Il cavaliere oscuro |
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Un film di Christopher Nolan.
Con Christian Bale, Heath Ledger, Gary Oldman, Michael Caine, Aaron Eckhart.
continua»
Titolo originale The Dark Knight.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 152 min.
- USA 2008.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 23 luglio 2008.
MYMONETRO
Il cavaliere oscuro
valutazione media:
4,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Langianamente sublimedi Carlo RosaFeedback: 0 |
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giovedì 31 luglio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Che Nolan non fosse solo una meteora autoriale lo si era già capito ai tempi di "Insomnia".Tale teoria confermata dal bellissimo "The Prestige" due anni fa, è stata ribadita con insistenza dalla sua ultima fatica.Sono lontane le atmosfere barocche e kitch di Barton.Il Batman di Nolan si esibisce in un mondo reale:quello della malavita,del terrorismo,della schiffofrenia collettiva.L'atmosfera si fa cupa e dentro ogni personaggio arde un fuoco disperato che sembra ricollegarsi pienamente al pensiero di Fritz Lang,il quale sosteneva che ogni uomo è un potenziale assassino.Proprio l'autore tedesco diviene il perno filosofico dell'intera opera.Nolan non copia il maestro,ma segue idealmente la sua strada,proponendo una solida riflessione sulla dicotomia umana(che si eprime visivamente in due facce,che Mereghetti ha collegato alla Gloria Graham de "Il Grande Caldo"(guarda caso proprio di Lang),sul male,di cui è preda la società,che penetra nello spirito di ognuno.Ma quello che più sconvolge di Nolan è la scelta di mostrare Batman per quello che in realtà è,un vendicatore,mettendo in risalto,quasi come controaltare,il procuratore Harvey Dent,portatore dell'unica virtù che potrebbe ripulire la città dall'imperante orda malavitosa(in un atmosfera che ricorda "M-Il mostro di Dusseldorf",ancora di Lang):la morale,intesa kantianamente come agire per il dovere.La bravura del regista è tutta qui,nell'essere riuscito a trasportare l'eroe(?)di Gotham in una realtà complessa,dove i sensi di colpa e il dolore non vengono stemperati,ma trovano una improvvisa esplosione nei personaggi,grazie ad un acume psicologico già notato ai tempi di "The Prestige"(anche se li,la riflessione era più di carattere sociologico),e nonostante questo riuscendo a mantenere una spettacolarità mozzafiato,alla faccia di coloro che dicono che arte ed industria non possono andare d'accordo.
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