Titolo originale | Longa noite |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Eloy Enciso |
Attori | Misha Bies Golas, Nuria Lestegás, M. Pozas Vázquez, Verónica Quintana, Verónica Quintela Manuel Pumares, Suso Meilán, Celsa Araújo, Alberto Albite, Fernando García (III), Luís Martínez (II), Cristian Díaz, Antón Sampaio, Rafael de la Fuente (II), Ramón Portas, Simón Onteniente, Carlos Meixide, Manuel Pozas, Zé Paredes. |
MYmonetro | 2,82 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 agosto 2019
Anxo ritorna nel suo villaggio natale nella campagna galiziana. Lì, viene accolto con preoccupazione dai vittoriosi e dagli sconfitti.
CONSIGLIATO SÌ
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Spagna. Nel periodo successivo alla guerra civile, le terre della Galizia e la cittadina di Lugo sono il teatro di una serie di incontri tra personaggi i cui destini sono stati influenzati dal conflitto. Un uomo, Anxo, torna in paese a bordo di un autobus, a distanza di anni. Le conversazioni con le persone incontrate sul suo cammino danno la misura del cambiamento: tra seguaci del Generalissimo Francisco Franco, esiliati, soldati ed ex-prigionieri, una società mutilata dalla guerra deve fare i conti con ciò che è stato e con ciò che resta.
Autore dalle inclinazioni etnografiche, indagate sempre da una certa criptica distanza, Eloy Enciso conferma le qualità originali e la difficoltà del suo cinema in Endless Night, una parabola oscura sulla rimarginazione forzata delle ferite di un conflitto.
Il teatro è ancora una volta quello della Galizia, territorio caro al regista, con una cittadina che ha l’aria di essere l’ultimo avamposto di civilizzazione umana, e una foresta tutto intorno che sembra pronta a inghiottire chiunque metta un piede fuori.
“O Retornado” è l’identità che viene attribuita al protagonista, ma che potrebbe essere applicata a ogni persona sul suo cammino: i pochi membri della popolazione presenti vagano come spettri, infestando uno spazio abbandonato con sguardi a un chilometro. E se “il corpo ha una memoria del proprio dolore”, ciò che li mantiene umani o giù di lì è la parola, che scorre abbondante sullo schermo a partire dal lungo e tagliente dibattito tra due mendicanti che apre il film.
La sommessa inventiva di Enciso fa sì che l’enunciazione al centro del film sia declinata in modi sempre nuovi, a volte a partire da una battuta banale, altre con un monologo solenne. I personaggi non smettono mai di negoziare la propria identità del dopoguerra, tra dinamiche di classe e di potere, in una sorta di inventario morale delle poche risorse rimaste a disposizione.
Ipnotico e sfiancante, frammentario e idiosincratico, Endless Night è un documento di cinema irrisolto: oggetto spurio che sembra provenire davvero dal passato grazie ai volti degli attori non protagonisti e alla fotografia pastosa, ma che chiama alla sfida lo spettatore con un senso di inquietudine moderno quanto spiacevole.
Nel 2012 Eloy Enciso presentava a Locarno, nella sezione Cineasti del presente, la sua opera seconda Arraianos, ritratto non convenzionale di un piccolo villaggio sospeso nel tempo, al confine tra Galizia e Portogallo, ammantato dal fantasma dell'apocalisse franchista. Un film che apriva idealmente le porte a Longa Noite, tra le proposte più suggestive e dense del Concorso internazionale di quest'anno [...] Vai alla recensione »