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venerdì 23 novembre 2018
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spazzate via le menzogne...
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Finalmente luce, chiarezza e verità su uno dei più vergognosi e celati crimini dei rossi, I cosiddetti "patrioti" ... Il film ha il pregio di raccontare una pagina ai più sconosciuta della storia (infame) della liberazione. Bellissimo film che consiglio a tutti.
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gianni wl
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venerdì 23 novembre 2018
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toccante
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Pellicola toccante. Discrete la ripresa, la sceneggiatura ed il montaggio. Alcuni attori hanno recitato davvero bene. Tutti gli italiani e le italiane dovrebbero conoscere il dramma delle foibe e del seguente esodo giuliano-dalmata.
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barbyt
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venerdì 23 novembre 2018
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rosso istria
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Film intenso e struggente, riesce nell'intento di trasmettere allo spettatore tutta la tragicità di quel periodo storico. L'impatto per chi guarda è un vero pugno nello stomaco .......
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venerdì 23 novembre 2018
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bellissimo
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Un Film bellissimo. Racconta una storia colpevolmente nascosta in tutti questi anni. Un film da divulgare e proiettare all'interno delle scuole. Non si puo cancellare la Storia
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venerdì 23 novembre 2018
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bello
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Film ben fatto e commovente.Da vedere assolutamente
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vei turineis
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venerdì 23 novembre 2018
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necessario rinfrescare la memoria storica
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il film NON tratta l'unico modo corretto, a mio parere, per raccontare di quei territori :
occorre partire dal 1919, quando iniziarono i TERRIBILI crimini commessi dagli italiani contro gli slavi;
il regista avrebbe fatto bene a leggere, PRIMA di fare il film, alcuni libri, per esempio quelli di :
Cattaruzza Marina
Cernigoi Claudia
Conti Davide
Kersevan Alessandra
Pallante PierLuigi
Pirjevec Joze
e, di Pahor Boris, leggere ALMENO 'così ho vissuto', 'figlio di nessuno', 'quello che ho da dirvi', 'tre volte no'
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vei turineis
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venerdì 23 novembre 2018
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necessario rinfrescare la 'memoria storica'
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alla luce delle recensioni sul film 'rosso Istria' mi pare enormemente necessario 'rinfrescare la memoria storica' :
1914 : “che la nostra lotta abbia un carattere anti-civile non c'importa nulla; faremo presto a sbarazzarci di tutti questi bifolchi sloveni e croati; per il disprezzo naturale che abbiamo per gli slavi, non ci preoccupiamo dei loro diritti” Ruggero Timeus (a questo fanatico ideologo razzista anti-slavo sono dedicate vie a Roma, a Trieste)
“nel 1918 l'Italia si annesse territori interamente sloveni, in cui abitava ben ¼ dell'intero popolo sloveno; il regime fascista attuò un programma di totale distruzione dell'identità nazionale slovena (e croata); già all'inizio del '21 a Trieste quasi 15.
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alla luce delle recensioni sul film 'rosso Istria' mi pare enormemente necessario 'rinfrescare la memoria storica' :
1914 : “che la nostra lotta abbia un carattere anti-civile non c'importa nulla; faremo presto a sbarazzarci di tutti questi bifolchi sloveni e croati; per il disprezzo naturale che abbiamo per gli slavi, non ci preoccupiamo dei loro diritti” Ruggero Timeus (a questo fanatico ideologo razzista anti-slavo sono dedicate vie a Roma, a Trieste)
“nel 1918 l'Italia si annesse territori interamente sloveni, in cui abitava ben ¼ dell'intero popolo sloveno; il regime fascista attuò un programma di totale distruzione dell'identità nazionale slovena (e croata); già all'inizio del '21 a Trieste quasi 15.000 italiani erano iscritti al partito fascista, il che faceva di Trieste la città più fascista del Regno d'Italia” --- dalla Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena”
nella 'Venezia Giulia' almeno 500.000 persone furono costrette, dal regime fascista, a subire l'italianizzazione dei propri originari cognomi e nomi, sloveni e croati; circa 100.000 di essi nella sola città di Trieste (1918 : OLTRE 2/3 di abitanti della 'italianissima' Trieste avevano cognomi NON italiani...)
