francescoambrosino
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lunedì 19 marzo 2012
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un altro capolavoro del grande woody
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"Siamo dei nani sulle spalle dei giganti". Potrebbe essere questa la frase migliore per descrivere il capolavoro di Woody Allen "Midnight in Paris". La frase, generalmente attribuita a Newton, fu pronunciata in realtà per la prima volta da Bernardo di Chartres, filosofo francese del XII secolo. Secondo la sua teoria, noi siamo come nani che siedono sulle spalle dei giganti, ed in questo modo possiamo vedere molto più in là in quanto sollevati e innalzati dalla loro grandezza.
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"Siamo dei nani sulle spalle dei giganti". Potrebbe essere questa la frase migliore per descrivere il capolavoro di Woody Allen "Midnight in Paris". La frase, generalmente attribuita a Newton, fu pronunciata in realtà per la prima volta da Bernardo di Chartres, filosofo francese del XII secolo. Secondo la sua teoria, noi siamo come nani che siedono sulle spalle dei giganti, ed in questo modo possiamo vedere molto più in là in quanto sollevati e innalzati dalla loro grandezza. In pratica, oggi non saremmo quello che siamo se non ci avessero preceduto popoli, culture e tradizioni.
Il personaggio di Gil, interpretato da un sorprendentemente bravo Owen Wilson, sembra condividere in pieno questo pensiero. Sceneggiatore di successo ad Hollywood, Gil desidera dedicarsi alla letteratura e trasferirsi definitivamente a Parigi, dove si trova con la futura moglie Inez per incontrare i suoceri. L' amore per la città, l'arte, la musica e la cultura che si respirano passeggiando per le sue strade, lo rapiscono. Letteralmente. Infatti, una sera, dopo una sbornia, Gil si ritrova solo a vagare per le strade della città. Si siede sui gradini di una chiesa, ed allo scoccare della mezzanotte la Parigi diventa magica. Un' auto degli anni venti si ferma davanti a lui ed i passeggeri lo invitano a unirsi a loro. Inizia così un meraviglioso viaggio nella Parigi degli anni '20, periodo da lui idolatrato. E durante questa sua avventura, incontrerà i personaggi che lo hanno maggiormente ispirato nella sua vita: Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald in compagnia di Zelda, Gertrude Stein, Salvador Dalí, Pablo Picasso, Henri Matisse, Thomas Stearns Eliot, Luis Buñuel, il torero Juan Belmonte, Man Ray, Cole Porter. Insomma, il sogno di ogni scrittore e artista del mondo.
Ogni sera, alla stessa ora, Gil si immerge in questo mondo, vivendo le esperienze più profonde della sua vita ed interrogandosi sul senso delle scelte compiute fino a quel momento. E mentre vive il suo sogno di felicità, ben lontano da una vita matrimoniale sciatta vissuta in una California arida, vede maturare i suoi sentimenti per Adriana, compagna di Picasso ed in passato dell'italiano Modigliani, interpretata dalla meravigliosa Marion Cotillard. In sua compagnia, vivrà un illuminante viaggio nella Parigi della Belle Epoqué, periodo da lei considerato come la vera età dell'oro della città. Così, immersi nell'atmosfera del Maxim's incontrano Henri de Toulouse-Lautrec, Paul Gauguin e Edgar Degas, che invece rimpiangono il Rinascimento. Questo viaggio farà capire a Gil di quanto sia inutile vivere nel ricordo di un passato felice. L'importante, è vivere il proprio tempo senza rimpianti. Così, lasciata finalmente la sua fidanzata Inez, passeggiando per le strade della città, incontra una ragazza conosciuta al mercato delle pulci. Con lei, finalmente, può passeggiare in compagnia sotto la pioggia per le strade di Parigi. La città che ama. Nel suo presente.
Un film da vedere, rivedere, da amare. Anche per chi non ama Woody Allen.
www.francescoambrosino.blogspot.com
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chaoki21
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domenica 18 marzo 2012
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un fiasco di idee !
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Woody Allen sbanda, verso la pallosità estrema.
Tutti ci aspetteremmo fuochi d'artificio, suspense, al meno una risata da un film di Woody ! Sogni da esaudire per il compleanno, non si è visto niente di tutto ciò.
Sperò che questo non sia il nuovo Allen ne sono terrorizzato all'idea.
