amokubrik
|
martedì 19 maggio 2015
|
il vortice di un'uragano
|
|
|
|
L'osè degli anni 70 e 80, con in più gli effetti speciali dei tempi moderni,danno come risultato un film puro e gonfio di spettacolo, da vedere rigorosamente al cinema e in 3D.
[+] concordo solo sul fatto che è da vedere al cinema
(di capitano nemo)
[ - ] concordo solo sul fatto che è da vedere al cinema
|
|
[+] lascia un commento a amokubrik »
[ - ] lascia un commento a amokubrik »
|
|
d'accordo? |
|
strikefight
|
lunedì 18 maggio 2015
|
due parole: number one
|
|
|
|
Quest' opera capolavoro cinematografica è tra i numeri uno della storia del cinema d azione di tutti i tempi. E finalmente un film che non parla per il k..zo.
|
|
[+] lascia un commento a strikefight »
[ - ] lascia un commento a strikefight »
|
|
d'accordo? |
|
mcmurphy92
|
lunedì 18 maggio 2015
|
my name is max
|
|
|
|
George Miller fa scacco matto con questa nuovo reboot,un film dalle mille sfaccettature,un mix incredibile di azione,emozioni e violenza.
Charlize Therone e Tom Hardy lavorano magistralmente nell’interpretare le loro parti e riescono a farti amare ancora di più questo capolavoro cinematografico.
Penso che sia una dei migliori film d’azione realizzati in questo millennio,quindi accorrete tutti a vederlo non ve ne pentirete !!!!
|
|
[+] lascia un commento a mcmurphy92 »
[ - ] lascia un commento a mcmurphy92 »
|
|
d'accordo? |
|
mike86
|
lunedì 18 maggio 2015
|
ammiratelo!!!
|
|
|
|
Sì, ca*zo. Sì, caz*o. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. E così via. Prendete un tamburo taiko e percuotetelo selvaggiamente, perché Max Rockatansky è tornato[+]
Sì, ca*zo. Sì, caz*o. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. Sì, ca*zo. E così via. Prendete un tamburo taiko e percuotetelo selvaggiamente, perché Max Rockatansky è tornato. Film malato, pazzo, con una cura dei dettagli maniacale. Un film unico, quasi perfetto!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mike86 »
[ - ] lascia un commento a mike86 »
|
|
d'accordo? |
|
thief
|
lunedì 18 maggio 2015
|
ammiratemi !!!
|
|
|
|
Ambientato in futuro apocalittico dove le regole ed il credo vengono determinati solo dal proprio spirito di sopravvivenza, gli umani si sono ridotti a vivere ispirati da dei raccapriccianti ma essenziali principi . Dove il capo è colui che possiede l'acqua, Immortan Joe, che regna sulla cittadella col il pugno di ferro inculcando il culto creato da lui stesso per poter controllare i suoi soldati come fossero marionette, pronte a morire per arrivare al valhalla promessogli da Immortan. Il suo regime totalitario piega tutti alla sua volontà. Finché la sua compagna e "Imperatrice", Furiosa, lo tradisce, portando con sé le schiave e concubine. Facendo iniziare una caccia all' uomo che coinvolge anche Max, colui che scappa sia morti che fai vivi.
[+]
Ambientato in futuro apocalittico dove le regole ed il credo vengono determinati solo dal proprio spirito di sopravvivenza, gli umani si sono ridotti a vivere ispirati da dei raccapriccianti ma essenziali principi . Dove il capo è colui che possiede l'acqua, Immortan Joe, che regna sulla cittadella col il pugno di ferro inculcando il culto creato da lui stesso per poter controllare i suoi soldati come fossero marionette, pronte a morire per arrivare al valhalla promessogli da Immortan. Il suo regime totalitario piega tutti alla sua volontà. Finché la sua compagna e "Imperatrice", Furiosa, lo tradisce, portando con sé le schiave e concubine. Facendo iniziare una caccia all' uomo che coinvolge anche Max, colui che scappa sia morti che fai vivi. George Miller rievoca la sua vecchia trilogia degli anni 70 caricandola di esplosioni e pallottole. Portandoci In una società resettata, in cui benzina e cromature assumono sostanza quasi divina: un tema ripreso in Mad Max: Fury Road, con il coraggioso accostamento tra la mistica da kamikaze del terrorismo contemporaneo e un'estetica neo-ariana che inneggia al Valhalla, in una crasi impossibile tra filosofie opposte di un'ideale crociata. George Miller sa come enfatizzarlo. trama semplice e lineare, nulla di eccelso, o per meglio dire nulla di nuovo rispetto a chi conosce già bene la trilogia, ma non ha importanza, il mondo di Max è quello e solo quello ci serviva. solo eccezionalmente moderno: regia, montaggio e sonoro si abbracciano in un ritmo turbinante senza dare sosta allo spettatore. 2 ore di pure immagini in movimento senza mai fermarsi. ecco cos'è Mad Max unica pecca forse qualche effetto grafico poco curato. per il resto è un film praticamente perfetto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a thief »
[ - ] lascia un commento a thief »
|
|
d'accordo? |
|
albymarat
|
domenica 17 maggio 2015
|
no, non ti ammiro.