(“sino a quando si continuerà a parlare di Venezia Giulia regione 'italianissima', senza accettarne la REALTA' di territorio abitato da più gruppi etnici, trasformato in area di conflitto inter-etnico dal '18 in poi, da noi italiani, incapaci di affrontare i problemi posti dalla compresenza di più gruppi etnici, sino ad allora si continuerà a perpetrare la MENZOGNA della 'italianità offesa' e a occultare la REALTA' dell'italianità SOPRAFFATTRICE” Collotti Enzo)
“al Trattato di Pace, a Versailles, l'Italia non trovò obiezioni alla pretesa di portare il confine al Brennero – 1919, 29 maggio - inglobando il Sud-Tirolo, territorio COMPATTAMENTE austriaco, abitato quasi solo da persone di lingua tedesca, circa 200.000 (le persone di lingua italiana viventi in Sud-Tirolo erano meno del 3%); il regime fascista proibì la denominazione Sud-Tirolo, inventò il termine 'Alto Adige'” Cattaruzza Marina
1920 : “bisogna espellere questa razza slava, barbara e inferiore, da tutto l'Adriatico” Mussolini, discorso a Pola
1920, 13 luglio : a Trieste italiani incendiano il 'Balkan / Narodni Dom', sede culturale degli sloveni, in città; i carabinieri osservano, senza intervenire...
il giorno dopo tocca a quello di Pola
è solo l'inizio della PERSECUZIONE di sloveni (e croati) da parte degli italiani... ... che arrivano a sparare in chiesa, a Trieste, contro un sacerdote che officia in sloveno
1921, marzo : italiani fascisti sparano, da un treno, contro un gruppo di bambini che giocano, a Strunjan; ne uccidono 2, ne feriscono gravemente altri 5
1921, 1° maggio : “conoscete il mio programma politico... è iniziato con l'incendio del Balkan” Francesco Giunta, capo dei fascisti a Trieste
1923 : proibita la pubblicazione di giornali in lingue slave, nel Regno d'Italia
1925 : proibizione totale dell'uso di lingue slave nelle scuole del Regno d'Italia
1926-'27 : modifica d'ufficio dei cognomi non italiani (circa 500.000)
1927 : dal 1° ottobre non è più ammessa l'esistenza di associazioni culturali slave, nel Regno d'Italia
1928 : proibizione di nomi slavi per i neonati
1930 : viene chiusa l'ultima scuola slovena, privata (era a Trieste); proibite le scritte tombali in lingue slave, nei cimiteri
1933 : proibito l'uso di lingue slave nelle funzioni religiose
1936 : a Gorizia viene assassinato Alojz Bratuz (costretto a bere olio per motore) 'colpevole' di dirigere un coro religioso sloveno
1941, 1 giugno : diventa operativa la questura italiana a Lubiana; vi vengono create camere di tortura (dove verranno uccisi uomini sloveni e violentate donne slovene) i capi sono Ettore Messana con vice Mario Ferrante, prima; Domenico Ravelli con vice Attilio Amato, dal '42
1941, da luglio : in Montenegro bombardamenti di villaggi e cittadine, deportazioni, fucilazioni immediate, rappresaglie, saccheggi, furono i comportamenti abituali dei soldati italiani
“dietro di voi non deve rimanere anima viva, né persone né animali; fate tabula rasa di tutto” tenente colonnello Renato Perico
addirittura vi furono interventi “dall'alto” per diminuire l'aggressività e la violenza dei soldati italiani nei confronti di civili montenegrini, uccisi a centinaia (compresi anziani, bambini, donne) alcuni arsi vivi...