Il film presenta belle idee poco utilizzate e sfruttate, che si indirizza verso un palosissimo spot publicitario della città di Parigi. Eccessivamente lento. Un'altro elemento da considerare, la sua ripetizione narratrice senza efetto, si arriva a conoscere grandi artisti che non ci dicono niente, non ci sorprendono, ci annoiano ! L'idea del finale è molto carina e la morale che c'è dietro.
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Woody Allen sbanda, verso la pallosità estrema.
Tutti ci aspetteremmo fuochi d'artificio, suspense, al meno una risata da un film di Woody ! Sogni da esaudire per il compleanno, non si è visto niente di tutto ciò.
Sperò che questo non sia il nuovo Allen ne sono terrorizzato all'idea.
Il film presenta belle idee poco utilizzate e sfruttate, che si indirizza verso un palosissimo spot publicitario della città di Parigi. Eccessivamente lento. Un'altro elemento da considerare, la sua ripetizione narratrice senza efetto, si arriva a conoscere grandi artisti che non ci dicono niente, non ci sorprendono, ci annoiano ! L'idea del finale è molto carina e la morale che c'è dietro.
Film per dissucupati che non hanno niente da fare ne da perdere.
Hermes Malavasi
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michela papavassiliou
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lunedì 12 marzo 2012
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surreale e vibrante parigina mezzanotte
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Gil e' a Parigi con la fidanzata Liz. Viziata dai genitori che li hanno accompagnati in questo viaggio, sembra condividere poche delle passioni che vibrano nell'animo del suo futuro marito. Il protagonista, interpretato da un impacciato e simpatico Owen Wilson, e' uno sceneggiatore con un appassionato desiderio di esprimersi come scrittore. Sara' dunque un fortuito gioco nel tempo che dai vicoli bohemien parigini, lo immergera' nella vita notturna parigina anni 20, a rivitalizzare, ogni notte,il tenero e sognatore Gil distogliendolo dall'apatia in cui il tempo che si trova a vivere l'aveva segregato. "Il contemporaneo e' noioso-dice. Cosi il fermento culturale ed artistico [+]
Gil e' a Parigi con la fidanzata Liz. Viziata dai genitori che li hanno accompagnati in questo viaggio, sembra condividere poche delle passioni che vibrano nell'animo del suo futuro marito. Il protagonista, interpretato da un impacciato e simpatico Owen Wilson, e' uno sceneggiatore con un appassionato desiderio di esprimersi come scrittore. Sara' dunque un fortuito gioco nel tempo che dai vicoli bohemien parigini, lo immergera' nella vita notturna parigina anni 20, a rivitalizzare, ogni notte,il tenero e sognatore Gil distogliendolo dall'apatia in cui il tempo che si trova a vivere l'aveva segregato. "Il contemporaneo e' noioso-dice. Cosi il fermento culturale ed artistico parigino ed incontri mozzafiato con le grandi menti del passato, da Picasso a Fitzgerald, da Hwmingway a Dali, da Zelda a Bunel e Stain, ridarranno a Gil , insieme alle affascinanti atmosfere passate, nuovo slancio alla vita, stimolando finalmente in lui la vena pulsante dello scrittore. Allen ci regala una dimensione surreale e vibrante della sua amata Parigi, permettendoci di sbirciare in periodi storici calamitanti come la bella epoque ed il rinascimento. Midnight in Paris e' a tratti poesia pura, forse talvolta scorre con le logiche della Grande Macchina del Cinema, ma e' come un bambino, gli si concedono con un sorriso dei piccoli strappi alla regola. MP
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francesca72
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lunedì 5 marzo 2012
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un piccolo gioiello
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I primi 2 minuti sono pura poesia.
Il clarinetto in sottofondo e Parigi..
E una bella storia sulla nostalgia che rispecchia la fatica che ha ognuno di accettare il proprio presente.
E non esiste un presente che piaccia a chi lo vive in nessun tempo.
E non c'è nulla di meglio che conoscere i propri idoli, vivere una splendida avventura e capire cosa si vuole.
Dialoghi divertentissimi, fotografia strepitosa.
un piccolo gioiello
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gabriella
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venerdì 2 marzo 2012
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nostalgie d'autore
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Ci voleva una mano abile e sapiente come quella di Woody Allen per dosare in perfetto equilibrio, leggerezza, ironia, ritmo e intelligenza e creare una deliziosa pellicola di raffinata visione. Già dalle prime immagini in cui lo spettatore vien eintrodotto in una parigi da sogno, si preannuncia e si pregusta un "soggiorno" indimenticabile.
