Titolo originale | Anonymous |
Anno | 2011 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Germania |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Roland Emmerich |
Attori | Edward Hogg, Vanessa Redgrave, David Thewlis, Rhys Ifans, Joely Richardson, Xavier Samuel Derek Jacobi, Rafe Spall, Mark Rylance, Sebastian Armesto, Julian Bleach, Tony Way, Trystan Gravelle, Robert Emms, Sam Reid, Alexander Yassin, Antje Thiele, Michael S. Ruscheinsky, Ulrike Brandt, Paolo De Vita. |
Uscita | venerdì 18 novembre 2011 |
Distribuzione | Sony Pictures Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,56 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 gennaio 2012
Un thriller politico che si chiede chi effettivamente abbia scritto le opere teatrali di William Shakespeare. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Anonymous ha incassato 1,5 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Shakespeare era veramente quello che crediamo? Se lo chiede un anziano su un palco teatrale e così facendo introduce l'inizio di una storia in costume che mette in scena una delle molte tesi sull'identità di questo autore.
Nell'Inghilterra cinquecentesca di Elisabetta I è disdicevole scrivere per il teatro se si è il duca di Oxford, così Edward De Vere paga un attore per assumere lo pseudonimo da lui inventato di Shakespeare e mettere in scena le sue opere spacciandole per proprie, così che possano finalmente essere rappresentate. Il successo è clamoroso, ma nell'ombra qualcuno trama ed è pronto a svelare il misterioso legame che lega il Duca alla regina.
La storia della vera paternità delle opere di Shakespeare è tra le meno note, invece quella di Anonymous è tra le più risapute, quella cioè di un film parabiografico e fantastorico, che ricostruisce un periodo con accuratezza per poter mentire sugli eventi che vi capitarono e le figure che lo abitarono, tagliando la storia di Shakespeare per ritrarla come un dramma shakespeariano.
Ci sono registi che sanno pensare solo in grande, a prescindere da quel che girano, Roland Emmerich è uno di questi. Con Anonymous passa dall'impatto di catastrofi giganti sulle vite di piccoli uomini, all'impatto di figure storiche giganti sulla storia della letteratura. La regina d'Inghilterra, il (forse) vero Shakespeare, l'attore che gli ha prestato le fattezze come le conosciamo oggi e infine William Cecil, potentissimo consigliere di corte, sono i personaggi titanici di un film che mantiene la volontà di Emmerich di affrontare un tema ai massimi livelli.
Certo il regista di Independence day e 2012 non si trova a suo agio con i dialoghi tanto quanto sembra esserlo tra i palazzi che crollano, così ogni tanto qualche ampia visuale a volo d'uccello e qualche corsa a cavallo, hanno il sapore liberatorio dell'ora d'aria di un carcerato.
Tra le mura dei palazzi reali come tra quelle del Globe Theatre, Emmerich sembra sempre rincorrere qualcosa che non trova. Non è il mistero dell'identità di Shakespeare (del quale sembra importare molto poco a questo film fatto solo di certezze) quanto la voglia insopprimibile di definire e mostrare al pubblico ancora una volta il non mostrabile, un personaggio tra i più venerati della storia anglo sassone, l'autore che è la matrice di tutte le dinamiche cardinali del cinema blockbuster hollywoodiano e una delle penne più influenti della narrazione contemporanea mainstream.
Anonymous guarda a Shakespeare come si guarda Godzilla, cercando di farlo entrare tutto in un quadro per coglierne la portata ma non riesce mai a definirne la sua grandezza come vorrebbe. A questo non giova la natura di biopic del film (sebbene molto sui generis), il ritratto è infatti pieno di luci (autentiche) ed ombre (che si rivelano luci mascherate prima che si possa avere un dubbio sul soggetto della storia), ma mai di un'autentico squarcio di grandezza umana o professionale.
Non fosse per la sequenza della folla infervorata dalla rappresentazione del Riccardo III, si direbbe che il film non ha nemmeno amore per le opere shakespeariane.
