paocordi
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venerdì 8 giugno 2018
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lui più che loro2...
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Al centro di questa seconda parte, il protagonista assoluto della scena in verità è Berlusconi e non tutto lo stuolo di personaggi che cercano di approfittare di quel potere, tendente all'infinito, ma che alla fine, agli occhi di Loro, tornerà lentamente e inesorabilmente a tendere a zero.
Magistrale la scena iniziale dove Servillo si sdoppia: il magnifico venditore Ennio Doris cerca di convincere, anche con una forza espressiva e gestuale impressionante, un altro straordinario venditore, un Berlusconi irriconoscibile però, per quel ridimensionato ottimismo e per quel velato scoramento causato dalla, seppur di misura, sconfitta elettorale.
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Al centro di questa seconda parte, il protagonista assoluto della scena in verità è Berlusconi e non tutto lo stuolo di personaggi che cercano di approfittare di quel potere, tendente all'infinito, ma che alla fine, agli occhi di Loro, tornerà lentamente e inesorabilmente a tendere a zero.
Magistrale la scena iniziale dove Servillo si sdoppia: il magnifico venditore Ennio Doris cerca di convincere, anche con una forza espressiva e gestuale impressionante, un altro straordinario venditore, un Berlusconi irriconoscibile però, per quel ridimensionato ottimismo e per quel velato scoramento causato dalla, seppur di misura, sconfitta elettorale. Toccato nell'orgoglio, Silvio farà ricorso a tutto il suo repertorio di “imbonitore” con una cliente random per mettersi ancora alla prova: qui le pause telefoniche sono il tocco finale per ammaliare una preda che in realtà è già stata intrappolata nella vischiosa ragnatela, tessuta con grande maestria.
Lodevole lo sforzo del grande Servillo di imitare il modo di parlare del protagonista anche se non facile è il compito di adottare una cadenza milanese da parte di un attore, napoletano, ma pur sempre non imitatore di professione.
Forse è vero che invecchiando si torna ad esser bambini. Qui il bambino assiste, in una desolata solitudine, al suo spettacolo-giocattolo preferito che ha cercato in tutti i modi, ma invano, di condividere con qualcuno.
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francesca
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mercoledì 6 giugno 2018
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delusione
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purtroppo la sensazione dominante e' la noia. troppe feste troppe ragazze seminude troppo luccicore di scenografiia costumi effetti di un Sorrentinismo piacevole solo per gli occhi si salvano le scene della vendita telefonica e del colloquoi con Ennio,Terribile sia dal punto di vista filmico che storico la parte "politica" con le accuse di VeronicaChe Servillo sia di una bravura pazzesca e' conferma.. ma non basta
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uppercut
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domenica 3 giugno 2018
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la luce il linguaggio più efficace. o il silenzio?
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Tenerissimo il tentativo di Paola Casella di rimediare alla imbarazzante gaffe precedente: "La luce volutamente piatta di Luca Bigazzi"! All'improvviso, ora la luce che fa? ah sì, "è il linguaggio narrativo più efficace". Ah! ah! Sai che ti dico? che per questo pezzo mi verrebbe in mente quell'aggettivo che c'ha dentro la parola "pietas"... Mamma mia! proprio vero: il silenzio a volte sarebbe assolutamente d'oro.
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mauro2067
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sabato 2 giugno 2018
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il potere della parola
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Consiglio: non andare a vederlo se prima non si è visto Loro 1. Certamente non si potrebbe capire il senso di alcuni dialoghi, di certe scene …” quando sei andata da Lui quale asciugamano hai scelto? - quello più pulito…” tanto per fare un esempio.
Poi per il confronto, il primo, Loro 1, è immagine pura, l’inizio con una scena forte, lunga, impegnativa, una pecora ( o capra?) che entra nel salone della villa di Berlusconi, il condizionatore che si avvia e raggiunge temperature glaciali, la pecora (o capra) muore. Poi tutta una sequenza di immagini, ragazze svestite che si esibiscono, feste mondane dove si esibisce potere e ricchezza.
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Consiglio: non andare a vederlo se prima non si è visto Loro 1. Certamente non si potrebbe capire il senso di alcuni dialoghi, di certe scene …” quando sei andata da Lui quale asciugamano hai scelto? - quello più pulito…” tanto per fare un esempio.