|
|
|
|
Le aspettative nei confronti di questo film erano alte e pompate dai soliti trailer al nandrolone, ma soprattutto dalla speranza di gustare un ottimo prodotto, interamente gestito da un regista che la creatura l'ha vista nascere e crescere.
La trilogia aveva lasciato dietro di sè, un inizio interessantissimo e un finale dal retrogusto amaro. La scelta di sfornare il quarto figlio è andata, a mio parere, a cozzare con un risultato deludente. Miller copula con una vergine affascinante ( cast di prim'ordine, un budget faraonico, John Seale per la fotografia ottima e montaggio accattivante e coerente con l'impostazione delle sequenze ) ma perde il suo quartogenito in un parto travagliato,spettacolare,allucinato.
[+]
Le aspettative nei confronti di questo film erano alte e pompate dai soliti trailer al nandrolone, ma soprattutto dalla speranza di gustare un ottimo prodotto, interamente gestito da un regista che la creatura l'ha vista nascere e crescere.
La trilogia aveva lasciato dietro di sè, un inizio interessantissimo e un finale dal retrogusto amaro. La scelta di sfornare il quarto figlio è andata, a mio parere, a cozzare con un risultato deludente. Miller copula con una vergine affascinante ( cast di prim'ordine, un budget faraonico, John Seale per la fotografia ottima e montaggio accattivante e coerente con l'impostazione delle sequenze ) ma perde il suo quartogenito in un parto travagliato,spettacolare,allucinato. L'occhio è sazio, le viscere anche. Ma a livello qualitativo e di sostanza l'animo è deluso. Deluso nel sentire osannare questa (presunta) discesa nei ricordi di Max Rockatansky; lotta nei ricordi che si rende visibile solo in flashback sparsi, con poco criterio, ogni dieci/quindici minuti. Il max di questo capitolo è muscolare, valido, salvato dall'espressività di hardy ma non trasmette nulla a livello di pensiero e a livello di scoperta del personaggio.
In quest'ottica, Furiosa poteva rappresentare una ottima possibilità di spaziare in sensibilità diverse e più sfumate in virtù di un mondo in cui la vita, il seme, è quasi meno importante della terra, del ventre
pronto a generare un'esistenza. Così non è stato. Miller ci ha mostrato una carrellata di inseguimenti ( ben fatti e ripeto visivamente incalzanti e montati in modo superlativo ) ma sterili. Il contesto post apocalittico è invece stimolante e meritevole in quanto offre una tabula rasa visiva e un potenziale palcoscenico da riempire con maestria, sempre con intelligenza, ma soprattutto con idee. Alcuni hanno fornito una risposta riuscita in termini tragicomici ( vedi ad esempio film come benvenuti a zombieland ), interiori e spirituali ( codice genesi per citare un buon prodotto ), sociali e affettivi ( The road ), psicologici e cerebrali ( l'esercito delle 12 scimmie ).
George Miller, al contrario, non è in grado di sviluppare il tema post-apocalittico, il concetto post-apocalisse, con mad max fury road. Mi sembra molto stridente questo contrasto tra l'abbuffata visiva ed effettistica e la voglia di raccontarci veramente il "futuro" che ha creato. Non ho percepito la disperazione di questa società nè nelle carrellate di deformi in stile 300, nè in quelle riguardanti individui che rendono nota, la loro personale speranza.
Unica nota positiva: il villain immortan joe, eccentrico e divino nella sua pettinatura. Un amico padovano è stato consacrato appunto "nuovo Immortan Joe". Attendo, a breve, lo stesso taglio di capelli. Nel mentre ci siamo salutati con un "Ammiratemi".
