Titolo internazionale | Closeness |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Kantemir Balagov |
Attori | Atrem Cipin, Olga Dragunova, Veniamin Kac, Darya Zhovnar, Nazir Zhukov Anna Levit. |
Uscita | giovedì 1 agosto 2019 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,75 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 agosto 2019
Alla fine degli anni Novanta, due giovani fidanzati vengono rapiti. Non volendo rivolgersi alla polizia, la sorella Ilana sonda strade alternative per riuscire a ritrovare i ragazzi. In Italia al Box Office Tesnota ha incassato 97,4 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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1998. Nalchik, Caucaso. Una coppia di giovani fidanzati ebrei viene rapita e la richiesta economica per il riscatto è molto elevata. Entrambe le famiglie si rivolgono alla comunità ma la situazione si rivela più complicata del previsto. Ilana, la sorella del rapito, è la persona che maggiormente avverte su di sé le tensioni familiari e sociali.
Giunge sui nostri schermi, grazie a una distribuzione coraggiosa che merita tutta la possibile attenzione, l'opera prima di Kantemir Balagov che a Cannes 2017 vinse il Premio della critica e che, nel frattempo, ha conquistato numerosi riconoscimenti in vari festival.
Questo film dell'allora ventiseienne Balagov dimostra che le scuole di cinema non sono sempre 'inutili' come qualcuno pretenderebbe appellandosi all'illuminazione proveniente dal genio e dalla creatività liberi da vincoli di apprendimento sistematizzato. Perché Kantemir ha frequentato l'Università di Nalchik promossa e diretta da Aleksander Sokurov e il frutto di quell'apprendimento si riversa in un film che chi non ne fosse a conoscenza stenterebbe a credere che si tratti di un'opera prima.
Perché grazie anche a un cast baciato dalla grazia della recitazione (in particolare l'esordiente Darya Zhovnar nel ruolo di Ilana) riesce a costruire una narrazione che affronta tematiche che partono da una 'storia' (che Balagov dichiara essere realmente accaduta) per aprirsi alla Storia (quella del conflitto in Cecenia).
Il film infatti affronta non solo le tensioni latenti che il sequestro fa esplodere all'interno del nucleo familiare (si osservi in particolare anche il personaggio della madre carico di sentimenti trattenuti con fatica in un autocontrollo masochistico) ma si apre rapidamente per offrirci uno sguardo su una comunità che sta perdendo il senso della solidarietà e che comunque costruisce divisioni tra coloro che ne hanno sempre fatto parte e chi è 'venuto da fuori'.
C'è poi il contesto generale di un conflitto che in quel periodo si trova in una fase intermedia tra la prima e la seconda guerra cecena ma in cui le atrocità non vengono risparmiate (neanche allo spettatore). Il video di Timour Mutsurayev, cantante e militante islamico ceceno ferocemente antisemita, è funzionale non solo ad anticipare le immagini di esecuzioni che hanno il sapore della verità ma anche a far emergere l'antisemitismo diffuso e quindi presente anche nel Caucaso.
Ilana vive la sua fase di passaggio da un'adolescenza quasi serena a fianco del padre meccanico a una maturità che non è esente dalla sofferenza. Una sofferenza che sembra quasi scaturire da un passato collettivo che viene evocato con le stesse sonorità che accompagnavano quel film straordinario che è Le ombre degli avi dimenticati di Sergej Paradzanov. A riprova che il genio e la creatività possono (e debbono) nutrirsi anche della conoscenza della storia del cinema per farla propria ed utilizzarla come base per una propria lettura originale. Balagov ha realizzato un secondo film presentato a Un Certain Regard dove ha nuovamente ottenuto il Premio Fipresci e ha vinto come miglior regista. Lo attendiamo con grande interesse.
“Closeness”, titolo internazionale, è film molto intenso, che narra le vicissitudini di una famiglia ebrea sullo sfondo dell’inizio della Seconda Guerra Cecena. Siamo nel 1998 a Nalchik, una città di circa 200.000 abitanti nella Russia meridionale, in Caucaso, nella valle del fiume omonimo. Lì vivono varie popolazioni sia i Cabardi che i Balcari, entrambi di religione [...] Vai alla recensione »
Balagov, giovane regista russo al suo esordio, dimostra impegno civile e coraggio, nonché una certa originalità stilistica. Il tutto gli è valso il premio della critica al festival di Cannes. La visione tuttavia non si presenta facile. Il film è di una lentezza spasmodica e forse le due ore di girato potevano essere ridotte da un montaggio più selettivo.