Poi per il confronto, il primo, Loro 1, è immagine pura, l’inizio con una scena forte, lunga, impegnativa, una pecora ( o capra?) che entra nel salone della villa di Berlusconi, il condizionatore che si avvia e raggiunge temperature glaciali, la pecora (o capra) muore. Poi tutta una sequenza di immagini, ragazze svestite che si esibiscono, feste mondane dove si esibisce potere e ricchezza.Il secondo è parola, dialogo, comunicazione verbale. Inizia con la chiacchierata tra due amici, Silvio ed Ennio, sempre interpretato da Servillo, in un magistrale dialogo. Ma ancora la telefonata tra Silvio e un’ignara signora che viene convinta ad acquistare un inesistente appartamento; il dialogo tra Stella e Silvio ( tutto è patetico…). Ed infine quello che per me è stato un capolavoro: Veronica e Silvio. Nel primo Berlusconi arriva tardi, nel finale, in questo è presente in ogni scena, si svela. E' il personaggio intorno al quale ruota il mondo. Ma mentre lui cambia, invecchia (l'alito che sa di vecchio...), si interroga, il mondo intorno sembra non accorgese, continua nel suo carosello fatto di opportunismo e arrivismo..... "dov'è che abbiamo sbagliato? abbiamo pensato di essere più furbi di loro"...
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corebo
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lunedì 28 maggio 2018
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eccellente
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Tony Servillo e Elena Sofia Ricci mi hanno entusiasmato con la loro recitazione, eravamo lì con Silvio e la moglie da quanto era coinvolgente il loro dialogo. la fotografia è eccezionale a volte ricorda l'onirica del primo Fellini. Tutti abbiamo invidiato Silvio al di là della questione politica e della questione etico-morale certamente da condannare soprattutto in un capo di governo, tuttavia la visione di tante ragazze da capogiro ad un uomo dell'età di Silvio (me) fa girare veramente la testa. Il film anche se si tratta di cose ultra-conosciute, mette a fuoco un uomo osannato da molti, ma che tutto sommato come dice sua moglie nel favoloso dialogo, in effetti è un solo piazzista che se né è sbattuto del popolo italiano, corrotto e corruttore, ricattato e ricattatore, uomo dalle amicizie equivoche.
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Tony Servillo e Elena Sofia Ricci mi hanno entusiasmato con la loro recitazione, eravamo lì con Silvio e la moglie da quanto era coinvolgente il loro dialogo. la fotografia è eccezionale a volte ricorda l'onirica del primo Fellini. Tutti abbiamo invidiato Silvio al di là della questione politica e della questione etico-morale certamente da condannare soprattutto in un capo di governo, tuttavia la visione di tante ragazze da capogiro ad un uomo dell'età di Silvio (me) fa girare veramente la testa. Il film anche se si tratta di cose ultra-conosciute, mette a fuoco un uomo osannato da molti, ma che tutto sommato come dice sua moglie nel favoloso dialogo, in effetti è un solo piazzista che se né è sbattuto del popolo italiano, corrotto e corruttore, ricattato e ricattatore, uomo dalle amicizie equivoche. I suoi amici quelli della prima gioventù lo hanno seguito negli affari ma hanno avuto l'intelligenza di stare fuori dai festini. L'immagine della ragazza che prende il trolley e se ne va, rappresenta l'Italia che ancora è sana e rifiuta i compromessi sfatando il motto dei corruttori: "tutti hanno un prezzo".
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lucascialo
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domenica 27 maggio 2018
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sorrentino abbandona gli estetismi stucchevoli e si concentra su lui
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In questo secondo episodio, Sorrentino abbandona gli estetismi stucchevoli ormai diventati un suo marchio di fabbrica e visti anche nel primo episodio, per concentrarsi in maniera più "asciutta" su Berlusconi. Nella fattispecie, il periodo fine 2007-prima metà 2009. Ossia il suo ritorno al potere, "convincendo" 6 senatori del centrosinistra a passare con lui, ma anche l'inizio degli scandali a partire dalla festa dei 18 anni di Noemi Letizia in quel di Casoria. Vedremo Lui confrontarsi più a viso aperto con "Loro": dalla moglie Veronica che ha deciso di lasciarlo (raffinato il nudo di Elena Sofia Ricci) con una resa dei conti trai due e la Lario-Ricci che pone la stessa domanda che dodici anni fa si era posta Moretti: da dove venivano tutti quei soldi? All'incontro tra Berlusconi e Dio (personaggio inventato che però qualcuno accosta a Bertolaso).
