amazz
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mercoledì 21 dicembre 2011
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parishattan
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Ho visto con piacere Midnight in Paris e lo consiglio. E' già stato scritto tanto su quest'ultima opera di Woody Allen e anche qui ho letto tanti bei commenti, come quello di Maria Giorgia, per citarne una, ma tanti altri commenti sono validi e in ognuno si trova uno spunto, un richiamo, un dettaglio che io da solo, francamente, non sarei riuscito a cogliere. Anche la recensione di Olgadik mette in evidenza altri dettagli, questa volta critici, di come il film riprenda un tessuto narrativo e figurativo che Allen effettivamente ha già adoperato in passato. Però che spasso vedere Owen Wilson calarsi nei panni di un Woody Allen dei tempi migliori, peccato che ormai egli non ha più l'età per essere lui stesso il protagonista di un film così.
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Ho visto con piacere Midnight in Paris e lo consiglio. E' già stato scritto tanto su quest'ultima opera di Woody Allen e anche qui ho letto tanti bei commenti, come quello di Maria Giorgia, per citarne una, ma tanti altri commenti sono validi e in ognuno si trova uno spunto, un richiamo, un dettaglio che io da solo, francamente, non sarei riuscito a cogliere. Anche la recensione di Olgadik mette in evidenza altri dettagli, questa volta critici, di come il film riprenda un tessuto narrativo e figurativo che Allen effettivamente ha già adoperato in passato. Però che spasso vedere Owen Wilson calarsi nei panni di un Woody Allen dei tempi migliori, peccato che ormai egli non ha più l'età per essere lui stesso il protagonista di un film così. Credo che al regista sarebbe proprio piaciuto interpretare il ruolo di Gil. Chissà se a volte Woody Allen immagina di salire su un taxi che lo porti dritto al 1979, nella sua Manhattan, magari anche lì potrebbe incontrare Hamingway, non Hernest ma Mariel, la nipote giovane e bella, e altre due donne magnifiche come Diane Keaton (che Woody conosce bene) e Maryl Streep.
Forse, non è tanto il fuggire da quest'epoca, quello che può farci stare meglio nel nostro presente, quanto è toccare, ascoltare, vedere, leggere, raccogliere e condividere il meglio che quell'epoca ci ha regalato.
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luana
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martedì 20 dicembre 2011
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per tutti
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Se cliccate NO sui commenti rilasciati in merito a quello che una persona totalmente OUT (grazias88) ha scritto...beh..o vi divertite oppure ci credete...che la cara signora Olgadik, Marezia, Luana etc..siamo la stessa persona..il che è grave.
Opto per il divertimento dei perditempo...
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luana
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martedì 20 dicembre 2011
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per marezia
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Infatti grazias..ma de che? Si vede anche questo sul forum: UNA persona che ha tempo da perdere a spulciare tutte le recensioni negative attribuendole ad un unico utente ed estrapolando espressioni varie e simili oltre ad enumerare i vari nick. Una che crede che in un forum si possa lasciare un solo commento. Una che è altresì ignorante nel senso che ignora (per la censura)come funzionano i forum ma che è supponente e maleducata ( mi ha dato davvero molto fastidio, ma questa è una mia debolezza ovvero quella di calcolare certe farneticazioni) Secondo me sei stata fin troppo gentile.Io non lo sono ma la censura non permette di dire ma vai a c...! Ciao da Luana e ancora pardon per il forum Sorrentino.
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Infatti grazias..ma de che? Si vede anche questo sul forum: UNA persona che ha tempo da perdere a spulciare tutte le recensioni negative attribuendole ad un unico utente ed estrapolando espressioni varie e simili oltre ad enumerare i vari nick. Una che crede che in un forum si possa lasciare un solo commento. Una che è altresì ignorante nel senso che ignora (per la censura)come funzionano i forum ma che è supponente e maleducata ( mi ha dato davvero molto fastidio, ma questa è una mia debolezza ovvero quella di calcolare certe farneticazioni) Secondo me sei stata fin troppo gentile.Io non lo sono ma la censura non permette di dire ma vai a c...! Ciao da Luana e ancora pardon per il forum Sorrentino.Ho sbagliato.Succede...
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iris22
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martedì 20 dicembre 2011
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sogno e realtà
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woody allen colpisce ancora una volta nel segno ribadendo con ironia e un pizzico di malinconia il tema portante dei suoi ultimi film e, forse, quello di tutta una carriera: sono le illusioni a salvarci dallo squallore della realtà. con questa sua opera allen ci lascia incantati davanti allo schermo come mia farrow nella splendida scena finale de la rosa purpurea del cairo: il cinema è la forse la più piacevole delle illusioni.
