L'ospite inatteso

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Un film di Tom McCarthy. Con Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Jekesai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes.
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Titolo originale The Visitor. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 104 min. - USA 2007. uscita venerdì 5 dicembre 2008. MYMONETRO L'ospite inatteso * * * - - valutazione media: 3,29 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
sirio sabato 7 febbraio 2009
un sorriso indimenticabile Valutazione 5 stelle su cinque
96%
No
4%

Che bello. Un film struggente, essenziale nella sua semplicità, con un Richard Jenkins stellare nel passaggio dal "vecchio trombone" ormai sfinito della sua routine alla persona che ritrova un ruolo nel mondo. Tutti i personaggi sono ben delineati, dal coinvolgente suonatore siriano - bellissima la scena del concerto al parco, tutti diversi, tutti uguali nel suono, tanto che fa venire voglia di imparare a suonare il djembé - alla sua "nerissima" compagna dolce ed appassionata, alla madre così intensamente "madre" senza mai diventare "madre coraggio". Tutti clandestini con il sogno dell'America, tutti alla ricerca di un posto nel mondo dove stare. E sullo sfondo una New York mai oleografica, mai skyline da cartolina, piuttosto una città dai mille contrasti, multirazziale e conservatrice, cupa ed accogliente, ossimoro perfetto dell'America post-11 settembre. [+]

[+] x sirio ...sul tuo commento (di nagi)
[+] la madre: donna antica e promessa di futuro. (di antga)
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anna.to domenica 7 dicembre 2008
film acuto e delicato giocato su dialoghi Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
12%

sfumato ed intenso giocato su sentimenti di civiltà,accoglienza e partecipazione.Motlo arriva allo spettatore daigli occhi che esprimono l'amore la paura,lo smarrimento (Tarek)e di Walter che dapprima solo un uomoi educato,formale e chiuso nel suo vecchio dolore per la perdita della moglie e che si lascia vivere ,credendo di vivere ma è senza speranza e obbiettivi.Walter coinvolto dall'energia di Tarik partecipa del suo amore per i tamburi ed...incomincia a vivere. L'arresto di Tarek lo scontro con l'ottusità di polizia paranoica che espelleranno il giovane,l'incontro con la madre di Tarek lo risvegiano alla vita.Il finale ,a pare mio è ancora da scrivere non può Walter lasciare chequesti due incontri non abbiano un seguito. [+]

[+] il finale ,a pare mio è ancora da scrivere (di morkmork)
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lucio sabato 17 gennaio 2009
america e globalizzazione Valutazione 3 stelle su cinque
94%
No
6%

Il presidente degli Stati Uniti , Barack Obama , forse ce la farà a eliminare le paure della popolazione . Quel che accadde a New York l'11 di settembre del 2001 fa ancora tremare l'intero Paese . Un aereo in avaria che ammara sul fiume Hudson è un richiamo alla memoria delle Torri Gemelle . Da quella data tutto è cambiato in America . I rapporti tra i cittadini residenti e gli stranieri sono divenuti complicati . Prima dell'attentato terrostico le istituzioni governative chiudevano un occhio nei confronti dei clandestini e degli immigrati irregolari . Oggi non è più così . La polizia non ammette deroghe nei confronti di nessuno . E , se pescati in fallo , coloro che non hanno le carte in regola , vengono rispediti nel loro paese d'origine . [+]

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linus2k lunedì 2 agosto 2010
"volevo fare solo musica..non sono un delinquente" Valutazione 4 stelle su cinque
89%
No
11%

Mai purtroppo come adesso questo film va visto e va fatto vedere... a scuola, ai cineforum, ovunque ce ne possa essere bisogno... Mai come adesso, in un Paese che rinnega persino le sue origini di emigrante, trattando in maniera disumana i suoi "ospiti inattesi", questo film dovrebbe essere visto e studiato... Un piccolo film, una storia semplice e delicata, per alcuni forse lenta, ma umanamente ricca... una storia di integrazione, di dialogo, di apertura... il racconto di un'amicizia e di un amore sussurrato... Lo straniero visto lontano dal clichè di delinquente o di disadattato... la voglia di integrazione... la burocrazia... Ebbene viene raccontato in questo film l'altra faccia dell'immigrazione, quella che non fa notizia, quella che si ignora o si preferisce ignorare, quella di chi sogna di fare un salto di qualità nella sua vita. [+]

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pipay mercoledì 31 dicembre 2008
solidarietà e sintonia: ecco un miracolo. Valutazione 3 stelle su cinque
82%
No
18%

Ancora un altro aspetto dell'America, che si autocritica e attira sempre critiche dal mondo. Del resto la realtà è sempre complessa. La convivenza multietnica, la difficoltà di far convivere culture diverse. L'ostilità verso gli stranieri, specie se si tratta di persone di colore... Quando qualcuno tende la mano, quando scattano solidarietà e sintonia sembra che avvenga un miracolo. Ma si rischia, secie in America, di irritare il "Grande fratello" sempre all'erta, sempre pronto a reprimere, a punire. Il film, molto ben riuscito, illustra perfettamente questa amara realtà. Il protagonista, intendo il Professore, così antipatico all'inizio del film, quando sfoggia la sua misantropia e poi tratta male un suo alunno, si rivela presto come una persona sensibile e deliziosa. [+]

