palombellarossa
|
giovedì 20 marzo 2008
|
grande grandissimo nanni
|
|
|
|
Che dire..Nanni è un grande,bravissimo,strepitoso.. Troppo forte !! Complimentoni anche al resto del cast,in particolare al bellissimo Alessandro Gassman e alla simpaticissima Golino..
Film veramente toccante,triste e profondo ma con quel giusto,lieve tono di ironia che solo uno come Nanni poteva dare!
|
|
[+] lascia un commento a palombellarossa »
[ - ] lascia un commento a palombellarossa »
|
|
d'accordo? |
|
gianniepinotto
|
mercoledì 19 marzo 2008
|
risparmiate
|
|
|
|
non sa di una sega,soldi spesi male.
|
|
[+] lascia un commento a gianniepinotto »
[ - ] lascia un commento a gianniepinotto »
|
|
d'accordo? |
|
alexdrastico
|
sabato 15 marzo 2008
|
caos soporifero
|
|
|
|
La regia di "Moretti" (perchè è lapalissiano che di Grimaldi c'è solo la firma) è lenta, senza intuizioni. Il film è noioso (nn ho letto il libro) ma in quella piazza ben altre storie si sarebbero potute sviscerare , rispetto al luogo comune del bimbo handiccappato, della bella ragazza sola , anzi col cane. La scena di sesso nn è nemmeno degna di un sexy-cult movie anni 70 (almeno lì c'era la fenech!!!!).I bravi Gassman, Ferrari, Orlando, Golino sono sfruttati poco e male.2 chicche di alta comicità : la scena del pianto liberatorio in auto e quella di sesso.
|
|
[+] lascia un commento a alexdrastico »
[ - ] lascia un commento a alexdrastico »
|
|
d'accordo? |
|
saxss
|
lunedì 10 marzo 2008
|
centro
|
|
|
|
Secondo me Grimaldi ha espresso bene quello che voleva esprimere.. una storia semplice ma non banale, emozioni che si sussuegono.. ottimi spunti di riflessione, primo su tutti la faccnda delle mail cancellate.. forse semplicistico in alcuni punti ma anche nella tanto criticata scena erotica mi da più l'idea di due disperazioni differenti che si scontarno e che si placano più che un'attrazione fatale o altro che ho letto in giro... Io lo consiglio..
[+] centro
(di daniela59)
[ - ] centro
|
|
[+] lascia un commento a saxss »
[ - ] lascia un commento a saxss »
|
|
d'accordo? |
|
carlos5
|
sabato 8 marzo 2008
|
bravo lui
|
|
|
|
E' bravo l'attore Nanni Moretti che recita la parte di sè stesso. Tutto il film gira attorno a lui, al suo solito manifesto egocentrismo che non abbandona in neppure una sequenza; e non si spiegherebbe diversamente se non nell'autocelebrazione del suo essere un'interpretazione (poco fedele al romanzo) piena di contraddizioni e di inspiegabili situazioni. La famosa scena di sesso "sfrenato" (tutto lì?) buttata affrettamente nel bel mezzo del film e davvero mal recitata, mi ha provocato solo imbarazzo, ma solo per loro! Francamente la parte degli amanti focosi non è per nessuno dei due.
|
|
[+] lascia un commento a carlos5 »
[ - ] lascia un commento a carlos5 »
|
|
d'accordo? |
|
ariscannabue
|
giovedì 6 marzo 2008
|
nanni moretti e l'apoteosi di se stesso in caos ca
|
|
|
|
NANNI MORETTI E L'APOTEOSI DI SE STESSO
Il film Caos calmo, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi e diretto da Antonello Grimaldi, rispecchia in tutta la sua dimensione e nella sostanziale azione (meglio: staticità) la personalità dell'attore protagonista Nanni Moretti, nelle vesti del dottor Pietro Paladini, dirigente televisivo in crisi, colpito da un dolore chiuso,inespresso o represso, non si sa come e perché, oppure mal gestito per un senso di colpa latente,iconfessabile, per l'improvvisa scomparsa della compagna e quindi temporaneamente deciso ad essere assente da tutto e da tutti, tranne che dalla figlioletta in età scolare e, ovviamente, dalla bufera dei sensi. Premetto che Moretti non mi è particlarmente simpatico, pur non avendone razionalmente motivo per non averlo mai frequentato, essendo lui un cineasta di alto rango ed io un uomo comune della strada.
