| Anno | 2005 |
| Genere | Fantascienza |
| Produzione | USA |
| Durata | 89 minuti |
| Regia di | David van Eyssen, Anthony Hopkins |
| Attori | Sean Astin, Ivana Milicevic, Vinnie Jones, Kevin Otto, Victoria Bartlett Grant Swanby, Gavin Grazer, Christopher Lawford, Camryn Manheim, Kevin McCarthy, S. Epatha Merkerson, Lisa Pepper, Christian Slater, Aaron Tucker. |
| MYmonetro | 2,84 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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In Italia al Box Office Slipstream ha incassato 2,4 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Un serial killer, due maggiordomi ( Bobby e Quel che resta del giorno ) e due presidenti degli Stati Uniti (John Quincy Adams in Amistad , Richard Nixon per Oliver Stone). Non è l'identikit del premier italiano ideale, stiamo "solo" parlando di Sir Anthony Hopkins. Uno dei migliori attori in circolazione da qualche decennio, dai kolossal mangia Oscar ( Il silenzio degli innocenti ) a film più piccoli e ignorati, come l'ultimo, Il caso Thomas Crawford , gioco d'attore di rara potenza.
Questo gallese raffinato e rude è anche sceneggiatore, regista, musicista. Lo sappiamo da tempo, lo riscopriamo in Slipstream , un anno fa a Locarno e ora nelle sale italiane (per la coraggiosa Delta Pictures che già portò l'ottimo Salvador ), film che ha girato, scritto e musicato con note originali e stranianti. Ci ha messo tutto se stesso, conscio e non, lasciandosi andare a un flusso di creatività sul filo del delirio e della visionarietà, votato all'eccesso e all'anarchia. Un videoclip di 100 minuti su Felix Bonhoeffer, sceneggiatore di Hollywood che non sa distinguere realtà e finzione, padrone e schiavo di un mondo schizofrenico e bipolare in cui sguazzano (e danno l'aria di divertirsi un mondo) la moglie antiquaria Stella Arroyave e i colleghi Christian Slater e John Turturro (autore di un'improvvisazione geniale su un improbabile sequel del capolavoro di Demme).
Hopkins, come già Bigas Luna con Yo soy la Juani , gioiello sexy e frenetico (che aspettano i nostri distributori a prenderlo?), si dimostra molto più giovane dei suoi colleghi ventenni o trentenni. Dà spazio al suo immaginario con incoscienza e ingenuo entusiasmo, a rischio di essere elementare e didascalico nella sua metafora del cinema e della vita, nelle scelte di regia come nei contenuti: avviene per gli stacchi tra sprazzi reali e onirici divisi da ciak e rulli in sovrimpressione come nei dialoghi e sequenze troppo dilatate. Hannibal the Cannibal studia da Pirandello e Lynch e ne rimane (ancora) lontano. Un film non riuscito ma interessante e ribelle. Il ragazzo (70 anni) si farà.
Da Liberazione, 9 maggio 2008
Un serial killer, due maggiordomi ( Bobby e Quel che resta del giorno ) e due presidenti degli Stati Uniti (John Quincy Adams in Amistad , Richard Nixon per Oliver Stone). Non è l'identikit del premier italiano ideale, stiamo "solo" parlando di Sir Anthony Hopkins. Uno dei migliori attori in circolazione da qualche decennio, dai kolossal mangia Oscar ( Il silenzio degli innocenti ) a film più piccoli [...] Vai alla recensione »
In Slipstream, sua singolare opera d'esordio nella regia (ma ne firma anche copione e musica), Sir Anthony Hopkins impersona Felix, sceneggiatore di una gangster story. Afflitto da sindrome bipolare, forse presago della propria fine o magari già vagante in un limbo oltre la soglia della morte, Félix confonde fantasia e realtà, passato e prsente in un affastellarsi di immagini che vanno a comporre un [...] Vai alla recensione »
Per cento minuti si va avanti e indietro, sopra e sotto, dentro e fuori la vita di uno sceneggiatore assalito senza tregua dai personaggi delle sue storie, tra assassini in abiti anni '40 e auto anni '60, citazioni dai film noir e di fantascienza e computer di casa. Sono dichiaratamente esperienze di droga filtrate dal cinema, esperienze del regista, l'eccellente attore Anthony Hopkins, la bocca cannibale [...] Vai alla recensione »