eltopo
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lunedì 22 ottobre 2018
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film meraviglioso!
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Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima al lido di venezia lo scorso settembre. Attori eccezionali, fotografia pazzesca e ambientazioni che ti trasportano interamente all'interno della storia. Di film storici ne vedo tanti...è questo non mi ha deluso affatto, anzi erano molti anni che non vedevo un film italiano di guera con questa caratura da film internazionale. Ho apprezzato molto anche la regia e la tecnica di ripresa innovativa cosi come le musiche. Il regista ci racconta una storia cruda e drammatica senza risparmiare nulla allo spettatore...quello che deve essere mostrato viene mostrato e questo coraggio del tutto assente in registi italiani viene reso reale da questo regista.
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Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima al lido di venezia lo scorso settembre. Attori eccezionali, fotografia pazzesca e ambientazioni che ti trasportano interamente all'interno della storia. Di film storici ne vedo tanti...è questo non mi ha deluso affatto, anzi erano molti anni che non vedevo un film italiano di guera con questa caratura da film internazionale. Ho apprezzato molto anche la regia e la tecnica di ripresa innovativa cosi come le musiche. Il regista ci racconta una storia cruda e drammatica senza risparmiare nulla allo spettatore...quello che deve essere mostrato viene mostrato e questo coraggio del tutto assente in registi italiani viene reso reale da questo regista...infatti non del tutto Italiano ma Italo Argentino. La regia ti rende pian piano partecipe nella storia senza che tu te ne accorga...e poi una volta che sei dentro ti travolge fino alla fine. Franco Nero e Geraldine Chaplin meravigliosi! Ma anche questo Romeo Gresembek che fa la parte del cattivo esce fuori alla grande, una interpretazione che meriterebbe un premio. I costumi e le scenografie rendono il tutto perfetto e ti senti per tutto il film di vivere tutta la storia da protagonista...quasi fossi in una macchina del tempo e tutto quello che vedi lo vivi in tempo reale. Che dire un film da non perdere!
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sanpolo
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venerdì 26 ottobre 2018
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semplicemente magnifico!
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Dopo aver visto tanti film scarsi italiani storici e di guerra finalmente una ventata d'aria fresca! Ero rimasto al film dei fratelli Taviani "Una Questione Privata"....noiso, scadente poco credibile e recitato malissimo. Invece questo Red Land mi ha meravigliato! Regia fanatastica, fotografia e attori da oscar! Una storia mai raccontata al cinema, cruda, violenta e che ti avvolge in una spirale senza fine. Attori semplicemente eccezionali! Questo film è veramente recitato benissimo! Atmosfere e scenografie molto curate e ben riuscite....forse ero abiituato troppo male da un film Italiano da esaltare troppo questo? No, non credo...anzi dopo la prima ora ho perfino dimenticato che fosse un film italiano ed ero già coinvolto in quest'opera di respiro internazionale che non ha niente da invidiare ai film più blasonati.
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Dopo aver visto tanti film scarsi italiani storici e di guerra finalmente una ventata d'aria fresca! Ero rimasto al film dei fratelli Taviani "Una Questione Privata"....noiso, scadente poco credibile e recitato malissimo. Invece questo Red Land mi ha meravigliato! Regia fanatastica, fotografia e attori da oscar! Una storia mai raccontata al cinema, cruda, violenta e che ti avvolge in una spirale senza fine. Attori semplicemente eccezionali! Questo film è veramente recitato benissimo! Atmosfere e scenografie molto curate e ben riuscite....forse ero abiituato troppo male da un film Italiano da esaltare troppo questo? No, non credo...anzi dopo la prima ora ho perfino dimenticato che fosse un film italiano ed ero già coinvolto in quest'opera di respiro internazionale che non ha niente da invidiare ai film più blasonati. Da vedere e da premiare!
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carlofrontiera
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venerdì 26 ottobre 2018
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visivamente sublime, narrativamente coinvolgente, regia ed interpreti di altissimo livello.
