robertol
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lunedì 14 maggio 2018
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errare è umano perseverare diabolico
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oltre al sesso il nulla, solo la noia e la ripetizione, in qusta seconda parte vi è anche meno sesso. l'abbiamo visto in 150.000 nel wekend la metà per curiosità, dubito che incassi come al prima parte e credo che una scoppoal sugli incassi possa essere una buobna scossa per il regista ed il cinema napoletano, ci vuole fantasia non sempre es olo fomentare odio
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kimkiduk
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lunedì 14 maggio 2018
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difficile, bello, orrendo
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Il titolo rappresenta tutto per un commento ad un film HORROR/DRAMMATICO/SPLATTER.
Partiamo dal fatto che indubbiamente il film a livello artistico è bellissimo.
A livello interpretativo Servillo (che non amo) è stratosferico - soprattutto nella doppia interpretazione Ennio/Silvio che trovo immensa - ma decisamente bravi anche gli altri interpreti, Smutniak , Sofia Ricci e perfino Scamarcio.
Loro 2 rispetto a Loro 1 è due spalle sopra, decisamente, quasi affascinante per fotografia e anche testi.
Tra Loro 1 e Loro 2 ci sono perle di dialoghi intelligentissimi e molto illuminanti per il personaggio della "favola italiana" (cito ancora il dialogo Ennio/Silvio, il rifiuto della 20enne (straordinario), il monologo Silvio venditore al telefono, la cena "delle beffe", il dialogo finale con Veronica (meraviglioso e finalmente forse un pizzico politico).
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Il titolo rappresenta tutto per un commento ad un film HORROR/DRAMMATICO/SPLATTER.
Partiamo dal fatto che indubbiamente il film a livello artistico è bellissimo.
A livello interpretativo Servillo (che non amo) è stratosferico - soprattutto nella doppia interpretazione Ennio/Silvio che trovo immensa - ma decisamente bravi anche gli altri interpreti, Smutniak , Sofia Ricci e perfino Scamarcio.
Loro 2 rispetto a Loro 1 è due spalle sopra, decisamente, quasi affascinante per fotografia e anche testi.
Tra Loro 1 e Loro 2 ci sono perle di dialoghi intelligentissimi e molto illuminanti per il personaggio della "favola italiana" (cito ancora il dialogo Ennio/Silvio, il rifiuto della 20enne (straordinario), il monologo Silvio venditore al telefono, la cena "delle beffe", il dialogo finale con Veronica (meraviglioso e finalmente forse un pizzico politico).
Ma allora perchè difficile? Perchè rappresentare Berlusconi è complicato; rischi di cadere o nell'accanimento (come molti negli anni hanno fatto) o nell'esaltazione del personaggio rendendo "ingiusta" gloria (anche questo molti lo hanno fatto, ma questi erano "LORO").
Abbiamo capito che LORO equivale a NOI, ma proprio questo è una cosa che non apprezzo per un'analisi di un film d'amore (definito da Sorrentino) ma che di amore non può essere parlando di Berlusconi.
Ha rifiutato di infilarsi nel puro commento politico perchè non difficile ma impossibile finendo però a NON esprimere collocazione al film stesso. Questa la colpa del voto.
Da "Melò" di un Berlusconi mai visto nell'intimità familiare, la sensazione uscendo (chiaramente il giudizio è personalissimo) è di avere assistito ad un horror/splatter del ventennio italiano quasi nero come altri ventenni.
LORO=NOI è la verità, forse, ma anche una cosa nauseante che mi infastidisce e che alla fine, non dico giustifica i mezzi, ma l'autore dei delitti ancora non è stato ucciso, direi come SAW, dove John Kramer, anche se morto, continua a mietere vittime.
Qualcuno già ho letto che dice che NOI c'eravamo e LUI è il frutto naturale. Questa una delle letture pericolose del film.
NOI ci siamo sempre stati ma con LUI abbiamo preso una strada, come tutti prendono di fronte ad uno stimolo importante.
Ma qui scopriamo il succo finale del voto, LUI non ha questo carisma, non ha mai vinto in fin dei conti, MAI.
E' un grandissimo imprenditore, forse numero 1? Ma si diamogli anche il primato chi se ne frega.
