Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Daniele Lamuraglia |
Attori | Alessandro Idonea, Gilberto Idonea, Massimo Malucelli, Mauro Monni, Stefania Stefanin Simone Mengoni, Mirco Rocchi, Gaetano Guarino, Antonio Mancin, Erind Ismaili, Giuseppe Cornacchia, Giacomo Rosa, Marco Gargiulo, Paolo Martinenghi, Niccolò Berti, Eugenio Nocciolini, Andrea Nucci, Matteo Bianconcini, Lorenzo Venturi, Matteo Venturi. |
MYmonetro |
Condividi
|
Ultimo aggiornamento martedì 28 febbraio 2012
Un film su un militare che rifiuta la follia nazista.
CONSIGLIATO N.D.
|
Frammenti e flash-back iniziali dell'ambiente familiare, dell'infanzia e giovinezza del protagonista, cresciuto a Bagno a Ripoli (Fi) in una famiglia che aveva pagato il suo prezzo per non aver mai avuto simpatie verso il regime fascista, così come verso ogni forma di oppressione. Il padre rifiuta la tessera fascista e da ferroviere diviene "sterratore": un lavoro che lo tiene sottoterra, ma con una dignità ed un senso del dovere che trasmette con l'educazione data ai propri figli. Il figlio Egisto riesce ad entrare nelle gloriose Officine Galileo, ed aquisire non solo una professionalità, ma anche una stima ed un rispetto sia dai propri colleghi che dalla classe dirigente dell'azienda, proprio per il grande scrupolo che mette nel compiere i suoi doveri. La visita di leva lo strappa al lavoro: viene arruolato come sommergibilista, sotto l'acqua, lui che non aveva ancora mai veduto il mare. Scoppia la terribile guerra, ed Egisto col sommergibile si trova coinvolto in una delle azioni più importanti della Marina italiana: anche in questa pericolosa occasione adempie al suo dovere fino in fondo. Ma il suo senso del dovere deve interrogarsi drammaticamente nel momento in cui, caduto il fascismo e firmato l'armistizio, l'esercito si dissolve e l'Italia si spacca in due: da un lato il fascismo alleato al nazismo, dall'altro lato il rifiuto, la resistenza. Il suo senso del dovere gli fa scegliere la seconda strada, pur sapendo che non è la più facile e comoda, ma anzi metterà a serio repentaglio la sua vita. Finisce nel campo di concentramento di Thorn (ora Torun in Polonia), là dove la dignità e la vita umana sono calpestati, là dove si deve sopravvivere sotto la soglia dell'umanità.