giovanni morandi
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sabato 3 dicembre 2022
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di sacro c''è poco. povera bobulova !
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Irene (Barbora Bobulova) inizia, assieme a padre Carras, a prendersi cura dei meno abbienti mettendoci anima e corpo: trasforma il palazzo di famiglia in una mensa per i poveri e utilizza i suoi soldi per regalare le case popolari alla gente, compromettendo però la sua abilità imprenditoriale, cosa che preoccupa sua zia Eleonora, che la giudica "pazza" come Adriana.Padre Carras è in parte d'accordo con Eleonora, giudicando il comportamento di Irene come un'autopunizione. La donna invece è convinta di poter ritrovare la fede accanto ai bisognosi e non nei vari luoghi di culto.
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Irene (Barbora Bobulova) inizia, assieme a padre Carras, a prendersi cura dei meno abbienti mettendoci anima e corpo: trasforma il palazzo di famiglia in una mensa per i poveri e utilizza i suoi soldi per regalare le case popolari alla gente, compromettendo però la sua abilità imprenditoriale, cosa che preoccupa sua zia Eleonora, che la giudica "pazza" come Adriana.Padre Carras è in parte d'accordo con Eleonora, giudicando il comportamento di Irene come un'autopunizione. La donna invece è convinta di poter ritrovare la fede accanto ai bisognosi e non nei vari luoghi di culto. Il prete allora la porta a visitare i numerosi senzatetto che vivono fra le rovine di Roma e le chiede come possa essere così presuntuosa nel credere di salvarli tutti senza un aiuto organizzato, che solo un riconoscimento ufficiale del suo lavoro da parte della Chiesa può darle.Dopo aver osservato tutta quella gente, Irene accarezza il parroco e, come in uno stato di trance, si reca in metropolitana dove, osservando le innumerevoli persone presenti, inizia lentamente a disfarsi di tutto ciò che ha: i gioielli, le scarpe, i vestiti, arrivando a denudarsi. Ricoverata in ospedale con una diagnosi d'ingresso di «disturbo dissociativo d'identità con pulsioni altruistiche incontenibili», Irene viene visitata da una psichiatra che la riconosce sana di mente, rimanendo colpita da lei e dal suo alaltruismo.Ma è difficile raccontare l'intera trama...se c'è; l'inizio con la ragazzina sembra aprire su qualcosa di importante, poi Ozpeteck distrugge la sceneggiatura, non solo ma anche la protagonista (per quanto premiata con David di Donatello), che, in altre pellicole ha mostrato oltre ad una bellezza "pura", ottime capacità interprative. Peccato, in questo film, pare assente quasi "mummificata"; se questo era lo scopo di Ferzan, complimenti, c'è riuscito in pieno.
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giovanni morandi
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sabato 3 dicembre 2022
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di sacro c''è poco. povera bobulova !
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Irene (Barbora Bobulova) inizia, assieme a padre Carras, a prendersi cura dei meno abbienti mettendoci anima e corpo: trasforma il palazzo di famiglia in una mensa per i poveri e utilizza i suoi soldi per regalare le case popolari alla gente, compromettendo però la sua abilità imprenditoriale, cosa che preoccupa sua zia Eleonora, che la giudica "pazza" come Adriana.Padre Carras è in parte d'accordo con Eleonora, giudicando il comportamento di Irene come un'autopunizione. La donna invece è convinta di poter ritrovare la fede accanto ai bisognosi e non nei vari luoghi di culto.