MA NON E' UN POLITICO RILEVANTE ED IMPORTANTE. Sorrentino lo fa dire a Veronica, perchè lei poteva dirlo, ma avrei voluto o sperato che insieme a LORO fossero un pizzico rappresentati anche GLI ALTRI.
Sorrentino sei un grande regista di cinema e se continui a fare film su Andreotti, Berlusconi ecc. o divento Godard o meglio fare altro penso.
Personalmente non sento il bisogno di queste biografie o almeno devi spiegarne il motivo.
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(di corebo)
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jackmalone
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domenica 13 maggio 2018
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fenomenologia della cultura di massa
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Chi sono loro? L'dentità di ognuno di noi si definisce facilmente nella relazione con gli altri ed è evidente nella quotidianeità nel ruolo sociale, affettivo, lavorativo, poltico che rivestiamo . Nonostante i molteplici e ridondanti ruoli pubblici e privati del super Silvio qui la sua identità rimane indefinita e sfuggente: costruttore,finanziere, imprenditore, presidente, editore, produttore di successo , creatore di reti televisive e di leggi ad personam , marito, padre , nonno,figlio affettuoso,politico per oltre un ventennio, fondatore di partiti,sdoganatore di fasciscti,anticomunista, pigmalione di giovanette di nessuna qualità, assurte a ruoli politici importanti,venditore da record, uomo d'affari di larghe vedute,amico dei potenti, nemico della magistratura, esperto botanico,massone e piduista suo malgrado, capo dei governi più longevi della storia della repubblica, raccontatore di barzellette e amante delle canzoni napoletane.
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Chi sono loro? L'dentità di ognuno di noi si definisce facilmente nella relazione con gli altri ed è evidente nella quotidianeità nel ruolo sociale, affettivo, lavorativo, poltico che rivestiamo . Nonostante i molteplici e ridondanti ruoli pubblici e privati del super Silvio qui la sua identità rimane indefinita e sfuggente: costruttore,finanziere, imprenditore, presidente, editore, produttore di successo , creatore di reti televisive e di leggi ad personam , marito, padre , nonno,figlio affettuoso,politico per oltre un ventennio, fondatore di partiti,sdoganatore di fasciscti,anticomunista, pigmalione di giovanette di nessuna qualità, assurte a ruoli politici importanti,venditore da record, uomo d'affari di larghe vedute,amico dei potenti, nemico della magistratura, esperto botanico,massone e piduista suo malgrado, capo dei governi più longevi della storia della repubblica, raccontatore di barzellette e amante delle canzoni napoletane. Veramente troppo per un comune mortale con qualche problema di salute, un background culturale scadente e qualche complesso di inferiorità che lo costringe a continui lifting e gli impedisce di accettare serenamente l'inesorabilità del tempo che scorre. Forse il più terrificante film di Sorrentino che lascia l'amaro in bocca e un senso di desolazione e di perdita in cui non trapela un giudizio negativo sul generoso personaggio che continua ad ispirare film, satira, libri, ed è ancora oggetto di discussioni :il giudizio negativo è su di noi, noi tutti siamo "loro", noi che abbiamo assistito per anni come spettatori impassibili ad una specie di telenovela: scandali, liti, processi, vittorie e sconfitte che hanno comunque riempito la nosra grigia esistenza e, siccome siamo abituati alle infinite puntate delle soap siamo sicuri che se siamo perseveranti, dopo mille puntate il lieto fine arriverà comunque. Ciò che è ci sfuggito è il cambiamento culturale che lo spensierato ventennio ci ha lasciato in eredità l'idea che con i soldi si compra tutto, che il titolo di studio se sei un asino lo consegui attraverso la posticcia scuola privata on line, che tutto si può falsificare, comprese molte parti del tuo stesso corpo , che se hai un buon avvocato la fai sempre franca franca, che la meritocrazia è un'invenzione e che se sei troppo bravo devi andartene all'estero perchè l'Italietta è per i mediocri. Dalle macerie del poco che è rimasto, se ci metti pure i terremoti, non basta tirare fuori il Cristo con la gru; neanche lui ci può più aiutare.
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carloalberto
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domenica 13 maggio 2018
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servillo immeritato
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Lasciamo perdere la storia, trita e ritrita, rinunciamo alle interpretazioni estetiche e pseudointellettuali, godiamoci l’ennesima magnifica prova attoriale di Servillo. La domanda non è perché Sorrentino nella scena finale inquadra il recupero di un’opera d’arte, un Cristo marmoreo, da una chiesa terremotata dell’Aquila, con una sequenza interminabile dedicata a gente comune raccolta in preghiera, la domanda è: il cinema italiano merita un attore della grandezza di Servillo?
