistero, Odoardi mette in relazione l’uomo e l’universo, scegliendo un approccio metafisico non molto coinvolgente). Come nel suo lungometraggio d’esordio Una ballata bianca e nei primi due capitoli della sua trilogia Mancanza (Mancanza-Inferno e Mancanza-Purgatorio), il regista adotta un approccio metafisico, seppur qui meno marcato, e il risultato è un thriller psicologico che tenta di sondare l’insondabile animo umano nello stesso modo in cui Antonio cerca di ‘catturare’ le particelle di materia oscura nel suo laboratorio sotterraneo.