Mia è un'adolescente che cerca nuove amicizie dopo il trasloco della famiglia in un'altra città. Inizialmente fatica a farsi accettare dalle altre ragazze, in particolare dal vivace gruppo di compagne di classe che avevano subito attirato la sua attenzione.
A questo punto la regia si sofferma a narrare le inquietudini tipiche di quella età, la voglia di accettare ogni sfida, le provocazioni, i contrasti, i turbamenti, l'appagamento inseguito anche con l'abuso di alcool, di fumo e di sesso.
Mia non si sottrae a questa adrenalinica modalità di vita e rafforza il rapporto di complicità con le nuove amiche.
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Mia è un'adolescente che cerca nuove amicizie dopo il trasloco della famiglia in un'altra città. Inizialmente fatica a farsi accettare dalle altre ragazze, in particolare dal vivace gruppo di compagne di classe che avevano subito attirato la sua attenzione.
A questo punto la regia si sofferma a narrare le inquietudini tipiche di quella età, la voglia di accettare ogni sfida, le provocazioni, i contrasti, i turbamenti, l'appagamento inseguito anche con l'abuso di alcool, di fumo e di sesso.
Mia non si sottrae a questa adrenalinica modalità di vita e rafforza il rapporto di complicità con le nuove amiche. Succede però che l'esistenza di Mia venga gradatamente ma inesorabilmente devastata da trasformazioni che non solo riguardano prevedibili sbalzi caratteriali e comportamentali, ma anche spaventosi cambiamenti che aggrediscono il suo fisico. Mia cerca di comprendere le radici di quelle terrificanti mutazioni e dentro di lei inizia ad insinuarsi un sospetto orribile, quello di essere stata partorita da una madre non completamente umana. La scoperta di essere stata adottata e di dover ormai lottare, quotidianamente contro una natura che la trasforma senza sosta sconvolge la ragazza, ormai preda della disperazione e, infine, della rassegnazione. L'unico rimedio diventa l'abbandono all'alcool e, finalmente, l'affettuoso legame con la ragazza esuberante che all'inizio l'aveva respinta. Come lo spettatore ha ormai intuito, il finale non può che confermare i sospetti di Mia.
Il film è decisamente intrigante. Un bel film fantasy drammatico, con uno splendido esordio della regista Lisa Bruhlmann e con una grande interpretazione da parte di una giovanissima Luna Wedler. Il film ci insegna che i veri mostri non sono i diversi. L'opera, quantunque sconfini nell'immaginario fantastico, rimane comunque un sincero spaccato di come corra la vita nel complesso periodo dell'adolescenza.
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