paolo salvaro
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mercoledì 29 aprile 2015
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grandissimo cast ma commedia inutile
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Non ho ben compreso il senso o l'utilità del film. Qual era lo scopo, far capire che le coppie omosessuali vivono e provano gli stessi sentimenti di quelle etero, affrontando spesso anche problemi affini? ..... Penso che in molti lo sappiano già e chi non lo sapeva o non riusciva a farsene una ragione prima di vedere questo film, sicuramente non avrà cambiato idea dopo averlo visto. Ergo, questo film è almeno secondo me completamente inutile. Provate ad immaginare, a parti invertite, una coppia etero che entra in crisi per colpa del padre biologico dei loro figli nati per fecondazione eterologa. Cosa ci sarebbe da ridere? A mio avviso, sia che si parli di una coppia etero o di una coppia omosessuale, la storia qui raccontata non ha i presupposti per risultare allegra o comica.
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Non ho ben compreso il senso o l'utilità del film. Qual era lo scopo, far capire che le coppie omosessuali vivono e provano gli stessi sentimenti di quelle etero, affrontando spesso anche problemi affini? ..... Penso che in molti lo sappiano già e chi non lo sapeva o non riusciva a farsene una ragione prima di vedere questo film, sicuramente non avrà cambiato idea dopo averlo visto. Ergo, questo film è almeno secondo me completamente inutile. Provate ad immaginare, a parti invertite, una coppia etero che entra in crisi per colpa del padre biologico dei loro figli nati per fecondazione eterologa. Cosa ci sarebbe da ridere? A mio avviso, sia che si parli di una coppia etero o di una coppia omosessuale, la storia qui raccontata non ha i presupposti per risultare allegra o comica. Certo, alcune scene sono girate con la giusta ironia e con un certo senso d'humour che fanno capire come mai abbia riscosso così tanto successo, ma provate a pensare, per assurdo, se Boys don't cry ed I segreti di Brokeback Mountain fossero state commedie. Avrebbero avuto un senso? Non credo. La strada del dramma sarebbe stata forse assai più scontata (e forse la maggior parte degli elogi sono arrivati proprio per questo nuovo e dissacrante modo di trattare l'argomento), ma anche più azzeccata.
Il cast del film fa guadagnare alla pellicola un sacco di punti: Julianne Moore, Annette Bering, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson e Mark Ruffalo sono stati tutti, semplicemente, perfetti. Con dei tempi comici azzeccatissimi che hanno permesso loro di far rendere anche le più stupide battute e con delle interpretazioni memorabili, penso che al di là di tutto questo fosse uno dei gruppi d'attori meglio assemblati che io abbia mai visto, ognuno al suo posto, verrebbe da dire. O almeno, questo lo si può dire di coloro che interpretano i personaggi principali. Quelli secondari invece sono troppo vuoti, piatti ed inutili per poterli giudicare, francamente. Le scelte fatte in sede di montaggio dalla regista sono convincenti, ma a lungo andare ripetitive e scontate ed in sostanza ciò che non convince è proprio la sceneggiatura sopra citata.
Non me la sento di assegnare a questo film più di due stelle.
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karmaelo
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venerdì 29 aprile 2011
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le infinite dinamiche dell'amore
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Coppie di fatto, coppie aperte, famiglie allargate : fermo restando l'amore, se la scienza avanza il concetto convenzionale di famiglia viene meno e cominciano ad emergere nuove dinamiche.
E' il caso di Nic e Jules (Annette Bening e Julianne Moore) coppia lesbica di mezza età che negli anni hanno costruito un nucleo familiare sereno assieme ai due figli Joni (Mia Wasikowska) e Laser avuti attraverso la fecondazione assistita.
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Coppie di fatto, coppie aperte, famiglie allargate : fermo restando l'amore, se la scienza avanza il concetto convenzionale di famiglia viene meno e cominciano ad emergere nuove dinamiche.
E' il caso di Nic e Jules (Annette Bening e Julianne Moore) coppia lesbica di mezza età che negli anni hanno costruito un nucleo familiare sereno assieme ai due figli Joni (Mia Wasikowska) e Laser avuti attraverso la fecondazione assistita.
La serenità apparente rivela ben presto il desiderio latente di Joni di scoprire l'identità del padre. Approfittando del diciottesimo compleanno, Joni fa la famosa "chiamata" alla banca del seme e scoprirà che il padre è Paul (Mark Ruffalo), dongiovanni di mezza età, gestore di un ristorante "bio" e appassionato di moto.