i principali responsabili dei terribili crimini commessi in Montenegro furono : Alto Commissario Serafino Mazzolini; prefetto Franco Scasselati; questore Pietro Loti; generali Bovini / Pedrazzoni / Pirzio Biroli / Roncaglia / Tucci / Zani; dottor De Marco, medico del carcere di Cettigne
Pirzio-Bìroli Alessandro, generale, governatore militare del Montenegro :
"soldati d'Italia combattenti nel Montenegro! a voi, che portate la millenaria civiltà di Roma, questo nemico ha risposto con l'aggressione, trucidando i vostri fratelli; sono presuntuosi, vendicativi, conservano, nell'ànimo, le stìgmate delle antiche orde asiatiche; rifiutano la nostra civiltà romana, odiano la nostra superiorità, di razza e di ideali; bisogna che, per ogni nostro soldato caduto, paghino, con la vita, 10 ribelli; ricordate che il nemico è dappertutto; odiate questo popolo; ammazzate, fucilate, incendiate e distruggete questo popolo!"
1941, dicembre : soldati russi, fatti prigionieri, vengono bagnati di benzina e BRUCIATI, da un gruppo di carabinieri italiani (testimonianza di un testimone oculare dell'evento)
inizio '42 : gli italiani circondano completamente Lubiana con 41 km di filo spinato e reticolati, facendone un enorme 'campo di concentramento'
1942, 13 luglio Podhum (vicino a Fiume) : obbedendo all'ordine di Temistocle Testa, prefetto di Fiume, soldati italiani uccidono 108 civili, dai 14 anni in su; deportano in lager tutti i rimanenti abitanti del paese e ne distruggono tutte le case
da aprile '41 a settembre '43 : nella sola provincia di Lubiana (Slovenia) gli italiani fucilano circa 1.000 sloveni; ne ammazzano, in altri modi, oltre 8.000; incendiano oltre 3.000 case, distruggono circa 800 paesi; deportano nei lager italiani oltre 35.000 sloveni (anziani, bambini, donne, senza distinzione) che ricevono meno della metà del fabbisogno calorico minimo giornaliero...;
fanno deliberatamente morire d'inedia oltre 4.500 persone, slovene e croate, nel solo lager di Rab / Arbe (qui il tasso di mortalità fu SUPERIORE a quello del lager tedesco di Buchenwald)
http://www.linkiesta.it/it/article/2012/07/06/rab-la-auschwitz-dimenticata-dagli-italiani/8121/
http://www.unive.it/media/allegato/dep/n7/Interviste/Gombac_a.pdf
gli internati del lager di Monigo venivano ricoverati all'H di Treviso, quando erano allo stremo : i medici restavano esterrefatti vedendo le loro condizioni di denutrizione (testimonianza del primario Menenio Bortolozzi)
in quel lager morirono oltre 230 persone, di cui oltre 50 bambini; sepolti nel cimitero di Treviso : oggi NULLA li ricorda
“tra gli internati i morti erano decine, ogni giorno; in fretta venne costruito un nuovo cimitero, in paese” (Mario Cordaro, ufficiale medico nel lager di Gonars – Udine -)
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/01/27/news/il-coraggio-di-mario-cordaro-schindler-nel-lager-di-gonars-1.12848997
http://www.linkiesta.it/it/article/2012/07/15/ecco-le-auschwitz-italiane-di-cui-non-sappiamo-nulla/8248/
(il lager di Gonars è stato completamente distrutto, senza creare alcun 'segno di memoria'; NESSUN RICORDO per le migliaia di civili slavi internati, nemmeno per le circa 500 persone morte lì --– molti erano anziani, bambini, donne ---)
“si ammazza troppo poco!” generale Robotti
“gli sloveni dovrebbero essere ammazzati, tutti, senza alcuna pietà” maggiore Agueci
“a qualunque costo deve essere stabilito il dominio italiano, anche se dovessimo far sparire tutti gli sloveni e distruggere la Slovenia” generale Robotti