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Il film analizza la vita di William Shakespeare, ma lo fa dando adito ad una leggenda legata alla sua vita che presenta diversi misteri strettamente connessi con la sua figura. Notevolissimo per quanto riguarda le scenografie ed i costumi d'epoca, il film è abbastanza complesso, soprattutto perchè il regista sceglie, per raccontare la storia, di intrecciare diversi momenti della vita [...] Vai alla recensione »
Anonymous (2011) film di Roland Emmerich con Rhys Ifans, Vanessa Redgrave, Joely Richardson, Sebastian Armesto, Rafe Spall, Jamie Campbell Bower ed altri Affascinante diversa ipotesi di attribuzione della straordinaria mole produttiva shakespeariana (tragedie, commedie, poemi e poesie) ad un autore diverso dal cigno di Stratford, giunto fino a noi e universalmente [...] Vai alla recensione »
La domanda pare un paradosso, eppure tra le tantissime teorie di complotto, esiste anche quella, secondo cui, dietro l'identità dell'autore di Stratford-upon-Avon, si celasse Edward de Vere, Conte (o forse Duca) di Oxford, poeta e drammaturgo assai poco noto e presunto amante di Elisabetta I. Un complotto e un intreccio in puro stile Dan Brown che rasenta il fantacinema e la fantastoria [...] Vai alla recensione »
Molti sono stati sviati dall'interesse di andare a veder e il film per aver letto il nome del signor Roland Emmerich alla regia. Non sta molto simpatico a tanta gente, si sa, e un film come Indipendence Day lo si fa solo una volta, ok, ma questo è il ritratto di un'avventura con alla base una leggenda e come sfondo la verità storica (molto curata) e diversi personaggi perfetti [...] Vai alla recensione »
Sempre alla ricerca del sensazionale, Roland Emmerich, abbandonati i soliti ed inflazionati soggetti fanta-catastrofici si av ventura nel racconto di una nota leggenda metropolitana, diffusasi fin dal XVIII secolo. Si racconta infatti che William Shakespeare non sarebbe il vero autore delle sue celebri commedie ma che esse siano state ideate da altri letterati dell’età elisabettiana come Christopher [...] Vai alla recensione »
Il film prende le mosse da una piece teatrale contemporanea intesa a svelare come Shakespeare non fosse uno scrittore in carne ed ossa bensì una sorta di prestanome per le opere redatte da un nobile. Le vicende del drammaturgo si intreccerebbero così con i giochi politici per designare il successore della regina Elisabetta Tudor. La base di partenza è interessante sia per i complottist [...] Vai alla recensione »
Bellissimo affresco storico, anche se bisogna abbandonare le proprie conoscenze e credenze e lasciarsi andare a questo magnifico racconto. Nella ricostruzione del periodo storico nascono nuovi percorsi e nuovi scenari: il famoso scrittore di "giulietta e romeo" non è più Shakespeare, ma bensì un nobile che non può mostrarsi in pubblico come scrittore. [...] Vai alla recensione »
5 stelle per il coraggio di portare un dramma-storico nelle sale, rimettendoci al botteghino. 4 stelle per la storia , intrigata e appassionante...ma a tratti un pò complicata e lenta 5 stelle per i costumi, assolutamente fantastici 5 stelle per la fotografia, l'uso di inquadrature alla sola luce di candela o in ambienti scuri è davvero ammirevole 5 stelle per scenografia e effetti speciali, ricostruzio [...] Vai alla recensione »
Sempre alla ricerca del sensazionale, Roland Emmerich, abbandonati i soliti ed inflazionati soggetti fanta-catastrofici si avventura nel racconto di una nota leggenda metropolitana, diffusasi fin dal XVIII secolo. Si racconta infatti che William Shakespeare non sarebbe il vero autore delle sue celebri commedie ma che esse siano state ideate da altri letterati dell’età elisabettiana [...] Vai alla recensione »
Il film di Emmerich ha il merito di porre la questione al grande pubblico: ci sono infatti molte incongruenze nella biografia del grande Bardo di Avon. Una società inglese, sede a Oxford, sostiene che l'autore dei Sonetti e delle 36 opere pubblicate nel 1623, a undici anni dalla morte di William Shakespeare, fosse in realtà il conte di Oxford Edward De Vere.
