| Titolo internazionale | Unremember |
| Anno | 2018 |
| Genere | Drammatico |
| Produzione | Brasile, Francia, Qatar |
| Durata | 105 minuti |
| Regia di | Flavia Castro |
| Attori | Jeanne Boudier, Hugo Abranches, Arthur Vieira Raynaud, Sara Antunes, Eliane Giardini Julián Marras, Jesuita Barbosa, Marcio Vito, Gabriela Carneiro da Cunha, Carol Condé, Ricardo Gonçalves, Lucas Inácio, Natasha Jascalevich, Félix Sabal Lecco, Charlie Loiselier, Luis Edmundo Moraes, Eva-Caroline Ndame-Lobe, Matías Palma, Flávio Pardal, Pedro Pedruzzi, Gael Raynaud, Flávio Rocha, Clara Santa Roza. |
| MYmonetro | 2,99 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 31 agosto 2018
Opera prima prodotta da Walter Salles, fortemente autobiografica.
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CONSIGLIATO SÌ
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Joana è una quindicenne a cui piacciono la letteratura e il rock. Vive a Parigi con i suoi due fratelli, sua madre e il patrigno, che è obbligato all'esilio politico. Il padre di Joana, che è scomparso quando lei aveva solo sei anni, è stato probabilmente assassinato durante la sua prigionia sotto la dittatura militare. Nel 1979 l'amnistia è concessa in Brasile, pertanto, la famiglia torna a Rio de Janeiro, la città dove la ragazza è nata.
Flavia Castro realizza questa sua opera prima ricca di forti rimandi autobiografici grazie all'interessamento di Walter Salles.
Nel 1979 mancavano ancora cinque anni al definitivo crollo della dittatura militare in Brasile ma il governo presieduto da Oliveira de Figuereido legalizzò tutti i partiti tranne quello comunista. È in questo contesto che Joana torna là dove tutto è iniziato: la sua vita ma anche la tragedia che ancora e sempre coinvolge lei e chi le sta intorno. Suo padre è scomparso ma il corpo non è mai stato ritrovato e questa assenza di un luogo in cui piangerlo ne aumenta la presenza. Le rimembranze a cui fa riferimento il titolo sono quelle che ricompaiono in modo indistinto, ma al contempo molto incisivo, nella memoria di Joana. Era una bambina quando il genitore era stato catturato e il ritornare in Brasile lasciando la Francia fa riemergere un passato che in qualche modo ha cercato di trasferire a un livello più profondo nella sua coscienza e quindi meno raggiungibile.
Flavia Castro riesce a fare di questo ritorno in Brasile, al contempo, un viaggio nel passato e una proiezione verso il futuro. Joana ha bisogno, anche se in qualche misura lo nega a se stessa, di 'sapere' di più sul suo passato e in questo, superate le reticenze della madre, viene aiutata dalla nonna paterna. Ma c'è anche un'apertura verso una possibilità di amare e quindi di iniziare a crescere in una dimensione affettiva nuova guardando a un domani che può essere diverso e finalmente liberato.