zarar
|
sabato 2 gennaio 2016
|
non diventerò mai un'adulta come voi
|
|
|
|
Non è facile misurarsi con un’opera fragile e poetica come “Il piccolo principe” salvandone l’attualità di fronte ad un pubblico infantile (e adulto) abituato a moduli comunicativi di ben altra aggressività espressiva. Analoghi tentativi sono clamorosamente falliti, come è stato osservato da più parti. La scelta intelligente di Oxborne è stata quella di confrontare il testo e le illustrazioni deliziosamente vintage di Saint-Exupéry con una piccola storia contemporanea che usa una grafica modernissima nello stile dei manga cartoons. La bimba protagonista di questa storia parallela vive in un mondo d’oggi freddo, geometrico, schematico, competitivo e iper-regolato, presieduto da una mamma superefficiente e sbrigativa, dove non hanno alcun posto calore e fantasia.
[+]
Non è facile misurarsi con un’opera fragile e poetica come “Il piccolo principe” salvandone l’attualità di fronte ad un pubblico infantile (e adulto) abituato a moduli comunicativi di ben altra aggressività espressiva. Analoghi tentativi sono clamorosamente falliti, come è stato osservato da più parti. La scelta intelligente di Oxborne è stata quella di confrontare il testo e le illustrazioni deliziosamente vintage di Saint-Exupéry con una piccola storia contemporanea che usa una grafica modernissima nello stile dei manga cartoons. La bimba protagonista di questa storia parallela vive in un mondo d’oggi freddo, geometrico, schematico, competitivo e iper-regolato, presieduto da una mamma superefficiente e sbrigativa, dove non hanno alcun posto calore e fantasia. Deus ex machina, un personaggio del tutto out, un vecchio simpatico aviatore vicino di casa apparentemente squinternato e confusionario, spinge pian piano la bimba a entrare nelle pagine de “Il piccolo principe”, che si anima nella sua grafica di altri tempi fino a farla immergere in un mondo di sensazioni nuove, un mondo in cui si scopre che si può vedere con il cuore quello che non si vede con gli occhi; che solo con il cuore si vede l’essenziale e con il cuore si continuerà a vedere anche ciò che abbiamo amato e non c’è più; che è importante essere noi stessi, ma anche farsi ‘addomesticare’ dall’amicizia; ma soprattutto che crescere è necessario, ma senza mai dimenticare il bimbo che siamo stati. Alla fine i due mondi si fonderanno, per la felicità di tutti.
Riesce l’operazione di Mark Osborne? A metà. L’idea del doppio approccio è creativa e immaginosa, sia sul piano narrativo, sia sul piano visivo. Ma, nonostante la palese venerazione per il testo ispiratore, la parte più viva è quella ‘moderna’, soprattutto nella prima parte e nell’emozione delle prime nuove scoperte della bimba; più in là il film si fa un po’ verboso; il mondo del piccolo principe perde in poeticità e diventa un caleidoscopio un po’ casuale, per riprendere la sua logica sottile solo verso la fine. In più la materializzazione animata delle vecchie illustrazioni produce personaggi stile cartapesta, tristanzuoli e legnosi, quando forse avrebbe potuto mantenere la linearità elegante a due dimensioni dell’originale. Le voci di ottimi attori offrono un doppiaggio insolitamente buono.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a zarar »
[ - ] lascia un commento a zarar »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 13 gennaio 2016
|
una favola dentro la favola
|
|
|
|
In occasione del settantesimo anniversario dell'omonima opera, esce nelle sale cinematografiche dai creatori di "Ratatouille" e di "Kung Fu Panda" "Il Piccolo Principe" in versione cartone animato. In realtà la storia narrata da Antoine Saint-Exupery è inserita all'interno di quella che fa da guida ed in cui si racconta di una ragazzina che viene "programmata" in tutto e per tutto da una mamma super efficiente a perseguire determinati studi ed un tipo di vita, praticamente adatto agli adulti, proiettato verso un sicuro successo. Cosicchè alla piccola protagonista non rimane il tempo per godersi la propria spensierata età, composta di giochi, di fantasie e soprattutto di compagni della sua età.