[-]
[+] c'è ben poco da mmirare
(di capitano nemo)
[ - ] c'è ben poco da mmirare
|
|
[+] lascia un commento a albymarat »
[ - ] lascia un commento a albymarat »
|
|
d'accordo? |
|
xxseldonxx
|
domenica 17 maggio 2015
|
pigiando l'acceleratore si sfonda ogni aspettativa
|
|
|
|
Non so cosa pensiate voi, ma secondo me, da una decina d'anni a questa parte, l'action occidentale ha perso decisamente la strada, monopolizzato dall'imbarazzante Michael Bay, dai simpatici ma finti supereroi Marvel e da vagonate di filmetti troppo spesso simili tra loro e dimenticabili. Eppure c'era un tempo in cui l'Action aveva la "A" maiuscola; in cui si riusciva anche a trattare tematiche importanti, oltre che a divertire; in cui registi, star e troupe erano davvero interessati a creare spettacolo. Ed è da questo tempo ormai perduto che è riemerso George Miller, si è scrollato di dosso pelle di maiale e piume di pinguino e ha riacceso i motori: "Ammira, Hollywood! Ammira!"
La trama è semplice: l'imperatrice Furiosa, compagna del tiranno Immortan Joe, scappa portandogli via il suo harem di giovani fanciulle; il despota la insegue alla testa di un esercito di folli adepti e Max Rockatansky si trova nel mezzo.
[+]
Non so cosa pensiate voi, ma secondo me, da una decina d'anni a questa parte, l'action occidentale ha perso decisamente la strada, monopolizzato dall'imbarazzante Michael Bay, dai simpatici ma finti supereroi Marvel e da vagonate di filmetti troppo spesso simili tra loro e dimenticabili. Eppure c'era un tempo in cui l'Action aveva la "A" maiuscola; in cui si riusciva anche a trattare tematiche importanti, oltre che a divertire; in cui registi, star e troupe erano davvero interessati a creare spettacolo. Ed è da questo tempo ormai perduto che è riemerso George Miller, si è scrollato di dosso pelle di maiale e piume di pinguino e ha riacceso i motori: "Ammira, Hollywood! Ammira!"
La trama è semplice: l'imperatrice Furiosa, compagna del tiranno Immortan Joe, scappa portandogli via il suo harem di giovani fanciulle; il despota la insegue alla testa di un esercito di folli adepti e Max Rockatansky si trova nel mezzo. Un punto di partenza, (forse) un punto di arrivo, benzina e follia nel mezzo: è tutto quello che serve. Lasciate i twist-ending a Nolan, i viaggi intorno al mondo a Michael Bay e le battutine ironiche a Joss Whedon; qui siamo in un mondo di fuoco e sangue.
In questa sua ultima opera, Miller estende e modernizza l'universo post-apocalittico che aveva creato più di trent'anni fa, riuscendo magistralmente ad esprimere un mondo caotico e complesso attraverso i suoi grotteschi abitanti e le loro assurde abitudini: ogni singolo dettaglio, ogni singolo volto racconta una storia, con una coerenza di fondo tale da rendere credibile qualsiasi pazzia il regista abbia concepito. A ciò contribuisce fortemente un utilizzo minimo della computer grafica, a favore di paesaggi e stunt reali: esplosioni, schianti di metallo e ruggine, salti e lotte sono di una credibilità che nessun computer potrà creare.
Ma non è solo il modo in cui l'azione viene filmata ad essere rivoluzionario (e lo è davvero, ma non ci sono parole per esprimerlo), ma è anche la presenza femminile: sono le donne le vere protagoniste del film, donne che al grido "Non siamo cose!" si liberano con decisione dalle regole di una società (e di un genere cinematografico) maschilista, che troppo spesso le ha trattate come semplici oggetti da salvare e da possedere; il fatto poi che una di loro sia Rosie Huntington-Witheley, velina del terzo Transformers, conferisce al film un significato critico non indifferente.
Con Mad Max Fury Road, George Miller non ha solo creato un rivoluzionario capolavoro tecnico di montaggio e composizione scenica, ma ha dato vita a due ore di follia come non se ne sono mai viste al cinema, dimostrando che, se si pigia a fondo l'acceleratore, si può sfondare ogni regola e passare oltre, verso un cinema migliore.