Gil è in vacanza a parigi con la sua insopportabile fidanzata Inez, ragaza viziata e irritante, tanto lei odia la capitale francese, tanto lui la ama. Trovare l'ispirazione per un aspirante scrittore è impresa ardua, date le circostanze, ma Parigi è una città che sorprende e non delude, infatti , allo scoccare della mezzanotte, il giovane si troverà proiettato negli anni venti, nei covi degli artisti dell'epoca, come Fitzgerald, Hemingway, Dalì, sarà ospite di Gertrud Stein alla quale farà leggere il suo manoscritto.
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Ci voleva una mano abile e sapiente come quella di Woody Allen per dosare in perfetto equilibrio, leggerezza, ironia, ritmo e intelligenza e creare una deliziosa pellicola di raffinata visione. Già dalle prime immagini in cui lo spettatore vien eintrodotto in una parigi da sogno, si preannuncia e si pregusta un "soggiorno" indimenticabile.
Gil è in vacanza a parigi con la sua insopportabile fidanzata Inez, ragaza viziata e irritante, tanto lei odia la capitale francese, tanto lui la ama. Trovare l'ispirazione per un aspirante scrittore è impresa ardua, date le circostanze, ma Parigi è una città che sorprende e non delude, infatti , allo scoccare della mezzanotte, il giovane si troverà proiettato negli anni venti, nei covi degli artisti dell'epoca, come Fitzgerald, Hemingway, Dalì, sarà ospite di Gertrud Stein alla quale farà leggere il suo manoscritto. E nei suoi vagabondaggi notturni conscerà Adriana, avvenente ragazza che intreccia sporadiche quanto tormentate relazioni sentimentali con gli artisti del periodo, come Modigliani, Picasso, però anche lei non vive bene i suoi tempi e non appen ase ne presenta l'occasione, e cioè fare un salto indietro nel tempo di qualche decennio, decide di rimanere in quelli che lei considera i tempi d'oro. tornato nel presente, Gil scoprirà come può essere bella una promenade suis la pluie in compagnia di una bella ragazza.
E a noi, nostalgici amatori del buon cinema, di quello che fabbrica sogni, sarà sicuramente tornato alla mente quel gioiello ormai indietro negli anni "La rosa purpurea del Cairo " e della melanconica Cecilia che si rifugiava dentro un cinem aper evadere dalla sua triste realtà... noi, che quando visitiamo una città come Parigi preferiamo ai negozi scintillanti , vagabondare per i buolevard, curiosare tra le bancarelle di bouquinistes o di vecchi dischi in vinile ( e magari trovarne uno di Portman), perchè chi è stato a Parigi, sa bene che è una città che "ti tiene, ti prende" e non ti lascia più, la Parigi di Hemingway, quella dei bei tempi andati "quando eravamo molto poveri, ma molto felici, quando anche gli scrittori morti avevano l'aria di essere vivi". E il film di Woody Allen ce la fa intravedere, visitare, in tutto il suo romantico splendore d'antan, per tornare al presente con una sensazione di stare bene.
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ultimoboyscout
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giovedì 1 marzo 2012
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paris...c'est magnifique!
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Il film perfetto per chi ama sognare a occhi aperti, una fiaba resa credibile dalla leggerezza e dalla naturalezza di cui Woody Allen ha cosparso senza parsimonia la pellicola. Il regista utilizza Parigi come fece in passato con Manhattan, con un tono meno saccente del solito, che anzi, è romantico e spesso farsesco. Sottolinea il rapporto tra presente e passato e il fatto che in qualsiasi epoca si viva, l'età dell'oro sarà sempre alle nostre spalle, col rimpianto che è sempre condizione del nostro immaginario. L'Europa è l'unico set che riesce a dare stimoli e brio al cinema di Allen, ormai zavorrato a situazioni e tematiche ridondanti e stagnanti, deviandolo su strade neo-romantiche : un viaggio dell'immaginario che si rispecchia nel viaggio dei protagonisti, che in trasferta a Parigi, rivedono la propria esistenza, si confrontano con mentalità e stili di vita diversi, ripensano al loro presente aprendo una vera crisi.
