floriana
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giovedì 5 maggio 2005
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voto per cuore sacro, 10 e lode
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Siete impazziti? Cuore Sacro è il più bel film che ho visto in questa stagione cinematografica .Il senso del film e il significato profondo che vuole comunicare è che chi muore,è molto più vicino a chi resta più di quanto si possa immaginare....perchè si sposta soltanto in una dimensione parallela!Il regista gestisce in maniera eccellente ogni passaggio dal reale al surreale ,dalla realtà all'immaginazione;un equilibrio perfetto tre suspense e trasporto emotivo.Sicuramente da non perdere x chi ha voglia di credere e di continuare ad amare anche le persone che se ne vanno!
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sei mani
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martedì 26 aprile 2005
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nulla di nuovo sotto il cielo
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Nulla di nuovo sotto il cielo......la visibilita' del vero significato di questo piccolo capolavoro si manifesta semplicemente attraverso uno sguardo piu' ampio e generale e meno attento ai contenuti formali e scenici......la visibilita' di questo messaggio puo' essere solo alla portata di chi osserva la propria esistenza......di chi e' in grado di percepire l'influsso totale e dominante che alcuni incontri significativi possono determinare dentro noi stessi......e non importa che l'incontro sia con un gruppo di omosessuali o con il nostro dirimpettaio o addirittura con una bambina che nemmeno esiste (che e' la riproposizione visiva e ideologica di un'immagine interiorizzata dalla protagonista durante la sua fanciullezza) .
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Nulla di nuovo sotto il cielo......la visibilita' del vero significato di questo piccolo capolavoro si manifesta semplicemente attraverso uno sguardo piu' ampio e generale e meno attento ai contenuti formali e scenici......la visibilita' di questo messaggio puo' essere solo alla portata di chi osserva la propria esistenza......di chi e' in grado di percepire l'influsso totale e dominante che alcuni incontri significativi possono determinare dentro noi stessi......e non importa che l'incontro sia con un gruppo di omosessuali o con il nostro dirimpettaio o addirittura con una bambina che nemmeno esiste (che e' la riproposizione visiva e ideologica di un'immagine interiorizzata dalla protagonista durante la sua fanciullezza) ......quello che e' essenziale e' l'attribuzione di significato che siamo in grado di conferire ad essi
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tata
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domenica 17 aprile 2005
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w il mondo dei bambini!!
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mi sono molto emozionata anche se in alcuni momenti era troppo teatrale,( forse l'origine orientale traspare e noi fatichiamo ad accettarla). Da psicologa ho colto alcune capacità eccezionali di raccontare il mondo dei bambini e la capacità dei grandi di farli fuori. La vittoria alla fine della bambina , che il mondo del denaro e del potere pensava di aver annientato ( bellissima la figura del maggiordomo che ci presenta con rara delicatezza la figura della madre- matta!) è stata raccontata con rara sensibilità Splendida la ragazzina strafottente ma cos'ì vera che disorienta i benpensanti sul bene e sul male del mondo.
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(di xao)
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giulio
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martedì 12 aprile 2005
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una parabola sul mistero del sacro
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"Cuore sacro" è un bellissimo film: molto più bello de "La finestra di fronte" ed all'altezza, pur nell'assoluta diversità, de "Le fate ignoranti" (che rimane per me un semplice colpo di genio, perlomeno nell'idea del soggetto). "Cuore sacro", al di là di tante false piste disseminate qua e là, è fondamentalmente un film sul senso del sacro, sul bisogno di ricercare dentro di noi la parte più vera, l'anima divina, l'Amore inteso come assoluto; quello che normalmente è sepolto sotto una spessa coltre di falsi bisogni, parole inutili, attaccamenti alla "roba" (nel senso verghiano del termine). Ciò che accomuna questo film ai precedenti di Ozpetek è la struttura in forma di parabola, di storia "esemplare" che non aspira necessariamente alla verosimiglianza, ma vuole essere semmai metafora di una verità più profonda.