i principali responsabili del tentativo di genocidio degli sloveni (e di altri slavi) sono, dopo Mussolini, i generali : Cerruti Guido / Coronati Emilio / Fabbri Umberto / Gambara Gastone / Ghe Carlo Maccari Alessandro / Magaldi Gherardo / Montagna Renzo / Orlando Taddeo / Patti / Peligra Pirzio Biroli Alessandro / Pitau / Quarra-Sito Edoardo / Roatta Mario / Robotti Mario Ruggiero Vittorio / Scipione / Vecchiarelli; il tenente colonnello Cuiuli Vincenzo, comandante del lager di Rab / Arbe; i governatori locali Bastianini Giuseppe / Giunta Francesco; il commissario Grazioli Emilio
1942, giugno : a Trieste, 'Villa Triste' diviene centro di tortura, sotto il comando di Giuseppe Gueli, più Gaetano Collotti e la sua 'banda'
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/08/21/news/la_regina_di_villa_triste_lebrea_triestina_che_super_le_torture-20710886/
1943, 14/17 luglio : nella zona di Mallakasha 80 villaggi albanesi rasi al suolo dai soldati italiani, che uccidono centinaia di civili; eccidio poi definito la “Marzabotto albanese”
complessivamente l'occupazione italiana dell'Albania causò : 28.000 albanesi morti; 12.600 feriti; 43.000 internati nei lager italiani; 61.000 abitazioni incendiate; 850 villaggi distrutti; eliminati circa 100.000 capi di bestiame; distrutti centinaia di migliaia di alberi da frutto
italiani principali responsabili di crimini in Grecia : colonnello (poi generale) Del Giudice – diretto responsabile di torture mortali colonnello Venieri – diretto responsabile di violenze carnali capitano Di Prima Castergio – come Del Giudice e come Venieri tenente Spatalo – come Venieri, nonché assassino di civili sottotenenti Onorato e Altantone – come Del Giudice
NESSUN responsabile di crimini in Albania, Grecia, Jugoslavia, è stato processato
http://www.fisicamente.net/MEMORIA/index-1607.htm
dopo l'8 settembre '43 : “era peggio essere presi dai fascisti della 'banda' di Pietro Koch che dai tedeschi” Griner Massimiliano
(i 'reparti di polizia' praticanti la tortura erano molti; altri capi di esse : Alfieri / Bardi / Bernasconi / Bossi / Castellanzi / Chiurco / Collotti / De Larderel / De Santis / Finizio / Fiorentini / Fumai / Gueli / Pennacchio / Pollastrini / Ruggiero / Sorlini)
“fino al 1950 il Kras (Carso) era abitato in netta prevalenza da Sloveni; non era considerabile 'Venezia Giulia' : nome inventato dall'imperialismo italiano (come 'Alto Adige'), dunque nome privo di preciso significato geografico e storico” --- Michieli Roberta e Zelco Giuliano
la Repubblica Italiana “nata dalla Resistenza” NON ha processato NEANCHE 1 degli ITALIANI RESPONSABILI DI CRIMINI in Africa, nei Balcani, in Grecia, nei lager creati dal Regno d'Italia
De Gasperi, con il FONDAMENTALE avallo degli U.S.A., riuscì a evitare a TUTTI i criminali italiani sia i processi, sia le estradizioni
in Italia NON c'è stato l'equivalente del 'processo di Norimberga' : PURTROPPO!
febbraio 2000 : PER LA 1° VOLTA un rappresentante ufficiale della Repubblica Italiana “nata dalla Resistenza” rende omaggio alle vittime di un lager creato dall'Italia (avviene al 'sacrario jugoslavo' nel cimitero di Gonars)
2003, 7 settembre : “ho preso parte, assieme a ex-internati e semplici cittadini. al pellegrinaggio al cimitero dell'isola di Molat / Melada, in occasione del 60° anniversario dello 'scioglimento' di quel lager italiano, dove morirono quasi 1.000 internati; 6 giorni dopo analoga manifestazione sull'isola di Rab / Arbe; NESSUNA presenza di rappresentanti ufficiali della Repubblica Italiana 'nata dalla Resistenza'...” Carlo Spartaco Capogreco (autore de “I campi del duce”, Einaudi)
a oggi NESSUN rappresentante della Repubblica Italiana 'nata dalla Resistenza' è andato a Rab / Arbe, a inginocchiarsi sul terreno dove vi fu il campo di sterminio
a oggi NESSUN politico italiano si è comportato come Willy Brandt...
infine, qualcosa sulle fòjbe...