Da quel momento, la crisi è inevitabile ma non irreparabile.....
Lisa Chodolenko, dopo una lunga pausa (Laurel Canyon è del 2002) porta sugli schermi le vicende di una famiglia poco convenzionale tentando di raccontarla in maniera altrettanto originale. Il tentativo viene vanificato però dal limite che registi come Ang Lee e lo stesso Almodovar hanno già avuto in passato nel raccontare storie della realtà omosessuale: come avvicinare la storia al grande pubblico? come renderla comprensibile?
Vraisemblance e bienseance applicate al cinema odierno che creano cliché e stereotipi come in questo caso in cui il regista crede di superare l'impasse attraverso l'assimilazione dei concetti etero-omosessuale.
Notevole, originale e indubbio è il gusto musicale della regista che crea un mix interessante per la colonna sonora, attenta alle nuove tendenze indie, integrandole con i grandi classici, dando un senso di continuità temporale alla storia. Si spazia dai Vampire Weekend alle CSS, dagli MGMT a David Bowie, da Tame Impala a Joni Mitchell (il nome di Joni è un omaggio alla cantautrice)
Bravissime le tre attrici protagoniste Moore, Bening e Wasikowska
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cenox
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mercoledì 3 agosto 2011
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i problemi all'interno di una famiglia new-age
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Commedia carina che non esalta per storia o divertimento ma che nel complesso è più che sufficiente. La trama vede come protagonista una famiglia non convenzionale composta da due madri lesbiche che grazie alla banca dello sperma hanno potuto coronare il loro sogno di avere ciascuna un figlio: un maschio, Lazer, ed una femmina, Joni. Lavita all'interno della famiglia trascorre tranquillamente, finchè i figli, ad insaputa delle madri non decidono di scoprire chi sia il donatore di sperma, ovvero colui che ha permesso la loro nascita. Il donatore, Paul (ben interpretato da Ruffalo), presto si incontrerà con le madri (Wasikowska e Moore, quest'ultima alla seconda interpretazione di una lesbica dopo Chloe - Tra seduzione e inganno), le quali saranno in contrasto sul rapporto da intrattenere con lui, ben consce che il suo avvicinamento potrà portare squilibrio alla loro famiglia.
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lisa casotti
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venerdì 2 dicembre 2011
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e le ragazze come stanno?
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Quali sono le dinamiche relazionali in una famiglia omosessuale, due mamme e due fratelli (un maschio e una femmina) nati dallo sperma dello stesso donatore? Del tutto simili, se non identiche a quelle di una tradizionale famiglia eterosessuale. Finalmente! O purtroppo?
Quali sono le difficoltà che devono affrontare due donne gay come madri e come mogli? Le stesse di una coppia etero, preoccupata per la crescita dei figli, sfiancata dalla routine, dall’incomunicabilità, dell’assunzione di responsabilità, dai piccoli rancori e non detti che la convivenza coltiva.
Finalmente! O purtroppo?
Qual è il modo di reagire e affrontare la crisi del matrimonio? Lo stesso che vediamo (al cinema) e ascoltiamo (nella vita di tutti i giorni) nel caso dei più rodati legami marito e moglie.
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Quali sono le dinamiche relazionali in una famiglia omosessuale, due mamme e due fratelli (un maschio e una femmina) nati dallo sperma dello stesso donatore? Del tutto simili, se non identiche a quelle di una tradizionale famiglia eterosessuale. Finalmente! O purtroppo?
Quali sono le difficoltà che devono affrontare due donne gay come madri e come mogli? Le stesse di una coppia etero, preoccupata per la crescita dei figli, sfiancata dalla routine, dall’incomunicabilità, dell’assunzione di responsabilità, dai piccoli rancori e non detti che la convivenza coltiva.
Finalmente! O purtroppo?
Qual è il modo di reagire e affrontare la crisi del matrimonio? Lo stesso che vediamo (al cinema) e ascoltiamo (nella vita di tutti i giorni) nel caso dei più rodati legami marito e moglie.
Finalmente! O purtroppo?
E qual è il modo di riparare all’errore? Sapere di essere troppo vecchie per lasciarsi? Spero non solo.
Tutto il resto è leggero e divertente. Meno male. Non ci sono fatti di sangue, suicidi o matricidi. Evviva! Encomio!