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Un'opera prima maestosa, girato benissimo e diretto con eleganza e buon gusto, ma anche con determinazione narrativa per andare fino in fondo alla crudezza dell'essere umano. Attori grandiosi che sanno farti immedesimare nei personaggi e farti piangere e soffrire con loro. Una fotogtrafia che delizia l'occhio, che esulta per le meravigliose ambientazioni e costumi. Scelte di inquadrature ricercate e sempre azzeccate cosi come molte scene drammatiche che ti tolgono il fiato....in particolare la scena dello stupro e quella finale dell'infoibamento. Sono uscito dalla sala deliziato, amareggiato, contento di aver visto un film stupendo ma anche triste e angosciato per gli argomenti trattati....che dire un mix di emozioni che ha smosso qualcosa dentro di me, qualcosa che non succede spesso.
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Un'opera prima maestosa, girato benissimo e diretto con eleganza e buon gusto, ma anche con determinazione narrativa per andare fino in fondo alla crudezza dell'essere umano. Attori grandiosi che sanno farti immedesimare nei personaggi e farti piangere e soffrire con loro. Una fotogtrafia che delizia l'occhio, che esulta per le meravigliose ambientazioni e costumi. Scelte di inquadrature ricercate e sempre azzeccate cosi come molte scene drammatiche che ti tolgono il fiato....in particolare la scena dello stupro e quella finale dell'infoibamento. Sono uscito dalla sala deliziato, amareggiato, contento di aver visto un film stupendo ma anche triste e angosciato per gli argomenti trattati....che dire un mix di emozioni che ha smosso qualcosa dentro di me, qualcosa che non succede spesso. Film da vedere assolutamente!
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cardclau
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mercoledì 21 novembre 2018
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non essere spezzati è un privilegio
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Film potente e dolorosissimo, senza un attimo di pace o con salti nel fantastico, come in Emir Kosturica, Red Land (Rosso d’Istria), di Maximiliano Hernando Bruno, argentino, che ha angosciosamente impresso nella memoria la storia di tutti i Desparecidos, gli “scomparsi”, milioni nel mondo, solo tenendo conto degli ultimi due secoli. Il racconto si svolge nel periodo particolarmente tormentato della nostra storia che va dall’8 settembre 1943, quando Dwight Eisenhower anticipò e costrinse Badoglio a pronunciare “l’avvenuto”armistizio gettandoci nel caos, alla fine del secondo conflitto bellico.
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Film potente e dolorosissimo, senza un attimo di pace o con salti nel fantastico, come in Emir Kosturica, Red Land (Rosso d’Istria), di Maximiliano Hernando Bruno, argentino, che ha angosciosamente impresso nella memoria la storia di tutti i Desparecidos, gli “scomparsi”, milioni nel mondo, solo tenendo conto degli ultimi due secoli. Il racconto si svolge nel periodo particolarmente tormentato della nostra storia che va dall’8 settembre 1943, quando Dwight Eisenhower anticipò e costrinse Badoglio a pronunciare “l’avvenuto”armistizio gettandoci nel caos, alla fine del secondo conflitto bellico. Narra il massacro delle foibe, cioè gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA. “Foibe”: dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi delle vittime. Le motivazioni? L’eliminazione dell’etnia italiana nell’ambito dell’esodo istriano. La vendetta contro i fascisti e, in generale, eliminazione dei possibili oppositori politici al comunismo titino. Almeno due considerazioni: 1) durante il fascismo fu particolarmente pesante la politica di “bonifica etnica”: l’intolleranza nazionale, con caratteristiche chiaramente razziste, venne a sommarsi alle misure repressive di un regime dittatoriale; 2) nell’aprile del 1941 l’Italia partecipò all’attacco dell’Asse contro la Jugoslavia, che, sconfitta, fu smembrata e parte dei suoi territori annessi agli stati invasori. Da quel momento prendono incredibile vigore degli atti, da parte di tutte le parti in causa, che possiamo definire crimini di guerra, in cui si esplicita una somma confusione tra “il nemico” e la popolazione civile inerme. Il mito degli “italiani brava