Fòjba : nome di torrente càrsico, che scorre sotto Pisino (Istria)
Abisso di Monrupino - anche detto Fòjba di Opicina Campagna - (oggi 'monumento nazionale')
NESSUN corpo di persona di etnìa italiana è stato 'infoibato' lì
vi furono 'sepolti' SOLO corpi di soldati tedeschi, morti nella 'Battaglia di Opicina' (1945, 29 aprile – 3 maggio)
Pozzo della Miniera di Basovizza - anche detto Fòjba di Basovizza - (oggi 'monumento nazionale')
durante gli anni di guerra fu utilizzato da nazisti e fascisti, per occultare persone da loro assassinate
dopo la 'Battaglia di Basovizza' (1945, 30 aprile) fu utilizzato per 'seppellire' cadaveri di soldati tedeschi, molte carcasse di cavalli uccisi nella battaglia, molto materiale militare
“quando serve alla propaganda, la Storia può essere falsata” Papo Luigi (fascista, sedicente 'storico')
“calunniare, insudiciare, ammazzare : è la tecnica dei fascisti” Robert Merle
i 'battaglioni Mussolini' erano addirittura inquadrati nelle 'SS' naziste, agli ordini diretti di Hitler...
d'altronde operavano in un territorio proclamato 'provincia del Terzo Reich',direttamente annesso alla Germania...
a tutt'oggi la MISTIFICAZIONE sulle fòjbe si basa su una serie di 'documenti' MAI resi pubblici, nella loro interezza;
anzi, NON è neanche pienamente provata la loro esistenza : né di quello attribuito al capitano Chelleri, né di quello attribuito al maresciallo Harzarich, né di quello attribuito all'ispettore De Giorgi
i sedicenti 'storici delle fòjbe' continuano a nominarli SENZA dimostrarne la reale esistenza, quindi l'effettiva attendibilità...
gli 'infoibamenti' avvenuti in Istria, tra settembre e ottobre '43, assommano a un massimo di circa 400 vittime,
pressoché tutte 'eliminate' in quanto fascisti, NON a causa dell'essere di etnìa italiana
lo stesso dicasi per le persone arrestate, nel maggio '45, nelle zone di Trieste e Gorizia; esse assommano a circa 500
che 'migliaia di italiani' (c'è chi scrive 'decine di migliaia', addirittura!!!) siano stati 'infoibati' è una MENZOGNA, un FALSO STORICO
http://www.wumingfoundation.com/giap/2015/03/come-si-manipola-la-storia-attraverso-le-immagini-il-giornodelricordo-e-i-falsi-fotografici-sulle-foibe/
(“quando serve alla propaganda, la Storia può essere falsata” Papo Luigi fascista, sedicente 'storico')
invece è INCONFUTABILE VERITA' STORICA che MOLTE MIGLIAIA DI CIVILI SLAVI (tra cui molti bambini, molte donne, molti anziani) SONO STATI ASSASSINATI DA MILITARI ITALIANI, DA FASCISTI ITALIANI (e non solo dai tedeschi)
molti mediante FUCILAZIONE, nei loro villaggi, poi BRUCIATI, DISTRUTTI
molti FATTI MORIRE D'INEDIA NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO CREATI DAL REGIME FASCISTA ITALIANO (principalmente in quelli di Arbe / Rab e di Gonàrs)
italiani brava gente.... soprattutto i fascisti... e particolarmente bravi a essere bugiardi e vittimisti.