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giuseppe simeone
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martedì 20 dicembre 2011
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siete invitati alla festa di woody
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Gil, sceneggiatore aspirante scrittore, si ritrova a Parigi con la famiglia della sua fidanzata Inez. Non condividendo la stessa passione per la città, Inez lascia passeggiare Gil da solo per Parigi, ignorando dove il suo fidanzato sene vada gironzolando fino a tarda notte...
Finalmente un totale lieto fine in un film di Allen, che sembra aver ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell'amore. Il film non è altro che una festa a cui gli spettatori vengono invitati: è impossibile non farsi suggestionare e coinvolgere dal fascino immortale della città , dei personaggi, dei colori e dell'arte che il regista guarda e ci fa guardare con occhi fanciulleschi e pieni di meraviglia.
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Gil, sceneggiatore aspirante scrittore, si ritrova a Parigi con la famiglia della sua fidanzata Inez. Non condividendo la stessa passione per la città, Inez lascia passeggiare Gil da solo per Parigi, ignorando dove il suo fidanzato sene vada gironzolando fino a tarda notte...
Finalmente un totale lieto fine in un film di Allen, che sembra aver ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell'amore. Il film non è altro che una festa a cui gli spettatori vengono invitati: è impossibile non farsi suggestionare e coinvolgere dal fascino immortale della città , dei personaggi, dei colori e dell'arte che il regista guarda e ci fa guardare con occhi fanciulleschi e pieni di meraviglia.
Ritornano, come al solito, i temi tipici del cinema alleniano: c'è l'accenno alla psicologia, che poi non è altro che una spiegazione "razionale" alla favola in cui vive il protagonista; c'è l'amore per la città e l'amore per le donne; c'è la macchietta dell'antagonista saccente e pedante.
Bravissimo Owen Wilson, mai così stralunato e sognatore, che serve perfettamente allo scopo di impersonare il classico personaggio ricoperto da Woody Allen attore, sforzandosi di balbettare e riuscendo a ricalcare perfettamente l'ironia pungente di questo stesso. Le sue passeggiate comunque, non sono altro che un "pretesto" per il regista per aggiungere ulteriori "riprese-cartoline" di una Parigi mai così affascinante.
Unica nota stonata: l'insopportabile cameo della Bruni. In fin dei conti, glielo si può perdonare!
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rosye
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lunedì 19 dicembre 2011
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una sottile presa in giro dell'arte
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Ma che non esplode come in Vicky Cristina Barcelona (il suo film migliore degli ultimi anni). Qui Allen è molto deferente e non si sbilancia.E la credulità anch'essa molto deferente del suo protagonista, seppur tratteggiata in modo ironico, permette al regista dei colpi di genio che però non affondano. Vedi la disputa,nel salotto di Gertrude Stein, su un orrendo e astratto quadro di Picasso che dovrebbe raffigurare una donna.E anche se il quadro sembra agli antipodi di una figura femminile, la discussione verte su cosa questa presunta donna esprime. E il libro considerato di fantascienza rivisto dalla stessa Stein.Ma non fa ridere. Come pure l'altezzoso acculturato che cornifica il protagonista.
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Ma che non esplode come in Vicky Cristina Barcelona (il suo film migliore degli ultimi anni). Qui Allen è molto deferente e non si sbilancia.E la credulità anch'essa molto deferente del suo protagonista, seppur tratteggiata in modo ironico, permette al regista dei colpi di genio che però non affondano. Vedi la disputa,nel salotto di Gertrude Stein, su un orrendo e astratto quadro di Picasso che dovrebbe raffigurare una donna.E anche se il quadro sembra agli antipodi di una figura femminile, la discussione verte su cosa questa presunta donna esprime. E il libro considerato di fantascienza rivisto dalla stessa Stein.Ma non fa ridere. Come pure l'altezzoso acculturato che cornifica il protagonista. Non fa ridere. Perchè però metterli proprio tutti in fretta e furia: Lautrec alcolizzato che non disdegna da bere; Bunuel; Dalì con l'ossessione per i rinoceronti; Zelda e Scott; Hemingway. Forse ne bastavano meno ma più approfonditi.Presa in giro del mito dell'arte ma non dell'arte stessa: Allen sembra alquanto confuso.O forse la vena ironica che indubbiamente non manca non sa o non osa toccare certi pilastri. E finisce per diventare una leggerezza che sfiora la superficialità.Anche il tema del tempo: presente, passato e futuro trova un compromesso nel finale,anch'esso ironico. Un film da non prendere davvero sul serio,in tutti i sensi.