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"Cuore sacro" è un bellissimo film: molto più bello de "La finestra di fronte" ed all'altezza, pur nell'assoluta diversità, de "Le fate ignoranti" (che rimane per me un semplice colpo di genio, perlomeno nell'idea del soggetto). "Cuore sacro", al di là di tante false piste disseminate qua e là, è fondamentalmente un film sul senso del sacro, sul bisogno di ricercare dentro di noi la parte più vera, l'anima divina, l'Amore inteso come assoluto; quello che normalmente è sepolto sotto una spessa coltre di falsi bisogni, parole inutili, attaccamenti alla "roba" (nel senso verghiano del termine). Ciò che accomuna questo film ai precedenti di Ozpetek è la struttura in forma di parabola, di storia "esemplare" che non aspira necessariamente alla verosimiglianza, ma vuole essere semmai metafora di una verità più profonda. Solo che questa volta il senso della storia è molto più profondo ed ambizioso che nei precedenti, ed il risultato è spiazzante: se ci si sofferma sui particolari e non si coglie il quadro complessivo il film può risultare fastidioso ed irritante. Tutto però va ricondotto al "cuore" narrativo, che è la scena - potentissima dal punto di vista drammatico ed espressivo - dell'albero nel giardino di casa: il momento della conversione, il momento in cui il Cuore sacro ricomincia a battere. Tutto ciò che la protagonista fa in seguito, la sua apparente follia è, come viene spiegato abbastanza chiaramente nel bellissimo dialogo finale con la psicanalista, un "esagerazione", un bisogno prepotente d'assoluto: le energie da sempre trattenute escono fuori all'inizio in maniera debordante ed incontenibile: il tempo provvederà poi a disciplinarle, ma questo il film ce lo lascia solo immaginare.
Ciò che rende vincente il film è la sua indiscutibile (anche se forse un po' ingenua) buona fede, la commossa partecipazione alla storia narrata, il che rappresenta una sonora lezione per gli idolatri dell'odioso e disonesto Von Trier e di tutti quelli come lui che non sanno scherzar coi fanti e lasciar stare i santi.
Bravissime le attrici; meno bravi ma molto belli gli attori.
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isa
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lunedì 4 aprile 2005
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indimenticabile!
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CUORE SACRO E' UN FILM A DIR POCO INDIMENTICABILE CHE STUDIA IL PROBLEMA DELLA POVERTA' CON UN TAGLIO PERSONALE; OTTIMA L INTERPRETAZIONE DELLA BOBULOVA CHE RIESCE A CALARSI PERFETTAMENTE NEI PANNI DELLA DONNA BORGHESE CHE SI TRASFORMA IN UN MODERNO SAN FRANCESCO. I PERSONAGGI HANNO TUTTI UN LORO PERCHE' NELLA VICENDA E LE INQUADRATURE IN PRIMO CHE "SCAVANO" I LORO OCCHI..SCRUTANO ALLO STESSO TEMPO ANCHE LA LORO VITA PASSATA. BELLISSIME LE MUSICHE CHE ACCOSTATE AD UNA SCENEGGIATURA A VOLTE BAROCCA PENETRANO NEL PROFONDO! INTERESSANTI I RICHIAMI ALL ARTE SACRA E SOPRATTUTTO LA SCENA IN CUI LA BOBULOVA SOREGGE IL ANDREA DI STEFANO...SEMBRA QUASI DI VEDERE LA PIETà DI MICHELANGELO VIVENTE!!!! INSOMMA CI SONO TANTISSIMI MOTIVI PER VEDERE QUESTO SPLENDIDO FILM
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(di salvio)
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federica
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lunedì 4 aprile 2005
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qualcosa del film
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Oltre alle luci e alle inquadrature, mi è piaciuta molto l'espressività dell'attrice: in alcune poteva sembrare statica invece trapelava un'interiorità silenziosa e dolente.
La bambina è bellissima, ma a volte si vede troppo che recita...daltronde ha solo10anni.
Il prete è imbalsamato.
Ma nel complesso mi è piaciuto assai, fosse anche solo per il pianto liberatorio durante.
Il montaggio non l'ho trovato fluido...anche se il film stesso sia complesso.
E le musiche sono molto incalzanti, troppo...ma ripeto forse rispecchiano la complessità del lavoro.
Penso che il regista abbia tentato di dare voce alla sua interiorità come non aveva fatto nei film precedenti, ma forse avrebbe dovuto aspettare ancora un po'.
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Oltre alle luci e alle inquadrature, mi è piaciuta molto l'espressività dell'attrice: in alcune poteva sembrare statica invece trapelava un'interiorità silenziosa e dolente.
La bambina è bellissima, ma a volte si vede troppo che recita...daltronde ha solo10anni.
Il prete è imbalsamato.
Ma nel complesso mi è piaciuto assai, fosse anche solo per il pianto liberatorio durante.
Il montaggio non l'ho trovato fluido...anche se il film stesso sia complesso.
E le musiche sono molto incalzanti, troppo...ma ripeto forse rispecchiano la complessità del lavoro.
Penso che il regista abbia tentato di dare voce alla sua interiorità come non aveva fatto nei film precedenti, ma forse avrebbe dovuto aspettare ancora un po'.
Il problema è appunto che spesso vi è una spiritualità diffusa che però non ha nome e questa confusione dà fastidio e ulteriore confusione...che mi sembra ben distante dal dubitare e dal porsi delle domande. Questo non saper dare un nome forse deriva da una conoscenza non approfondita sia nei testi che nel dialogo che nel proprio silenzio. Forse.
