pietro viola
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domenica 24 febbraio 2013
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tra sicurezza e rischio
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La storia è apparentemente semplice, apparentemente trita: un ragazzo in crisi entra in 'organizzazione paramilitare di ultradestra; qui vede il forte spirito di appartenenza e di identità che il gruppo conferisce ai suoi membri; entra in sintonia con uno di loro, in un gioco di sguardi e attese scatta l'attrazione; si crea l'inevitabile dissidio, interno ed esterno verso l'organizzazione. La nemesi arriva, puntuale per ciascuno.
Dietro il plot un po' scontato, tuttavia, il film riesce molto bene a raccontare quanto sia difficile trovare se stessi, essere se stessi, e quanto rassicurante la sirena della protezione/melassa offerta dalla famiglia, dal gruppo di appartenza, dalle convenzioni sociali.
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La storia è apparentemente semplice, apparentemente trita: un ragazzo in crisi entra in 'organizzazione paramilitare di ultradestra; qui vede il forte spirito di appartenenza e di identità che il gruppo conferisce ai suoi membri; entra in sintonia con uno di loro, in un gioco di sguardi e attese scatta l'attrazione; si crea l'inevitabile dissidio, interno ed esterno verso l'organizzazione. La nemesi arriva, puntuale per ciascuno.
Dietro il plot un po' scontato, tuttavia, il film riesce molto bene a raccontare quanto sia difficile trovare se stessi, essere se stessi, e quanto rassicurante la sirena della protezione/melassa offerta dalla famiglia, dal gruppo di appartenza, dalle convenzioni sociali. E di come, davvero e sempre, solo l'amore sia la soluzione, basta coglierlo senza aspettare, senza indugiare. Del resto, l'interrogativo è sempre lo stesso, per tutti: si vuole tranquillità e sicurezza, o rischiare per essere felici?
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marco capraro
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domenica 10 giugno 2012
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un film commovente e struggente
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Un film delicato e al contempo struggente. E' la storia di un amore difficile ma non per questo poco vissuto. La sceneggiatura di questo regista mi ha colpito. E' fredda ma al contempo molto introspettiva, profonda e dinamica. Brillante anche la colonna sonora che accompagna i momenti più toccanti, intimi e commoventi di questa pellicola. Un colpo al cuore è dato fortemente dal finale che preferisco non rivelare per principio. Ne consiglio vivamente la visione e per quanto possa considerarlo lontano dal capoalvoro cinematografico devo ammettere che è per me un esordio più che gradito!
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molenga
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giovedì 19 aprile 2012
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uomini
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Lars è un militare congedato per aver fatto delle avance a due suoi subordinati; non trovando di meglio, si unisce a un gruppo di naziskin e viene assegnato a un altro ex militare, ché lo educhi a divenire un ottimo camerata: scoppia l'amore, prima fisico poi da compari: la tragedia è ovvia.
Tutto già visto, film che ha il pregio di essere il migliore del suo genere.
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ultimoboyscout
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venerdì 1 luglio 2011
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un urlo a bassa voce.
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Passato inosservato nei cinema, ha fatto furore al Festival del cinema di Roma. E' un film forte, duro, intelligente e di qualità con una prima parte molto migliore della seconda. In effetti la fase iniziale, quella della conoscenza e del reclutamento del protagonista da parte del gruppo nazi è affascinante e ricca di spunti e significati. Si perde invece successivamente, quando si addentra nella fase gay, palesando uan regia incerta e una sceneggiatura poco convincente. Chissà quali fossero gli intenti di Donato, tra alti e bassi comunque ampiamente promosso: dimostrare che c'è omosessualità in un ambiente machista e xenofobo come quello nazifascista, significando che tutti hanno un lato omosex latente? Oppure che anche uomini spietati possono avere sentimenti veri?.