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luana
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lunedì 19 dicembre 2011
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grazias88 ma cosa dici?
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Non uso la parola "farnetichi" perchè con la censura non si sa mai. Frase di lancio "Ma valà" e "Idea simpatica però..." li ho scritti io ovvero Luana. Guarda che il nick è registrato, anche se qualcuno ne usa diversi. Poi che senso ha la tua pappardella? Le recensioni non positive apparterrebbero tutte allo stesso nick??!! Solo perchè l'espressione "Parigi da cartolina" ricorre non poco? Marezia non si è sdoppiata in vari nick ma ha scritto solo vari post col suo nick..se sai leggere. A parte non riconoscere lo stile di chi scrive, ti fare consiglio di fare appello al buon senso e non alla redazione ( tra l'altro indifferente ai nick)...perchè pardon, rischi di essere ridicola.
Per quanto riguarda il film condivido il giudizio di Marezia.
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Non uso la parola "farnetichi" perchè con la censura non si sa mai. Frase di lancio "Ma valà" e "Idea simpatica però..." li ho scritti io ovvero Luana. Guarda che il nick è registrato, anche se qualcuno ne usa diversi. Poi che senso ha la tua pappardella? Le recensioni non positive apparterrebbero tutte allo stesso nick??!! Solo perchè l'espressione "Parigi da cartolina" ricorre non poco? Marezia non si è sdoppiata in vari nick ma ha scritto solo vari post col suo nick..se sai leggere. A parte non riconoscere lo stile di chi scrive, ti fare consiglio di fare appello al buon senso e non alla redazione ( tra l'altro indifferente ai nick)...perchè pardon, rischi di essere ridicola.
Per quanto riguarda il film condivido il giudizio di Marezia...anche se la mia prima recensione molto più articolata non è stata pubblicata.LUANA ok? LUANA.
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omero sala
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lunedì 19 dicembre 2011
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parigi, oh cara!
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In Midnight in Paris, Gil compensa le insoddisfazioni esistenziali, professionali e sentimentali con delle brevi fughe nel passato (e precisamente negli amatissimi anni Venti e nella adoratissima Ville Lumière), così come Mia Farrow in La rosa purpurea del Cairo cercava l’evasione dalle frustrazioni cancellando il diaframma fra realtà e finzione costituito dallo schermo del cinematografo.
Woody Allen ci racconta ancora una volta con incantevole leggerezza la favola deliziosa della evasione alla ricerca dell’improbabile felicità. E come è suo solito, lo fa con grande mestiere e mano lieve, crea situazioni divertenti, gioca con tempismo sulle incongruenze spaziotemporali, usa con sapienza l’arte del contrappunto, costruisce dialoghi spumeggianti, sforna a raffica le sue inesauribili battute esilaranti.
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In Midnight in Paris, Gil compensa le insoddisfazioni esistenziali, professionali e sentimentali con delle brevi fughe nel passato (e precisamente negli amatissimi anni Venti e nella adoratissima Ville Lumière), così come Mia Farrow in La rosa purpurea del Cairo cercava l’evasione dalle frustrazioni cancellando il diaframma fra realtà e finzione costituito dallo schermo del cinematografo.
Woody Allen ci racconta ancora una volta con incantevole leggerezza la favola deliziosa della evasione alla ricerca dell’improbabile felicità. E come è suo solito, lo fa con grande mestiere e mano lieve, crea situazioni divertenti, gioca con tempismo sulle incongruenze spaziotemporali, usa con sapienza l’arte del contrappunto, costruisce dialoghi spumeggianti, sforna a raffica le sue inesauribili battute esilaranti.
L’incipit ci presenta una Parigi da cartolina, ma lo scorrere dei quadri con quell’accompagnamento musicale - per quanto mielosamente prevedibile - commuove tutti quelli che amano Parigi e ci vogliono tornare, e sorprende chi non conosce Parigi e desidera andarci.