Avvincente, con questa storia che lascia il dubbio fino alla fine....Shakespeare è stata una montatura??? E' un impostore? Film differente che pero' si perde in qualche leggerezza e che lascia lo spettatore troppo freddo... Complessivamente da vedere...
Senza dubbio quando ho letto che alla regia ci stava Roland Emmerich mi ero un pò preoccupato. Avevo già immaginato un incrocio tra Romeo and Juliet e 2012. Ma dopo aver visto il film vi posso assicurare che Emmerich sa dirigere un film. In maniera discreta, ma ci riesce. Ci regala un film che può essere a tratti splendido a tratti un pò bianco e nero.
il film mi è piaciuto, non tanto per la tesi esposta, se Shakespeare sia stato o non il duca di Oxford ma per la potenza delle parole e per l'uso che se ne può fare. Certamente Shakespeare in Love è molto più romantico e avvincente nella sua poetica, aiutato da una splendida colonna sonora e da 2 attori magnifici, ma anche qui la l'uso del nero, della poca luce e dello sporco fanno emergere le "parole, [...] Vai alla recensione »
Film molto bello ma complicato da seguire con continui passaggi tra presente e passato. Belli i costumi e le scene. La trama e' veramente appassionante.
Dopo tanto tempo un film degno del biglietto del cinema. Non è un kolossal,però è da vedere. Consigliato.
Sarebbe piaciuto a Shakespeare un rovesciamento della sua figura di grande poeta del teatro a quella di un volgare attore semianalfabeta, impostore e puttaniere? Non escludiamolo, perché una mente geniale può tutto. D'altronde l’uso dell’ironia sottilmente feroce e della rappresentazione del teatro nel teatro lo vediamo messo in scena proprio nella più grande delle sue tragedie, “Amleto”.
Premetto che questa non vuole essere una recensione, ma una sorta di critica alle recensioni che finora ho letto: da quanto avete scritto si evince che nessuno abbia colto la profondità di questa pellicola. A livello di ambienti, personaggi o magari sceneggiatura potrà anche avere i problemi tecnici da voi elencati (mi fido, non sono un esperto di questo genere di cose), ma mi pare che [...] Vai alla recensione »
E' uno di quei classici casi dove i recensori più o meno ufficiali si trovano in ampia discordanza con il pubblico dei cinema o dell'home video. Una recensione sciatta, inadeguata, distorta come quella che compare nella home page, fa venire voglia di alzare la mano e dissentire. Sembra che non si sia visto il film, tanto le righe sono infarcite di pregiudizi, e per la storia e per il regista.
Plausibile.I drammaturghi Ben Johnson; Christopher Marlowe; per non parlare di Shakespeare fanno in questo film una ben magra figura; sono davvero ridicolizzati, soprattutto Shakespeare, rappresentato come un attoruccolo furbo, abile e soprattutto quasi analfabeta.Viene edificato invece il personaggio del duca di Oxford, il nobile che sarebbe stato il vero autore delle opere shakespeariane.
Penso che l'aver fatto film commerciali pesi sul giudizio di molta critica che ha pesantemente bocciato questa opera. Scenografie curate e capaci di portare lo spettatore in quel mondo in un modo straordinario. Trama avvincente con colpi di scena interessanti. Recitazione mirabile. Perché bocciarlo? Non vi fate fuorviare e andate al cinema. Vi aspetto qui se il mio commento troverà giustizia nel vostro [...] Vai alla recensione »
Chi l’avrebbe mai detto che Roland Emmerich, il padre dei grandi disaster-movies dell’Era Moderna come Indipendence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow e pure 2012, avrebbe potuto concepire un film in costume cinquecentesco che tratta la controversa teoria sulla vera identità di William Shakespeare? Ebbene, è proprio ciò che è accaduto.&n [...] Vai alla recensione »
Uno di quei film che non puoi non vedere. Grandissima trama (non per niente il libro è un best seller), bravissimi attori, e meravigliosi costumi. Per me è un capolavoro. Come ha fatto a non vincere dei premi prestigiosi non lo so. Se Gravity ne ha vinti 7...
al di là del dubbio "hamletico" per restare in tema sull'esistenza di un chichessia shakespeare,devo dire che questo tipo di film in costume,sulle dinastie e i misfatti di quell'epoche,ono sempre ottimi affreschi, piacevoli e densi d'inquadrature "pienotte" e di bei dialoghi come in questo film.