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Passato inosservato nei cinema, ha fatto furore al Festival del cinema di Roma. E' un film forte, duro, intelligente e di qualità con una prima parte molto migliore della seconda. In effetti la fase iniziale, quella della conoscenza e del reclutamento del protagonista da parte del gruppo nazi è affascinante e ricca di spunti e significati. Si perde invece successivamente, quando si addentra nella fase gay, palesando uan regia incerta e una sceneggiatura poco convincente. Chissà quali fossero gli intenti di Donato, tra alti e bassi comunque ampiamente promosso: dimostrare che c'è omosessualità in un ambiente machista e xenofobo come quello nazifascista, significando che tutti hanno un lato omosex latente? Oppure che anche uomini spietati possono avere sentimenti veri?. Credo che ci siano picchi di delirante follia e che l'omosessualità sia solo un pretesto per raccontare una storia coraggiosa e nera, nera come l'animo dei protagonisti, nera come le notti buie e fredde di Danimarca. La fotografia livida e gelida è infatti funzionale allo scopo, contribuendo in maniera decisiva a rendere ambienti ed atmosfere ancor più glaciali. Rischia, tra corpi nudi che si aggrovigliano, pestaggi violenti e richiami di hitleriana memoria di scivolare in più di un'occasione nel retorico, riuscendo a sfangarla sempre piuttosto bene. Cast sconosciuto ma che si è ben prestato. Non vuole certo fare il verso a "Brokeback Mountain", lo ricorda e non gli è nemmeno troppo inferiore, tratta argomenti simili ma in situazioni agli antipodi. Fosse stato di produzione americana avrebbe spopolato.
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nalipa
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domenica 28 novembre 2010
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il premio al festival di roma mi é sembrato eccess
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Si tratto di un'opera prima interessante, buona la struttura del racconto ...forte potenza narrativa ma ciò che arriva non é abbastanza!
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astromelia
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sabato 27 novembre 2010
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centrato ed essenziale
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il film riesce ad interessare laddove non ci si aspetta,e cioè su tematiche come omosessualità e neo-nazismo sulle quali si pensa di aver assimilato da tempo l'origine e l'ideologia,ben costruito ,la storia risulta essenziale senza sbavature,bravi gli attori,semmai il finale lascia tutto sospeso,andranno o staranno?...
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paride86
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martedì 26 ottobre 2010
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insomma
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Nonostante i buoni intenti del regista, il risultato finale è un film poco credibile.
Tutto sembra così finto, irreale: i nazisti poco cattivi, la relazione che nasce tra i due troppo romantica...insomma, si lavora poco sull'introspezione dei personaggi.
Ottimi attori.
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aksel07
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giovedì 14 ottobre 2010
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da vedere
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Film ben riuscito, commovente, emozionante e pedagogico. Mi lascia perplesso solo il finale.
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gagnasco
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mercoledì 21 luglio 2010
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ne gay ne nazi
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Lars è un giovane di buona famiglia ben avviato alla carriera militare...quando beve un bicchiere di troppo molesta però altri uomini, atteggiamento non tollerato nell'esercito e infatti gli viene fatta ritirare la domanda di promozione e viene indotto a cambiare attività. Durante un ritrovo in casa di amici si fa notare da Micheal detto Kilo, alto membro di un'organizzazione neo-nazista che lo tira dentro attraverso una contropsicologia spicciola. Kilo si innamora subito delle capacità e della brillantezza di Lars (tuttavia non viene mostrato cotanto ingegno) e lo affida a un pari grado, Jimmy, per l'apprendistato e finalizzato a rendere l'ex militare un membro A dell'organizzazione. Jimmy sta riparando una casa per i vertici dell'organizzazione e intanto vive li.
