tristanodetrabail
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domenica 8 gennaio 2012
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poesia e una meravigliosa trama
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La firma di Woody Allen si vede. Il film inizia e finisce accompagnato da arie famose che lo accompagnano come se tenessero per mano lo spettatore. Se non fosse stato diretto dal grande Allen il risultato del film non sarebbe stato lo stesso. La trama del film delicatamente e deliziosamente surreale. Owen Wilson interpreta un biondo scrittore trasognato che ama Parigi alla follia e che più della fama è interessato all'amore.
Non c'è mai un attimo in cui il film cada di tono o in cui la trama non scorra. L'immagine di Parigi che si rivela tramite la mano di Allen è delicata e poetica.
Quando ad un certo punto compare Marion Cotillard (con un doppiaggio da Oscar) sullo schermo che interpreta Adriana, musa ispiratrice di Picasso, il film diviene magico.
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La firma di Woody Allen si vede. Il film inizia e finisce accompagnato da arie famose che lo accompagnano come se tenessero per mano lo spettatore. Se non fosse stato diretto dal grande Allen il risultato del film non sarebbe stato lo stesso. La trama del film delicatamente e deliziosamente surreale. Owen Wilson interpreta un biondo scrittore trasognato che ama Parigi alla follia e che più della fama è interessato all'amore.
Non c'è mai un attimo in cui il film cada di tono o in cui la trama non scorra. L'immagine di Parigi che si rivela tramite la mano di Allen è delicata e poetica.
Quando ad un certo punto compare Marion Cotillard (con un doppiaggio da Oscar) sullo schermo che interpreta Adriana, musa ispiratrice di Picasso, il film diviene magico.
Consigliata quantomai la visione al cinema
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deniseee
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venerdì 6 gennaio 2012
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bello
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Raffinato ed elegante,bella la storia,stupenda l'ambientazione!
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astromelia
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mercoledì 4 gennaio 2012
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allen meno logorroico
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bando all'allen logorroico dei suoi film,questo è più leggero e brioso,tra elucubrazioni mentali e trasposizioni temporali,comunque l'ho visto ma non lo rivedrei,non lascia traccia.
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riki7192
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mercoledì 4 gennaio 2012
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un buon film
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Questo a mio giudizio è un buon film, anche se sotto molti aspetti (e soprattutto durante alcuni dialoghi) mi ha dato l'impressione di un' "americanata".
Eccellente il comparto sonoro e soprattutto l'originalità dell'intera storia.
Allen mi è sempre piaciuto, soprattutto nei primi film (specie quelli in cui è stato sia regista che attore), ma anche i suoi ultimi prodotti come "Vicky Cristina Barcelona" e "Basta che funzioni" non sono niente male... VOTO FINALE : 3,5/5
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antonello chichiricco
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mercoledì 4 gennaio 2012
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la magica zucca di woodie
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Degno dei migliori autori di fantasy il Woodie di Midnight in Paris. Il film si dispone con estrema naturalezza in un’atemporalità circolare che puntuale alla mezzanotte consente, come nelle fiabe ma solo a chi ci crede, di salire sulla macchina del tempo - nel nostro caso una splendida zucca-berlina, ruote a raggi, con tanto di chauffeur in livrea e sbuffo di fumo alla partenza - di tornare a quando “la frutta era migliore di oggi e c’erano ancora le stagioni”, stagioni nel nostro caso culturali, artisticamente più dense e feconde del nostro difficile inizio di XXI secolo.
La morale della gustosa pellicola contrasta questi illusori stereotipi che “l’Epoca del vicino sia quella migliore”.
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Degno dei migliori autori di fantasy il Woodie di Midnight in Paris. Il film si dispone con estrema naturalezza in un’atemporalità circolare che puntuale alla mezzanotte consente, come nelle fiabe ma solo a chi ci crede, di salire sulla macchina del tempo - nel nostro caso una splendida zucca-berlina, ruote a raggi, con tanto di chauffeur in livrea e sbuffo di fumo alla partenza - di tornare a quando “la frutta era migliore di oggi e c’erano ancora le stagioni”, stagioni nel nostro caso culturali, artisticamente più dense e feconde del nostro difficile inizio di XXI secolo.
La morale della gustosa pellicola contrasta questi illusori stereotipi che “l’Epoca del vicino sia quella migliore”. L’antico sempre attuale “Mala tempora currunt” è indubbiamente lamentevole vizio o conforto di chi - da dentro le cose che in quel momento vive, magari paventando l’ “atque peiora premunt” (l’arrivo di tempi ancora peggiori) - sogna di ritornare in un precedente e più felice periodo storico. Anche se oggigiorno, con la crisi mondiale apparentemente irreversibile, per la prima volta la Storia ci sta dimostrando che forse è anche un po’ vero, nostalgie a parte, che il “meglio è passato”…
Insieme alla discreta presenza saggio-nevrotica alleniana ritorna, con tocco romantico un po’ magico e surreale, il tema delle dimensioni parallele già felicemente sviluppato con La rosa purpurea del Cairo. Ottima la recitazione di tutti gli attori indistintamente, e bellissime le scene, nonché la curata attenta fotografia specchio indubbio dell’amore che Allen nutre per la "sua" Parigi. Vedremo quest’estate nel suo prossimo Nero Fiddled, libera rivisitazione da racconti del Boccaccio, quale sarà invece la "sua" Roma. Intanto gustiamoci questa azzeccata sua opera ultima che come ai “vecchi tempi” mette d’accordo finalmente critica e pubblico (incassi da record al botteghino).
