Fratellanza - Brotherhood

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Un film di Nicolo Donato. Con Thure Lindhardt, David Dencik, Nicolas Bro, Morten Holst, Claus Flygare.
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Titolo originale Broderskab. Drammatico, durata 90 min. - Danimarca 2009. - Lucky Red uscita venerdì 2 luglio 2010. - VM 14 - MYMONETRO Fratellanza - Brotherhood * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ralphscott domenica 11 luglio 2010
gran bel film d'amore Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Pugni nello stomaco sullo schermo ed in pancia allo spettatore. Forti sentimenti descritti con onestà e partecipazione,per un esito riuscitissimo,emozionante,erotico,commovente. E smettiamola di cercare il pelo nell'uovo:che senso ha parlare di scelte scontate sul mondo nazi? Il regista è evidentemente interessato al phatos tra i due ragazzi,pertanto non ha senso aspettarsi approfondimenti sul gruppo di estremisti. E poi,siam sicuri che esista qualcosa sotto la superficie di quegli individui? Essi parlano di cose secondo- e contro-natura,unico modo per argomentare i "pensieri" dei loro cervellini fritti. Mi ricorda qualcuno che abita a Roma,in una torre d'avorio,zavorra per l'intera società civile italiana,e non solo.

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renato volpone venerdì 9 luglio 2010
che bel film Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Il film è struggente, adatto anche ad un pubblico che non ama i film violenti, è una storia d'amore e di possibilità, di speranza che non sfiorisce mai, una condanna della violenza gratuita e provocata. Gli attori esprimono con intensità il proprio personaggio calandosi perfettamente nella parte, tutti. Il finale non nasconde la possibilità che ci possa essere per tutti un mondo migliore. Assolutamente da vedere

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lukemc67
film ambiguissimo sul piano ideologico Valutazione 3 stelle su cinque
11%
No
89%

Melodrammone in salsa nordica che cerca di coniugare il gelo scandinavo con le torride passioni mediterranee esattamente come cerca di far coniugare ai suoi protagonisti omosessualità latente con la scelta di rifiutarla aderendo a chi la combatte e la punisce attivamente. Risultato: se dal lato sentimentale l'obiettivo è centrato quasi shakespearianamente, la delusione è totale quanto al rapporto tra fobia per il diverso e l'essere se stessi "diversi". Il regista ha dichiarato di essersi ispirato a un documentario della tv danese: ammesso pure che la televisione in Danimarca sia di buon livello qualitativo, Donato casca in pieno nella trappola di tratteggiare a suon di stereotipi proprio l'ambiente neonazista che invece avrebbe meritato una ben più profonda analisi realistica e una rielaborazione personale. [+]

[+] non condivido (di ralphscott)
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paola_alioto
brotherhood, ma la fratellanza non c'è Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Nessuna redenzione per i Neo-nazisti: questo sembra essere il messaggio di Brotherhood - Fratellanza, opera prima del regista italo-danese Nicolo Donato. All'interno di un gruppo neo-nazi danese si insinua un nuovo adepto, Lars, un ex-soldato, che pian piano guadagnerà punti all'interno dell'organizzazione, entrando nelle grazie di Kilo (il capo banda diciamo). Tra i vari membri del gruppo, Lars crea un legame, complice, in tutto questo, la convivenza in una casa sulla spiaggia da ristrutturare, con Jimmy. Il rapporto sfocerà in una relazione d'amore, che porterà con se il grave problema di essere nata in un ambiente che non la consente. La micro-società nazi in cui Lars e Jimmy, soprattutto quest'ultimo, vivono, non ammette relazioni omosessuali, al contrario, proprio gli omosessuali sono oggetto dei loro pestaggi (proprio con la violenza su un ragazzo gay inizia il film); del resto, si sa, i nazisti, per antonomasia, sono omofobi, xenofobi. [+]

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stefanosantoli
riflettori puntati sui risvolti emotivi Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

Scrive Jonathan Littell che il fascista “si è costruito un Io esteriorizzato che si presenta come una corazza. Tale armatura trattiene nell’interiorità le funzioni desideranti. Ma questo Io-corazza non è mai perfettamente ermetico, anzi è fragile; nei momenti di crisi si frantuma, e il fascista rischia di essere travolto dalle sue stesse produzioni desideranti incontrollabili”. E’ questa la tensione esistenziale, prima ancora che ideologica, da cui trae linfa la vicenda narrata nel film “Brotherhood” dell’esordiente danese Nicolo Donato, vincitore del Festival di Roma 2009. Il film racconta una passione omosessuale che sboccia all’interno di una cellula di naziskin danesi. Girato con nervosa camera a mano da un regista che esce dalla scuola di Von Trier dei cui canoni estetici si sente l’influenza, il film si nutre del contrasto tra i due mondi che fa cortocircuitare, nell’antitesi tra momenti di estrema violenza e altri di acceso erotismo (reso con mirabile equilibrio tra pudore e intensità: così come intensa e allo stesso tempo timida, pudica quasi, è la passione descritta). [+]