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Irene (Barbora Bobulova) inizia, assieme a padre Carras, a prendersi cura dei meno abbienti mettendoci anima e corpo: trasforma il palazzo di famiglia in una mensa per i poveri e utilizza i suoi soldi per regalare le case popolari alla gente, compromettendo però la sua abilità imprenditoriale, cosa che preoccupa sua zia Eleonora, che la giudica "pazza" come Adriana.Padre Carras è in parte d'accordo con Eleonora, giudicando il comportamento di Irene come un'autopunizione. La donna invece è convinta di poter ritrovare la fede accanto ai bisognosi e non nei vari luoghi di culto. Il prete allora la porta a visitare i numerosi senzatetto che vivono fra le rovine di Roma e le chiede come possa essere così presuntuosa nel credere di salvarli tutti senza un aiuto organizzato, che solo un riconoscimento ufficiale del suo lavoro da parte della Chiesa può darle.Dopo aver osservato tutta quella gente, Irene accarezza il parroco e, come in uno stato di trance, si reca in metropolitana dove, osservando le innumerevoli persone presenti, inizia lentamente a disfarsi di tutto ciò che ha: i gioielli, le scarpe, i vestiti, arrivando a denudarsi. Ricoverata in ospedale con una diagnosi d'ingresso di «disturbo dissociativo d'identità con pulsioni altruistiche incontenibili», Irene viene visitata da una psichiatra che la riconosce sana di mente, rimanendo colpita da lei e dal suo alaltruismo.Ma è difficile raccontare l'intera trama...se c'è; l'inizio con la ragazzina sembra aprire su qualcosa di importante, poi Ozpeteck distrugge la sceneggiatura, non solo ma anche la protagonista (per quanto premiata con David di Donatello), che, in altre pellicole ha mostrato oltre ad una bellezza "pura", ottime capacità interprative. Peccato, in questo film, pare assente quasi "mummificata"; se questo era lo scopo di Ferzan, complimenti, c'è riuscito in pieno.
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venerdì 10 gennaio 2020
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ma che film hai visto
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I sensi di colpa dei borghesi sono irritanti per i borghesacci come te. Se la peggio critica snob e tronfia. Il film è un capolavoro
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g_andrini
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sabato 5 marzo 2016
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piacevole
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La prima parte è profonda e piacevole, direi che le protagoniste femminili sono egregie. E' una buona pellicola nel complesso, un po' lunga nella durata, ma basta una piccola pausa tra i due tempi.
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raymond brooks
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mercoledì 14 gennaio 2015
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quando la "critica" è cieca
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Un'opera d'arte da conservare nella teca di cristallo di chi ha un "cuore sacro".
Tutto funziona, storia e forma in un commovente intreccio. Attori impeccabili (e Barbora Bobulova ricorda Irène Jacob di "Film Rosso", ed è magnifica). Evocativo, poetico, autenticamente evangelico.
Francesca D'assisi, perdona chi è cieco.
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aurora6
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lunedì 29 aprile 2013
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"se ci fosse più sensibilità staremmo tutti meglio
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Ferzan Özpetek è un regista che mi piace molto è così giovane e i suoi films trattano argomenti attuali ho visto : le fate ignoranti,del 2001,la finestra di fronte del 2003, cuore sacro,del 2005,li ho trovati assolutamente positivi,intelligenti,per me sono capolavori, se la televisione li rifacesse li guarderei molto volentieri,non possiedo il registratore e non posso rivederli.Vorrei dire al regista bravo,bravissimo,Ferzan Özpetek ci dice: "Se ci fosse più sensibilità staremmo tutti meglio"
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toty bottalla
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mercoledì 1 febbraio 2012
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troppo impegnativo per questo cast
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E' un film che andava affidato ad attori veri, la trama e le situazioni all'interno di essa sono fuori dalle capacità del cast scelto, la BUBULOVA mi piace molto, certo,...ma per altri motivi! Saluti.
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edilio mentigazza
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lunedì 28 novembre 2011
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la giustizia è meglio della beneficenza.
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Sulla validità artistica della regia e della recitazione, non ho abbastanza esperienza da commentarla. Posso solo dire che il film mi è interessato solo fino a quando non si è voluto dimostrare che la carità è il solo rimedio alla povertà. Esprimo quindi le mie idee su come mi piacerebbe fosse la società in cui vivo, ponendo una domanda forse provocatoria:
«La vendita dell’azienda paterna da parte di chi sarebbe poi diventato San Francesco d’Assisi, per donare il ricavato ai poveri, è stata un’operazione conveniente sotto tutti i punti di vista?»
