enrica raviola
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domenica 18 dicembre 2011
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soporifero
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Attirata da un trailer galeotto che sembra promettere un Match Point 2, il film mi ha profondamente delusa. Soporifero, noioso… una cartolina omaggio alla capitale culturale e ai suoi big del bel tempo che fu… da non vedere dopo il pranzo di natale o dopo le 8 di sera perché la dormita è garantita!
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snaif
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domenica 18 dicembre 2011
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il woody surreale!
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Un film perfetto. Mai banale.
Woody Allen disegna una favola surrealista sul "chi vogliamo essere" e "sul dove vogliamo vivere".
Ma soprattuto ci fa capire l'inutilità delle nostre lamentele per il presente, preferendo sempre un età diversa dalla nostra.
Ma in realtà ci lamentiamo tutti e sempre. Sia quelli del passato che quelli del presente che quelli del "strapassato".
Disegna, su un meraviglioso Owen Wilson, un giovane Allen con quelle sue giacche larghe e il balbettio. (Sublime)
Uno dei film più belli che ho visto in questo 2011, uno dei film più belli (per me) di Woody, proprio per questo per me è un capolavoro.
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Un film perfetto. Mai banale.
Woody Allen disegna una favola surrealista sul "chi vogliamo essere" e "sul dove vogliamo vivere".
Ma soprattuto ci fa capire l'inutilità delle nostre lamentele per il presente, preferendo sempre un età diversa dalla nostra.
Ma in realtà ci lamentiamo tutti e sempre. Sia quelli del passato che quelli del presente che quelli del "strapassato".
Disegna, su un meraviglioso Owen Wilson, un giovane Allen con quelle sue giacche larghe e il balbettio. (Sublime)
Uno dei film più belli che ho visto in questo 2011, uno dei film più belli (per me) di Woody, proprio per questo per me è un capolavoro.
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epidemic
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sabato 17 dicembre 2011
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raffinata commedia in stile woody
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La commedia di woody è sempre raffinata, culturale e poetica. Il viaggio in mezzo ai miti della letteratura una trovata geniale, Owen Wilson perfetto. NOn siamo ai livelli di " Basta che funzioni" ma ci teniamo altamente sopra la sufficienza.
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lucac1993
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sabato 17 dicembre 2011
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altro capolavoro di woody!
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Un tocco di genio tipico di Allen!
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stefano73
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venerdì 16 dicembre 2011
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woody allen non sbaglia un colpo.
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Woody Allen non sbaglia un colpo anche se non è più un giovincello. Mai un film sottotono. Questo è un film rapido e ben integrato in epoche,culture e società differenti. Il protagonista, uomo normale la vive fino in fondo... fino a trovare il giusto spunto per la sua vita reale dei giorni nostri. Difficile capire a quale epoca si vorrebbe appartenere.
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iuras
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venerdì 16 dicembre 2011
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nostalgia del passato
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Ho visto il film dopo aver sentito, nel circolo degli amici e fuori ,lodi sperticate,con qualche timida eccezione , che derivano principalmente ,ben si capisce,dalla "autorità" di cui gode Woody Allen (mostro sacro) e dalla sugestione dei suoi precedenti film.Mi sono astenuto , tra gli amici per timore di essere tacciato di un certo intellettualismo ma non in questa sede che considero palestra dove l'oggettività può esercitarsi, dal richiamare lo spicologo americano Milgran che dimostrò il potere sociale-degli altri (per suggestione,paura del ridicolo ,timore di aver dubitato della propria percezione ecc.) che induce un adeguamento ai giudizi degli" altri" anche contro la propria percezione e sensibilià.
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Ho visto il film dopo aver sentito, nel circolo degli amici e fuori ,lodi sperticate,con qualche timida eccezione , che derivano principalmente ,ben si capisce,dalla "autorità" di cui gode Woody Allen (mostro sacro) e dalla sugestione dei suoi precedenti film.Mi sono astenuto , tra gli amici per timore di essere tacciato di un certo intellettualismo ma non in questa sede che considero palestra dove l'oggettività può esercitarsi, dal richiamare lo spicologo americano Milgran che dimostrò il potere sociale-degli altri (per suggestione,paura del ridicolo ,timore di aver dubitato della propria percezione ecc.) che induce un adeguamento ai giudizi degli" altri" anche contro la propria percezione e sensibilià.Detto questo,il filmè certamente valido,intrigante,divertente ,grande in particolare per musiche,fotografia,ricostruzioni ambientali,ma ad esso , e concordo pienamente con il critico Valerio Caprara, " non si addice un surplus di aggettivi ".L'autorità di Woody Allen infatti non può far scomparire stereotipi quali la fidanzata del protagonista,classica turistica ricca americana, e i suoi genitori,classici esponenti della middle class americana agiata ,repubblicana, nè la sequela di apparizione superflua per la sua ripetitività, a volte con qualche frase autoreferenziata che fa scena, di artisti dell'epoca più famosi.Il film ottimo ma non un capolavoro può forse, nell'ambito della produzione di Woody Allen, classificarsi una nostalgia di un passato ,un divertissement di cui ovviamente se consiglia però la visione . Non mi preoccupa la raccolta certa di una alta percentuale di dissenso, ma ritengo che le notazioni fatte possano servire a qualche riflessione più libera, meno condizionata.