http://www.morasta.it/come-si-manipola-la-storia-attraverso-le-immagini/
http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-un_nuovo_libro_sull'occupazione_italiana_dei_balcani%3A_davide_conti..php
https://it.wikipedia.org/wiki/Fascist_Legacy
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2009/02/10/news/foibe-e-risiera-la-strana-simmetria-per-pacificare-la-memoria-sugli-ex-confini-1.7932 Paolo Rumiz
10 febbraio 2009 “a 2 settimane dal Giorno della Memoria, il 10 febbraio ritorna il Giorno del Ricordo dedicato agli esuli d’Istria e Dalmazia e ai morti nelle foibe. Torna con la sua carica di emozioni forti e il suo seguito di dispetti diplomatici fra Italia, Slovenia e Croazia. Ogni volta la stessa storia. Quasi un tormentone a orologeria. Come noto, per metterci una pietra sopra, Roma chiede a Lubiana e Zagabria di concordare un atto simbolico di omaggio ai 2 luoghi contrapposti della barbarie: le foibe appunto, e la Risiera di Trieste, unico forno crematorio nazista in terra italiana. Un doppio atto catartico, si afferma. Una contrizione equanime e simmetrica, come i 2 piatti di una bilancia. Ma è qui il punto. So bene che molti non saranno d’accordo, ma, a mio avviso, quella tra le foibe e il Lager triestino è una falsa simmetria. Noi chiediamo ai nostri vicini di riconoscere una colpa loro, in cambio offriamo di dolerci di una colpa niente affatto nostra. La Risiera è un simbolo pesante. Ma venne gestita da tedeschi, Trieste era territorio del Reich. È difficile che funzioni. È come saldare un debito con moneta altrui. Perché non si cerca altro? Strano che l’Italia antifascista non ci pensi. Di luoghi alternativi ce n’è d’avanzo. Per esempio l’infame e italianissimo campo di concentramento di Gonàrs, in Friuli, dove civili sloveni e croati furono fatti morire di fame; il villaggio di Podhum, sopra Fiume, una Marzabotto firmata 'Italia del ‘42', con 100 civili fucilati, incendio delle case, deportazione dei sopravvissuti. Temo che, se le nostre controparti ci dicessero “offriteci un pentimento un po’ più italiano”, saremmo colti da amnesia collettiva. Da troppi anni il Paese evita il nodo del pentimento; si genuflette ad Auschwitz ma sorvola sui delitti del Ventennio. Squalifica i liberatori, li trasforma in occupatori, minimizza quel regime che pure Fini ha dichiarato “male assoluto”, e anziché chiedere scusa si limita a costruire un’agiografia di “fascisti buoni” salvatori di ebrei o dedica strade a propagandisti del Ventennio. Ma questo crea un rischio concreto: che il 10 febbraio vada in collisione col 27 gennaio o, addirittura, lo neghi. L’equivalenza criminale tra foibe e lager triestino sembra fatta per tirarsi dietro un’equivalenza politica: nazifascismo=comunismo, mali assoluti entrambi. Ma come possiamo sostenerlo senza negare proprio l’evento fondativo del Giorno della Memoria, e cioè che il 27 gennaio a entrare ad Auschwitz fu l’Armata Rossa? Non basta. Il 10 febbraio lascia intendere che pure noi italiani abbiamo avuto la nostra Shoah. Le nostre vittime, si dice, furono “martiri”. Ma il termine indica l’accettazione della morte in nome di un’idea, cosa che non fu, tanto è vero che non viene applicato nemmeno ai morti di Auschwitz. Difendere questa parola non rischia di sminuire l’orrore, incommensurabile, dell’Olocausto? Da noi tutto è soggetto a lifting, dalla faccia dei primi ministri alle leggi finanziarie: figurarsi il Ventennio. In questa cosmesi Trieste ha una funzione-chiave. Qui i liberatori dell’Est e dell’Ovest andarono a scontrarsi e la ferocia vendicativa dei primi si scatenò come sappiamo. Ciò ne fa una piazza irrinunciabile per la Destra. Il posto ideale per equiparare i partigiani ai briganti e riciclare i fascisti come difensori della frontiera minacciata dal comunismo. Ma se questo è il fine, allora