La mia risposta è no, per questi motivi.
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Sulla validità artistica della regia e della recitazione, non ho abbastanza esperienza da commentarla. Posso solo dire che il film mi è interessato solo fino a quando non si è voluto dimostrare che la carità è il solo rimedio alla povertà. Esprimo quindi le mie idee su come mi piacerebbe fosse la società in cui vivo, ponendo una domanda forse provocatoria:
«La vendita dell’azienda paterna da parte di chi sarebbe poi diventato San Francesco d’Assisi, per donare il ricavato ai poveri, è stata un’operazione conveniente sotto tutti i punti di vista?»
La mia risposta è no, per questi motivi. Primo: se Lui è da ammirare, chi ha comprato l’azienda è forse da biasimare? Secondo: dopo quanto tempo i poveri sono nuovamente diventati tali?
Queste sono pertanto le mie conclusioni:
Vorrei uno Stato così libero e giusto, nel quale l’ammalato ha il diritto di essere curato e non deve sperare solo nella benevolenza del volontario. Pretendo inoltre che il ricco non faccia più l’elemosina al povero, ma paghi sempre equamente le imposte dovute, con le quali gli organi legittimi della Società possano provvedere a tutte le esigenze dei meno abbienti e dei diseredati.
Edilio Mentigazza.
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[+] giustizia/carità.
(di melusina)
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pan....
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venerdì 10 giugno 2011
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povero il mio cuore sacro
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cuore sacro resterà per sempre uno dei film più belli che abbia mai visto in assoluto. ho conosciuto così Ozpetek e da allora non mi sono persa alcuna sua pellicola. devo dire che i tempi, i personaggi, la recitazione, i dialoghi, la scelta delle musiche e dei contesti sono propri di un'intelligenza mista a profondità che caratterizza il regista in ogni sua opera. non è un film per tutti, leggo che molti lo hanno trovato noioso ed insopportabile. credo che ci siano delle cose che non possono essere apprezzate da coloro che non hanno la fortuna di essere folgorati dal senso stesso della cosa in sè. quando si ha questa fortuna lo spettatore respira e vive ogni istante del film e le conquiste del protagonista sono sue conquiste così come le sconfitte e gli errori e i pianti e i pentimenti e i rimorsi.
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cuore sacro resterà per sempre uno dei film più belli che abbia mai visto in assoluto. ho conosciuto così Ozpetek e da allora non mi sono persa alcuna sua pellicola. devo dire che i tempi, i personaggi, la recitazione, i dialoghi, la scelta delle musiche e dei contesti sono propri di un'intelligenza mista a profondità che caratterizza il regista in ogni sua opera. non è un film per tutti, leggo che molti lo hanno trovato noioso ed insopportabile. credo che ci siano delle cose che non possono essere apprezzate da coloro che non hanno la fortuna di essere folgorati dal senso stesso della cosa in sè. quando si ha questa fortuna lo spettatore respira e vive ogni istante del film e le conquiste del protagonista sono sue conquiste così come le sconfitte e gli errori e i pianti e i pentimenti e i rimorsi...
credo che coloro che non lo apprezzano non abbiano provato tutto questo, perché altrimenti sarebbe stato impossibile non apprezzarlo. Ozpetek resta uno dei migliori registi (se non il migliore) di questi anni sulla scena italiana. il suo nome è una garanzia e le sue scelte sono UNICHE, non perché non ci siano stati altri ad aver affrontato gli stessi argomenti che egli ha affrontato, ma perché il suo modo di raccontare è singolare ed estremamente apprezzabile.
un film così non si merita le ingiurie di chi purtroppo non l'ha capito.
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lady libro
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lunedì 28 febbraio 2011
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brutto
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Uno dei film più brutti che io abbia mai visto.
Noiosissimo, privo di senso e senza alcun filo logico.
Ozpetek ha fatto sicuramente di meglio.
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