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In questo secondo episodio, Sorrentino abbandona gli estetismi stucchevoli ormai diventati un suo marchio di fabbrica e visti anche nel primo episodio, per concentrarsi in maniera più "asciutta" su Berlusconi. Nella fattispecie, il periodo fine 2007-prima metà 2009. Ossia il suo ritorno al potere, "convincendo" 6 senatori del centrosinistra a passare con lui, ma anche l'inizio degli scandali a partire dalla festa dei 18 anni di Noemi Letizia in quel di Casoria. Vedremo Lui confrontarsi più a viso aperto con "Loro": dalla moglie Veronica che ha deciso di lasciarlo (raffinato il nudo di Elena Sofia Ricci) con una resa dei conti trai due e la Lario-Ricci che pone la stessa domanda che dodici anni fa si era posta Moretti: da dove venivano tutti quei soldi? All'incontro tra Berlusconi e Dio (personaggio inventato che però qualcuno accosta a Bertolaso). Passando per l'incontro iniziale con Ennio Doris, fondatore di Mediolanum e quello finale con un liquidato in malo modo Mike Bongiorno, fino al rapporto che si inclina con Sergio Morra (chiaramente ispirato a Tarantini). Non mancano anche tradimenti politici, come quello dell'onorevole Cupa Caiafa, che sembra rievocare la Santanché (per il fatto che ha fondato un partito a destra del Pdl, che potrebbe essere La Destra). Mentre altri ritornano, come Santino Recchia, diventato pure Ministro ma in un primo momento speranzoso di diventare il nuovo leader di centrodestra (alcuni tratti rievocano Sandro Bondi, ma mancano diverse caratteristiche). Ma arriva anche un terremoto, quello de L'Aquila. Che sembra una metafora di quello che accadrà di lì a poco all'impero berlusconiano. Ad oggi ancora in piedi, ma molto più ridimensionato e con macerie ancora da rimuovere. Proprio come accaduto allo stupendo capoluogo abruzzese. Toccante l'omaggio ai Vigili del fuoco nel finale. Gli unici a meritarsi degli applausi in quella drammatica vicenda. Insomma, in questo Loro 2 Sorrentino convince di più. Perchè non si specchia e non punta a stupirci con effetti speciali. Sebbene questo film resti un'opera evitabile, poiché di Lui e di Loro sappiamo già tutto. La vita di Berlusconi è già di per sé un film, anzi finisce per superare anche la fantasia del miglior sceneggiatore. Che la recensione alla fine sia positiva o negativa, questo si rimanda al gusto degli italiani. A giudicarla sarà comunque, come sempre, la storia.
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emanuele1968
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domenica 27 maggio 2018
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carino
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Loro 2 mi e parso piu serioso del primo.
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mauridal
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sabato 26 maggio 2018
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chi d 'immagine ferisce, d'immagine perisce
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Quando d’immagine si ferisce allora con l’immagine si perisce
LORO 1 e 2 un film di Paolo Sorrentino
Il film per intero chiarisce le intenzioni e il significato del film .