[+]
In occasione del settantesimo anniversario dell'omonima opera, esce nelle sale cinematografiche dai creatori di "Ratatouille" e di "Kung Fu Panda" "Il Piccolo Principe" in versione cartone animato. In realtà la storia narrata da Antoine Saint-Exupery è inserita all'interno di quella che fa da guida ed in cui si racconta di una ragazzina che viene "programmata" in tutto e per tutto da una mamma super efficiente a perseguire determinati studi ed un tipo di vita, praticamente adatto agli adulti, proiettato verso un sicuro successo. Cosicchè alla piccola protagonista non rimane il tempo per godersi la propria spensierata età, composta di giochi, di fantasie e soprattutto di compagni della sua età. Un giorno, conoscendo un anziano signore suo vicino di casa, ex aviatore, che le fa conoscere la favola di un piccolo Principe da lui conosciuto in gioventù nel corso delle proprie traversate nel deserto, ella rimane affascinata dal racconto capendo cosa e quanto in realtà si stia perdendo alla sua età e da questo momento in poi la ragazzina cercherà in ogni modo di perseguire quegli ideali e quella spensieratezza tipici della sua giovane età.
Il cartone animato risulta ben fatto ed accurato e dal punto di vista della grafica e dell'animazione e le due storie vengono presentate in maniera diversa: quella guida con cui si apre la pellicola tutta risolta al computer, altamente definita ed accurata, la seconda, quella che rappresenta appunto la storia de "IL Piccolo Principe", disegnata seguendo il più aderentemente possibile lo stile con cui è stato realizzata originariamente la favola. Forse, un "escamotage" , peraltro molto ben riuscito, per separare appositamente i due racconti e diversificarli nelle proprie epoche: la prima, computerizzata, rispecchiante l'età contemporanea, la seconda, quella della favola, riflettente una storia ed un'epoca d'altri tempi. In ogni caso, in questo compito difficile di rappresentare l'opera di Saint-Exupery, i creatori dei precedenti e riusciti films d'animazione sono riusciti fortunatamente a centrare quanto più possibile l'obiettivo ed a creare una pellicola piacevole ed interessante, ma non del tutto adatta ad un pubblico troppo infantile. Infatti, quasi sicuramente essa verrà maggiormente apprezzata dagli adulti, anche e soprattutto per l'evocazione dei molteplici significati intrinsechi nella favola di Saint-Exupery.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
jackiechan90
|
lunedì 4 gennaio 2016
|
un'occasione persa
|
|
|
|
Prodigy è una bambina che sta per entrare in una delle più prestigiose scuole della sua città, supportata dalla sua esigente e severa madre che ha pianificato per lei tutte le giornate delle sue vacanze secondo una rigida tabella di marcia che Prodigy deve rispettare severamente. Mentre è intenta nei suoi compiti, però, fa la conoscenza (in maniera alquanto burrascosa), con il suo vicino di casa, un anziano e stramplato ex aviatore. Questo le racconta, tamite dei disegni fatti da lui, un episodio che gl iaccadde da giovane quando il suo aereo si schiantò nel deserto e fece la conoscenza di uno strano personaggio: il Piccolo Principe.
Impresa certamente non faile trapsorre sul grande schermo il capolavoro di Saint-Exupèry, una sfida che il regista Mark Osborne (già autore di Kung Fu Panda) raccoglie confezioando un film discreto che però risulta solo un abile compromesso di rendere appetibile il romanzo al pubblico neofita (in particolar modo quello più giovane che non ha letto il libro) riuscendo però solo a sfornare un ennesimo action movies animato in modo da rendere più avventurosa la storia.
[+]
Prodigy è una bambina che sta per entrare in una delle più prestigiose scuole della sua città, supportata dalla sua esigente e severa madre che ha pianificato per lei tutte le giornate delle sue vacanze secondo una rigida tabella di marcia che Prodigy deve rispettare severamente. Mentre è intenta nei suoi compiti, però, fa la conoscenza (in maniera alquanto burrascosa), con il suo vicino di casa, un anziano e stramplato ex aviatore. Questo le racconta, tamite dei disegni fatti da lui, un episodio che gl iaccadde da giovane quando il suo aereo si schiantò nel deserto e fece la conoscenza di uno strano personaggio: il Piccolo Principe.
