stupita
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martedì 27 febbraio 2007
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assurdo...
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Solamente un folle poteva scrivere una recensione del genere...un film semplicemente stupendo ...la Bobulova straordinaria...
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max
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martedì 27 febbraio 2007
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lacerante, straziante: una ferita interiore
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Bello, emozionante, straziante, lancinante, terribile, salvifico, altamente allegorico. Non l'avevo visto all'uscita nelle sale ma la visione di ieri sera in tv (nonostante la pubblicità), ha provocato in me un vero e proprio terremoto interiore. Tutto, anche l'ambientazione barocca della camera della madre assente (o forse no...) è funzionale al clima che il regista vuol creare. O ricreare. Visto che il film parte da una rimozione. Violenta. La cancellazione, quasi la negazione, del passato della protagonista Irene Ravelli (una intensa, dolente, Barbora Bobulova). Di sua madre. E ora del vecchio palazzo di famiglia. Ridotto a semplice involucro per nuovi affari. Irene infatti, è l'erede di una dinastia di costruttori che non hanno avuto ritegno alcuno a calpestare chiunque si opponesse alla loro ascesa.
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Bello, emozionante, straziante, lancinante, terribile, salvifico, altamente allegorico. Non l'avevo visto all'uscita nelle sale ma la visione di ieri sera in tv (nonostante la pubblicità), ha provocato in me un vero e proprio terremoto interiore. Tutto, anche l'ambientazione barocca della camera della madre assente (o forse no...) è funzionale al clima che il regista vuol creare. O ricreare. Visto che il film parte da una rimozione. Violenta. La cancellazione, quasi la negazione, del passato della protagonista Irene Ravelli (una intensa, dolente, Barbora Bobulova). Di sua madre. E ora del vecchio palazzo di famiglia. Ridotto a semplice involucro per nuovi affari. Irene infatti, è l'erede di una dinastia di costruttori che non hanno avuto ritegno alcuno a calpestare chiunque si opponesse alla loro ascesa. Anche in famiglia (vedi anche il destino riservato all'altra zia, quella complice ma non corrotta, interpretata da Erica Blanc). Sopratutto in famiglia, verrebbe da dire. Regista dell'ultima operazione, insieme alla nipote ancora ignara, la zia - manager (un impeccabile Lisa Gastoni), cinica, dritta sulle sue fortune costruite "senza fare prigionieri". Ma arrivano la Vita e la Memoria, a scompaginare i piani e gli affari. Arriva la Coscienza. Arriva come un tumulto, un uragano. Nessuno sarà più quello di prima. Arriva, per Ozpetek, la Fede. Quella vera. Senza sovrastrutture. nè alibi. Uno sguardo, quello del regista, che si sposta dall'intimo della protagonista, scossa, ferita, sbattuta all'Italia più sporca, quella degli ultimi. Che in molti rifiutano di vedere. Raccontava il regista turco, sull'ultimo numero del "Venerdì" che questo film non è piaciuto ad un negoziante di sua fiducia "perchè racconta un'Italia che non c'è". Invece quell'Italia c'è. Esiste. Drammaticamente. E in questo film invade la scena.
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(di scorpio giux)
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amenic
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martedì 27 febbraio 2007
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quando il cinema è poesia che canta di vita.
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Un vento di speranza, in questi tempi di banalità e torpore dello spirito.
Dal punto di vista cinematografico, l'opera e quasi ineccepibile.
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simonetta
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lunedì 26 febbraio 2007
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perchè una stella?
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Reduce dalla visione di "saturno contro" mi sono immernsa, per curiosità, nella lettura delle critiche al penultimo film di Ozpetek " cuore sacro". A parte il mio personale parere, assolutamente positivo al film, mi chiedo: perchè una sola stella? La media delle critiche dei giornali e del pubblico è tecnicamente superiore,a parte quella di
Andrea Chirichelli. Ma chi é costui? Uno capace di esprimere le sue insofferenze certo,peccato che prendere ad esempio e giudizio l'unica voce fuori dal coro non mi è sembrata una scelta democratica e realistica.Sicuramente non in questo caso.Stasera Andrea hai una nuova possibilità per ricrederti, approffita del passaggio in televisione!
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medelein
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venerdì 15 dicembre 2006
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da vedere!!!!
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Meraviglioso!!! Non una sorpresa naturalmente, ogni film di Ozpetek offre qualcosa di nuovo e speciale su cui riflettere.......mi dispiace solo che di questi film non venga effettuata una commercializzazione internazionale appropriata!!! Sto uscendo pazza per trovare il dvd del film per la regione 1 (Stati Uniti e Canada).