Nel suo viaggio a ritroso nel tempo Gil incontra Francis Scott Fitzgerald con la sua Zelda, Hemingway e Picasso, Gertrude Stein e Matisse, Dalì e Cole Porter, Man Ray e Luis Buñuel. Sarebbe meglio dire che, più che i persomaggi, incontra le loro macchiette caricaturali, la rappresentazione archetipa che emerge dal più stereotipato immaginario. Hemingway beve, è rissoso, si accompagna con un torero, parla della guerra, progetta un viaggio in Africa e si cita continuamente addosso; Scott Fitzgerald e la sua giovane flapper sono romantici e spregiudicati, frivoli e anticonformisti, proprio come vuole la leggenda e come si presentano i personaggi dei primi racconti di successo dello scrittore americano; Pablo Picasso si esibisce con l’incipiente calvizie ed è già impelagato nella sua intricata vita sentimentale; Gertrude Stein riceve nella sua mitica abitazione in rue de Fleureus 27 che ha le pareti tappezzate di quadri dell'avanguardia e pontifica recensendo opere di scrittori della Lost Generation; Matisse smercia i suoi quadri con la complicità dei collezionisti influenzati dalla Stein; Dalì farnetica di rinoceronti che si accoppiano; Buñuel se ne sta taciturno in disparte e si disorienta all’imbeccata di Gil che, venendo dal futuro, gli suggerisce lo spunto per L’angelo sterminatore.
La trama è sfilacciata, la consistenza narrativa è debole, la struttura è appena imbastita: ma questo non conta. Il divertimento è assicurato dalla simpatica idea iniziale, dall’accattivante sceneggiatura, dall’abilissima regia, da un cast - soprattutto femminile - affascinante, da una recitazione spigliata e vivace, gioiosa e divertente.
Gli incontri magici sortiscono il loro effetto: Gil ritrova il coraggio di rompere con la tranquilla sicurezza che gli viene offerta da un matrimonio borghese e tenta - sia pure nella realtà del presente, e sotto la pioggia - di fare il primo piccolo passo verso la coerenza, verso la concretizzazione del suo sogno.
Musica. Titoli di coda.
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miklins
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lunedì 19 dicembre 2011
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ma parigi dov'è ?
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90 minuti circa di film per dirci che “il presente . E’ un po’ insoddisfacente perché la vita è insoddisfacente” . Ed è lo stesso Gil -Owen Wilson a rivelarlo a sette minuti dalla fine . Non occorre un’idea geniale per farne un bel film se geniale è la messa in scena , ma quoi bon ? far figurare nella pellicola Fitzgerald, Hemingway,Picasso &Co senza caratterizzarli ? Personaggi intercambiabili che con altri nomi illustri avrebbero sortito nel pubblico lo stesso effetto . Eccezion fatta in parte per Gertrude Stein , colta, poliglotta regista in questo teatrino parigino degli anni Venti.
E Parigi , dov’è Parigi in tutto questo ? nel titolo dell’opera ovviamente e nelle belle riprese ad inizio film .
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90 minuti circa di film per dirci che “il presente . E’ un po’ insoddisfacente perché la vita è insoddisfacente” . Ed è lo stesso Gil -Owen Wilson a rivelarlo a sette minuti dalla fine . Non occorre un’idea geniale per farne un bel film se geniale è la messa in scena , ma quoi bon ? far figurare nella pellicola Fitzgerald, Hemingway,Picasso &Co senza caratterizzarli ? Personaggi intercambiabili che con altri nomi illustri avrebbero sortito nel pubblico lo stesso effetto . Eccezion fatta in parte per Gertrude Stein , colta, poliglotta regista in questo teatrino parigino degli anni Venti.
E Parigi , dov’è Parigi in tutto questo ? nel titolo dell’opera ovviamente e nelle belle riprese ad inizio film . Ma anche la città è “intercambiabile” : a parte qualche cliché che fa sempre ambiance (vedi busta Dior in mano a ricca turista americana ) la storia avrebbe potuto benissimo non attraversare l’Atlantico .
Oui , Midnight in Paris (e il titolo da solo ne genera il sospetto) è un’americanata malamente trapiantata in Europa .
Nota di merito per Adrien Brody : pochi minuti in scena ma l’unico che sia in grado di farci capire che lui E’ Salvador Dalì senza che qualcuno ce lo dica.
A primo impatto il film è mediocre, dimenticabile se non fosse stato firmato da Woody Allen .
Per un parere più dettagliato attendo impaziente di vedere la versione in lingua originale.
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paola d. g. 81
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domenica 18 dicembre 2011
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sorprendente
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Geniale e divertente come al solito, ma con un insolito finale speranzoso. Un altro colpo da maestro del grande Woody!
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