erco32
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mercoledì 5 novembre 2008
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plot sprecato..
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Il film è stato totalmente sprecato,gli attori sono molto espressivi e calzano il loro ruolo,la trama è avvincente e abbastanza originale e comunque risulta interessante,ma la messa in opera è lenta e macchinosa;il film è lungo e dopo un pò stanca specialmente per queste continue scene di sofferenza di tutti i personaggi,dove a tutti sembra che vado solo e sempre male.Questa immagine della polizia perbenista (anche troppo visto che si alza tanta polvere per uno spietato spacciatore..vabbè..) che è salvaguardata dalla parte corrotta è una forzatura e una ripetizione continua nel corso del film.
Il personaggio principale risulta essere odioso e troppo fiscale,quasi la sua voglia di giustizia voglia essere una sua ripicca personale verso il corpo di polizia.
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Il film è stato totalmente sprecato,gli attori sono molto espressivi e calzano il loro ruolo,la trama è avvincente e abbastanza originale e comunque risulta interessante,ma la messa in opera è lenta e macchinosa;il film è lungo e dopo un pò stanca specialmente per queste continue scene di sofferenza di tutti i personaggi,dove a tutti sembra che vado solo e sempre male.Questa immagine della polizia perbenista (anche troppo visto che si alza tanta polvere per uno spietato spacciatore..vabbè..) che è salvaguardata dalla parte corrotta è una forzatura e una ripetizione continua nel corso del film.
Il personaggio principale risulta essere odioso e troppo fiscale,quasi la sua voglia di giustizia voglia essere una sua ripicca personale verso il corpo di polizia.
Il finale lascia un pò perplessi e a mio parere nessuno è contento per come sia andata a finire.
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cecco
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martedì 4 novembre 2008
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indagini sporche nella giungla del south bronx
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Pride & Glory – Il Prezzo dell’Onore è sicuramente un film riuscito, con un ritmo incalzante e un fotografia innovativa utilizzati per dare freschezza ad una trama che altrimenti risulterebbe soltanto un collage di lavori già visti.
I protagonisti appartengono ad una famiglia che da due generazioni è simbolo del 31° distretto di polizia di New York. Papà Freddie (Jon Voight) è un poliziotto vicino alla pensione e con qualche problema di alcoolismo, che però non nasconde una grande ammirazione per i propri figli Freddie Jr (Noah Emmerich) e Ray (Edward Norton), poliziotti come lui e per la figlia Megan (Lake Bell), il cui marito Jimmy (Colin Farrell) dirige la sezione narcotici nello stesso distretto dei suoi due cognati.
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Pride & Glory – Il Prezzo dell’Onore è sicuramente un film riuscito, con un ritmo incalzante e un fotografia innovativa utilizzati per dare freschezza ad una trama che altrimenti risulterebbe soltanto un collage di lavori già visti.
I protagonisti appartengono ad una famiglia che da due generazioni è simbolo del 31° distretto di polizia di New York. Papà Freddie (Jon Voight) è un poliziotto vicino alla pensione e con qualche problema di alcoolismo, che però non nasconde una grande ammirazione per i propri figli Freddie Jr (Noah Emmerich) e Ray (Edward Norton), poliziotti come lui e per la figlia Megan (Lake Bell), il cui marito Jimmy (Colin Farrell) dirige la sezione narcotici nello stesso distretto dei suoi due cognati.
I tre uomini hanno vite private molto differenti, ciò che le unisce è il rapporto di proporzionalità inversa rispetto al rigore che mostrano sul lavoro: Jimmy è un ottimo padre di famiglia, poliziotto impavido ma mortalmente legato alla malavita del suo distretto, Freddie Jr è sposato con figli ad una malata terminale ma vede la sua brillante carriera vacillare per uno scandalo del quale si è più o meno volontariamente disinteressato fino a che questo è diventato incontrollabile, Ray sta per divorziare e porta in faccia le cicatrici della sua abnegazione verso un’istituzione alla quale tanto ha dato e poco ha ricevuto.
Le mogli rivestono ruoli di contorno, donne dedite alla cura dei figli che sanno anche percepire i tormenti dei mariti ed intuirne gli errori, senza per questo intromettersi nel loro lavoro: il vincolo della famiglia per il regista è sacro tanto quanto quello della polizia.
Gavin O’Connor ha preso spunto da tanti successi del passato più o meno recente per realizzare il suo film: c’è un pò di Serpico per l’omertà che regna tra i poliziotti (Edward Norton in parte ricorda il personaggio introverso, restio nel coltivare rapporti umani duraturi e destinato a non avere dalla vita ciò che meriterebbe che fu di Al Pacino) ; torna alla memoria Il Braccio Violento Della Legge per la violenza nelle aree metropolitane ; si rivede Il Principe della Città nel tormento che si prova nel denunciare i propri compagni; riecheggia I Padroni della Notte, dove i legami familiari si scontrano con l’integrità morale che (in teoria) contraddistingue i tutori dell’ordine.