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ninopellino
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domenica 13 maggio 2018
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paolo sorrentino fa di nuovo centro
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"Loro 2" è la pellicola del regista Sorrentino che integra e completa i contenuti narrativi della prima parte avente come titolo "Loro 1". Quest'ultima, difatti, la potremmo definire una sorta di anticamera, di prologo in cui ci è stato evidenziato tutto il mondo lussurioso e fatto di affari sottobanco da parte di coloro che, tentando di elevarsi furbamente nel mondo della società, sperano di trovare in LUI il necessario appoggio economico e politico. In "Loro 1" abbiamo iniziato a vedere anche un anticipo su quello che appare essere l'universo personale del Cavaliere, caratterizzato da un lusso immenso nella sua Villa di Sardegna, ma fatto però anche di solitudine e di incomprensioni coniugali.
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"Loro 2" è la pellicola del regista Sorrentino che integra e completa i contenuti narrativi della prima parte avente come titolo "Loro 1". Quest'ultima, difatti, la potremmo definire una sorta di anticamera, di prologo in cui ci è stato evidenziato tutto il mondo lussurioso e fatto di affari sottobanco da parte di coloro che, tentando di elevarsi furbamente nel mondo della società, sperano di trovare in LUI il necessario appoggio economico e politico. In "Loro 1" abbiamo iniziato a vedere anche un anticipo su quello che appare essere l'universo personale del Cavaliere, caratterizzato da un lusso immenso nella sua Villa di Sardegna, ma fatto però anche di solitudine e di incomprensioni coniugali. "Loro 2", secondo le mie impressioni, è invece il film vero e proprio che il regista napoletano dedica a Berlusconi e tale pellicola viene chiaramente valorizzata dalla solita, encomiabile interpretazione del grande attore Toni Servillo. Proprio come nel film "Il divo", dedicato alla memoria di Giulio Andreotti, anche in questa nuova opera, l'attore Servillo riesce a trasmettere a noi spettatori ogni più piccola sfumatura di espressione e di pensiero del personaggio principale, in questo caso, appunto, del Cavaliere Berlusconi. In questo film ho trovato molto importanti e centrali alcuni dialoghi che Berlusconi intrattiene con diversi personaggi e che servono giusto ad imprimere nella memoria di noi spettatori tutta l'essenza e la filosofia di vita di un uomo che, amato e/o odiato, è risucito comunque a imporre il suo pensiero e la sua potenza per oltre venti anni in Italia, partendo dalla diffusione delle reti private a livello nazionale fino agli anni in cui egli ha politicamente dominato il nostro Paese. La suddetta filosofia di pensiero, ad esempio, ci viene già sinteticamente spiegata nel corso delle sequenze iniziali, scaturite dai contenuti di un collooquio che il Cavaliere ha con un enigmatico personaggio chiamato Ennio (interpretato dallo stesso Servillo), oppure, nel prosieguo della pellicola, in cui il film si concentra nell'analizzare il periodo storico in cui Berlusconi pur di ritentare la scalata nel mondo politico, tenta di accattivarsi sei senatori nel passare dalla sua parte. Il regista non manca, poi, di infarcire questo film da una certa dose di malinconica ironia, sul tempo che passa e al conseguente desiderio di sentirsi sempre giovane, mendiante feste e festini con belle donne cortigiane e con qualche mezza tacca che tenta di persuadere e farsi aiutare da LUI pur di raggiungere una posizione sociale e politica. Ma tutto ciò è puro fumo di illusioni che sarà dissolto da due successivi dialoghi che egli avrà con due donne: una giovane ragazza di intrattenimento che, nel corso di una festa, lo qualifica come "vecchio" e la moglie Veronica che, prima di lasciarlo definitivamente, gli spiegherà (così come spieghierà in maniera deteRminata e diretta a noi spettatori) tutte le sue motivazioni relative alla sua scelta. Importante poi la parentesi dedicata alle tristi vicende che hanno colpito l'Aquila e ai relativi e parziali interventi di mero appagamento che il Governo Berlusconi riuscirà a concretizzare a favore delle popoloazioni colpite dal terremoto. Simbolica di tutto il film resta, pertanto, la statua del Cristo elevata verso l'alto, in segno di speranza, così come ci viene mostrata ad inizio pellicola e il Cristo, invece, rovinato e posto a terra che vediamo nmelle scene finali del film, in mezzo alle macerie e alla magnanima bontà degli umili lavoratori del pronto soccorso.
