Titolo originale | Domácí péce |
Titolo internazionale | Home Care |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia drammatica, |
Produzione | Repubblica ceca, Slovacchia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Slávek Horák |
Attori | Alena Mihulová, Bolek Polívka, Tatiana Vilhelmová, Slávek Horák, Zuzana Kronerová Sara Venclovská, Eva Matalová, Marian Mitas, Helena Cermáková, Ivan Rehák, Vladimír Kulhavý, Jan Leflík, Pavel Leicman, Daniela Gudabová, Mikulás Kren, Jan Gogola, Frantisek Harnusek, Filip Brouk, Ludvík Kvítek, Radoslav Sopík, Martin Chamer, Alzbeta Kynclová, Ján Hrmo, Rostislav Marek, Vendula Novakova, Eva Karasová, Tomas Rotnagl, Igor Stránský, Ales Kadlec, Vlasta Horáková, Jan Gogola Sr.. |
Uscita | giovedì 26 ottobre 2017 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Lab 80 Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 maggio 2022
Una storia di cambiamento: la storia dell'infermiera a domicilio Vlasta, che dopo una vita passata a dedicarsi agli altri scopre l'amore per se stessa. In Italia al Box Office Cure a domicilio ha incassato 4,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Vlasta è un'infermiera che si occupa dell'assistenza domiciliare in un'area agricola della Moravia. Un giorno, in seguito ad un incidente stradale, scopre di avere un tumore al pancreas che le lascia pochi mesi di vita. Ora è lei che ha bisogno di assistenza, non solo medica, mentre non rinuncia alla propria attività e cerca cure alternative.
Il premio come migliore attrice nella 50^ edizione del festival di Karlovy Vari, anche non avendo visto gli altri film in competizione, può essere considerato come più che adeguato. L'interpretazione di Alena Mihulová è infatti di quelle che si ricordano per la totale aderenza al personaggio portato sullo schermo.
Vlasta è una donna che ha costruito tutta la sua vita sul sacrificio senza conoscerne la radice latina (sacrum facere= fare essere il sacro) lei che è laica ma cogliendone comunque il senso.
In un sistema sanitario che non sembra essere ai massimi livelli compie il suo dovere assistendo pazienti che la costringono a lunghi e faticosi spostamenti sapendo che non sono solo le cure ma anche le attenzioni che loro si dedicano che possono portare a degli esiti positivi. Fino a quando arriva il giorno in cui è lei ad essere costretta a prendere atto che a sua volta necessita di cure per il corpo e per l'anima. Sarà tentata di trovare soluzioni in un gruppo che non crede nella medicina tradizionale ma non sarà quella la soluzione. Perlomeno non sul piano del decorso della malattia. Perché invece sul versante del prendere coscienza della necessità di volersi bene, di accettare di avere bisogno dell'affetto da ricevere e non solo dell'aiuto da dare un progresso inizia a manifestarsi .
Con un marito fondamentalmente buono ma incapace di esternare i propri sentimenti e con una figlia che non sopporta il suo costante altruismo che nei suoi confronti legge come iperprotettività, Vlasta sembrerebbe avere poche possibilità di avviarsi verso la fine riconciliata con se stessa. Questa è la scommessa che progressivamente si legge sul volto e sul corpo della Mihulová che sa offrire una sofferta verosimiglianza a una ricerca, seppur tardiva, di riconoscimento dei propri bisogni più essenziali.
Cosa c'entra un cerbiatto in mezzo a una strada buia? Chi è, perché è qui, di cosa ha bisogno? Si dice che visualizzare un cervo conduca nel profondo della propria anima. Ed è questo Cure a domicilio: un film alla ricerca del senso più profondo dell'esistere. Vlasta, la protagonista, è un'infermiera che effettua visite a domicilio in una cittadina della Moravia.
Malgrado le cronache dell'ennesima svolta a destra di un paese europeo, la Repubblica Ceca presenta un volto più umano in questa commedia drammatica, opera prima del regista Slavek Horak. Il cineasta attinge alla sua personale cronaca famigliare per raccontare la storia di Vlasta, infermiera a domicilio (come sua madre) nella Moravia rurale. Dedita ai pazienti fino a dimenticare sé stessa, in seguito [...] Vai alla recensione »
Vlasta (Alena Mihulovi) è una vivace infermiera di cinquant'anni che percorre in lungo e in largo le campagne intorno a una cittadina della Moravia per fornire assistenza medica (e morale) a una grande varietà di eccentrici pazienti. Non può riposarsi neanche a casa, dove il marito non ha "mai alzato un dito' e non è capace neanche di accendere la stufa.
Toccante dramma cecoslovacco, una storia di grande sensibilità, ma ben fornita d'umorismo, come nell'irresistibile scena del telefonino caduto nella fossa del cimitero. Si prodiga con pazienti spesso ingrati l'infermiera di mezza età Mista sposata al taciturno tornitore Lada. Finché le trovano un tumore al pancreas: le restano pochi mesi. Peccato, la vita è bella.