P.S.: Scrivere una recensione composta e ordinata invece di lanciare adrenaliniche grida di gioia è stata una grande fatica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a xxseldonxx »
[ - ] lascia un commento a xxseldonxx »
|
|
d'accordo? |
|
jaylee
|
domenica 17 maggio 2015
|
il futuro è una follia chiamata speranza
|
|
|
|
Inutile stare a chiedersi se i remake o i reboot (come si usa dire adesso) non siano altro che scorciatoie di marketing o siano semplicemente mortificanti per la creatività. Il cinema non è forse più ricco per avere sia il Batman di Nolan che quello di Burton?
Allora, e vi domanderete, a quale categoria appartiene Mad Max: Fury Road, trilogia cult degli anni 70-80, peraltro diretto dallo stesso regista, ovvero George Miller 36 anni dopo l’originale?
In effetti, MM:FR, è a tutti gli effetti un reboot, anche se, per i fan della serie, sembra più riprendere le fila del secondo della serie originale: Il protagonista che svelerà il suo nome praticamente dopo 1h30 l’inizio del film, è un solitario avventuriero in un mondo post-apocalittico e desertico del quale non sappiamo nulla, se non che ha perso un gruppo di persone evidentemente sotto la sua protezione(familiari? Disperati come lui?) attraverso dei feedback.
[+]
Inutile stare a chiedersi se i remake o i reboot (come si usa dire adesso) non siano altro che scorciatoie di marketing o siano semplicemente mortificanti per la creatività. Il cinema non è forse più ricco per avere sia il Batman di Nolan che quello di Burton?
Allora, e vi domanderete, a quale categoria appartiene Mad Max: Fury Road, trilogia cult degli anni 70-80, peraltro diretto dallo stesso regista, ovvero George Miller 36 anni dopo l’originale?
In effetti, MM:FR, è a tutti gli effetti un reboot, anche se, per i fan della serie, sembra più riprendere le fila del secondo della serie originale: Il protagonista che svelerà il suo nome praticamente dopo 1h30 l’inizio del film, è un solitario avventuriero in un mondo post-apocalittico e desertico del quale non sappiamo nulla, se non che ha perso un gruppo di persone evidentemente sotto la sua protezione(familiari? Disperati come lui?) attraverso dei feedback. Viene Catturato da una delle gang della Cittadella, governato da Immortal Joe che possiede gli unici due beni che contano (il carburante e l’acqua), in una società distopica dove gli uomini sono mera forza lavoro o guerrieri, le donne riproduttrici o produttrici di latte, i vecchi spazzatura, tranne quelli che comandano (tra cui Immortal Joe). Se vi ricorda vagamente la nostra avanzata civiltà, probabilmente il regista è riuscito nel suo intento, dove spesso emerge la domanda: chi ha ucciso il Mondo?
Il nostro Max avrebbe un destino molto breve, essendo destinato a divenire una banca mobile del sangue, se non che una serie di corcostanze fortunate,lo porta alla guida di un nuovo gruppo di disperati, composto da donne incinte disperate e l’Imperatrice Furiosa, traditrice di Immortal Joe. È una nuova speranza per Max? Un redentore in un mondo di pazzi?
MM:FR è un film di poche parole e di azione pura come non si vedeva da tempo. Delle due ore di film, il 90% risultano essere inseguimenti di auto (o meglio di veicoli, visto che si tratta di accozzaglie fantasiose di carcasse di auto, camion, cisterne, ecc), con scene peraltro non in computer graphics, ma vecchia scuola stuntmen. Il tutto trasportato nella dimensione che sarà familiare ai fan della vecchia serie, un deserto meraviglioso e terribile a metà tra Dune e Ken il Guerriero, con personaggi cyber/steam punk a volte davvero immaginifici e tocchi molto kitsch (il chitarrista fiammeggiante come un tamburino di guerra, ad esempio). Proprio come il Dune di Herbert, Miller ha (ebbe) il pregio di realizzare un futuro distopico complesso e con una società perfettamente disegnata nel suo essersi ridotto a mera sopravvivenza del più forte ed intorno al più forte.