Kantemir Balagov, classe 1991, allievo della scuola di Sokurov, si è imposto con prepotenza e anche leggerezza nel suo esordio, Tesnota, vincendo il premio della critica a Cannes nel 2017. L’opera ha un significato quasi paradigmatico: Tesnota significa infatti vicinanza, soffocamento, un aggettivo che ci proietta ex abrupto, con titoli di testa in cirillico, in un formato 4:3, volutamente [...] Vai alla recensione »
Ilana (Darya Zhovnar) lavora fino a tardi nell’officina del padre e rincasa insieme a lui, trovando i preparativi per la festa di fidanzamento del fratello, David (Veniamin Kac), con una ragazza della piccola comunità ebraica di Nalchik. La popolazione del luogo è in gran parte di etnia cabarda e pratica la religione mussulmana.
La cura estrema di ogni taglio, di ogni dettaglio, della ricerca cromatica di ciascuna immagine. La fredda violenza di una storia precisamente collocata nel tempo e nello spazio contemporanei, ma che affonda le proprie radici in profondità arcaiche, e che dal conflagare fra un destino archetipicamente segnato e la volontà sempre attuale di ribellione trae la propria forza sconvolgente. [...] Vai alla recensione »
Un film diverso da odni altro e straordinario da ogni punto di vista (scenegggiatura, recitazione, fotografia, scenografia). Riesce ad essere profondamente commovente senza alcuna retorica. Non perdetevelo.
Se c'è una cosa che il cinema oggi non sa più filmare è l'intimità. Non solo i legami sentimentali o familiari, ma proprio quella sensazione fisica di vicinanza che è non solo delle coppie ma di certi gruppi, clan o famiglie. Nel sorprendente esordio di questo allievo del grande Sokurov, nato nel 1991 a Nalchik, Caucaso del Nord, tutto invece viaggia su questo registro con intensità dolorosa.
Tesnota/Closeness, primo folgorante lungometraggio del ventiseienne russo Kantemir Balagov, allievo di Alexander Sokurov presso l'Università della Repubblica Cabardino-Balcaria, vuole «esplorare i sentimenti di una famiglia che apprende del rapimento del figlio e, soprattutto, ciò che i parenti NON sarebbero disposti a fare per salvare i loro congiunti».
La grande sorpresa di Cannes 2017, figlia del russo Kantemir Balagov , esordiente non ancora 26enne, che formatosi alla corte di Sokurov, firma un film impressionante per storia, sguardo e forma estetica. Siamo nel 1998 nel Caucaso settentrionale, in una zona attraversata da forti conflittualità, tra ebrei (una minoranza mal vista) e musulmani. Una famiglia con due figli, uno viene rapito, l'altra [...] Vai alla recensione »
Restare o partire? Meglio la gelida solitudine o un mondo di cui non si riescono ad accettare le regole? E fino a che punto è lecito sacrificarsi? Tesnota (che in russo significa vicinanza, mancanza di spazio) ci pone davanti a questi quesiti attraverso lo sguardo di Ilana, 24enne della comunità ebraica di Nalchik, sperduta cittadina del Caucaso settentrionale.
«Sono Kantemir Balagov, e sono cabardo», si legge in sovrai-pressione poco dopo l'inizio di Tesnota (Russia, 2017, 118'). Quando gira la sua opera prima, il regista russo ha ventisei anni, essendo nato nel -1991¬ a Nalchik, capitale della Cabardino-Balcaria, una repubblica autonoma della Federazione Russa. E di una famiglia ebraica di Nalchik, padre, madre e due figli, racconta insieme con il cosceneggiator [...] Vai alla recensione »
Debutto di un regista che ha studiato cinema alla scuola di Alexander Sokurov (era a Cannes, nel 2017, ha vinto il premio Fipresci, la Federazione internazionale dei critici). Potrebbe non essere un gran difetto, se avete in mente solo "L' arca russa", piano sequenza dentro l'Ermitage di San Pietroburgo. Purtroppo abbiamo visto anche gli altri titoli del maestro, di una lentezza per cui mancano gli [...] Vai alla recensione »
Acclamato a Cannes due anni fa, Tesnota arriva oggi nelle sale italiane. È un'ottima notizia e un'occasione da non perdere. Il primo film di Kantemir Balagov è un ritratto di famiglia in un interno. In russo, «Tesnota» vuol dire in effetti spazio ristretto - tema che il regista declina sia nella forma che nel contenuto. Il film è in 4/3, formato ideale per filmare i volti, le espressioni, gli interni, [...] Vai alla recensione »
Primo lungometraggio di un giovane regista, allievo di Aleksandr Sokurov e originario del Caucaso, dove la storia è ambientata. Nel 1998 una famiglia ebrea di Nalchik riunisce la comunità locale per celebrare il fidanzamento di due giovani. Ma i promessi sposi vengono rapiti e Ilana, il personaggio principale del film, cerca il fratello senza rivolgersi alla polizia.