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he wore blue velvet
brotherhood, un film sulla bellezza Valutazione 3 stelle su cinque
77%
No
23%

"Sei bello" dice Jimmy al ragazzo in mutande di fronte a lui. Poi inizia a pestarlo. Sembrano parole quasi vere a sentirle pronunciare così, al buio, nel silenzio più totale, poi rotto dal suono della violenza. Ciò che appare davanti agli occhi spinge a chiedersi quale sia il reale significato di tutto ciò. Che cosa sia realmente la "fratellanza" che dà nome al film, che cosa ci sia alla base di una confraternita neonazista, comunità fondata sull'odio. Il sociologo Max Weber differenziava la comunità dalla società definendola come un gruppo di individui il cui agire si basava su un sentimento di comune appartenenza. La realtà che ci appare del film si discosta però da questa teoria. Ciò che il regista ci mostra, è la vera natura di coloro che compongono una struttura malata come un gruppo neonazista. [+]

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brian77 martedì 6 luglio 2010
compitino didascalico Valutazione 2 stelle su cinque
24%
No
76%

Ennesimo compitino stucchevole.  Tema: come raccontare una relazione omosessuale in ambiente terribilmente omofobo?  Svolgimento: mettiamola tra i neonazisti, peggio di così...  E allora, sotto con una sceneggiatura didascalica, personaggi a una dimensione, andamento scontato, mai un'invenzione di regia manco a pagarla, lentezza esasperata - non lentezza di ritmo (ogni film ha il suo ritmo), ma lentezza di noia per amncanza di idee.  Il problema è: per quale motivo questi difetti ammorbano il novanta per cento di quei film che si autodefiniscono "di qualità", mentre non si capisce mai dove sia questa qualità?  Ridateci un cinema di idee, di invenzioni, di slanci, di iperboli!  Basta con questi compitini per professoresse, dove sai già in anticipo quello che succederà nei dieci minuti successivi - ma non dico a livello di sceneggiatura, chissenefrega, ma a livello di cinema, di idee, di invenzioni. [+]

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superj lunedì 5 luglio 2010
elegantemente crudele Valutazione 4 stelle su cinque
91%
No
9%

Dovrebbero proiettarlo nelle scuole, nei cineforum, per fa vedere, per cercare di far capire ai tanti ragazzi che disegnano una svastica sullo zaino senza sapere cosa vuol dire, alle tante persone che si permettono di giudicarne altre in base al loro orientamento sessuale. Un film pieno di amore, ma soprattutto, nonostante la cattiveria che lega quelle persone, molto dolce. Bella la fotografia, riesce perfettamente a comunicare la freddezza dei luoghi e delle menti di questo gruppo di "fratelli" persi nei loro deliri storici e perversi. Commossa per l'elengaza dell'approcio fisico tra i due protagonisti, l'amore non ha categorie..

[+] intenso ed elegante (di anja1)
[+] troppo in superficie (di twoems)
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legolas84
un sentimento che sconfigge qualsiasi ideologia Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Due piccole S tatuate sul collo come segno di riconoscimento, il cranio rasato, una grande aquila uncinata sulla schiena, sul tavolino il Mein Kampf di Hitler e ripiegate, pronte all'uso dei raduni, le bandiere del Terzo Reich. L'apparenza a volte può ingannare se dietro i raid punitivi al centro rifugiati o alla comunità di pachistani, dietro le parole dure - quello "sporco frocio" ossessivamente ripetuto come intercalare al pub - batte un cuore. E se il cuore batte forte da un uomo per un altro uomo, tradendo ogni regola, prima fra tutte quella di non violare 'la legge di natura', è dramma vero. Al Festival internazionale del cinema di Roma 2009, è arrivato, Brotherhood, opera prima dell'italo danese Nicolo Donato, una storia ambientata nel mondo neo-nazista in Danimarca. [+]

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bettyboh
sguardo quasi documentaristico sull'amore e sull'illogicità della violenza Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

L’omosessualità maschile è diventata mainstream grazie al film di Ang Lee “Brokeback mountain” (2006). In quel caso i protagonisti erano rudi cowboys che scoprivano l’amore durante il periodo della transumanza estiva. Cosa succede invece se a innamorarsi sono due neo-nazisti in Danimarca? Questo è il cuore pulsante di “Brotherhood - Fratellanza” (2009), il primo lungometraggio dell’italo danese Nicolò Donato nonchè Marco Aurelio d’oro come miglior film all’ultimo festival del cinema di Roma. Allontanato dall'esercito in seguito ad alcune dicerie sul suo conto, Lars (Thure Lindhardt) torna a casa dei genitori. Poco dopo, quasi senza volerlo, entra a far parte di un gruppo di neonazisti. E quando si trasferirà nella casetta vicino al mare che Jimmy (David Dencik), uno dei "camerati", sta ristrutturando, tra i due nascerà qualcosa di più che una semplice, virile amicizia. [+]

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