Sorpresa Emmerich ! Chi si aspettava di vedere effetti speciali riamane deluso , il regista ci fa scoprire la sua versatilità ben dirigendo un film che ambientato nella Londra di fine 500 alla ricerca della verità sull'opera di Shakespeare , dove le trame di corte s'intrecciano con avvenimenti degni della migliore tragedia greca .
Chi l’avrebbe mai detto che Roland Emmerich, il padre dei grandi disaster-movies dell’Era Moderna come Indipendence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow e pure 2012, avrebbe potuto concepire un film in costume cinquecentesco che tratta la controversa teoria sulla vera identità di William Shakespeare? Ebbene, è proprio ciò che è accaduto.&n [...] Vai alla recensione »
Prima di vedere il film ripassate un pò la storia inglese del periodo trattato, i salti temporali e gli intrecci di corte non rendono facile la visione. Film comunque ben fatto, un Emmerich insolito ma interesante. Eccellente il cast, la fotografia, buona la regia e la sceneggiatura. Per gli appassionati del bardo un film da non perdere
Uno dei pochissimi film che quest'anno alla fine della proiezione mi ha lasciato veramente soddisfatto. E' ottimamente descritta l'inghilterra dei tempi di Shakespeare, il film nonostante ci sia pochissima azione è molto scorrevole e mai noioso. Si nota anche con piacere l'attenzione nei particolari del film, e l'ottima l'interpretazione di Rhys Ifans.
Personalmente.. SONO STATA AMMALIATA da questo film. Mi trovo in disaccordo con la recensione di Niola soprattutto per quanto riguarda la seguente frase "si direbbe che il film non ha nemmeno amore per le opere shakespeariane.".Io credo che il regista , al contrario, abbia saputo ben trasmettere agli spettatori questo suo amore per i capolavori shakespeariani ; io l'ho percepito [...] Vai alla recensione »
Era da tanto che tornando dal cinema non mi sentivo soddisfatto dei soldi che avevo speso. Finalmente un film interessante.Non un colossal ,ma è davvero piacevole e avvincente. Lo consiglio.
Se si voleva affrontare l'annoso problema della vera identità che si cela dietro il nome di W. Shakespeare, era necessario imbastire un tale polpettone storico? In certi momenti non sai nemmeno dove ti trovi. Stiamo vedendo un film su W. Shakespeare o sulle confuse vicende di succesione della casata inglese? Quello che dovrebbe costituire il "big problem" è già [...] Vai alla recensione »
Non mi è piaciuto molto.l'ho trovato pesante,confuso,difficile da seguire e,a tratti ,poco comprensibile.
Roland Emmerich fra alti come Indipence Day e bassi come 20.000 a.D. ci ha abituati all'intrattenimento puro. Film fatti di grandi storie epiche, visioni magnoloquenti, effetti speciali, distinzione netta fra bene e male, azione e adrenalina. Agli antipodi del suo lavoro c'è invece questo film, Anonymous, quasi una lezione di storia alternativa (dico alternativa in quanto sfatata [...] Vai alla recensione »
Veramente un film pessimo. Tronfio, pedante e noioso. Visivamente piattissimo: anche quando modella le sue inquadrature sulla grande pittura fiamminga, sembra rifarla per un blockbuster fumettaro.