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lbavassano
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sabato 12 maggio 2018
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deluso
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Ti fa ben sperare l'inizio di "Loro 2", grazie al talento innegabile di Toni Servillo (la telefonata, e forse ancor più la canzone), ti fa credere di aver avuto ragione a concedergli una seconda possibilità, che, dopo una lunga, troppo lunga, e noiosa, e ripetitiva introduzione, finalmente abbia inizio il vero film, quello che ti incanta e ti sorprende, come sempre nel miglior Sorrentino. Ma poi si appiattisce sulla cronaca, senza riscattarla, senza trasfigurarla, senza offrire punti di vista diversi, e ti conferma che, purtroppo, probabilmente la prima impressione era stata quella giusta, che Sorrentino, questa volta, ha compiuto un passo falso.
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Ti fa ben sperare l'inizio di "Loro 2", grazie al talento innegabile di Toni Servillo (la telefonata, e forse ancor più la canzone), ti fa credere di aver avuto ragione a concedergli una seconda possibilità, che, dopo una lunga, troppo lunga, e noiosa, e ripetitiva introduzione, finalmente abbia inizio il vero film, quello che ti incanta e ti sorprende, come sempre nel miglior Sorrentino. Ma poi si appiattisce sulla cronaca, senza riscattarla, senza trasfigurarla, senza offrire punti di vista diversi, e ti conferma che, purtroppo, probabilmente la prima impressione era stata quella giusta, che Sorrentino, questa volta, ha compiuto un passo falso. C'è però quel finale, di grande suggestione visiva, che qualche dubbio la fa rinascere.
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fra18
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sabato 12 maggio 2018
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cinema ai massimi livelli
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Meraviglioso, anche il solo dialogo tra una superlativa Elena Sofia Ricci e Toni Servillo vale il prezzo del biglietto !
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fra18
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sabato 12 maggio 2018
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cinema ai massimi livelli
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Meraviglioso, solo il dialogo tra la straordinaria Elena Sofia Ricci e Servillo vale il prezzo del biglietto!
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xerox
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sabato 12 maggio 2018
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be-lli-ssi-mo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Impossibile fare uscire dalla penna l'oceano di pensieri, riflessioni, considerazioni, che un film come questo ti smuove dentro... Signori, qui si parla di 26 anni di storia d'Italia. Della sua storia, della sua politica, della sua società, della sua cultura, dei suoi costumi...
Tutto inizia (ricordate?) con i pullman pieni di foto di bambini e lo slogan "Fozza Itaia". E il partito nasce così, come una nuova saponetta...
Mamma mia quante ne abbiamo viste in questi anni!!! Sorrentino in una recente intervista ha detto che in "Loro", lui ha voluto raccontare una "storia d'amore..." SEEEEEE, Sorrentì!!!!! La tesi fondamentale del film, che io condivido completatamente, è che l'Italia, prima dell'avvento di Berlusconi, FOSSE GIA' COMPLETAMENTE BERLUSCONIANA DI SUO! Si aspettava solo un catalizzatore, un punto di aggrumazione che raccogliesse tutti quelli (E QUELLE!) persone che lo hanno acclamato in tutti questi anni.
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Impossibile fare uscire dalla penna l'oceano di pensieri, riflessioni, considerazioni, che un film come questo ti smuove dentro... Signori, qui si parla di 26 anni di storia d'Italia. Della sua storia, della sua politica, della sua società, della sua cultura, dei suoi costumi...
Tutto inizia (ricordate?) con i pullman pieni di foto di bambini e lo slogan "Fozza Itaia". E il partito nasce così, come una nuova saponetta...
Mamma mia quante ne abbiamo viste in questi anni!!! Sorrentino in una recente intervista ha detto che in "Loro", lui ha voluto raccontare una "storia d'amore..." SEEEEEE, Sorrentì!!!!! La tesi fondamentale del film, che io condivido completatamente, è che l'Italia, prima dell'avvento di Berlusconi, FOSSE GIA' COMPLETAMENTE BERLUSCONIANA DI SUO! Si aspettava solo un catalizzatore, un punto di aggrumazione che raccogliesse tutti quelli (E QUELLE!) persone che lo hanno acclamato in tutti questi anni.
