radiohernandez
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giovedì 3 febbraio 2011
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bello e intenso
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Quando si affrontano temi religiosi non vengono fuori solo dei film eccezionali (come "L'ora di religione" ad es.) o delle opere incompiute. Ci sono anche dei film intensi come questo che, senza offendere nessuno, riescono a non farci dimenticare i valori cristiani che hanno determinato e continuano a determinare le scelte (non così radicali come quelle della protagonista) di molte persone. Brava la Bobulova, meno bravo qualcun altro, ma sono dettagli che non tolgono molto alla bellezza del film. Non concordo poi con chi ha visto un Ozpetek meno in forma.
[+] valori non solo cristiani
(di melusina)
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bob dylon
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martedì 25 gennaio 2011
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viaggio alla ricerca dell'altro
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E' uno dei film più belli che abbia mai visto. Il regista si è dimostrato un profondo conoscitore delle verità teologiche e ha saputo renderle direttamente accessibili alle emozioni.
La vicenda tratta del graduale disvelamento della Verità, dalla realtà fattuale (il primo cuore) a quella soprannaturale (il secondo cuore, quello sacro), mediante la kenosys totale di sé e l'unione mistica con il prossimo nella sua globalità, rappresentato in modo particolare dai più poveri ed emarginati. Commozione fino alle lacrime per quasi tutta la rappresentazione, ma in modo particolare nella sequenza in cui la protagonista regge tra le braccia il ragazzo emarginato, sfinito dalla stanchezza e dalla follia (richiamo plastico alla "Pietà" di Michelangelo), e in quella dello spogliamento della protagonista sotto la metropolitana, chiaro riferimento al denudamento di San Francesco d'Assisi.
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E' uno dei film più belli che abbia mai visto. Il regista si è dimostrato un profondo conoscitore delle verità teologiche e ha saputo renderle direttamente accessibili alle emozioni.
La vicenda tratta del graduale disvelamento della Verità, dalla realtà fattuale (il primo cuore) a quella soprannaturale (il secondo cuore, quello sacro), mediante la kenosys totale di sé e l'unione mistica con il prossimo nella sua globalità, rappresentato in modo particolare dai più poveri ed emarginati. Commozione fino alle lacrime per quasi tutta la rappresentazione, ma in modo particolare nella sequenza in cui la protagonista regge tra le braccia il ragazzo emarginato, sfinito dalla stanchezza e dalla follia (richiamo plastico alla "Pietà" di Michelangelo), e in quella dello spogliamento della protagonista sotto la metropolitana, chiaro riferimento al denudamento di San Francesco d'Assisi.
Speldido, complimenti al regista!
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giancojazz
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martedì 27 aprile 2010
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e' un ottimo film
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Ho letto un po' di messaggi e la recenione di Andrea Chirichelli e credo sia sfuggito un passaggio essenziale per capire il significato del film, che sarà anche noioso e baroccheggiante, ma quando Chirichelli scrive che la Chiesa ne esce a pezzi dimostra evidentemente che gli sfugge il fatto che il prete ha ragione ed il film vuole aprire una riflessione sul delirio autodistruttivo della protagonista, che ancora una volta quando si libera di tutti i suoi beni materiali dimostra di dare troppa importanza a questi. La scena in cui l'imprenditrice si libera dei gioielli per donarli agli indigenti lungo la strada che li guardano come oggetti privi di valore dimostra che ancora lei non ha compreso come elevare il proprio spirito se non attraverso uno scambio di beni materiali.