Insomma, I ragazzi stanno bene e il cast è eccezionale.
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giusepon
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domenica 20 marzo 2011
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i ragazzi stanno bene, le mamme un pò meno
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I ragazzi stanno bene, le mamme un pò meno. Semplice commedia molto americana senza equivoci e senza intrecci assurdi da interpretare, la storia è quella nessun fraintendimento, se la coppia fosse stata formata da un uomo e una donna sarebbe stato perfino superfluo l'averci girato un film su quella sceneggiatura. La fortuna di queste pellicola molto probabilmente è il cast di cui dispone, una Julienne Moore vestita male nei panni di una mamma lesbica (se posso dir la mia sono un pò stuffo del modo stereotipato in cui la donna che veste male e porta solo pantaloni sia l'immagine giusta per farla sembrare lesbica); una più incisiva Annette Bening che alterna istinti paterni e mascolini a lacrimoni di mamma tenera e moglie tradita (un pò ingenua l'idea di far scoprire il tradimento soltanto per qualche capello rosso qua e là).
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I ragazzi stanno bene, le mamme un pò meno. Semplice commedia molto americana senza equivoci e senza intrecci assurdi da interpretare, la storia è quella nessun fraintendimento, se la coppia fosse stata formata da un uomo e una donna sarebbe stato perfino superfluo l'averci girato un film su quella sceneggiatura. La fortuna di queste pellicola molto probabilmente è il cast di cui dispone, una Julienne Moore vestita male nei panni di una mamma lesbica (se posso dir la mia sono un pò stuffo del modo stereotipato in cui la donna che veste male e porta solo pantaloni sia l'immagine giusta per farla sembrare lesbica); una più incisiva Annette Bening che alterna istinti paterni e mascolini a lacrimoni di mamma tenera e moglie tradita (un pò ingenua l'idea di far scoprire il tradimento soltanto per qualche capello rosso qua e là). Molto meglio le performance di Mark Ruffalo, simpatico solare, senza nessun pretesa di spuntarla tra le due donne, s'innamora ma per circa 2 minuti e mezza telefonata con la Moore e sorride stupidamente nella sua ultima comparsa al figlio che lo ignora come avrebbe dovuto fare all'inizio per non dar spazio a questa piccola e forse inutile storia. I film sono fatti per essere visto, cosi anche questo da aggiungere tra la liste di quelle commedie passatempo per qualche sera in cui non ci si vuole impegnare troppo.
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cannedcat
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sabato 5 marzo 2011
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non dovreste lasciarvi: siete troppo vecchie!
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Leggero ma profondo, cerca di immergerci in un universo singolare dove vengono eveidenziate le frizioni fra l'evoluzione culturale, residui di elementari pulsioni biologiche e un enorme substrato di animalità sociale che è ben evidenziata nel cadere in tentazione di Jules e da Paul perfettamente disegnato come il padre cercato (dai due adolescenti) e da uccidere (freudianamente) per poter essere adulti.
Purtroppo alla storia manca il coraggio di una scelta decisa e il finale è po' giustapposto, ma non intimamente convinto da parte dello sceneggiatore che risolve il tutto con una battuta ("Non dovreste lasciarvi; siete troppo vecchie") ridanciana, inutile e che lascia spazio a sottintesi che non ci dovrebbero essere se Nic e Jules sono veramente convinte della loro scelta.
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Leggero ma profondo, cerca di immergerci in un universo singolare dove vengono eveidenziate le frizioni fra l'evoluzione culturale, residui di elementari pulsioni biologiche e un enorme substrato di animalità sociale che è ben evidenziata nel cadere in tentazione di Jules e da Paul perfettamente disegnato come il padre cercato (dai due adolescenti) e da uccidere (freudianamente) per poter essere adulti.
Purtroppo alla storia manca il coraggio di una scelta decisa e il finale è po' giustapposto, ma non intimamente convinto da parte dello sceneggiatore che risolve il tutto con una battuta ("Non dovreste lasciarvi; siete troppo vecchie") ridanciana, inutile e che lascia spazio a sottintesi che non ci dovrebbero essere se Nic e Jules sono veramente convinte della loro scelta.
La Moore è abbastanza in forma ma poco convincente nel ruolo mentre lo sono parecchio la piccola Mia Wasikowska e Mark Ruffalo.
Molto calata nel personaggio la Bening, ma candidarla all'Oscar è stato un vero volo pindarico.
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