Antonello Chichiricco
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yutta
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mercoledì 4 gennaio 2012
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eccezionale viaggio fuori confine
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Il grande Maestro si supera in questo straordinario quanto fantastico film . Allen supera i canoni tradizionali legati ad una comicità intellettuale dei suoi abituali film newyorkesi per catapultarci in una Paris favolistica e romantica, il tutto mediante un cocktail di letteratura e cinema, unico nel suo genere, capace di farci viaggiare nel tempo ...
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beffer
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lunedì 2 gennaio 2012
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fine
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Una volta si usavano quelle piccole macchine fotografiche di palstica con le diapositive dei vari scorci delle citta' da visitare. Oggi si ingaggia Woddy Allen egli si dice di fare un film da agenzia di turismo su una citta' come Barcellona..., Parigi e a breve Roma. La differenza? le macchinette di plastica rappresentavano perfettamente gli anni 60, Woddy Allen rappresenta perfettamente un ex regista/attore che per sopravvivere(nel senso americano) fa marchettoni turistici pubblicitari rappresentando perfettamente , quello si, lo stereotipo ebraico di attacamento al denaro, che fu uno dei suoi tormentoni comici piu' riusciti.
La Parigi che descrive, chiaramente non quella dopo la mezzanotte, non esiste piu', ce rimasto lo splendido scheletro di una citta' affascinante ma che diviene ogni giorno, se vai in un McDonald ci ritrovi piu' Parigi che in tutto il film di Allen.
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Una volta si usavano quelle piccole macchine fotografiche di palstica con le diapositive dei vari scorci delle citta' da visitare. Oggi si ingaggia Woddy Allen egli si dice di fare un film da agenzia di turismo su una citta' come Barcellona..., Parigi e a breve Roma. La differenza? le macchinette di plastica rappresentavano perfettamente gli anni 60, Woddy Allen rappresenta perfettamente un ex regista/attore che per sopravvivere(nel senso americano) fa marchettoni turistici pubblicitari rappresentando perfettamente , quello si, lo stereotipo ebraico di attacamento al denaro, che fu uno dei suoi tormentoni comici piu' riusciti.
La Parigi che descrive, chiaramente non quella dopo la mezzanotte, non esiste piu', ce rimasto lo splendido scheletro di una citta' affascinante ma che diviene ogni giorno, se vai in un McDonald ci ritrovi piu' Parigi che in tutto il film di Allen. Parigi è una citta' multietnica, con le sue contraddizzioni raziali e giovanili, dove convivono cultura e rivolta, sapere e disperazione, turismo e realta'. Ma Allen che ne sa? pieno di fobie, mi immagino non avra' mai messo piede fuori dall'hotel o dai posti protetti dove ha girato, ed i personaggi? venuti fuori dalle letture e da stereotipi francesi e americani,oramai sorpassati e conditi con una banalissima trama male interpetrata da un suo alter ego moderno che incarna perfettamente la pochezza del racconto.Tutto il film è un bel tramonto sulla citta' e sul suo essere genio e regista e si rimane con il terrore di come ne verremmo fuori noi quando fara', solo per soldi, il film sulla nostra capitale.
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sergioart69
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lunedì 2 gennaio 2012
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midnight in paris: un'altro capolavoro di allen
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Altro colpo riuscito di Woody Allen che tra serio e faceto riesce anche stavolta a costruire un mirabile affresco sui misteri della vita. Allen in questa pellicola dichiara pubblicamente il suo amore per Parigi e da sfoggio della sua maestria ad ideare e gestire da ottimo regista intrecci di storie personali appropriate. Il film riesce ad essere di un romanticismo discreto e non banale e affrontare un tema assai complesso con semplicità ed estrema fluidità narrativa. Il tema principale del film è "saper essere se stessi" che viene proposto in maniera brillante con i salti temporali del protagonista. In conclusione, Midnight in Paris è un film maturo, di una completezza espressiva e di contenuti totale che riesce a trasportare lo spettatore nei pensieri dell'autore; un film da vedere assolu
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Altro colpo riuscito di Woody Allen che tra serio e faceto riesce anche stavolta a costruire un mirabile affresco sui misteri della vita. Allen in questa pellicola dichiara pubblicamente il suo amore per Parigi e da sfoggio della sua maestria ad ideare e gestire da ottimo regista intrecci di storie personali appropriate. Il film riesce ad essere di un romanticismo discreto e non banale e affrontare un tema assai complesso con semplicità ed estrema fluidità narrativa. Il tema principale del film è "saper essere se stessi" che viene proposto in maniera brillante con i salti temporali del protagonista. In conclusione, Midnight in Paris è un film maturo, di una completezza espressiva e di contenuti totale che riesce a trasportare lo spettatore nei pensieri dell'autore; un film da vedere assolutamente!!!
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ilaskywalker
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domenica 1 gennaio 2012
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la brezza dei ruggenti anni '20
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Un film fresco ed originale: carino. Un Owen Wilson scanzonato ed umilmente innamorato dei Roaring Twenties, ma lo sketch più divertente, per quanto brevissimo, e spoilerato in lungo e largo dal popolo web, lo fornisce Adrien Brody.
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paride86
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sabato 31 dicembre 2011
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molto, molto gradevole
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Ironica e assurda storia che ruota intorno all'atteggiamento nostalgico che appartiene a persone di ogni generazione e periodo storico.
Woody Allen non delude mai, e, anzi, questa volta firma una storia intelligente, leggera e originale, adatta ad ogni tipo di spettatore.
Si potrebbe pensare che un artista, arrivato ormai ad una certa età, non abbia più nulla da dire se non ripetere concetti già espressi precedentemente; che bello essere smentiti con un così piacevole film.
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