[+]
NANNI MORETTI E L'APOTEOSI DI SE STESSO
Il film Caos calmo, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi e diretto da Antonello Grimaldi, rispecchia in tutta la sua dimensione e nella sostanziale azione (meglio: staticità) la personalità dell'attore protagonista Nanni Moretti, nelle vesti del dottor Pietro Paladini, dirigente televisivo in crisi, colpito da un dolore chiuso,inespresso o represso, non si sa come e perché, oppure mal gestito per un senso di colpa latente,iconfessabile, per l'improvvisa scomparsa della compagna e quindi temporaneamente deciso ad essere assente da tutto e da tutti, tranne che dalla figlioletta in età scolare e, ovviamente, dalla bufera dei sensi. Premetto che Moretti non mi è particlarmente simpatico, pur non avendone razionalmente motivo per non averlo mai frequentato, essendo lui un cineasta di alto rango ed io un uomo comune della strada. Comunque non è colpa mia se lui è un uomo pubblico che si espone al giudizio di un pubblico più o meno favorevole ed io un semplice spettatore delle sue performance, che non condivido; è un uomo pubblico per l'attività da lui svolta e per le sue idee pubblicamente professate, quale inventore e promotore di girotondini antipolitici. Non riesco ad entrare in sintonia con lui, che si propone al pubblico giudizio, né come regista, né come attore, né come persona. A me appare come un soggetto strano, difficile da decifrare con un comune metro di giudizio, un intellettualoide strafottente, menefreghista, egocentrico, che con l'arte cinematografica ha creduto di erigere un monumento a se stesso, quasi fosse una divinità, cui tutto sia dovuto (l'ascolto, per esempio), cui tutto sia lecito dire, fare, pensare (come un linguaggio licenzioso); genio incompreso e incomprensibile, di intelligenza superiore tale da sentirsi compreso solo da se stesso. Lo scrittore Veronesi con il suo romanzo (non saprei se anche con il suo benestare tacito o esplicito) gliene ha offerto il destro, l'occasione buona che lui, il divo Moretti, soggetto rampante, non poteva non afferrare al volo, come del resto ha anche approfittato del sostegno di pubbliche risorse e di politici appoggi. Nella trasposizione cinematografica necessariamente viene tradito l'impianto originale della scrittura veronesiana, dovendosi imporre il morettismo con una arbitraria e quanto mai libera riscrittura del romanzo attraverso una scenegiatura monocorde, monotona e statica: non poteva essere altrimenti, perché in quale altro modo Moretti avrebbe potuto replicare se stesso?. Perciò questa volta ce l'ha messa tutta: è riuscito a farlo al meglio delle sue capacità, della sua maturità artistica (si fa per dire!), del suo narcisismo, del suo autofeticismo, ed è stata un'autentica porcata, specialmente con quella gratuita, plateale, scena dell'incontro fortuito, notte tempo mentre la bimba dorme, con la donna da lui stesso salvata da sicura morte per annegamento in mare, nello stesso istante in cui la compagna, prossima moglie, stava morendo tragicamente: una scena che non è amorosa, non è erotica, non è pornografica, bensì solo inutile, grossolana, insistita, oscena volgarità, peraltro maldestra, goffa e spoetizzante all'apparir delle di lui nobili chiappe divine.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ariscannabue »
[ - ] lascia un commento a ariscannabue »
|
|
d'accordo? |
|
ariscannabue
|
giovedì 6 marzo 2008
|
nanni moretti e l'apoteosi di se stesso in caos ca
|
|
|
|
NANNI MORETTI E L'APOTEOSI DI SE STESSO
Il film Caos calmo, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi e diretto da Antonello Grimaldi, rispecchia in tutta la sua dimensione e nella sostanziale azione (meglio: staticità) la personalità dell'attore protagonista Nanni Moretti, nelle vesti del dottor Pietro Paladini, dirigente televisivo in crisi, colpito da un dolore chiuso,inespresso o represso, non si sa come e perché, oppure mal gestito per un senso di colpa latente,iconfessabile, per l'improvvisa scomparsa della compagna e quindi temporaneamente deciso ad essere assente da tutto e da tutti, tranne che dalla figlioletta in età scolare e, ovviamente, dalla bufera dei sensi. Premetto che Moretti non mi è particlarmente simpatico, pur non avendone razionalmente motivo per non averlo mai frequentato, essendo lui un cineasta di alto rango ed io un uomo comune della strada.