L'Italia degli evasori fiscali, dei fondi neri all'estero, dei corrotti, dei corruttori, degli stuoli di ragazze convinte di farsi strada nella vita a colpi di tette&culi, della vita.... FACILE, in cui basta allungare le mani per prendere tutto ciò che si desidera...
Il film guardatevelo voi, date voi i vostri giudizi, ma non perdete UNA SOLA PAROLA del dialogo Berlusconi-Lario, quando lei gli comunica che vuole divorziare.... C'è una tensione che neanche Hitchcock... Bellissima sceneggiatura!
Chiudo, ma ricordate che di questo film si potrebbe parlare PER GIORNI INTERI, analizzando tutti gli spunti che ne vengono fuori.
HAI FATTO UN CAPOLAVORO, SORRENTINO!!!
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maurizio.meres
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sabato 12 maggio 2018
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la decadenza e la solitudine
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Com'era logico la seconda parte del racconto quasi indecifrabile che Sorrentino ci pone in una rappresentazione cinematografica del personaggio più in mostra degli ultimi vent'anni,segue il primo in una varietà di alti e bassi sempre basati sulla corruzione in una depravazione esistenziale accompagnata da tutta l'ipocrisia di chi intorno a lui vuole emerge,che loro siamo tutti noi diventa una certezza voluta dal regista,in quanto i riferimenti politici che nel primo erano evidenziati dalla sua arroganza,come la frase il cinquanta per cento degli Italiani che votano non capisce nulla e soprattutto i miei votanti,che con le mie televisioni riesco a circuirli,lui esperto sicuramente di marketing riesce nel raggirare anche politici di altre fazioni,sempre con il potere del dio denaro.
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Com'era logico la seconda parte del racconto quasi indecifrabile che Sorrentino ci pone in una rappresentazione cinematografica del personaggio più in mostra degli ultimi vent'anni,segue il primo in una varietà di alti e bassi sempre basati sulla corruzione in una depravazione esistenziale accompagnata da tutta l'ipocrisia di chi intorno a lui vuole emerge,che loro siamo tutti noi diventa una certezza voluta dal regista,in quanto i riferimenti politici che nel primo erano evidenziati dalla sua arroganza,come la frase il cinquanta per cento degli Italiani che votano non capisce nulla e soprattutto i miei votanti,che con le mie televisioni riesco a circuirli,lui esperto sicuramente di marketing riesce nel raggirare anche politici di altre fazioni,sempre con il potere del dio denaro.
Dico indecifrabile perché la figura del personaggio e quasi sempre ridicolizzata dal suo atteggiamento,la decadenza fisica,quella politica,anche se un politico non lo è mai stato,il fallimento matrimoniale quasi subito ammorbidito da tutte le sue donne di facili costumi,la solitudine interiore,che lo vede in un crepuscolo di vita sempre più evidente è nascosto solo dal potere finanziario,una domanda che sicuramente viene spontanea,è stato mai amato quest'uomo,escludendo il suo elettorato come lui stesso dice senza una ideologia politica ma solo trasportato dal suo stesso fanatismo.
La distanza che pian piano segue il distacco dalla moglie,viene incastonata benissimo dal regista in un ambientazione surreale,nella villa in Sardegna con luci e ombre in una sorta di museo dove gli spazi danno il giusto senso della fine di un rapporto tra due persone opposte.
Tutti gli attori bravissimi,rispecchiano l'andamento del primo,che con la loro professionalità sono entrati splendidamente nei vari personaggi.
Forse i due film sarebbero stati sicuramente una fiction televisiva di successo,vista dal grande publico e soprattutto di spunto per un giudizio populistico,tutto ciò che è stato detto nei film è ormai di dominio publico,le verità sono evidenti e provate dai fatti nulla è una falsificazione cinematografica,sicuramente nella storia il giudizio non positivo del personaggio sarà giudicato non nel contesto politico ma in quello sociale.
Aspetto Sorrentino con altri film,bellissimi e intensi come lui può fare.
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[+] uno e due
(di zim)
[ - ] uno e due
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