gente”, un mito: “si procede ad arresti, ad incendi … fucilazioni in massa fatte a casaccio e incendi dei paesi fatti solo per il gusto di distruggere … la frase “gli italiani sono diventati peggiori dei tedeschi”, che si sente mormorare dappertutto, compendia i sentimenti degli sloveni verso di noi” [da due riservatissime personali, 30 luglio e 31 agosto 1942, all’Alto Commissario per la provincia di Lubiana, Emilio Grazioli, dal Commissario Civile del Distretto di Logatec, Umberto Rosin]. All’interno di questo disastro si inserisce la storia di Norma Cossetto, a perenne simbolo e memoria dell’ennesima innocenza e innocuità profanata: una studentessa italiana istriana, di un paese vicino Visignano uccisa da partigiani jugoslavi, coadiuvati da fuoriusciti italiani, nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani … il padre era un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista … si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Padova … nell’estate 1943 stava preparando la tesi di laurea “Istria Rossa” (terra ricca di bauxite) … per i suoi studi girava in bicicletta per i paesi dell’Istria … Norma Cossetto fu arrestata … tenuta separata dagli altri prigionieri e sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri, che abusarono di lei mentre veniva tenuta legata su di un tavolo … [dal racconto di Licia Cossetto (Geraldine Chaplin, una stabat mater). Termino con le ultime parole dell’Heart of Darkness di Josph Conrad: “… The dusk was repeating them in a persistent whisper all around us, in a whisper that seemed to swell menacingly like the first whisper of a rising wind. The horror! The horror!”.
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mariluce
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lunedì 26 novembre 2018
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film emozionante, porta a riflettere
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Poiché sull'argomento esistono pochissimi film questo cercava di dare un'idea di una situazione complicata e confusa come quella dell'Adriatico Orientale e in particolare dell'Istria, rappresentando dei personaggi tutti in preda a dilemmi tragici, paure estreme, scelte da fare senza le informazioni adeguate, illusioni, tante! E tutto in un quadro che ancora oggi riapre ferite dolorose e suscita aspre reazoni ideologiche. Non si poteva proprio pretendere che in questo film si parlasse di tutto: l'argomento principale è la terribile situazione in cui si sono trovati gli italiani dell'Istria e moltissimi slavi dopo l'8 settembre 1943, esemplificata da una figura storica come quella di Norma Cossetto.
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Poiché sull'argomento esistono pochissimi film questo cercava di dare un'idea di una situazione complicata e confusa come quella dell'Adriatico Orientale e in particolare dell'Istria, rappresentando dei personaggi tutti in preda a dilemmi tragici, paure estreme, scelte da fare senza le informazioni adeguate, illusioni, tante! E tutto in un quadro che ancora oggi riapre ferite dolorose e suscita aspre reazoni ideologiche. Non si poteva proprio pretendere che in questo film si parlasse di tutto: l'argomento principale è la terribile situazione in cui si sono trovati gli italiani dell'Istria e moltissimi slavi dopo l'8 settembre 1943, esemplificata da una figura storica come quella di Norma Cossetto. Purtroppo nella realtà le è andata anche peggio di quanto viene presentato nel film e la tragedia è continuata a lungo. Sulle radici di questa, antiche e risalenti a ben prima del fascismo, si possono scrivere saggi, romanzi e riempire biblioteche. Benché sia lungo, il film tiene alte la tensione e la commozione: sono tutti sconfitti, gli italiani, alla fine, e con loro tutte le persone di buona volontà di qualunque etnia. I persecutori hanno la meglio. Avrei preferito qualche elemento romanzesco in meno e una caratterizzazione più sobria del capo partigiano, ma sono difetti in un lavoro ottimo. Se qualcuno fra gli spettatori comincerà a porsi qualche domanda il film sarà stato un successo. Il fatto che sia uscito in poche sale e perlopiù periferiche è comunque significativo del clima in cui anche dopo tanti anni in Italia si viva questa tragedia e di quello che hanno passato quelli che l'hanno vissuta.