Impresa certamente non faile trapsorre sul grande schermo il capolavoro di Saint-Exupèry, una sfida che il regista Mark Osborne (già autore di Kung Fu Panda) raccoglie confezioando un film discreto che però risulta solo un abile compromesso di rendere appetibile il romanzo al pubblico neofita (in particolar modo quello più giovane che non ha letto il libro) riuscendo però solo a sfornare un ennesimo action movies animato in modo da rendere più avventurosa la storia. Del romanzo originale perciò resta ben poco non riuscendo ad amalgamare bene le due story-lines ma, anzi, rinunciando a parti significative del testo (dove sono finiti il lamponaio e il geografo?) e sminuendo così la stessa morale della storia, di difficile comprensione per un pubblico infantile e di scarso interesse per chi ha letto il libro (gli "adulti rimasti bambini" a cui si rivolgeva l'autore nel romanzo). Un passo indietro che forse non era necessario dal momento che il mondo dell'animazione ha dimostrato di saper raggiungere diversi tipi di pubblico con tematiche molto più "adulte" (vedi "Inside Out" o "Up"). L'irrilevanza della trama è compensata da una cura stilistico-formale nella rappresentazione con la scelta della doppia tecnica d'animazione (computerizzata e in stop-motion) per le due story-lines, molto ben curata. certamente la scelta più azzeccata per trapsorre sul grande schemo i disegni di Saint-Exupery che fanno parte dell'iconografia classica della storia. Da segnalare anche la colonna sonora di Hans Zimmer impreziosita dall'interpretazione di Camille.
Una grande occasione persa, insomma, ma che sicuramente ha avuto il merito di riportare l'attenzione su un grande classico della letteratura troppo spesso bistrattato da discutibili serie animate . Consiglio, invece la visione del film omonimo del 1974 con Bob Fosse e Gene Wilder, fino ad oggi la traposizione più fedele del romanzo di Saint-Exupèry.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackiechan90 »
[ - ] lascia un commento a jackiechan90 »
|
|
d'accordo? |
|
elpiezo
|
sabato 23 gennaio 2016
|
educativo!!!!!
|
|
|
|
Godibile trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Antoine de Saint Exupery, in occasione del settantesimo anniversario dell'opera.
Una bambina sfugge dalle manie della madre ossessiva grazie all'incontro con un vecchio aviatore, il bizzarro vicino di casa che attraverso i suoi racconti condurrà la bimba in un fantastico mondo figurato. Le allegorie della vita narrate attraverso un viaggio incantato, il passaggio da un'esistenza intrisa di ferree regole ad un mondo estremamente libero e creativo, un vortice di personaggi educativi che tracciano un nuovo cammino per la protagonista finalmente libera di scegliere la propria strada.
Con una grafica che alterna il moderno 3D dei nostri giorni ed un piacevole pastello retro' d'altri tempi, Il Piccolo Principe è un film d'animazione che si rivolge a grandi e piccini e offre l'opportunità di cogliere appieno i significati di una fiaba dal successo planetario.
[+]
Godibile trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Antoine de Saint Exupery, in occasione del settantesimo anniversario dell'opera.
Una bambina sfugge dalle manie della madre ossessiva grazie all'incontro con un vecchio aviatore, il bizzarro vicino di casa che attraverso i suoi racconti condurrà la bimba in un fantastico mondo figurato. Le allegorie della vita narrate attraverso un viaggio incantato, il passaggio da un'esistenza intrisa di ferree regole ad un mondo estremamente libero e creativo, un vortice di personaggi educativi che tracciano un nuovo cammino per la protagonista finalmente libera di scegliere la propria strada.
Con una grafica che alterna il moderno 3D dei nostri giorni ed un piacevole pastello retro' d'altri tempi, Il Piccolo Principe è un film d'animazione che si rivolge a grandi e piccini e offre l'opportunità di cogliere appieno i significati di una fiaba dal successo planetario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elpiezo »
[ - ] lascia un commento a elpiezo »
|
|
d'accordo? |
|
giuliasal12
|
lunedì 11 gennaio 2016
|
delusione
|
|
|
|
Ho adorato, quando ero bambina, "Il Piccolo Principe" e non lo ho mai dimenticato. Quando ho saputo che sarebbe uscita la trasposizione cinematografica ho gioito come non mai. D'altronde, pensavo, è ben difficile non riuscire a tirare fuori qualcosa di buono da una perla del genere. E la cosa che più mi fa arrabbiare è che all'inizio il film sembra prendere la direzione giusta: viene creato un contesto per cui non ci sarebbe stato nulla di più semplice che raccontare il magico incontro tra l'aviatore e il Piccolo Principe. Questo, invece, nel film è stato fatto in modo sbrigativo e confuso. Sono stati tralasciati dialoghi fondamentali (vedi quello con la volpe a proposito del "prepararsi il cuore") o scene importanti come l'ubriacone e il lampionaio.