[+]
NANNI MORETTI E L'APOTEOSI DI SE STESSO
Il film Caos calmo, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi e diretto da Antonello Grimaldi, rispecchia in tutta la sua dimensione e nella sostanziale azione (meglio: staticità) la personalità dell'attore protagonista Nanni Moretti, nelle vesti del dottor Pietro Paladini, dirigente televisivo in crisi, colpito da un dolore chiuso,inespresso o represso, non si sa come e perché, oppure mal gestito per un senso di colpa latente,iconfessabile, per l'improvvisa scomparsa della compagna e quindi temporaneamente deciso ad essere assente da tutto e da tutti, tranne che dalla figlioletta in età scolare e, ovviamente, dalla bufera dei sensi. Premetto che Moretti non mi è particlarmente simpatico, pur non avendone razionalmente motivo per non averlo mai frequentato, essendo lui un cineasta di alto rango ed io un uomo comune della strada. Comunque non è colpa mia se lui è un uomo pubblico che si espone al giudizio di un pubblico più o meno favorevole ed io un semplice spettatore delle sue performance, che non condivido; è un uomo pubblico per l'attività da lui svolta e per le sue idee pubblicamente professate, quale inventore e promotore di girotondini antipolitici. Non riesco ad entrare in sintonia con lui, che si propone al pubblico giudizio, né come regista, né come attore, né come persona. A me appare come un soggetto strano, difficile da decifrare con un comune metro di giudizio, un intellettualoide strafottente, menefreghista, egocentrico, che con l'arte cinematografica ha creduto di erigere un monumento a se stesso, quasi fosse una divinità, cui tutto sia dovuto (l'ascolto, per esempio), cui tutto sia lecito dire, fare, pensare (come un linguaggio licenzioso); genio incompreso e incomprensibile, di intelligenza superiore tale da sentirsi compreso solo da se stesso. Lo scrittore Veronesi con il suo romanzo (non saprei se anche con il suo benestare tacito o esplicito) gliene ha offerto il destro, l'occasione buona che lui, il divo Moretti, soggetto rampante, non poteva non afferrare al volo, come del resto ha anche approfittato del sostegno di pubbliche risorse e di politici appoggi. Nella trasposizione cinematografica necessariamente viene tradito l'impianto originale della scrittura veronesiana, dovendosi imporre il morettismo con una arbitraria e quanto mai libera riscrittura del romanzo attraverso una scenegiatura monocorde, monotona e statica: non poteva essere altrimenti, perché in quale altro modo Moretti avrebbe potuto replicare se stesso?. Perciò questa volta ce l'ha messa tutta: è riuscito a farlo al meglio delle sue capacità, della sua maturità artistica (si fa per dire!), del suo narcisismo, del suo autofeticismo, ed è stata un'autentica porcata, specialmente con quella gratuita, plateale, scena dell'incontro fortuito, notte tempo mentre la bimba dorme, con la donna da lui stesso salvata da sicura morte per annegamento in mare, nello stesso istante in cui la compagna, prossima moglie, stava morendo tragicamente: una scena che non è amorosa, non è erotica, non è pornografica, bensì solo inutile, grossolana, insistita, oscena volgarità, peraltro maldestra, goffa e spoetizzante all'apparir delle di lui nobili chiappe divine.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ariscannabue »
[ - ] lascia un commento a ariscannabue »
|
|
d'accordo? |
|
chartang
|
giovedì 6 marzo 2008
|
quanto rumore...
|
|
|
|
Non riesco davvero a capire il chiasso che si è fatto attorno a questo film. La fotografia è senza dubbio bella, a tratti forse persino un po' patinata. Ma poi? Nanni Moretti, come al solito, è bravissimo a interpretare se stesso, questa volta sotto il nome di Pietro Paladini. Una storia sull'assenza del dolore, del lutto, dovrebbe comunque essere in grado di implicare, da qualche parte, in qualche modo, il senso del dolore, del lutto: ma questo senso non emerge da nessuna parte (non foss'altro perché la defunta moglie di Pietro Paladini rimane una signora nessuno). La singolare reazione di Pietro all'evento finisce a un certo punto perché il film doveva pur finire: avrebbe potuto interrompersi dieci sequenze prima o dieci dopo, allo stesso identico modo.