I dialoghi sono molto ponderati e i personaggi ben delineati senza il rischio per lo spettatore di divagare...ma del resto in un film bisogna condensare.
Eppure ci si sente troppo guidati dagli occhi del regista, non si riesce a cogliere da soli quanto ogni persona sia articolata. D'altro canto mi è piaciuto come la realtà e il simbolismo si siano intrecciati senza stridere.
E poi questo è bellissimo:
«La signora credeva che ciascuno di noi ha due cuori. Diceva sempre però che uno dei cuori eclissa l'altro__ma se ognuno di noi riuscisse, anche per un solo istante, a intravedere la luce del suo cuore nascosto__allora capirebbe che quello è un cuore sacro e non potrebbe più fare a meno del calore della sua luce».
L'intuizione è bella e intensa, però manca una direzione, un nome appunto.
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ariadne
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venerdì 1 aprile 2005
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veramente brutto!!!
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Una manager in carriera, una donna spietata che non conosce il termine della frase "fare del bene" finchè non incontrerà una ragazzina, che benchè povera aiuta quelli che stanno peggio di lei; fino a questo punto il film scorre, anche se in modo claudicante, però scorre. Da questo punto in poi il film acquisirà sfaccettature mistico-religiose e la nostra manager spietata si trasformerà, prima in una santa Maria Goretti poi in una san Francesco al femminile! Terribili i richiami alle opere d'arte (vedi il richiamo alla Pietà di Michelangelo) e altrettanto terribile l'andamento lentissimo del film che si perde in particolari privi di significato!
Deludente, veramente deludente l'ultima fatica del regista italo-turco!
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(di rana)
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eleo
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domenica 27 marzo 2005
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fiction d'autore
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Un film con molte facce da fiction televisiva,molte citazioni cinefile che però non possono costituire la forza narrativa di un'opera cnematografica.
Un film che credo mi dimenticherò al massimo dopodomani.
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bluvision
alberto crespi
bluvision
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sabato 26 marzo 2005
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melodramma allo stato puro
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zpetek questa volta mette a segno un gran bel film
Irene è una capitalista feroce che all’improvviso non diventa una santa, ma decide di diventare una santa, e il nocciolo del film è tutto nel verbo «decidere»: non è detto che basti il sacro fuoco del Bene per fare, davvero, del bene, e non a caso il prete amico di Benny si chiama padre Carras come il prete dell’Esorcista.
Il film è molto astuto: descrive entrambi gli approcci, e non sceglie, non scende sul piano dell’ideologia o del proselitismo.
«Le religioni sono come vascelli che portano ciascuno la loro verità verso un’unica meta. Troppo spesso gli uomini si innamorano del proprio vascello e dimenticano la meta».
Per essere colpiti dal film bisogna forse essere minimamente predisposti: uno spirito laico rimarrà, magari, freddo, ma dovrà ammettere che il film dice ciò che vuol dire con sagacia e lucidità.
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zpetek questa volta mette a segno un gran bel film
Irene è una capitalista feroce che all’improvviso non diventa una santa, ma decide di diventare una santa, e il nocciolo del film è tutto nel verbo «decidere»: non è detto che basti il sacro fuoco del Bene per fare, davvero, del bene, e non a caso il prete amico di Benny si chiama padre Carras come il prete dell’Esorcista.
Il film è molto astuto: descrive entrambi gli approcci, e non sceglie, non scende sul piano dell’ideologia o del proselitismo.
«Le religioni sono come vascelli che portano ciascuno la loro verità verso un’unica meta. Troppo spesso gli uomini si innamorano del proprio vascello e dimenticano la meta».
Per essere colpiti dal film bisogna forse essere minimamente predisposti: uno spirito laico rimarrà, magari, freddo, ma dovrà ammettere che il film dice ciò che vuol dire con sagacia e lucidità.
Nel suo genere (che può piacere o non piacere) Cuore sacro è un film perfetto....
brillantemente interpretata da una Bobulova che ormai si è calata nell’«italianità» al punto da non avere più nemmeno un filo di accento slovacco.
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alberto crespi
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alberto crespi
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anonimo
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venerdì 18 marzo 2005
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troppo impegnativo per menti ristrette
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CERTO, COME NO, COMPLIMENTI (...) RISPECCHIA ESATTAMENTE LA RISTRETTEZZA MENTALE DI UNA PERSONA ABITUATA A GUARDARE GLI INNUMEREVOLI PROGRAMMI SPAZZATURA PRIVI DI QUALSIASI PUR MINIMO CONTENUTO INTELLETTUALE
[+] un pò di rispetto...
(di ciro)
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