Anno | 2014 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Michael Almereyda |
Attori | Dakota Johnson, Milla Jovovich, Ethan Hawke, Ed Harris, Penn Badgley Anton Yelchin, John Leguizamo, Bill Pullman, Spencer Treat Clark, James Ransone, Delroy Lindo, Ivan Cardona, Charly Bivona, Lawrence Whitener, Ross Brodar, Mauricio Ovalle, Marian Volk, Giuseppe Ardizzone, Harley Ware, Brian McCarthy, Dominick Sabatino, Jorge Marcos, Peter Gerety, Kevin Corrigan, Vondie Curtis-Hall, Diego Cortez, Emerson Rosenthal, Isabelle Link-Levy, Aubrey Pilson, Jack Pilson, India Reed Kotis, Harry Beer, Rachel Rossin, Kyle Timlin, Christopher Bizub, Helen Phillips (II), Mel Slater, Rome Neal, Harriet Parker Mann, Paul Lazar, J.D. Williams, Irvin Gooch, Ace Buhr, Gordan Ramsay, Matthew L. Imparato, Reno Laquintano, David Schwartz (III), Manolo Tenes, Ross Pino, Richard Cerqueira, Atif Lanier, Pedro Carmo, Frank York. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 giugno 2021
Adattamento moderno del Cimbelino di William Shakespeare con Ed Harris, Ethan Hawke e Milla Jovovich.
CONSIGLIATO NÌ
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Cimbelino, re col chiodo di una gang di criminali, decide di dare in sposa la figlia Imogene a Cloteno, figlio greve e viziato della sua regina. Imogene, innamorata e sposata in segreto con Postumo, figlio orfano (e povero) di un valoroso generale del regno, è invisa alla matrigna e osteggiata dal padre, che esilia Postumo e rinchiude la figlia nelle sue stanze. Ma l'amore tra i due giovani sposi non conosce ostacoli e prova ostinatamente a superare le avversità del destino e le ingiustizie dei malvagi, che tramano nell'ombra e sotto il sole dell'America contemporanea.
Quattordici anni dopo l'adattamento di Amleto (Hamlet 2000), Michael Almereyda guarda al Bardo col medesimo e incerto risultato. Ancora una volta l'ansia di rendere omaggio a Shakespeare inciampa sulla contemporaneità e sull'impotenza artistica del regista americano. Falsamente innovativo, Cymbeline è un adattamento moderno della tragedia in cinque atti del drammaturgo inglese, centrata su un'eroina rimasta sola in una corte in cui è oggetto dei malvagi propositi di molti. Fuori da palazzo intanto infuria la battaglia e Britanni e Romani si combattono.
Nascosto come una belva nel fondo buio di questa storia e inteso a muovere gli eventi nella sua cecità, è il Cimbelino di Ed Harris, irretito dall'avida regina di Milla Jovovich, che conferma dopo I Tre moschettieri una felice predisposizione per i ruoli 'senza cuore'. Come le malvagità, sbaragliate o rilanciate, accadimenti e interpreti franano addosso allo spettatore che fatica a dipanare quel "singolare miscuglio di tutto Shakespeare" che è "Cymbeline" e che rende "Cymbeline" un'opera peculiare. Perché questa tragedia, scritta tra il 1609 e il 1610, è un campionario di vecchie trovate, una raccolta di ritratti, una rassegna di parti d'attore, di costumi rimessi a nuovo, di fondi di cassetto.
Con un occhio sempre ossequioso al botteghino, Shakespeare fece un omaggio disimpegnato alle sue opere più celebri, riducendo "Cymbeline" a una collezione di ricordi e di richiami, da cui emergono "Otello" (la gelosia di Postumo e l'inganno velenoso di Iachimo), "Romeo e Giulietta" (la storia d'amore e i suoi oltraggi), "Re Lear", (la furia di Cimbelino contro la figlia Imogene), "Tito Andronico" (la vendetta tramata da Cloteno). I protagonisti del terz'ultimo lavoro di Shakespeare, come fantasmi avanzano dal passato e si ricompongono in una fiaba a lieto fine, diffusa di baci e ricongiungimenti.
Per correggere e redimere i difetti di struttura del testo originario, ritenuto macchinoso e sbiadito da molti critici letterari, serviva evidentemente un autore (e attore) shakespeariano come Kenneth Branagh o un regista euforico come Baz Luhrmann, capaci di aderire alla parola o di tradirla, producendo 'pagine' di energia visiva e monumentalità barocca. Il cast, che annovera stelle luminose come Ethan Hawke, John Leguizamo, Bill Pullman, Anton Yelchin e naturalmente Ed Harris, non riesce da solo a risollevare la sorte del film. Un film disappassionato che fa da controcampo alla passione di Postumo e Imogene. Un film ancora che come Iachimo scommette sull'infedeltà e perde.