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Ho letto un po' di messaggi e la recenione di Andrea Chirichelli e credo sia sfuggito un passaggio essenziale per capire il significato del film, che sarà anche noioso e baroccheggiante, ma quando Chirichelli scrive che la Chiesa ne esce a pezzi dimostra evidentemente che gli sfugge il fatto che il prete ha ragione ed il film vuole aprire una riflessione sul delirio autodistruttivo della protagonista, che ancora una volta quando si libera di tutti i suoi beni materiali dimostra di dare troppa importanza a questi. La scena in cui l'imprenditrice si libera dei gioielli per donarli agli indigenti lungo la strada che li guardano come oggetti privi di valore dimostra che ancora lei non ha compreso come elevare il proprio spirito se non attraverso uno scambio di beni materiali. Quello dell'imprenditrice è un delirio e la strada per elevare il proprio spirito non è né il cammino della zia verso il successo economico né quello di annientazione della protagonista, la quale si crede un novello San Francesco ma in verità è ben lungi dall'esserlo. Il prete invece con il suo modesto operato e con la sua profonda fiducia nei confronti degli altri dimostra un amore incondizionato verso il prossimo.
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tiberiano
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martedì 10 marzo 2009
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aspettative deluse
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Un sabato pomeriggio di pioggia ho preso il DVD in oggetto e me lo sono visto.
So per certo che è piaciuto a miei amici che fanno volontariato, che l'hanno visto chi tre, chi quattro volte. Hanno ritrovato un mondo, persone, situazioni e luoghi che familiari, quale la comunità di sant'Egidio di Roma.
Certo, non è perfetto, i dialoghi a volte scivolano nella retorica, però credo che sia un difetto anche di altri film di Ozpetek.
Gli attori, anzi, le attrici sono superlative, mentre i ruoli maschili sono inconsistenti e marginali, praticamente sbiadite comparse al confronto.
E intuisco anche perchè a tanti non sia piaciuto: a parte il buonismo, i soliti ingredienti dei film di Ozpetek: scorci del centro storico di Roma, la bambina saputella che dà lezioni di vita agli adulti, un personaggio che finisce puntualmente investito da un'auto (Le fate ignoranti), l'ospedale rappresentato come luogo di attesa della morte, anzichè come luogo di riabilitazione e guarigione (Saturno contro).
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Un sabato pomeriggio di pioggia ho preso il DVD in oggetto e me lo sono visto.
So per certo che è piaciuto a miei amici che fanno volontariato, che l'hanno visto chi tre, chi quattro volte. Hanno ritrovato un mondo, persone, situazioni e luoghi che familiari, quale la comunità di sant'Egidio di Roma.
Certo, non è perfetto, i dialoghi a volte scivolano nella retorica, però credo che sia un difetto anche di altri film di Ozpetek.
Gli attori, anzi, le attrici sono superlative, mentre i ruoli maschili sono inconsistenti e marginali, praticamente sbiadite comparse al confronto.
E intuisco anche perchè a tanti non sia piaciuto: a parte il buonismo, i soliti ingredienti dei film di Ozpetek: scorci del centro storico di Roma, la bambina saputella che dà lezioni di vita agli adulti, un personaggio che finisce puntualmente investito da un'auto (Le fate ignoranti), l'ospedale rappresentato come luogo di attesa della morte, anzichè come luogo di riabilitazione e guarigione (Saturno contro)...) e poi manca l'ingrediente decisivo: la gayezza soft di sottofondo !
Invece sono presenti altri due elementi... molto sgradevoli, scomodi, irritanti che non figurano in altri film di Ozpetek: la follia e la miseria, ma non quella miseria esotica e lontana che fa tenerezza, ma la miseria che ci è arrivata qui, fin sotto casa. Dentro casa. Personaggi brutti, sporchi, anche sgarbati, che chiedono tutto senza (poter) dare nulla in cambio. Che la gente cosiddetta 'perbene' preferirebbe non vedersi davanti. Neanche al cinema.
Come negli altri film, Ozpetek racconta fiabe con un finale sempre sospeso e indefinito, aperto, nè dolce nè amaro. Questo film poteva avere uno spessore maggiore, vista la tematica trattata. E devo dire che non l'ho trovato affatto noioso, lo è di più Saturno contro, che lo ha seguito.
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gianfranco
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giovedì 20 marzo 2008
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barbara the beauty
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il film non mi è molto piaciuto e purtroppo rimane un film DI SERIE B,ma Barbara BUBULOVA è BELLISSIMA E BRAVISSIMA E RIESCE A SALVARE IL SALVABILE.