[+]
Ho adorato, quando ero bambina, "Il Piccolo Principe" e non lo ho mai dimenticato. Quando ho saputo che sarebbe uscita la trasposizione cinematografica ho gioito come non mai. D'altronde, pensavo, è ben difficile non riuscire a tirare fuori qualcosa di buono da una perla del genere. E la cosa che più mi fa arrabbiare è che all'inizio il film sembra prendere la direzione giusta: viene creato un contesto per cui non ci sarebbe stato nulla di più semplice che raccontare il magico incontro tra l'aviatore e il Piccolo Principe. Questo, invece, nel film è stato fatto in modo sbrigativo e confuso. Sono stati tralasciati dialoghi fondamentali (vedi quello con la volpe a proposito del "prepararsi il cuore") o scene importanti come l'ubriacone e il lampionaio...insomma, opera di taglio e cucito sulla vera storia del Piccolo Principe e inserimento di un contorno inutile che sul finale diventa addirittura prolisso e noioso. Peraltro il film NON piacerà ai bambini, di cui la sala cinematografica era piena, perchè NON lo capiranno. Insomma, sono davvero rimasta delusa e amareggiata perchè c'erano tutte le carte in tavola per fare qualcosa di bello: mi riferisco anche alla grafica e alla scelta di mantenere i disegni di Saint-Exupéry, oltre che a una buona colonna sonora (c'è lo zampino di Hans Zimmer). Per il resto una vera e propria occasione persa: se amate il libro non guardate il film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giuliasal12 »
[ - ] lascia un commento a giuliasal12 »
|
|
d'accordo? |
|
jackiechan90
|
martedì 5 gennaio 2016
|
un'occasione persa
|
|
|
|
Prodigy è una bambina che si appresta a sostenere un colloquio presso una prestigiosa scuola per futuri manager, sostebnuta dall'ambiziosa e severa madre. Il colloquio non va benissimo ma viene presa lo stesso e da quel momento la madre prepara per lei una tabella programmatica di tutta la sua vita. Per sfuggire alla routine della sua vita la picola a amicizia con uno strano e svitato aviatore, suo vicino di casa, che le racconta un episodio significativo della sua vita: una volta nel deserto incontrò uno strano personaggio, il Piccolo Principe.
Con questo incipit cominica il film di Mark Osborne (autore di Kung Fu Panda), ispirato al capolavoro di Saint-Exupery.
[+]
Prodigy è una bambina che si appresta a sostenere un colloquio presso una prestigiosa scuola per futuri manager, sostebnuta dall'ambiziosa e severa madre. Il colloquio non va benissimo ma viene presa lo stesso e da quel momento la madre prepara per lei una tabella programmatica di tutta la sua vita. Per sfuggire alla routine della sua vita la picola a amicizia con uno strano e svitato aviatore, suo vicino di casa, che le racconta un episodio significativo della sua vita: una volta nel deserto incontrò uno strano personaggio, il Piccolo Principe.
Con questo incipit cominica il film di Mark Osborne (autore di Kung Fu Panda), ispirato al capolavoro di Saint-Exupery. "Ispirato" non "tratto" poichè del romanzo ominimo rimane ben poco in questa trasposizione che risulta solo un grande compromesso tra un smplice film action per bambini, genere di cui Osborne è maestro indiscusso, e un film sperimentale a livello tecnico-formale, dove la tecnica mista (animazione computerizata e stop-motion) permette di ricreare i disegni originali di Saint-Exupery restituendo così l'iconografia classica del romanzo.
Peccato che questo compromesso, resosi necessario per catturre due diversi tipi di pubblico, quelli che hanno già letto il libro (i "bambini diventati adulti" a cui già si rivolgeva l'autore nella famosa prefazione) e il pubblico più giovane che ancora non ha letto il libro, alla fine snaturi in parte il significato originario non riuscendo ad amalgamare bene le due stoery-lines principali. Per di più tagliando a larghi tratti quello che dovrebbe essere il soggetto principale del film, ovvero lo stesso romanzo, e appicicandoci una morale più da Peter Pan che non da Piccolo Principe. Per certi versi un passo indietro considerando come, negli ultimi tempi, il cinema d'animazione abbia dimostrato di sapere affrontare tematiche adulte osando molto di più ripsetto a quello che effettivamnete osa Mark Osborne (basti considerare "Inside Out" e "Up"). Rimane un film bene realizzato dove la tecnica mista si fonde con l'ottima colonna sonora di Hans Zimmer impreziosita dalle interpretazioni di Hyolin e Lily Allen.
Insomma bello ma non convincente del tutto. Per gli appassionati del Piccolo Principe in compenso possiamo consigliare la versione filmica del 1974 con Bob Fosse e Gene Wilder, ad oggi la trasposizione meglio riuscita del romanzo di Saint-Exupery.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackiechan90 »
[ - ] lascia un commento a jackiechan90 »
|
|
d'accordo? |
|
|