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luca scialò
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venerdì 16 dicembre 2011
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solito allen con rievocazioni storico-artistiche
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Gil è in vacanza con la sua futura moglie Inez a Parigi, ospiti dei genitori di lei. Pur essendo uno stimato sceneggiatore di successo, Gil vorrebbe sfondare con un romanzo, non riuscendo però a trovare il giusto bando della matassa, sconfortato anche dalla ragazza e dai suoceri. E' innamoratissimo di Parigi, specie di notte e con la pioggia, ma soprattutto, sogna di vivere nella Parigi degli anni '20, città brillante e magica frequentata da pittori e scrittori. In una notte, a mezzanotte, abbandonato dalla ragazza che continua a sfiduciarlo, gli succede una cosa strana. Partecipa a incontri e feste con pittori e scrittori che nell'epoca da lui amata frequentavano la città.
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Gil è in vacanza con la sua futura moglie Inez a Parigi, ospiti dei genitori di lei. Pur essendo uno stimato sceneggiatore di successo, Gil vorrebbe sfondare con un romanzo, non riuscendo però a trovare il giusto bando della matassa, sconfortato anche dalla ragazza e dai suoceri. E' innamoratissimo di Parigi, specie di notte e con la pioggia, ma soprattutto, sogna di vivere nella Parigi degli anni '20, città brillante e magica frequentata da pittori e scrittori. In una notte, a mezzanotte, abbandonato dalla ragazza che continua a sfiduciarlo, gli succede una cosa strana. Partecipa a incontri e feste con pittori e scrittori che nell'epoca da lui amata frequentavano la città. Ovviamente non viene creduto. Le sue fantasie sono mosse dalla voglia che abbiamo tutti noi di evadere dall'epoca in cui viviamo per ritrovarci in un periodo del passato che riteniamo a noi più vicino.
Come gli capita da un ventennio a questa parte, Woody Allen riprende vecchie argomentazioni e caratteristiche dei protagonisti dei suoi film, nonché traspone nel personaggio protagonista egli stesso. A ciò però aggiunge una magica Parigi e fa rivivere artisti e scrittori da lui presumibilmente amati. Insomma, chi si aspetta novità, non ne troverà. Ma chi ha voglia di sognare e di rivivere ambientazioni ben lontane dall'epoca in cui viviamo, sarà sicuramente accontentato.
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mantraliulai
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venerdì 16 dicembre 2011
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uno spasso
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E' il turno di Parigi. Questa volta Woody Allen ci delizia gli occhi e la mente con il suo specialissimo omaggio alla Ville Lumière.
In apertura una panoramica di tutti i luoghi magici che hanno ispirato i più grandi artisti del secolo scorso tra pittori, sceneggiatori e poeti. Il regista americano alla veneranda età di settantacinque anni è in forma più che mai e ci offre il suo rinnovato spirito sottile e intellettuale trascinando lo spettatore nello spasso di innumerevoli risate e riflessione antropologiche sul mistero della vita. Il fascino seduttivo del passato cattura il protagonista in cerca di estro creativo svelandogli che l'esistenza è meravigliosamente preziosa proprio perchè ti lascia in bocca una certa dose di insoddisfazione.
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E' il turno di Parigi. Questa volta Woody Allen ci delizia gli occhi e la mente con il suo specialissimo omaggio alla Ville Lumière.
In apertura una panoramica di tutti i luoghi magici che hanno ispirato i più grandi artisti del secolo scorso tra pittori, sceneggiatori e poeti. Il regista americano alla veneranda età di settantacinque anni è in forma più che mai e ci offre il suo rinnovato spirito sottile e intellettuale trascinando lo spettatore nello spasso di innumerevoli risate e riflessione antropologiche sul mistero della vita. Il fascino seduttivo del passato cattura il protagonista in cerca di estro creativo svelandogli che l'esistenza è meravigliosamente preziosa proprio perchè ti lascia in bocca una certa dose di insoddisfazione.
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rikibitta
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venerdì 16 dicembre 2011
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allen un attempato turista
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E anche Parigi è fatta ,per Londra e Barcellona siamo a posto,mentre Roma sarà la prossima, perfetta come tappa conclusiva del filmino delle vacanze in Europa di Allen.