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sangue misto
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venerdì 30 novembre 2018
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tragedia vissuta
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A mio parere il film Rosso Istria non è un documentario che pretenda di stabilire una verità storica, ma la trasfigurazione cinematografica della dolorosa vicenda della popolazione istriana alla fine della seconda guerra mondiale.
Sono un’istriana di sangue ed ideologia mista ben consapevole delle cause complesse, degli antefatti e dei post fatti di questa storia che si è svolta in una terra di confine crogiuolo di molti popoli e culture diverse.
Il film Rosso Istria non sarà forse un capolavoro, ma si distingue tra i molti film di guerra, basati esclusivamente sulla violenza, per l’attenzione alle situazioni più intime e dolorose di una popolazione in guerra e, scavando nelle pieghe emotive del nostro passato di istriani e dalmati spesso dimenticato, lo restituisce alla memoria di tutti.
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A mio parere il film Rosso Istria non è un documentario che pretenda di stabilire una verità storica, ma la trasfigurazione cinematografica della dolorosa vicenda della popolazione istriana alla fine della seconda guerra mondiale.
Sono un’istriana di sangue ed ideologia mista ben consapevole delle cause complesse, degli antefatti e dei post fatti di questa storia che si è svolta in una terra di confine crogiuolo di molti popoli e culture diverse.
Il film Rosso Istria non sarà forse un capolavoro, ma si distingue tra i molti film di guerra, basati esclusivamente sulla violenza, per l’attenzione alle situazioni più intime e dolorose di una popolazione in guerra e, scavando nelle pieghe emotive del nostro passato di istriani e dalmati spesso dimenticato, lo restituisce alla memoria di tutti.
Nonostante la particolarità della situazione locale e culturale di tutta la vicenda, anzi forse proprio grazie a ciò, la storia di Norma Cossetto, assunta a simbolo della tragedia istriana, e la cruda veridicità delle immagini hanno un forte valore universale. Ci ricordano le nefandezze di tutte le guerre e costituiscono un ulteriore monito contro l’emergere di intolleranze etniche e relative de-umanizzazioni barbariche.
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andgiuly@gmail.com
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domenica 25 novembre 2018
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un film strepitoso...da non perdere !!! perché si sappia ..... ci sia il giusto ricordo !!!
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" Una storia vera, cruda e drammatica che non risparmia nulla allo spettatore, mai raccontata al cinema, attori grandiosi che sanno farti immedesimare nei personaggi e farti piangere e soffrire con loro...fotografia splendida e ambientazioni che ti trasportano interamente all'interno della vicenda ".... A queste recensioni che condivido in pieno e sinceramente applaudo voglio aggiungere la mia personale profonda emozione nel rivedere alcuni particolari come i Magazzini del Porto Vecchio di Trieste dove anch'io sono passata.... le bustine dei "drusi" con la stella rossa che mi facevano paura.... nel risentire bruschi comandi che risuonano ancora nelle mie orecchie .....alla vista di certe scritte sui muri .
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" Una storia vera, cruda e drammatica che non risparmia nulla allo spettatore, mai raccontata al cinema, attori grandiosi che sanno farti immedesimare nei personaggi e farti piangere e soffrire con loro...fotografia splendida e ambientazioni che ti trasportano interamente all'interno della vicenda ".... A queste recensioni che condivido in pieno e sinceramente applaudo voglio aggiungere la mia personale profonda emozione nel rivedere alcuni particolari come i Magazzini del Porto Vecchio di Trieste dove anch'io sono passata.... le bustine dei "drusi" con la stella rossa che mi facevano paura.... nel risentire bruschi comandi che risuonano ancora nelle mie orecchie .....alla vista di certe scritte sui muri ....nel "sentire" quasi il profumo della nostra amata terra rossa istriana.....nel vedere l'orrore di una delle tante foibe..... Alla conclusione, quasi incollata alla poltrona, profonda angoscia .....un tremito fisico intenso sfociato in un pianto liberatorio solo più tardi, al ritorno a casa.... lacrime di condivisione per il nostro popolo che tanto ha sofferto anche dopo quei tragici fatti ! Si sappia....ma non per alimentare altro odio.... questo MAI PIU' !!!