Nemmeno l’ambientazione gode di assoluta originalità, ma i piccoli universi paralleli del Bronx animato da spacciatori, tossici e prostitute di origine latina è l’usato sicuro che non tradisce mai il pubblico pagante.
La bontà della pellicola risiede nel ritmo incalzante e nell’uso frenetico della cinepresa da parte del regista, oltre all’utilizzo di attori che interpretano ruoli aderenti alle loro caratteristiche, Edward Norton su tutti.
La storia, anche se non originale, tocca diverse tematiche e suscita emozioni contrastanti, lo spettatore è diviso tra il vedere trionfare la giustizia oppure la conservazione di una tranquillità apparente ma quantomeno più rassicurante. Il finale, poi, non tradisce le aspettative senza rinunciare a lanciare il messaggio della giustizia sommaria contrapposta a quella dei burocrati e dei tribunali.
Da vedere, ma anche e soprattutto confrontare con altre pellicole del genere.
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malloy brown
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lunedì 3 novembre 2008
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honor and life
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Un Film narrato con una sufficiente scenaggiatura, che si cambia in una bella visione grazie alle distinte interpretazioni di E. Norton e J. Voight.
Certamente emana molti spunti di riflessione anche perchè tratta, ovviamente non è il primo arrivato a proporlo ne tantomeno il migliore,
un tema esistenziale che tocca, nelle forme più svariate, ognuno di noi: La corruzione e il prezzo di vendita delle nostre vite.
Al Libero Arbitrio che possediamo la Scelta...molti accettano l'offerta
alcuni NO. Un "No" che scelto e detto ci conferisce l'ONORE della VERA VITA.
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sonia
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lunedì 3 novembre 2008
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cupo ma molto bello
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si, forse la trama è un po' scontata (anche se non è del tutto vero) ma il cast, soprattutto norton è fantastico!
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santiago
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lunedì 3 novembre 2008
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tutto già visto, cast sprecato
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La storia è abbastanza stravista: due parenti poliziotti (qui sono cognati),
uno corrotto, l'altro incorruttibile. Un patriarca (poliziotto pure lui)
che vuole solo salvare le apparenze.
Lo svolgimento non regala lampi di genio nè concede al sontuoso
e sprecatissimo cast di esprimersi al meglio.
Deludente.
[+] mah
(di mah)
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tu vo fa l'americano
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lunedì 3 novembre 2008
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buio e amarissimo
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Tosto. Veramente tosto. Notturno, violento, inesorabile. Lascia l'amaro in bocca anche un po' come film nel suo complesso che - fatti salvi i protagonisti (uno più bravo dell'altro) - non convince appieno. la corruzione della polizia è un tema già trattato; quando colpisce una famiglia di servitori dell'ordine fa ancora più impressione. Se non ci difendono i difensori come potremo proteggerci da questa orda di violenza metropolitana imperante? L'Italia non è il Bronx, ma la domanda è legittima e lo spettatore non può non chiedersi quanto di vero ci possa essere dietro la fiction.
Un film ideale per una grigia giornata autunnale.
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gianluca
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sabato 1 novembre 2008
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e tu? stai con la famiglia o con la giustizia?
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Il film è buono. ottimi gli interpreti. La trama si basa su un tipico modello americano: il dilemma tra famiglia e giustizia. Nei paesi dell'est europa dicono: chi non ruba non vuol bene alla famiglia... sarà vero? Consiglio la visione di questo film, magari troviamo la nostra risposta.
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jack
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mercoledì 29 ottobre 2008
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pride and glory: variazioni sul tema
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Pride and Glory è un onesto film che vanta importanti attori e grazie alle loro convincenti prove strappa una sufficienza altrimenti insperabile. La trama è quella di un qualunque poliziesco, potrebbe essere un film tv del sabato sera. Ci sono i poliziotti buoni (pochi) e quelli cattivi (molti). Come sempre nel NYPD. All'inizio il poliziotto più buono è amico del poliziotto più cattivo. Come sempre. Lo scontro finale, oltre che fisico,è ideologico. Come sempre.
Le variazioni sul tema sono i legami familiari tra i protagonisti che complicano le relazioni e rendono più tragiche e sofferte le scelte, nonchè la curiosa e un pò inaspettata risoluzione del confronto Norton/Farrell. Insapettata per il genere (uno si aspetta la solita sparatoria e il solito ralenti della morte del poliziotto cattivo.