Città di Nalchir, Caucaso Settenrionale, 1998. Ilana (Ila), con il padre Avi, la madre Adina e il fratello David, appartiene alla coesa comunità locale ebraica. Ma il suo carattere indipendente si manifesta costantemente; adora lavorare come meccanico nella piccola officina paterna e alla corte del coetaneo Rafa, preferisce serate alcoliche e selvagge assieme a Zalim, della più numerosa "tribù" cabarda [...] Vai alla recensione »
Una gran sorpresa il primo lungometraggio del giovane Kantemir Balagov. A cominciare dalle prime scelte estetiche, quel formato 4/3, la musica tradizionale, i titoli di testa artigianali e oltre ogni moda possibile. Si ha per un attimo l'impressione di una scheggia fuori dal tempo. Anche se poi il film rivendica in pieno la propria urgenza, il suo stare sul presente, nonostante il filtro della distanza... [...] Vai alla recensione »
Tesnota è lo straordinario e sorprendente film di Kantemir Balagov, ventisei anni da Nal'ik, Caucaso settentrionale, allievo di Sokurov e destinato a far parlare di sé a lungo, dopo la presentazione due anni fa del film al Certain regard di Cannes (che lo scorso maggio ha presentato nella medesima sezione l'opera seconda Dylda -Beanpole). Un film che si stenta a credere sia l'opera prima di un ragazzo [...] Vai alla recensione »
Segnatevi questo nome: Kantemir Balagov. Classe 1991, allievo di Aleksandr Sokurov, a Cannes 2017 (in Un Certain Regard) porta la sua opera prima, e sorprende. Sì, perché Tesnota (Closeness) è un film che ha un'identità molto forte, sia per quello che decide di inquadrare sia per il modo in cui decide di farlo. Lo si intuisce da subito, dall'aspect ratio 1.
Ilana, 24 anni, getta un fazzoletto sporco di sangue, inequivocabile prova della verginità perduta, sul tavolo attorno al quale sono riunite la sua famiglia e quella del ragazzo che dovrebbe sposare, secondo i piani dei genitori. Questo clamoroso gesto di sfida riassume il carattere della giovane: inquieta, selvaggia, insofferente alle rigide regole dell'enclave ebraica cui appartiene, sempre alla [...] Vai alla recensione »
Presentato con successo di critica al Certain regard di Cannes di due anni fa, Tesnota era ambientato nei luoghi d'origine del regista Kantemir Balagov (classe 1991), allievo di Aleksandr Sokurov che al suo primo film mostrava uno stile già sicurissimo. Siamo a Nalchin, nella Repubblica russa di Cabardino-Calkaria, a ovest della Cecenia. Siamo nel 1998.
«Il mio nome è Kantemir Balagov. Sono un cabardino. Sono nato nella città di Nal'cik, nella regione russa del Caucaso del nord. Questa vicenda è accaduta a Nal'cik nel 1998». Un esergo. Tesnota è appena cominciato che il regista si dichiara, si espone e confessa un'appartenenza, una conoscenza dei fatti, un coinvolgimento, se non emotivo, senza dubbio sentimentale.
Nevermind è un film ad episodi. In ogni episodio vediamo personaggi comuni costretti a subire situazioni ed eventi estremamente inquietanti, sconcertanti e paradossali, spesso anche difficili da decodificare. Si tratta di situazioni che a volte sembrano incredibili ma che comunque... Possono accadere.Per quanto i fatti narrati in questo film possano sembrare a prima vista estremi, folli e improbabili, [...] Vai alla recensione »