Anno | 2007 |
Genere | Documentario |
Produzione | Australia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Sunny Abberton |
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Si chiamano Bra Boys. Sono una gang di surfisti che controlla la spiaggia (e le strade) di Sydney. La loro storia, di crimini e acrobazie, ora è diventata un documentario di successo. I gladiatori delle onde raccontati dalla voce ruvida di Russell Crowe. Maroubra beach, Sydney, Australia. Vento, rocce, dune. Libertà selvaggia. Qui i bambini scarabocchiano il mare, surfano, vanno sotto, poi tornano dritti, col sorriso divertente e sprezzante di chi ha bevuto, ma almeno ha guardato in faccia la vita. Un cartello avvisa: vietato nuotare, corrente troppo forte. Le case sono basse, niente grattacieli. La gente ti passa accanto scalza, con aria professionista, la tavola sottobraccio, non ha tempo da perdere. Questa è la Wall Street del surf, ma ha un cuore nero e spirito operaio. È la spiaggia degli arrabbiati, dei figli di nessuno, dei reietti. Musica, slang, rap. Acqua azzurra, acqua chiara, esistenze torbide. Non Bondi beach, il mare dell'alta società, con la schiuma addomesticata, ma le correnti spericolate, quelle che tolgono il fiato e capovolgono.
The title may suggest an adolescent fetish, but it’s not the one you think: in the disheveled Australian documentary “Bra Boys,” the obsession is not lingerie but surfing. Headquartered in Maroubra, a depressed Sydney suburb, the notorious Boys — proudly described by a founder, Sunny Abberton, as “one of the most infamous surf tribes in the world” — fight, carouse and ride the waves as if oceanic [...] Vai alla recensione »
Bra Boys," a documentary about a blood-splattered Australian "surf tribe" 10 miles beyond Sydney, is easily dismissible as Bloods versus Crips at sea. There's poverty, single moms, alienated teens and casual violence. But there is a redemptive quality at play that cannot be found in the lives of most urban gangs: the pull of the ocean and its momentary ability to provide a sanctified experience. Vai alla recensione »