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Pride and Glory è un onesto film che vanta importanti attori e grazie alle loro convincenti prove strappa una sufficienza altrimenti insperabile. La trama è quella di un qualunque poliziesco, potrebbe essere un film tv del sabato sera. Ci sono i poliziotti buoni (pochi) e quelli cattivi (molti). Come sempre nel NYPD. All'inizio il poliziotto più buono è amico del poliziotto più cattivo. Come sempre. Lo scontro finale, oltre che fisico,è ideologico. Come sempre.
Le variazioni sul tema sono i legami familiari tra i protagonisti che complicano le relazioni e rendono più tragiche e sofferte le scelte, nonchè la curiosa e un pò inaspettata risoluzione del confronto Norton/Farrell. Insapettata per il genere (uno si aspetta la solita sparatoria e il solito ralenti della morte del poliziotto cattivo...), ma anche perchè tra tutti, proprio il legame tra i personaggi di Norton e Farrell è quello meno raccontato e approfondito.
Difficile appassionarsi, difficile stroncare, si arriva alla fine per inerzia, ma va detto che se le premesse non sono incoraggianti, la risoluzione dell'intreccio rende almeno giustizia alla forza dei due interpreti principali.
Jon Voight nel ruolo del patriarca è un'aggiunta inutilmente drammatica nelle dinamiche familiari e che tutto sommato serve solo rendere esplicito per gli spettatori meno smaliziati un sistema di valori compromesso ma consolidato.
Voto 6
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massimo medina
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martedì 28 ottobre 2008
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ottima pellicola dal cast eccellente
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Per nulla scontato e contro ogni previsione legata al genere, Pride and Glory si rivela essere un ottimo prodotto non certo memorabile ma che si fa notare.
La complessa trama che costruisce l'opera si rivela essere un ottimo pretesto per andare a toccare temi piuttosto sentiti in America e molto meno sensibili in Europa. La corruzione nel corpo della polizia (quella di New York, in questo caso) è lo sfondo per descrivere una società drasticamente allo sbando capace di mettere a dura prova non solo la propria integrità ma anche la sacralità del nucleo familiare, incarnato da un cast notevole e di grande richiamo. Quello che sceglie di fare O' Connor però è non sciorinare momenti d'azione uno dietro l'altro per trascinarsi fino alla fine ma mettere in piedi una storia dalle diverse sfaccettature, che tocca il poliziesco ma anche la tragedia (con notevoli punte di violenza, non ultima l'impressionante scena che vede un neonato minacciato di essere ustionato da un ferro da stiro bollente), tant'è che lo snodo principale della storia si esaurisce una buona mezz'ora prima del finale ed è a quel punto che diventa evidente quale siano gli scopi della regia.
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Per nulla scontato e contro ogni previsione legata al genere, Pride and Glory si rivela essere un ottimo prodotto non certo memorabile ma che si fa notare.
La complessa trama che costruisce l'opera si rivela essere un ottimo pretesto per andare a toccare temi piuttosto sentiti in America e molto meno sensibili in Europa. La corruzione nel corpo della polizia (quella di New York, in questo caso) è lo sfondo per descrivere una società drasticamente allo sbando capace di mettere a dura prova non solo la propria integrità ma anche la sacralità del nucleo familiare, incarnato da un cast notevole e di grande richiamo. Quello che sceglie di fare O' Connor però è non sciorinare momenti d'azione uno dietro l'altro per trascinarsi fino alla fine ma mettere in piedi una storia dalle diverse sfaccettature, che tocca il poliziesco ma anche la tragedia (con notevoli punte di violenza, non ultima l'impressionante scena che vede un neonato minacciato di essere ustionato da un ferro da stiro bollente), tant'è che lo snodo principale della storia si esaurisce una buona mezz'ora prima del finale ed è a quel punto che diventa evidente quale siano gli scopi della regia. Da apprezzare tantissimo, inoltre, il grande rispetto dello stile del film per l'intelligenza dello spettatore al quale non viene spiegato tutto passo passo ma gli si richiede una grande attenzione e la capacità di rimettere insieme ciò che avviene con le psicologie dei personaggi e le loro azioni. E' per questo che l'insistito uso della macchina da presa non mi ha restituito una esasperata messa in scena da film d'azione quanto piuttosto il desiderio di stare addosso ai personaggi, un vero e proprio occhio privato sulle circostanze di ogni protagonista. E non è superficiale sottolineare le grandi interpretazioni che propone Pride and Glory (nessuno escluso) perché proprio su queste il film si gioca gran parte della sua riuscita.
E' un film che non tratta certo nulla di nuovo ma che si distingue per lo stile che adotta e soprattutto per i risvolti che propone. Un The Departed agli antipodi ma altrettanto efficace a suo modo.
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[+] io ho rischiato di dormire!!
(di cinzia)
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