Il film può essere interessante,se vlo vediamo in un'ottica di spettacolo,come fantasy,e come è successo,nel codice da vinvi,beh lì,si è voluto costruire un thriller,su un dipinto,su una storia di uno scrittore,e via. Ma in Anonymous,lasciamo perdere,queste storie,per far credere,per spettacolarizzare nuove storie,mettendo in evidenza,uno scrittore,una cultura,e poi far credere chela storia è diversa,e [...] Vai alla recensione »
E' lecito, a fine film, esclamare: "ma che stronzata!". Dalle accuse di voyagerismo a quelle di blasfemia, di certo il film di Emmerich entra in quel filone dell'antinformazione e dell'antiaccademicità volta a stravolgere le basi della cultura. Di fatto: un Codice da Vinci teatrale. Perchè se il libro di Dan Brown con conseguente film di Ron Howard si muoveva in ambito pseudo-storico-religioso, con [...] Vai alla recensione »
Correva l'anno 1996 quando Roland Emmerich, regista tedesco, si conquistò sul campo il passaporto hollywoodiano consegnando alla storia il capostipite dei blockbuster di fine millennio, Independence Day. Molti anni e molti successi dopo, Emmerich torna al cinema con Anonymous, da noi sullo schermo dal 18 novembre, e per la prima volta non fa esplodere niente. Non crollano palazzi, la terra non si squarcia, nessun asteroide si profila all'orizzonte.
E’ il giorno dell’indipendenza dal blockbuster d’azione per Roland Emmerich visto che il regista di «Independance Day» e «2012» si dà con «Anonymous» al Bardo del teatro elisabettiano: Shakespeare. E se quell’attore semianalfabeta nato e morto a Stratford-upon-Avon fosse stato un impostore? E se in realtà capolavori come Romeo e Giulietta e Riccardo III fossero stati scritti dal conte di Oxford, Edward [...] Vai alla recensione »
Un thriller letterario, insolito e sorretto da un magniloquente e sfavillante sforzo produttivo. Il fatto, però, che «Anonymous» si presentasse già in partenza come un blockbuster difficile da consumare, è dimostrato dalle strategiche anteprime organizzate a tappeto sul territorio nazionale con il lodevole conforto delle università e in particolare delle cattedre di lingua e letteratura inglese.
Povero William Shakespeare, sospettato di non esser nemmeno se stesso. Nata nel Settecento, la questione s'è fatta grave nel Novecento. In sintesi: le opere che gli vengono attribuite sono troppo colte e troppo dense di riferimenti classici per essere state scritte da un borghese illetterato di Stratford-on-Avon, che per di più negli ultimi anni di vita là è tornato a commerciare in granaglie.
L’ Anonymous del titolo è il personaggio che secondo una certa scuola di pensiero avrebbe scritto le opere passate alla storia sotto il nome di Shakespeare, sulla cui vera identità si specula da secoli senza certezza. La tesi qui abbracciata è quella degli «Oxfordians», convinti che per parlare con tanta cognizione di uomini di potere, ci volesse qualcuno appartenente a quel mondo come Edward De Vere, [...] Vai alla recensione »
Roland Emmerich è veramente un curioso personaggio. Tutti lo colleghiamo a filmoni gonfi di testosterone, e a volte sottilmente razzisti, come Independence Day, 2012 o L’alba del giorno dopo. È talmente yankee nella sua filosofia da farci dimenticare che è tedesco, di Stoccarda. Poi esce Anonymous, e si rimane spiazzati: sembra la quintessenza dello spirito «british», questo film su Shakespeare, ed [...] Vai alla recensione »
È difficile dare una valutazione critica di questo thriller-giallo storico-letterario diretto dal regista famoso per filmacci d’azione come Independence Day e The day after tomorrow. Da un lato infatti Anonymous, nel cercare di risolvere l’eterno mistero dell’identità di William Shakespeare sposando la tesi che il bardo (Rafe Spall) fosse un millantatore dietro cui si celava il conte di Oxfor Edward [...] Vai alla recensione »
Fu davvero Shakespeare a scrivere i capolavori tramandati con il suo nome? Una controversia antica, per usare un eufemismo di interesse limitato. Il drammone in costume del rozzo Roland Emmerich scova il vero autore in un tal conte di Oxford. Si sbadiglia alla grande tra magnifici costumi, continui intrighi e scene troppo scure. Rimpiangendo la grazia Shakespeare in Love e il fuggevole topless di Gwyneth [...] Vai alla recensione »