il 10 febbraio e il 27 gennaio rischiano, entrambi, di svuotarsi di senso e ridursi a un’auto-assoluzione. In fondo la colpa dei forni crematori è tedesca, quella delle foibe slava, dunque possiamo sempre concludere: innocenti noi, barbari loro. Deponiamo corone d’alloro e torniamo a casa contenti di essere stati, ancora una volta, italiani “brava gente”. Pensiamoci un attimo. Siamo l’unica nazione europea che ha ben 2 giorni dedicati alla Memoria. E siamo anche gli unici a servircene non tanto per chiedere scusa quanto per esigere scuse da altri. Ma allora a che serve questo nostro 10 febbraio? A celebrare morti e confortare profughi, come è doveroso, oppure ad assolvere gli stessi squadristi che plaudirono alle leggi razziali? L’Italia ignora che quelle leggi furono proclamate 70 anni fa proprio a Trieste ed ebbero un tragico preludio nella repressione contro sloveni e croati fin dal 1920, con 18 (!) anni di anticipo sulla Notte dei Cristalli. E pochi sanno che i “nostri” ebrei furono portati a morire sulla base di liste tutte italiane, accuratamente redatte, nel ’39, dall’ufficio “anagrafe e razza”. Perché non lo si dice chiaro? Perché quel giorno infausto, di cui è appena trascorso il 70° anniversario, è stato ricordato in tono minore? Perché non s’è detto chiaro che quel tragico annuncio in piazza Unità ebbe, in risposta, non un silenzio attonito ma 7 – ripeto, 7 - ovazioni? C’è chi dice che le leggi razziste dipesero dall’influenza tedesca, ma Mussolini fu esemplarmente chiaro: “Coloro i quali credono che noi abbiamo obbedito a imitazioni sono poveri deficienti cui non sappiamo se dirigere disprezzo o pietà”. Oggi, in Italia, si bruciano barboni, le ronde vanno a caccia di “musi neri”, nelle periferie è scattata l’emergenza etnica, la presidenza del consiglio, invece di unire il Paese, lo spacca drammaticamente. Lo stesso Fini e parte della Destra sono preoccupati. Ma non è proprio questo che li dovrebbe obbligare a tener desta la memoria per evitare derive balcaniche al Paese? I Balcani non sono una tragedia etnica costruita sul cattivo uso della memoria? Invece l’anti-slavismo resta un pregiudizio vivo a Nordest e Trieste continua a essere un tappo formidabile sulla Ost-politik italiana. Il Muro è caduto 20 anni fa, il confine con la Slovenia è caduto, ma la “svendita dell’italianità” è ancora il termine insultante con il quale certa nostra imprenditoria, per invocare protezionismi, bolla, in nome della patria, ogni tentativo di accordo di frontiera, lasciando così in apnea il porto di Trieste. Non si capisce una cosa ovvia. La potenza tedesca si basa su un pilastro: l’aver chiesto scusa. È questo che ha dato credibilità all’espansione economica di Berlino, a Oriente. Noi – che, con tutta evidenza, ci siamo macchiati di colpe minori - non l’abbiamo fatto, con la conseguenza che l’allargamento dell’Unione europea a Est va a 2 velocità. A Nord arriva alle porte di Pietroburgo; a Sud non arriva a Punta Salvore. Lo chiamano ricordo, ma quante rimozioni! Non si dice che nel ’19, dopo i bei Ragazzi del 99, sulla frontiera arrivarono uomini neri a portare arroganza, sopraffazione e morte. Si omette che decine di migliaia di austriaci se ne andarono da Trieste a guerra finita, perché l’Italia aveva chiuso le loro scuole, dopo che Vienna aveva lasciato fiorire la lingua italiana. Si dice che Trieste fu “redenta”, ma non aveva nulla da cui redimersi. Il porto funzionava, Vienna investiva cifre enormi nello sviluppo, la rete ferroviaria era al top. Il fascismo, invece, castigò l’Adriatico: la flotta passò al Tirreno. Perché, oggi, si dedicano discorsi persino ai papalini uccisi a Porta Pia, ma non a istriani, dalmati, goriziani e triestini che morirono sul fronte russo per obbedire al loro imperatore? Per essi nemmeno un fiore, sui Carpazi. Vanno