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Il film perfetto per chi ama sognare a occhi aperti, una fiaba resa credibile dalla leggerezza e dalla naturalezza di cui Woody Allen ha cosparso senza parsimonia la pellicola. Il regista utilizza Parigi come fece in passato con Manhattan, con un tono meno saccente del solito, che anzi, è romantico e spesso farsesco. Sottolinea il rapporto tra presente e passato e il fatto che in qualsiasi epoca si viva, l'età dell'oro sarà sempre alle nostre spalle, col rimpianto che è sempre condizione del nostro immaginario. L'Europa è l'unico set che riesce a dare stimoli e brio al cinema di Allen, ormai zavorrato a situazioni e tematiche ridondanti e stagnanti, deviandolo su strade neo-romantiche : un viaggio dell'immaginario che si rispecchia nel viaggio dei protagonisti, che in trasferta a Parigi, rivedono la propria esistenza, si confrontano con mentalità e stili di vita diversi, ripensano al loro presente aprendo una vera crisi. Un confuso e felice Owen Wilson è il protagonista perfetto di questa commedia fatta di passione, lui così evasivo e svagato, gli fa eco la premiere dame del cinema francese, la fascinosissima marion Cotillard, ammaliante incantatrice di artisti. Chi per gioco, non si è mai chiesto in quale epoca avrebbe voluto vivere? Allen ce l'ha detto, scegliando la Ville Lumiere degli anni '20 dominati da Dali e Picasso, da Fitzgerald e Hemingway, sfumando i confini tra sogno e realtà, facendo convivere e interagiri i vivi coi fantasmi, restando lontano dal suo ultimo pessimismo, dimostrandoci di saper ancora far sorridere e di avere smalto e arguzia che sembravano inevitabilmente smarriti.
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ricciol one
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giovedì 23 febbraio 2012
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parigi vista da allen
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Parigi è magica e Woody Allen ha voluto fare un omaggio a questa affascinante città.Intorno alla città ha costruito una storia,una favola
cercando di immaginarla con gli occhi del turista che la vede per prima volta.Il film è un affresco alla bellezza,al mistero, alla cultura
a tutto ciò che rende che affascinante Parigi.La storia,Gil che torna indietro nel tempo,non è altro che il pretesto,il fine per cosa è stata ed è
questa città.Non è un film complesso,il solito film intellettualmente sottile di Allen,è una storia semplice e dolce,con un'ottima fotografia,una bella musica,un film veramente godibile,novanta minuti di assoluta serenità.Da vedere.
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spacexion
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martedì 14 febbraio 2012
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una parigi molto americana per un allen sottotono.
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Uno sceneggiatore americano con velleità da romanziere è protagonista durante un viaggio turistico a Parigi di un incanto: ogni notte a mezzanotte in punto, magicamente si ritrova a vivere le notti folli della Parigi degli anni '20. Circondato da Picasso, Scott Fitzgerald, Dalì, Buñuel, Hemingway (nientemeno!), T.S. Elliott e chi più ne ha più ne metta, l'autore hollywoodiano troverà la sicurezza di sé necessaria a diventare il romanziere che ha sempre sognato di essere.
Mosso da una sceneggiatura esile (poco più di una fiabetta), supportato da un marketing furbetto che infarcisce il film di attori popolari del momento per "fare cassa", ricco di cliché americani sulla Ville Lumière al punto di confondere Parigi (quella vera) con Disneyland Parigi, Midnight in Paris regala allo spettatore poco meno di due ore di noia assoluta e di pretenzioso intellettualismo.
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Uno sceneggiatore americano con velleità da romanziere è protagonista durante un viaggio turistico a Parigi di un incanto: ogni notte a mezzanotte in punto, magicamente si ritrova a vivere le notti folli della Parigi degli anni '20. Circondato da Picasso, Scott Fitzgerald, Dalì, Buñuel, Hemingway (nientemeno!), T.S. Elliott e chi più ne ha più ne metta, l'autore hollywoodiano troverà la sicurezza di sé necessaria a diventare il romanziere che ha sempre sognato di essere.
Mosso da una sceneggiatura esile (poco più di una fiabetta), supportato da un marketing furbetto che infarcisce il film di attori popolari del momento per "fare cassa", ricco di cliché americani sulla Ville Lumière al punto di confondere Parigi (quella vera) con Disneyland Parigi, Midnight in Paris regala allo spettatore poco meno di due ore di noia assoluta e di pretenzioso intellettualismo.