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Quando d’immagine si ferisce allora con l’immagine si perisce
LORO 1 e 2 un film di Paolo Sorrentino
Il film per intero chiarisce le intenzioni e il significato del film . Come già accennavo nella prima parte ,non è un film strettamente politico, pur trattando della figura di un personaggio politico, che ha tenuto l’Italia in governo per troppi anni , con l’avallo di una parte di italiani elettori del personaggio, e del partito che presiedeva . Ora è evidente che i responsabili di questa faccenda tutta italiana, non è solo di quella parte, ma dell’intera nazione, non solo Loro, quindi ma tutti , maggioranze politiche e opposizioni . Parlare di un messaggio , è possibile in quanto il film racconta di una illusione, che il personaggio politico Berlusconi interpretava , attraverso l’immagine DI Sè STESSO, e anche delle fantasie degli italiani che intercettava . Una grande illusione fatta di benessere, belle donne e , soldi, e ricchezze , zero sacrifici, niente problemi , tutto facile, ma non per tutti solo per chi aderiva a alla sua di visione del mondo a suo modo detta Berlusconismo. Quasi una corrente artistica un ismo come Dadaismo oppure una simil ideologia , tipo comunismo fascismo, , Dunque il Berlusconismo che il leader ha così bene interpretato si è fondato sul potere comunicativo delle immagini. Non è una vera ideologia appunto ma peggio un’arma , di plagio e di consenso se applicata appunto come, avvenuto, su larga scala Immagini in ogni casa attraverso la televisione , strumento di persuasione.palese. Come è stato possibile che un popolo di Santi e Navigatori si sia assuefatto alle fantasie e alle illusioni. Non vi è stata una adeguata opposizione non solo politico ideologica ma soprattutto una contro cultura dell’immagine truccata edulcorata falsata del personaggio, un finto Presidente che si è posto alla guida di un governo con un finto partito da tifoseria di stadio senza che altri facessero nulla.
Ma tutto questo il film non politico di Sorrentino lo evidenzia bene proprio attraverso una immagine cinematografica di tipo irrealistico grottesco, per niente seducente ma anzi repellente. Ecco se dovessi definire per paradosso metaforico, il senso che trasmette il film è la repellente immagine di Berlusconi che finalmente viene rivelata con tutte le ragazze, minorenni o porno star o donne ministro o donne da postribolo.. Ma Loro non sono soli c’è tutto un popolo che gira attorno, come un a giostra che si blocca solo col boato di un terremoto . Grande merito di questo film è l’irruzione di immagini tragiche nel calderone di immagini patinate. All'Eden creato nelle ville in Sardegna tra feste e balletti, si contrappongono le macerie dell’Aquila con un altro popolo questa volta terremotato, senza un tetto nella distruzione di un a città colpita ma anche nelle vite distrutte,. Potrebbe bastare, Ma il dilagare del personaggio non ferma la sua immagine, che si ritrova anche lì tra le macerie a fare promesse e a vendere speranze.
La complessità del film tuttavia è maggiore si occupa anche delle situazioni definirle sentimentali è pleonastico ma diciamo pure matrimoniali come suggerisce la presenza del personaggio Veronica che nel film consuma una vendetta vera e propria . e qui il film rende giustizia all’immagine della donna - Veronica che da velina si riscatta a madre responsabile e donna lontana e per niente complice dei misfatti politico economici del marito, anzi è la principale accusatrice dei suoi metodi e i suoi stili di vita . Un film pienamente riuscito nel demolire l’immagine rivelata del “cavaliere” un immagine abusata e che ha abusato della ingenuità o della complicità di interesse degli italiani o parte di essi o ..Loro… Conclusione una perfetta rappresentazione esattamente sullo stile della commedia tragico comica da parte di tutti gli attori tra cui distinguiamo un grande Servillo ormai alter di Sorrentino il quale ha raggiunto un altra conferma a favore della sua visione del mondo piena di personaggi inquietanti e tragici che con il loro vissuto influenzano in tal modo le vite degli altri. (mauridal).
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giovedì 24 maggio 2018
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opera d’arte
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Quando il racconto di un’epoca volgare si fa tenero, la pena sorge spontanea e l’umanità fragile appare nella sua miseria, naturalmente. Opera d’arte #LORO2
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kleber
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lunedì 21 maggio 2018
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meglio loro1
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Sorrentino è il salvatore del cinema italiano. Detto questo, Loro2 ci mostra a mio avviso una sola grande scena che merita il prezzo del biglietto bis: l'esibizione canora di Silvio accompagnato dalla chitarra di Mariano di fronte alla platea sognante degli amici e lo sfondo del crepuscolo gallurese. Il resto è noia... no non ho detto gioia. E poi dicamolo: decisamente sgradevole l'operazione da "furbetti del botteghino" di sudividere il film in due tempi in contemporanea per mietere due biglietti, monetizzando il post Oscar. Un'operazione decisamente da scoraggiare da parte del pubblico.
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