Sniper - Forze speciali

Afghanistan. Una pattuglia delle Forze Speciali è impegnata nel tentativo di liberare un senatore americano le cui guardie del corpo private sono state tutte uccise. L'impresa riesce ma due soldati (tra cui un valente cecchino) debbono essere lasciati indietro. La priorità spetta però non al loro recupero ma a quello di un camion carico di esplosivi che è finito in panne in una zona in cui c'è il pericolo di un agguato.
Superato il dubbio sul partner di Seagal (non è Van Damme bensì Van Dam, wrestler e attore) si deve superare un pregiudizio. Da molti anni è difficile trovare un film che abbia come protagonista l'attore americano che presenti una sceneggiatura valida. In questa occasione invece, pur rimanendo in zona B movie, ci viene proposta una storia che ha dei motivi di interesse.
Il segreto sta forse nel fatto che Seagal mette il nome sul manifesto (il che serve per far vendere il dvd o il Blu-ray in diverse aree geografico-culturali del mondo) ma poi sta per gran parte del tempo seduto o impegnato a sparare da una postazione fissa. Lascia così spazio agli altri interpreti i quali hanno la fisicità giusta (lui ormai è da tempo in sovrappeso) per le scene di azione.
Preso atto che siamo sempre in ambito conservatore di destra (il senatore democratico mette a rischio numerose vite perché ha avuto la 'pretesa' di verificare sul posto se si stanno sprecando risorse economiche in un conflitto inutile) bisogna riconoscere alla regia di Fred Olen Ray una certa dose di coraggio. Perché quasi 18 minuti di un film che dura meno di 90 vengono utilizzati all'inizio per descrivere il combattimento tra soldati Usa e talebani finalizzato alla liberazione dell'uomo politico. Questa decisione consente di costruire un clima di tensione notevole e di dare allo spettatore, comodamente seduto in poltrona, la sensazione di stare assistendo a un vero scontro. Anche la scelta di procedere successivamente con un montaggio parallelo contribuisce a tenere desta l'attenzione sui due versanti della narrazione. Ovviamente la retorica non manca ma, grazie forse anche alla presenza di due personaggi femminili, viene proposta a livelli accettabili. 