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piero
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lunedì 26 novembre 2018
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pietra miliare della filmografia contemporanea
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Da non professionista del ramo, mi astengo da giudizi tecnici sulla realizzazione del film. Posso però dire che l'interpretazione, la fotografia, il commento musicale, il garbo e la delicatezza con cui gli argomenti sono stati qui trattati mi hanno molto favorevolmente impressionato e mi hanno fatto passare le due ore e mezza di attenzione senza quasi che me ne accorgessi. Mi ha sorpreso il coraggio con cui l'esposizione degli eventi è stata affrontata. Per quanto riguarda la trama e le caratterizzazioni di personaggi e avvenimenti, posso dire che il film mi ha riportato all'epoca in cui, a me bambino e orfano di guerra, mia madre e i miei nonni raccontavano quello che stava succedendo nella sciagurata terra giuliana, istriana e dalmata.
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Da non professionista del ramo, mi astengo da giudizi tecnici sulla realizzazione del film. Posso però dire che l'interpretazione, la fotografia, il commento musicale, il garbo e la delicatezza con cui gli argomenti sono stati qui trattati mi hanno molto favorevolmente impressionato e mi hanno fatto passare le due ore e mezza di attenzione senza quasi che me ne accorgessi. Mi ha sorpreso il coraggio con cui l'esposizione degli eventi è stata affrontata. Per quanto riguarda la trama e le caratterizzazioni di personaggi e avvenimenti, posso dire che il film mi ha riportato all'epoca in cui, a me bambino e orfano di guerra, mia madre e i miei nonni raccontavano quello che stava succedendo nella sciagurata terra giuliana, istriana e dalmata. La memoria di quei racconti si è successivamente affievolita, quegli eventi sono stati per decenni coperti da una coltre di silenzio, le foibe ridotte esclusivamente a mero fenomeno carsico. Solo ora, finalmente, si ricomincia a parlare di quegli avvenimenti.
Il film mi è molto piaciuto, lo considero una pietra miliare della filmografia contemporanea, opera coraggiosa, che dice cose mai dette e che merita il massimo. Voto quindi favorevole, anche se mi rendo conto che la valutazione del fim da parte di pubblico, critica e stampa sarà influenzata da impostazioni ideologiche difficili da superare. Temo, cioè, che la pur eccellente qualità del lavoro, nel giudizio complessivo, finirà per passare in seconda linea.
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ermione
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domenica 25 novembre 2018
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il primo film sulle foibe
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Dopo tanti sacrosanti film sull'Olocausto, finalmente il primo film sulla tragedia italiana delle foibe, che agli italiani è stata taciuta e negata per decenni fino all'istituzione del Giorno del Ricordo. L'orrore vissuto da Norma Cossetto, che è quello degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, viene rivissuto dal giovane regista con profondo sentimento, delineando con onestà intellettuale la ragnatela politico- ideologica dall' 8 settembre 1943 alla catastrofe segnata dall'arrivo dei partigiani comunisti di Tito. L'intreccio dei piani temporali, da Magazzino 18 di Trieste oggi all' Istria di allora, delinea il dramma corale e individuale di vari livelli sociali, con le straordinarie interpretazioni in particolare dell'attore sloveno che dà vita a Mate, il capo della banda partigiana, e della vibrante protagonista.