La novità non sta tanto in Max (comunque buona l’interpretazione di Tom Hardy), ma nell’affiancargli un personaggio femminile tostissimo, l’Imperatrice Furiosa, che di sicuro sarà protagonista in un più che probabile sequel. Pellicola dicevamo distopica nel miglior senso fantascientifico, dove la società di pochi vecchi col potere concede lo stretto ai sudditi per sopravvivere e promette ai giovani nient’altro che una morte gloriosa (vedi sopra se la cosa vi fa fischiare le orecchie).
quindi? MM:FR all’inizio è elettrizzante, poi piacevole, alla fine ripetitivo. Forse 2 ore di inseguimenti e combattimenti, per quanto spettacolari, sono un po’ troppi, soprattutto se si tratta di qualcosa già visto tutto sommato più di 30 anni fa. Una gloriosa e folle Fiammata di azione ed energia, e come tale si spegne. (www.versionekowalski.it)
[-]
[+] tra remake e reboot c'è differenza
(di asdrubale03)
[ - ] tra remake e reboot c'è differenza
|
|
[+] lascia un commento a jaylee »
[ - ] lascia un commento a jaylee »
|
|
d'accordo? |
|
xtremepredator
|
domenica 17 maggio 2015
|
che serata fantastica
|
|
|
|
Raramente ho vissuto una serata del genere al cinema , senza mai annoiarmi , fare sbadigli o distrarmi dallo schermo. 2 ore di puro kaos , rombo di motori assordanti ma che al mio timpano non da fastidio , esplosioni , sparatorie ed immagini grafiche fantastiche tutto condito con una meravigliosa ed emozionante colonna sonora e la grande recitazione da parte di tutto il cast. Capolavoro del cinema action del maestro GEORGE MILLER.
|
|
[+] lascia un commento a xtremepredator »
[ - ] lascia un commento a xtremepredator »
|
|
d'accordo? |
|
johnny1988
|
sabato 16 maggio 2015
|
roboante
|
|
|
|
Vi voglio spronare ad andare a vedere Mad Max the Fury Road. NON scaricatelo, perché non è un film da vedere su un minischermo e nemmeno comprate i pop corn a meno che non mangiate silenziosamente in sala. Mad Max è proprio uno di quei (rari) casi (Cameron in primis) in cui è lo spettacolo a essere la carta vincente. Al diavolo quanto è elaborato (poco) il testo, al diavolo la filosofia spicciola di tanti polpettoni supereroistici di questi ultimi anni. Qui rombano gli anni '80 dei primi apocalittici Mad Max, di tanto Conan il Barbaro, di 1997 Fuga da New York e gli anni '90 di Terminator, Waterworld, quando il cinema, prima ancora di lanciare i suoi messaggi politici ed ecologici, si divertiva ingegnosamente a sperimentare la tecnica! Il cinema, è il caso di dirlo, è come un'orchestra, dove ogni strumento ha un suo ruolo specifico che si deve armonizzare con gli altri.
[+]
Vi voglio spronare ad andare a vedere Mad Max the Fury Road. NON scaricatelo, perché non è un film da vedere su un minischermo e nemmeno comprate i pop corn a meno che non mangiate silenziosamente in sala. Mad Max è proprio uno di quei (rari) casi (Cameron in primis) in cui è lo spettacolo a essere la carta vincente. Al diavolo quanto è elaborato (poco) il testo, al diavolo la filosofia spicciola di tanti polpettoni supereroistici di questi ultimi anni. Qui rombano gli anni '80 dei primi apocalittici Mad Max, di tanto Conan il Barbaro, di 1997 Fuga da New York e gli anni '90 di Terminator, Waterworld, quando il cinema, prima ancora di lanciare i suoi messaggi politici ed ecologici, si divertiva ingegnosamente a sperimentare la tecnica! Il cinema, è il caso di dirlo, è come un'orchestra, dove ogni strumento ha un suo ruolo specifico che si deve armonizzare con gli altri. George Miller, coi suoi 70 anni tondi tondi, lo sa bene, e insieme a John Seale (fotografia), Ballantine e Sixel (montaggio), Beavan (trucco), Junkie Xl (musiche), è un artigiano di mondi e personaggi, di geniali parchi di divertimento, dove per una volta, viene voglia di chiedersi "come c'è riuscito?". Bando agli entusiasmi di primo acchito, CORRETE al Cinema, che di roba buona, anche con TANTI SOLDI, la si fa ancora bene!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a johnny1988 »
[ - ] lascia un commento a johnny1988 »
|
|
d'accordo? |
|
|