Chiunque sia in grado di andare al di la' della logica banalita' dovrebbe vedere questo film!
La colonna sonora non e' da meno, ancora un altro capolavoro di Andrea Guerra!
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gio
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mercoledì 8 novembre 2006
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uno dei miei film preferiti
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Stupendo, mi ha commosso ogni volta che l'ho visto. La noia non ha trovato spazio per me in questo film, che è stato anzi un'emozione continua, genuina. La Bobulova era perfetta nel suo ruolo, così come la ragazzina. Posso dire cho ho vissuto in prima persona un rapporto del genere, e ogni immagine rifletteva la veridicità della sceneggiatura. Veramente bellissimo, da lasciarmi ogni volta senza parole.
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marco romano
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domenica 1 ottobre 2006
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fallisce solo contro il cinismo.
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"Cuore sacro" per sua sfortuna è un film fuori dal tempo. Niente effeti visivi particolari, niente eroi armati fino ai denti, niente politica, niente sesso a buon mercato, nessuna facile risata ne lacrime altrettanto facili. Non è nemmeno un film per chi crede, perchè non indugia in modo "canonico" sul tema della religione. Ozpetek comunica con mezzi in disuso, con parole che nessuno più pronuncia. Il suo linguaggio è quasi un sussurro in mezzo all'assordante calca del cinema odierno. Il suo modo di trasferire al pubblico il contenuto passa prima per la parte inconscia del livello generale d'attenzione e solo dopo riaffiora in quella conscia. Il senso non può essere afferrato se non si è abituati a reggere il peso delle proprie emozioni ed è attraverso di esse che Ozpetek racconta le sue storie.
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"Cuore sacro" per sua sfortuna è un film fuori dal tempo. Niente effeti visivi particolari, niente eroi armati fino ai denti, niente politica, niente sesso a buon mercato, nessuna facile risata ne lacrime altrettanto facili. Non è nemmeno un film per chi crede, perchè non indugia in modo "canonico" sul tema della religione. Ozpetek comunica con mezzi in disuso, con parole che nessuno più pronuncia. Il suo linguaggio è quasi un sussurro in mezzo all'assordante calca del cinema odierno. Il suo modo di trasferire al pubblico il contenuto passa prima per la parte inconscia del livello generale d'attenzione e solo dopo riaffiora in quella conscia. Il senso non può essere afferrato se non si è abituati a reggere il peso delle proprie emozioni ed è attraverso di esse che Ozpetek racconta le sue storie. Chi non coglie il senso "sottile" di questo film, non può fare altro che ridurne, o peggio, ignorarne il contenuto schiacciandolo sotto il peso del proprio cinismo. In fondo a chi fa piacere che gli si ricordi la propria indifferenza verso chi soffre, verso chi vive di niente. Una riflessione di questo tipo rende inquieti. Ma questa è solo la prima di molte altre possibili riflessioni, di volta in volta sempre più difficili da accogliere. Se ci si arrende davanti al messaggio più evidente e scomodo del film, come si può poi trovare la forza di indagare, di ricercare nella pellicola ulteriori chiavi di accesso alla propria condizione interiore? Ozpetek ne dissemina parecchie lungo il film e il livello è sempre crescente e ogni volta richiede un'interiorizzazione delle immagini sempre più violenta fino a raggiungere una condizione praticamente insotenibile nella scena in cui la Bobulova si "spoglia" dei vestiti, allegoria del guscio pesante che ricopre l'anima di ognuno e che ci impedisce di contattarla. Ecco cosa propone Ozpetek... un viaggio violento in cui la "carne", la fisicità dell'indifferenza, dell'odio, del male, viene fatta a brandelli per essere scrostata dall'essenza, dal cuore sacro di ognuno di noi che è semplice e proprio per questo impenetrabile al cinismo, proprio per questo reincarnato, ancora una volta, nel volto di una bambina, semplice, inafferrabile,...innocente.
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belluca
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venerdì 21 luglio 2006
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ozpetek fa il salto a metà..