Poco si salva anche sul piano dell'interpretazione. Owen Wilson si fa portatore dei sempiterni monologhi spesso geniali (ma in questo caso solo prolissi) di Woody Allen, fino all'estremo di imitare Allen stesso anche nelle espressioni e nelle mimiche. Insipidi e di contorno la McAdams e Sheen. Ridicolo il cameo di Carla Bruni, che esiste solo perché essere il primo film in cui recita un first lady di notorietà mondiale rappresenta una pubblicità senza eguali. Si salva appena Marion Cotillard, più che dignitosa e a tratti emozionante nel suo ruolo di una immaginaria fidanzata di Modigliani e Picasso.
Woody Allen, come spesso accade negli ultimi anni, gira un filmetto senza pretese ma confezionandolo a dovere e facendo valere il proprio nome da sempre osannato, riesce una volta ancora a raccogliere un buon successo di pubblico e di critica. Ma, a ben vedere, Midnight in Paris ha ben poca sostanza. Siamo molto lontani dai fasti di "Hannah e le sue sorelle" o di "Manhattan", ma qui verrebbe anche da dire, con nostalgia, che siamo persino ben lontani dal modesto ma pur sempre spassoso "Il dittatore dello stato libero di Bananas" o da "Il dormiglione". I numerosi fasti di un tempo non possono servire da alibi per mascherare la modestia delle opere odierne.
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argan
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venerdì 10 febbraio 2012
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bel film ma quando tornerai a dirigere drammatici?
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Buona commedia l'ultimo lavoro di Woody Allen, anche se penso che "incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" e "basta che funzioni" siano di livello leggermente superiore, spero che Woody allen torni presto a dirigere qualche film drammatico, che a mio parere è ciò che sa fare meglio, attori non perfetti, ma accettabili, trama gradevole e direi anche didattica, penso che il regista voglia spiegarci di come l'uomo non è mai pienamente contento di ciò che è, e dell'ambiente che lo circonda...... film divertente ma non eccezionale..... non un capolavoro
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nino pell.
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domenica 29 gennaio 2012
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ennesimo bel film di woody allen
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"Midnight in Paris" è una pellicola che simboleggia la fuga dell'uomo dalle frustrazioni ed incomprensioni quotidiane nell'ambito dei rapporti sociali ed affettivi per trovare rifugio e concentrazione in un mondo introspettivo e sognante in cui realizzare i propri ideali, le proprie aspirazioni. Attraverso la formula di una commedia piacevole e carica di raffinato humour, il regista Woody Allen ci regala un'ennesima prova della sua originale e squisita professionalità e della sua capacità di scavare nel profondo della psicologia umana, riuscendo così a valorizzarne ed esaltare l'infinito spessore di valori romantici, creativi ed esplorativi che vive e si realizza in ognuno di noi. L'acutezza di Woody Allen sta, alla fine, nel farci capire che il raggiungimento della felicità di ciascun essere umano non sta illusoriamente nella ricerca smodata e spasmodica di un passato ideale e nostalgico, ma piuttosto in uno sguardo riflessivo e concreto al proprio presente, cercando di rimodellarlo e di modificarlo affinché si possa realizzare l'obiettivo di perseguire una più perfetta coesione tra il proprio mondo interiore e quello più propriamente pratico del vivere quotidiano.
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"Midnight in Paris" è una pellicola che simboleggia la fuga dell'uomo dalle frustrazioni ed incomprensioni quotidiane nell'ambito dei rapporti sociali ed affettivi per trovare rifugio e concentrazione in un mondo introspettivo e sognante in cui realizzare i propri ideali, le proprie aspirazioni. Attraverso la formula di una commedia piacevole e carica di raffinato humour, il regista Woody Allen ci regala un'ennesima prova della sua originale e squisita professionalità e della sua capacità di scavare nel profondo della psicologia umana, riuscendo così a valorizzarne ed esaltare l'infinito spessore di valori romantici, creativi ed esplorativi che vive e si realizza in ognuno di noi. L'acutezza di Woody Allen sta, alla fine, nel farci capire che il raggiungimento della felicità di ciascun essere umano non sta illusoriamente nella ricerca smodata e spasmodica di un passato ideale e nostalgico, ma piuttosto in uno sguardo riflessivo e concreto al proprio presente, cercando di rimodellarlo e di modificarlo affinché si possa realizzare l'obiettivo di perseguire una più perfetta coesione tra il proprio mondo interiore e quello più propriamente pratico del vivere quotidiano. Ennesimo gran bel film alla Woody Allen.
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