La cura del gorilla

Un film di Carlo A. Sigon. Con Ernest Borgnine, Claudio Bisio, Stefania Rocca, Bebo Storti.
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Thriller, durata 104 min. - Italia 2006. uscita venerdì 3 febbraio 2006. MYMONETRO La cura del gorilla * * 1/2 - - valutazione media: 2,65 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
elgatoloco mercoledì 20 giugno 2018
uno dei migliori film d'inizio anni duemila Valutazione 0 stelle su cinque
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No
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Nel primo decennio degli anni Duemila c'è un film che si distingue dagli altri, almeno in ambito italiano, per piacevolezza(intendendo bellezza e intelligenza)e per capacità di coinvolgimento emotivo come razionale: "La cura del gorilla"di Carlo Antonio Sigon, da un romanzo dello scrittore -sceneggiatore Sandrone Dazieri, autore intelligente. Si noti che qui C.A.Sigon era esordiente come regista di lungometraggi, nonostante una grande storia, volendo, come autore di spots e di pubblicitario in genere. Ma il personaggio del gorilla, reso benissimo da un Claudio Bisio, non certo esordiente al cinema ma decisamente più famoso quale attore e autore in cabaret e In TV("Zelig"), ma anche teatrale, "schizo"-vagante tra una sorta di Jekyll pacioccone e bonaccione e uno Hyde molto più ambiguo e contraddittorio dell'originale stevensoniano, una dimensione"schizo"che dovrebbe dimostrare un assunto(non un messaggio, concetto comunque demolito da sir Alfred Hitchcock)che sarebbe piaciuto molto-ritengo- ai grandi pensatori del Novecento Gilles Deleuze e Felix Guattari, autori de"l'anti-Oedipe"e di moltissimo altro, è formidabile, a suo modo. [+]

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rolando7 venerdì 1 giugno 2012
un'occasione mancata Valutazione 2 stelle su cinque
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100%

Il film sorprende per la bella confezione, fotografie e ambientazioni curatissime. Anche l'idea di partenza è piuttosto originale nel panorama piatto del cinema italiano.
Alla fine però il risultato è fiacco, non del tutto riuscito.Quello che manca di più è il ritmo, spesso il film si siede e indugia su scene e dettagli poco significativi.
Ci sono almeno 10/15 minuti di troppo che, insieme alla continua e invadente voce fuori campo, appesantiscono un film che poteva essere un piccolo gioiello.
Anche la presenza di Borgnine è sostanzialmente inutile come il suo personaggio, che è stato aggiunto probabilmente per ragioni produttive e di marketing. [+]

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ultimoboyscout domenica 16 gennaio 2011
sandrone docet. Valutazione 3 stelle su cinque
83%
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17%

Film fortemente imperfetto, non passerà mai e poi mai alla storia e anzi forse in molti se lo sono già scordato. Eppure è uno di quei film che lo vedi e ti appassiona, ti prende, ti colpisce e ti diverte. Cominciamo col dire che Bisio è bravissimo, perfetto per la parte, nel ruole del protagonista che soffre di sdoppiamento della personalità. Bravissimi i personaggi di contorno Alberti-Catania-Storti, ma l'asso pigliatutto è il fantastico Ernest Borgnine classe purissima al servizio della classe operaia se così si può dire. Ambientato a Cremona, è una sorte di tributo alla città natale dello scrittore. [+]

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heiko h. caimi domenica 24 febbraio 2008
film modesto, modestissimo: quasi presuntuoso Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
40%

Dopo l’ennesimo ricovero ospedaliero, pugnalato da un serial killer, Sandrone decide di accettare un lavoro più tranquillo: fare da accompagnatore a un vecchio attore americano dimenticato da tutti (Ernest Borgine), in Italia per fare da guest star a una convention. Ma mentre esegue di malavoglia il suo compito, Sandrone si trova a dover aiutare una ragazza (Stefania Rocca) cui hanno ucciso il fidanzato. Troppo, per un uomo solo. Per fortuna sono in due, lui e il suo Socio… La trama, apparentemente accattivante, trova difficoltà a svilupparsi in maniera convincente, sospesa com'è tra un registro grottesco ed uno drammatico che non riescono a trovare equilibrio tra loro. E il noir, che fa capolino qua e là, come pure l'hard-boiled, tentato nei dialoghi, non fanno che confondere le acque rendendo confusa una storia che sarebbe stata meglio servita da una connotazione precisa. [+]

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phantom lunedì 3 settembre 2007
una piacevole sorpresa. Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Ho visto ieri il DVd e mi ha piacevolmente sorpreso con la sua originalità in un genere quasi sempre ingessato nei suoi stereotipi.

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dido93 domenica 6 maggio 2007
non è arte vostra... Valutazione 1 stelle su cinque
75%
No
25%

...che dire...saltatelo a piè pari...un film semplicemente "superfluo"...riuscisse almeno a mantenere desta l'attenzione... Meglio passare oltre...

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sergio mercoledì 21 marzo 2007
un pò inverosimile Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

il film scorre bene, bisio è come sempre molto bravo, con la sua inesauribile vena ironica anche nei momenti più crudi, bellissima la scena quando sviene con il fil di ferro attorcigliato intorno al collo tutto arricciato a mò di pacco regalo!debole ed inverosimile la storia, troppo schierata ideologicamente, il prete l'assassino, i buoni quelli centri sociali,la polizia i cattivi a parte uno ( che però era un ex contestatore! ) involontariamente comico poi il laboratorio di polizia scientifica clandestino, ma dai!!comunque un film valido

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ferragosto martedì 15 agosto 2006
bravo sigon Valutazione 3 stelle su cinque
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No
100%

Ho trovato Sigon molto bravo alla regia,inquadrature bellissime......... delusa dal finale.COMPLIMENTI a Stefania Rocca che non si smentisce mai.....è veramente una grande attrice! Sigon merita di andare avanti........

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ginkgo domenica 30 aprile 2006
autoreferenziale Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
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scontato il finale , poco definito lo sdoppiamento tutto giocato su Bisio ed il suo personaggio , appena accennati i personaggi minori , il noir non e' questo , e forse non voleva esserlo , per questo 2 stelle.

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renello sabato 11 febbraio 2006
per fare un noir... ci vuole metodo Valutazione 1 stelle su cinque
48%
No
52%

Una stella per "la cura del gorilla". ma solo per le intenzioni di partenza. La Colorado, dopo l'apertura di un ala, la"colorado noir", dedicata appunto a questo genere, si cimenta di nuovo nell'impresa, dopo il successo del delicatissimo "quo vadis baby". Purtoppo per l'esordiente Sigon i film di genere, primo fra tutti il noir, richiedono una conoscenza dei linguaggi specifici che va ben al di là della semplice cognizione aquisita. E' per questo che ogni volta che perdiamo di vista l'identità del protagonista, ogni volta che sentiamo pronunciare le parole "maledizione" o "sbirro", ogni volta che ci soffermiamo a considerare le ambientazioni e le atmosfere, colonne strutturali di questo tipo di cinema, ci ricordiamo che i personaggi che si muovono al loro interno. [+]

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