Quello che mi atterrisce però è che la "città eterna" trasmetta al regista americano la nefasta idea del prolungare all'infinito -eternamente appunto- il suo girare turisticamente.
Si fermasse a girare un film! come ai bei tempi,che non s'allontanava dalla sua amata e conosciuta new York e sfornava piccoli capolavori.
Per il resto: attori non pervenuti in ruoli stereotipati e calcatissimi. Una mediocrità dalla quale svetta,si fa per dire,un Wilson alter ego di Allen al limite del caricaturiale e una Bruni che fa notizia per non esser la peggio nel peggio grazie ad una Rachel Mcadams imbarazzante.
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E anche Parigi è fatta ,per Londra e Barcellona siamo a posto,mentre Roma sarà la prossima, perfetta come tappa conclusiva del filmino delle vacanze in Europa di Allen.
Quello che mi atterrisce però è che la "città eterna" trasmetta al regista americano la nefasta idea del prolungare all'infinito -eternamente appunto- il suo girare turisticamente.
Si fermasse a girare un film! come ai bei tempi,che non s'allontanava dalla sua amata e conosciuta new York e sfornava piccoli capolavori.
Per il resto: attori non pervenuti in ruoli stereotipati e calcatissimi. Una mediocrità dalla quale svetta,si fa per dire,un Wilson alter ego di Allen al limite del caricaturiale e una Bruni che fa notizia per non esser la peggio nel peggio grazie ad una Rachel Mcadams imbarazzante. Una sceneggiatura tipo operetta ed una fotografia finto-romantica non rendono giustizia alla storia che invece è insignificantemente noiosa.
Concludo con la speranza che Allen sia prossimo alla fine delle ferie e torni a lavorare per noi appassionati. Woody I miss you!
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master.jimmy
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giovedì 15 dicembre 2011
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insulto a parigi, visto solo perchè è di woody
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Per chi si aspetta una resa di Parigi tra il romantico e il gotico dark, rimane deluso dal fatto che invece di avere una visione celebrativa di una favolosa città, si assiste a una sequenza didascalica di scene fotografate senza pathos e sterili, primi piani a mò di foto fatta da Giapponesi, che riescono a non far sorprendere nemmeno chi non l'ha mai vista.
Non è il contenuto della scene ad aumentarne il valore, ma il contesto in cui si vedono e le inquadrature. La parte introduttiva sembrava esser presa da un documentario di Turisti per Caso, totalmente gratuita e mal fatta, quando poteva essere resa in background e aver arricchito il panorama. La colonna sonora, aveva la tematica ricorrente "sviolinata" e la presunzione ingiustificata di far apparire scene romantiche quando purtroppo il contenuto e forma non l'avevano.
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Per chi si aspetta una resa di Parigi tra il romantico e il gotico dark, rimane deluso dal fatto che invece di avere una visione celebrativa di una favolosa città, si assiste a una sequenza didascalica di scene fotografate senza pathos e sterili, primi piani a mò di foto fatta da Giapponesi, che riescono a non far sorprendere nemmeno chi non l'ha mai vista.
Non è il contenuto della scene ad aumentarne il valore, ma il contesto in cui si vedono e le inquadrature. La parte introduttiva sembrava esser presa da un documentario di Turisti per Caso, totalmente gratuita e mal fatta, quando poteva essere resa in background e aver arricchito il panorama. La colonna sonora, aveva la tematica ricorrente "sviolinata" e la presunzione ingiustificata di far apparire scene romantiche quando purtroppo il contenuto e forma non l'avevano. Come esistono musiche che vogliono commuoverti per forza, qui brani messi apposta per far sorprendere di una parigi tra una vista bohemien e una più chic soprattutto rivolta al passato "immaginario".
La cosa peggiore? la trama. Di che parla? In attesa di decollare con un filone principale che non avviene, si snoda un viaggio interiore di un personaggio attaccato ai ricordi del passato da lui non vissuto ma immaginato e bramato. Non si capisce il perchè, tanto l'importante è sperare di far passare tutto in secondo piano con l'opulenza di una parigi anni 20 che come detto di malinconico ha molto poco, ma abbonda di luoghi comuni. Tralascio il contenuto in dettaglio sulle scelte e crescita morale del personaggio per non anticipare nulla.
Ultima cosa da ridere è la SCENA FINALE: una persona così attenta ai dettagli come Allen fa un errore da novello. Cade una pioggia irreale fatta con un setaccio da spiaggia da bimbi tutto in primo piano all'inizio di un ponte, per poi allargare la visione (lungo raggio), su un ponte TOTALMENTE ASCIUTTO :o . Sembra una pignoleria da crudeli osservatori... ma da lui errori del genere non me li aspetto. E' ovvio che non parlo solo della pioggia d'acqua perrier
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