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Dopo tanti sacrosanti film sull'Olocausto, finalmente il primo film sulla tragedia italiana delle foibe, che agli italiani è stata taciuta e negata per decenni fino all'istituzione del Giorno del Ricordo. L'orrore vissuto da Norma Cossetto, che è quello degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, viene rivissuto dal giovane regista con profondo sentimento, delineando con onestà intellettuale la ragnatela politico- ideologica dall' 8 settembre 1943 alla catastrofe segnata dall'arrivo dei partigiani comunisti di Tito. L'intreccio dei piani temporali, da Magazzino 18 di Trieste oggi all' Istria di allora, delinea il dramma corale e individuale di vari livelli sociali, con le straordinarie interpretazioni in particolare dell'attore sloveno che dà vita a Mate, il capo della banda partigiana, e della vibrante protagonista. Altri grandi volti, come Franco Nero che rappresenta la voce della coscienza, e Geraldine Chaplin, la bambina sopravvissuta alla tragedia ma non all'orrore che l'ha segnata, scorci paesaggistici suggestivi, fotografia di primo livello, il crescendo, dalla sospensione angosciosa dell'inizio al baratro finale in cui sprofondano le vittime, accompagnano lo stato d'animo dello spettatore che a sua volta sprofonda nell'angoscia. E conosce così l'altra faccia della luna, una storia mai raccontata sugli schermi. Solo chi è accecato da una veteroideologia può non provare un senso di pietas profonda per questo dolore dimenticato della storia italiana che il film fa rivivere come un tributo d'onore.
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giampaolo
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mercoledì 28 novembre 2018
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un film potente e bellissimo
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Sin dalle primissime immagini veniamo catapultati nelle viscere della storia. Gli echi degli spari nel bosco e lo sgomento di un branco di cervi, trasmettono allo spettatore il sentore di antiche paure. E' un 'Istria profonda quella che appare qua e là in diversi piani sequenza : dalla verdeggiante Valle del Quieto ad un'esile striscia di mare sullo sfondo, ma è una luce che brilla distante e non può ammorbidire la cupa penombra che avvolge le campagne attorno a Montona e Visinada in quell'autunno del '43. La storia di Norma Cossetto diventa l'emblema di una tragedia collettiva, dimenticata e osteggiata da più di 70 anni; una vicenda sepolta dal fango delle cavità carsiche e dalle logiche di un'intera classe politica, incapace di fare i conti con il proprio passato.
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Sin dalle primissime immagini veniamo catapultati nelle viscere della storia. Gli echi degli spari nel bosco e lo sgomento di un branco di cervi, trasmettono allo spettatore il sentore di antiche paure. E' un 'Istria profonda quella che appare qua e là in diversi piani sequenza : dalla verdeggiante Valle del Quieto ad un'esile striscia di mare sullo sfondo, ma è una luce che brilla distante e non può ammorbidire la cupa penombra che avvolge le campagne attorno a Montona e Visinada in quell'autunno del '43. La storia di Norma Cossetto diventa l'emblema di una tragedia collettiva, dimenticata e osteggiata da più di 70 anni; una vicenda sepolta dal fango delle cavità carsiche e dalle logiche di un'intera classe politica, incapace di fare i conti con il proprio passato. Durante il corso dell'intera proiezione il silenzio fra il pubblico è totale e all'accendersi delle luci l'incubo impregna ancora la sala, stampato sui volti attoniti degli spettatori, privati del lieto fine.
Herrnando Bruno, alla sua prima prova come regista, ci offre un'opera molto valida sotto diversi aspetti: dalla convincente recitazione degli interpreti, alla splendida fotografia, ricca di chiaroscuri. Sotto il profilo storico, i più attenti coglieranno alcune piccole ingenuità nei dialoghi e nella sceneggiatura, ma ben poca cosa rispetto ad altre pellicole di analoga ambientazione, spesso blasonate e osannate dalla critica. Nel complesso Red Land è un film ben equilibrato che, seppur centrato sulle vicende della famiglia Cossetto, ricostruisce in maniera credibile l'atmosfera e le dinamiche di quei tragici giorni del '43 in Istria. Alcuni potranno ritenere Red Land un film di parte e revisionista, accusa che è difficile da accettare dopo oltre 70 anni di oblio e mistificazioni di ogni sorta. Ogni vicenda bellica ha un suo rovescio della medaglia e a pagarne le conseguenze più amare sono sempre gli innocenti. Spero vivamente che dopo il breve giro nelle sale italiane, questo film venga acquistato e trasmesso sulle reti nazionali da Rai o Mediaset, affinchè tutti lo possano vedere nel Giorno del Ricordo.
Non lasciamo che una parte della nostra storia venga ricacciata nel silenzio e nell'omertà, disfatta nell'oscurità delle foibe, affondata nella terra rossa.
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