[+]
Non riesco davvero a capire il chiasso che si è fatto attorno a questo film. La fotografia è senza dubbio bella, a tratti forse persino un po' patinata. Ma poi? Nanni Moretti, come al solito, è bravissimo a interpretare se stesso, questa volta sotto il nome di Pietro Paladini. Una storia sull'assenza del dolore, del lutto, dovrebbe comunque essere in grado di implicare, da qualche parte, in qualche modo, il senso del dolore, del lutto: ma questo senso non emerge da nessuna parte (non foss'altro perché la defunta moglie di Pietro Paladini rimane una signora nessuno). La singolare reazione di Pietro all'evento finisce a un certo punto perché il film doveva pur finire: avrebbe potuto interrompersi dieci sequenze prima o dieci dopo, allo stesso identico modo. I personaggi "adulti" sono i soliti, eterni immaturi - i due fratelli che sin dall'inizio si scambiano le stesse battute che certamente si scambiavano vent'anni prima - che non crescono mai. In compenso alla bimba viene messo in bocca un commento "risolutivo" sui suoi pari che soltanto un adulto potrebbe pronunciare. I commenti sulla vita, la società, il mondo del business paiono tolti di peso dai luoghi comuni di cui si nutrono i talk shows. Sequenze che vorrebbero essere drammatiche riecheggiano videoclips pubblicitari e ne condividono lo stesso impatto emotivo. Una torrida scena di sesso che, francamente, si presenta come la versione soft di qualsiasi produzione hard-core (d'accordo, col brivido, per il nostro pubblico guardone, delle nude e frementi natiche di Nanni). In tutto il film, e nei suoi principali personaggi, si ha una esibizione sfrenata dell'infanzia e dell'attenzione alla sua sesnibilità, alla sua innocenza: salvo poi a infischiarsene altamente, incuranti di quel che avrebbe potuto accadere per via di quella chiassosa performance sessuale...
Sarà pur vero che il film è rimasto sostanzialmente fedele al libro. Ma il punto è proprio questo: non basta un'idea originale, uno spunto valido, per costruirci sopra una storia valida se poi l'autore sembra non poterla o saperla elaborare.
[-]
[+] libro/film
(di zopiro)
[ - ] libro/film
|
|
[+] lascia un commento a chartang »
[ - ] lascia un commento a chartang »
|
|
d'accordo? |
|
coleto
|
lunedì 3 marzo 2008
|
che palle!
|
|
|
|
Aspettavamo questo film con la solita impazienza che generano recensioni e pubblicità spesso esagerate e articoli di gossip idiota. A mia moglie è piaciuto abbastanza, a me molto meno. Moretti è sempre stato una pigna, come regista e come attore, ma qui proprio è un sonnifero. Sono finiti i tempi di Ecce Bombo, lui sta tra i 50 e i 60 e questi film lenti e cogitabondi mi sembrano ormai demodé. L'idea sarebbe stata buona, ma andava sicuramente sviluppata con altri attori. Alessandro Gassman è molto bravo, e la bambina anche. La tanto criticata "scena di sesso" fa ridere i polli, non c'entra assolutamente niente con la trama e non è credibile; Moretti non attizza nessuno e la Ferrari a 44 anni o sorprende tutti recitando completamente nuda, (vedi la Sandrelli dei tempi de La Chiave) o lascia perdere.
[+]
Aspettavamo questo film con la solita impazienza che generano recensioni e pubblicità spesso esagerate e articoli di gossip idiota. A mia moglie è piaciuto abbastanza, a me molto meno. Moretti è sempre stato una pigna, come regista e come attore, ma qui proprio è un sonnifero. Sono finiti i tempi di Ecce Bombo, lui sta tra i 50 e i 60 e questi film lenti e cogitabondi mi sembrano ormai demodé. L'idea sarebbe stata buona, ma andava sicuramente sviluppata con altri attori. Alessandro Gassman è molto bravo, e la bambina anche. La tanto criticata "scena di sesso" fa ridere i polli, non c'entra assolutamente niente con la trama e non è credibile; Moretti non attizza nessuno e la Ferrari a 44 anni o sorprende tutti recitando completamente nuda, (vedi la Sandrelli dei tempi de La Chiave) o lascia perdere. Conturbava di più in Arrivederci amore ciao! Kasja Smutniak ha una parte del tutto inutile, così come l'eterno sfigato Silvio Orlando, e penso che andrebbero impiegati meglio. In conclusione, un film che si può guardare, ma si può sicuramente anche perdere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a coleto »
[ - ] lascia un commento a coleto »
|
|
d'accordo? |
|
giorgioinviaggio
|
domenica 2 marzo 2008
|
deludente
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a giorgioinviaggio »
[ - ] lascia un commento a giorgioinviaggio »
|
|
d'accordo? |
|
|