DA VEDERE PER TUTTI I SUOI FAN,ME COMPRESO.
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cineofilo92
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martedì 4 marzo 2008
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dalle stelle alle stalle
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Che brutto colpo: Ozpetek è un regista talentuoso ma troppo autobarocco per riuscire a fare sempre lavori memorabili. Cuore sacro è veramente un film dilaniato tra due anime: una puramente stilistica, pretenziosa, soffocante e eccessivamente melodrammatica, l'altra di etica, che propone un tema che avrebbe meritato di essere visto con uno sguardo diverso da quello del ricco convertito alla povertà. Tutto è già stato visto, tutto è scontato, e nonostante alcune scene di rara intensità, il film è troppo sbilanciato per reggere il peso degli anni. Una picchiata verticale. Con degli scossoni tremendi.
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giada
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giovedì 7 febbraio 2008
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democrazia
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Concordo con Enrico. Il commento ridicolo è, semmai, il tuo, perchè si, OK, lo trovi un film stupendi che ti colpisce nel profondo...ma perchè?? Invece di insultare spiega... Io lo trovo assolutamente inguardabile, noioso, si arriva alla fina con una sensazione di intolleranza a stento trattenuta...perchè? Perchè è un film che, per me, tratta male, in modo ambiguo ma non efficace, troppi temi troppo pressanti. Non mi ha lasciato altro che il non voler più sentir parlare di Ozpetek...almeno per un pò.
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edoardo
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martedì 1 gennaio 2008
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e te sotterrati!
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Io sinceramente il film non l'ho visto e non ci tengo nemmeno tanto ad essere sincero. Ma tu non ti puoi permettere di dare dell'ignoranti a delle persone che scrivono un loro giudizio solo perchè negativo. Capirei fossero stati volgari o mediocri ma io le critiche le ho lette e mi sembrano tutto l'opposto. L'unico maleducato qui mi sembri tu e mi sembri anche l'unico mediocre....non tutto quello che è firmato Ozpetek è oro colato, e impara a scrivere please!
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me
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sabato 22 dicembre 2007
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unico
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Un film stupendo se capito.
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sara
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sabato 8 dicembre 2007
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cuore sacro...
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Era lì a prendere polvere... mi ero ripromessa tante e tante volte di vederlo ma non ce n'era stata l'occasione vuoi perchè non avevo tempo vuoi perchè non ero pronta... si, perchè già dal titolo si capiscono molte cose. Una sera quasi d'istinto l'ho preso. Mi ricordo che fuori pioveva. Ho pigiato play e il film è partito. Colonna sonora bellissima d'altronde da Andrea Guerra c'era da aspettarselo, fotografia eccellente, messaggio sublime e finale spiazzante. Non capisco cosa abbia di brutto questo film... Adesso è la quinta volta ke lo guardo e riesco ancora a provare le stesse emozioni. Mi scappa la lacrima, mi viene la pelle d'oca... è un film ke ti colpisce. Ti fa riflettere. Ultimamente non ne ho visti di tale intensità.
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Era lì a prendere polvere... mi ero ripromessa tante e tante volte di vederlo ma non ce n'era stata l'occasione vuoi perchè non avevo tempo vuoi perchè non ero pronta... si, perchè già dal titolo si capiscono molte cose. Una sera quasi d'istinto l'ho preso. Mi ricordo che fuori pioveva. Ho pigiato play e il film è partito. Colonna sonora bellissima d'altronde da Andrea Guerra c'era da aspettarselo, fotografia eccellente, messaggio sublime e finale spiazzante. Non capisco cosa abbia di brutto questo film... Adesso è la quinta volta ke lo guardo e riesco ancora a provare le stesse emozioni. Mi scappa la lacrima, mi viene la pelle d'oca... è un film ke ti colpisce. Ti fa riflettere. Ultimamente non ne ho visti di tale intensità... i film di oggi sn così banali... così immediati... si fermano solo a ciò ke vedi! Certe volte sento l'esigenza di fermarmi e riflettere... Ottimo Ozpetek!
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