dimenticati, solo perché disturbano l’immagine di Trieste italianissima? Quanta storia inghiottita da un buco nero. Chi parla delle repressioni nella Trieste operaia, degli assalti agli sloveni e della loro lingua negata? Chi parla dei cognomi italianizzati in massa o dei lager del Duce dove tanti bambini stranieri morirono di stenti tra il ’41 e il ’43? Silenzio indecente su tutto, anche sui 300 italiani criminali di guerra mai passati in giudicato o sugli squadristi ri-abilitati nel dopoguerra. È dal ’45 che la Destra persegue questa 'ril-ettura'. Ora ha in gran parte raggiunto il suo obiettivo. A furia di insistere ha ottenuto di fissare il Giorno del Ricordo al 10 febbraio, data del “tradimento” (il trattato di pace che ha ceduto terre a Tito) che mi pare scelta apposta per fomentare revanscismi. Il risultato è che, oggi, l’Italia accetta di celebrare le foibe evocando solo la barbarie slava e ignorando quella italiana. Onestà vorrebbe che nel gioco delle scuse incrociate si sostituisse la falsa simmetria con una simmetria autentica. Solo così il dopoguerra, a mio avviso, potrà dirsi finito, sulla frontiera. Senza onestà la memoria resta zoppa e il giorno del Ricordo potrà creare tensioni ancora a lungo. A meno che sia proprio questo, che si vuole”
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venerdì 23 novembre 2018
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grande film
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Merita assolutamente di essere visto. La storia, negata per anni, di un lembo di terra italiana, svenduta da gente senza scrupoli, che ha cinicamente assistito al massacro delle popolazioni locali, rendendosi fattivamente complice di quelle atrocità. Gente che si augurava che la stessa sorte toccasse a tutto il Friuli Venezia Giulia, come dimostrano documenti dell'epoca. A parte questo grande recitazione...il capo degli slavi è talmente bravo a rendersi odioso, che se lo avessi incontrato fuori dal cinema, lo avrei investito con l'auto.
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giuseppe
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venerdì 23 novembre 2018
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finalmente la verità sulle foibe
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Finalmente la Verità sulle Foibe e sullo strazio del genocidio compiuto dai comunisti titini sulla popolazione italiana di Istria e Dalmazia, che da millenni vivevano in quelle zone, da epoca Romana e poi Veneziana. I 15.000 italiani massacrati dai comunisti, e i 350.000 esuli per colpa di una criminale ideologia di morte sono stati a lungo dimenticati. Onore alla Martire Norma Cossetto, assunta a emblema del genocidio. Grazie al regista, ai realistici attori Selene Gandini (magistrale), Geraldine Chaplin (grandisima), Sandra Ceccarelli, Franco Nero,... e grazie anche alla produzione perché a distanza di oltre 70 anni non é facile parlare degli orrori del comunismo.
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Finalmente la Verità sulle Foibe e sullo strazio del genocidio compiuto dai comunisti titini sulla popolazione italiana di Istria e Dalmazia, che da millenni vivevano in quelle zone, da epoca Romana e poi Veneziana. I 15.000 italiani massacrati dai comunisti, e i 350.000 esuli per colpa di una criminale ideologia di morte sono stati a lungo dimenticati. Onore alla Martire Norma Cossetto, assunta a emblema del genocidio. Grazie al regista, ai realistici attori Selene Gandini (magistrale), Geraldine Chaplin (grandisima), Sandra Ceccarelli, Franco Nero,... e grazie anche alla produzione perché a distanza di oltre 70 anni non é facile parlare degli orrori del comunismo. Grazie e ancora grazie, le nostre vittime vanno ricordate
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