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andrea lisi martedì 30 dicembre 2008
quando la denuncia è sussurrata e tocca il cuore Valutazione 0 stelle su cinque
82%
No
18%

L'ospite inatteso di Thomas McCarthy è un film delicato e commuovente che discute con il cuore di problemi di cui la politica si occupa ogni giorno purtroppo in modo retorico, urlato e banale. Il film ambientato negli Stati Uniti post 11 settembre tratta dell'amore tra un siriano e una dolcissima senegalese e del sentimento sottile tra un burbero professore americano e una splendida donna siriana. In mezzo c'è la fredda, corretta applicazione delle sanzioni di espulsione anti-immigrazione dettate dall'emergenza terrorismo. Tutto viene trattato partendo dall'amore, dalla descrizione del sentimento che può unire popoli diversi stimolando la crescita culturale e una rinascita di sentimenti nuovi. [+]

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maurocioffi sabato 28 agosto 2010
un inatteso ottimo film Valutazione 3 stelle su cinque
73%
No
27%

Pellicola atipica, che ad un cinema contemporaneo, molto spesso americano, fatto di colpi di scena e di personaggi "fuori dal comune", contrappone una narrazione pacata e razionale e dei protagonisti profondamente umani, nei quali ci si può ritrovare. Le evoluzioni, specie emotive, dei personaggi non sono sottolineate in maniera esasperante, ma basta un gesto, una parola, per far comprendere quello che sta accadendo. Tratta il tema dell'immigrazione e della fine de "sogno americano", almeno per gli immigrati, dopo l'11 settembre, in maniera sobria, senza generalizzazioni eccessive. Mette lo spettatore di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie che in nome della legalità e della sicurezza possono essere perpetrate. [+]

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sergiofi giovedì 2 agosto 2018
storia di solitudini e tamburi Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

 “The visitor” si conferma un piccolo gioiello, anche rivisto a distanza di molti anni (è un film del 2007). Tom McCarthy (“Mosse vincenti” e “Spotlight”) dà vita con asciuttezza di toni, sullo sfondo di una New York lontana da triti stereotipi, a un contenitore di solitudini esistenziali. Uno spaccato di realtà metropolitana post  2001 in cui si incrociano i destini di un mesto professore che insegna nel Connecticut (l’intenso Richard Jenkins), una rifugiata siriana transfuga in Michigan (la luminosa Hiam Abbass) e una coppia di irregolari alla ricerca di un futuro (Haaz Sleiman e Danai Jekesai Gurira, molto in parte). [+]

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luigi chierico mercoledì 14 maggio 2014
un inatteso bel film Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Ecco un tanto atteso buon regista,ottimo sceneggiatore carico di umanità e semplicità:Thomas McCarthy.Se ne sentiva il bisogno da parte di chi guardando indietro vede il cinema americano,per citarne almeno uno:Elia Kazan senza tralasciare tantissimi altri,tutti improvvisamente venuti a mancare.I loro film non muoiono mai e così L’ospite inatteso rimarrà sempre attuale e vero. Ho visto finalmente una storia toccante quanto reale, narrata in un ambiente che ci mostra un America che non sembra l’America dai lussuosi e grandi appartamenti,dalle ville immerse in magnifici giardini,dove il verde dei prati e le grandi strade servono ad illudere lo spettatore:qui è tutto così bello e perfetto. No c’è un’ America più vera,della vita comune,di un’abitazione modesta di un professore universitario,non di un modesto impiegato o di un emerito sconosciuto,c’è il rigore inflessibile del rispetto delle leggi soprattutto nei confronti di chi,da immigrato,non ha tutte le carte in regola,una vera persecuzione che stupisce anche l’americano benpensante. [+]

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mareincrespato70 lunedì 23 giugno 2014
l'amicizia nella solitudine contemporanea Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Un professore universitario di successo, ma insoddisfatto e  perso nella sua anomia quotidiana nonostante il suo benessere; la Siria che riscalda il cuore del Connecticut; la musica come ancoraggio all'umano troppo umano; l'amicizia che arriva, inattesa, come ospite a New York; l'America che fa i conti con se stessa e la sua accoglienza, tra nuove paure e opportunità (troppo?) condizionate.
Noi, il Senegal, e quello che dobbiamo diventare...
Grazie a Sky ho potuto, in ritardo rispetto alla sua uscita, godere della visione di questo splendido film del 2007. Opera seconda del regista Thomas McCarthy, “L'ospite inatteso” è un altissimo esempio di cinema impegnato, civile, che riscalda il  cuore e fa riflettere le nostri menti, un viaggio che ti costringe a fare i “giusti” conti con la globalizzazione contemporanea, senza pietismi, senza manicheismi, ma con la profonda complessità che attraversa le nostre vite e i nostri giorni. [+]

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