Basta. Non se ne può più. Schizzi di pensiero su una tela lunga quasi tre ore. E' troppo. Ci vuole coraggio. Il coraggio di dire che il mistero della mente va semmai affrontato con classe di "leopardiana" memoria, confermando che il naufragar c'è dolce nel mare dei Grandi Temi.
Come possiamo lasciarci andare alla corrente se lasciamo affiorare migliaia di scogli taglienti (Inland Empire)?, che se non riescono a confonderci disorientarci ingannarci, possono però farci fare il più grande, mostruoso, infinito sbadiglio della nostra vita.
David Lynch ha semplicemente chiuso gli occhi e cominciato a girare, poi ad occhi sempre chiusi è passato alla sala di montaggio. Infine, ad occhi ben serrati, si è sincerato che il suo lavoro fosse impeccabile. Applausi.
Mi metto nei panni degli attori che si sono visti consegnare questo copione. Avrei voluto essere testimone delle loro reazioni...
Che bello, avranno pensato, entrerò nel mito insieme a Laura Palmer. Poi alla duecentododicesima pagina di una lacrima salatissima avrà stemperato dalle guance il loro entusiasmo.
Concludendo, David sei in debito con me di tre ore della mia vita.
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