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Lars è un giovane di buona famiglia ben avviato alla carriera militare...quando beve un bicchiere di troppo molesta però altri uomini, atteggiamento non tollerato nell'esercito e infatti gli viene fatta ritirare la domanda di promozione e viene indotto a cambiare attività. Durante un ritrovo in casa di amici si fa notare da Micheal detto Kilo, alto membro di un'organizzazione neo-nazista che lo tira dentro attraverso una contropsicologia spicciola. Kilo si innamora subito delle capacità e della brillantezza di Lars (tuttavia non viene mostrato cotanto ingegno) e lo affida a un pari grado, Jimmy, per l'apprendistato e finalizzato a rendere l'ex militare un membro A dell'organizzazione. Jimmy sta riparando una casa per i vertici dell'organizzazione e intanto vive li. Lars viene condotto da Kilo a vivere con Jimmy e cambia un po' il registro narrativo. I due superano un'iniziale diffidenza e poi cominciano a fare amicizia fino ai fatali due bicchieri di troppo con i quali Lars si scatena, Jimmy ci pensa due secondi e si lascia andare e comincia la loro galeotta storiella d'amore.
Discutibile la metamorfosi dei personaggi: prima della convivenza sono tutti dei duri, al partire della convivenza(prima degli atti omosessuali) a mio parere sono troppi i sorrisetti e le azioni da uomo molto sensibile.
Discutibile la banalizzazione di ogni argomento politico-sessuale ( non mi intendo di neo nazismo ma la morale del film è che, e sono daccordo, queste organizzazioni sono una manica di froci).
Occhio alla masturbazione subita da lars. In una pubblicità di uno sciampo si strattonano delle ciocche di capelli indistruttibili, nella realtà meglio astenersi.
Tutto sommato decente, visto l'argomento e la coda di paglia degli omosessuali e degli omosessualisti (ben peggio che parlare male di chiesa, cosa comunque gratificante) è già tanto che non sia didascalico...forse perchè si voleva solo dimostrare lo slogan: "il razzismo è un boomerang" più che parlare di gay o nazismo...per fortuna.
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maxsanta
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domenica 18 luglio 2010
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crudo, forte, maschio, semplice, vero.
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Crudo, forte, maschio, semplice, vero.
Un film per niente intellettuale anzi oserei dire “carnale”, che colpisce allo stomaco lo spettatore quanto serve e conquista il cuore quanto può; dialoghi oltre misura semplici e minimali che lasciano a frequenti e ostentati silenzi, a corpi sempre in tensione e a sguardi vividi il compito di comunicare.
Protagonista indiscusso il conflitto interiore, matrice costituente dell’omosessuale in divenire, e il conflitto sociale del rifiuto del diverso, entrambi calati in una Danimarca inaspettata, fatta di triste conformismo, ignoranza e violenza, il tutto nel quadro di contemporanee aggregazioni neonaziste. Altro contesto forse non avrebbe potuto essere trattandosi di un nord europa che ormai da tempo dovrebbe aver fatto i conti con la tematica omosessuale in sé.
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Crudo, forte, maschio, semplice, vero.
Un film per niente intellettuale anzi oserei dire “carnale”, che colpisce allo stomaco lo spettatore quanto serve e conquista il cuore quanto può; dialoghi oltre misura semplici e minimali che lasciano a frequenti e ostentati silenzi, a corpi sempre in tensione e a sguardi vividi il compito di comunicare.
Protagonista indiscusso il conflitto interiore, matrice costituente dell’omosessuale in divenire, e il conflitto sociale del rifiuto del diverso, entrambi calati in una Danimarca inaspettata, fatta di triste conformismo, ignoranza e violenza, il tutto nel quadro di contemporanee aggregazioni neonaziste. Altro contesto forse non avrebbe potuto essere trattandosi di un nord europa che ormai da tempo dovrebbe aver fatto i conti con la tematica omosessuale in sé. Una bruttura diffusa che però ha il merito di rendere particolarmente intense, in tenerezza e tensione erotica, le scene di intimità tra i due amanti.
Un film sicuramente da vedere, che stupisce e colpisce, per la bravura dei protagonisiti, per l’attualità del tema trattato, per l’efficacia e la straordinarietà del meccanismo narrativo.
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