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ebbene si.dopo due film in crescendo ozpetek incappa in un film non ottimo ma comunque discreto e apprezzabile.il film con la lentezza tipice di ozpetek,poco sopportabile sencondo chirichelli, crea un'aspettativa allo spettatore tale da rimanere un pò deluso alla conclusione.c'è la volontà non il risultato, ma solo nel finale. per il resto il film è bello.belli i contrasti tra la stanza rossa e i colori freddi della casa e del lavoro.bella la scena in cui apprende della morte di benny.brava la bobulova a interptretare un ruolo di un personaggio con una profonda crisi interiore che la rallenta rispetto al mondo esterno.
come al solito belle le musiche di guerra che accompagnano il film e scompaiono al momento giusto (la morte di benny).
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ebbene si.dopo due film in crescendo ozpetek incappa in un film non ottimo ma comunque discreto e apprezzabile.il film con la lentezza tipice di ozpetek,poco sopportabile sencondo chirichelli, crea un'aspettativa allo spettatore tale da rimanere un pò deluso alla conclusione.c'è la volontà non il risultato, ma solo nel finale. per il resto il film è bello.belli i contrasti tra la stanza rossa e i colori freddi della casa e del lavoro.bella la scena in cui apprende della morte di benny.brava la bobulova a interptretare un ruolo di un personaggio con una profonda crisi interiore che la rallenta rispetto al mondo esterno.
come al solito belle le musiche di guerra che accompagnano il film e scompaiono al momento giusto (la morte di benny).non capiscono come non possano piacere a qualcuno.
i limiti tecnici del film sono visibili e sono sicuro che ozpetek lavorerà per eliminarli nella sua prossima produzione. ma detto ciò non si può non notare la grande passione e le emozioni che si provano durante la visione del film. io mi sono emozionato per il trasporto emotivo di alcune scene. di recente ho attraversato una mini-crisi psicologica per cui mi rendo conto del signifacato,del dolore espresso dall'attrice.quei volti che sembrano attoniti, leggermente tristi, indicano che qualcosa sta accadendo nella testa, che il cervello sta elaborando, che deve assorbire una ferita.
posso capire che un film del genere possa non piacere a tutti, ma d'altra parte credo sia necessaria una grande sensibilità per seguire e apprezzare ozpetek.e una certa volontà nell'immedesimarsi nei personaggi.
e credo che questo il signor chirichelli non l'abbia fatto.
trovo la sua recensione estremamente negativa e fuorviante. distaccata e inutile. capisco la necessità di colpire l'attenzione del lettore,ma non mi sembra il caso di distruggere così questo film.
non dico che si debbano compilare recensioni sempre positive per aiutare un cinema italiano un pò in crisi(o lameno così dicono)ma almeno non disprezzare a tal punto.
e infine, come si può dire che questo film sia barocco quando invece è essenziale e (forse troppo) didascalico.
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francesco
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lunedì 12 giugno 2006
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"cuore sacro" consacra ozpetek
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Secondo il mio modesto parere "Cuore sacro" è il film più bello e riuscito di Ozpetek.
Tema difficile, ostico, molto rischioso.
Grande prova di classe e di talento da parte del regista.
Guardaltelo assolutamente!
La Bobulova da oscar! Una vera grande attrice.
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luke83
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domenica 23 aprile 2006
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cinema sacro
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"Ognuno di noi ha due cuori", ed ognuno può compiere un viaggio interiore per scoprire il battito del cuore sacro che c'è in tutti noi, e scoprire una vita totalmente diversa dalla propria, tutto un mondo di sensibilità che può sconvolgere, letteralmente, il proprio ego.
Ennesimo capolavoro di Ferzan Ozpetek, in notevole e innegabile crescita artistica. La sua delicatezza, sottile e di notevole peso, tale da scuotere l'animo nelle sue camere più profonde e buie, è diretta con abilità poetica e accompagnata da buone interpretazioni da parte degli attori, tra i quali, oltre alla protagonista (Barbora Bobulova), spiccano Lisa Gastoni e Andrea Di stefano. Innegabile la grandezza artistica del maestro Andrea Guerra, autore della colonna sonora.
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"Ognuno di noi ha due cuori", ed ognuno può compiere un viaggio interiore per scoprire il battito del cuore sacro che c'è in tutti noi, e scoprire una vita totalmente diversa dalla propria, tutto un mondo di sensibilità che può sconvolgere, letteralmente, il proprio ego.
Ennesimo capolavoro di Ferzan Ozpetek, in notevole e innegabile crescita artistica. La sua delicatezza, sottile e di notevole peso, tale da scuotere l'animo nelle sue camere più profonde e buie, è diretta con abilità poetica e accompagnata da buone interpretazioni da parte degli attori, tra i quali, oltre alla protagonista (Barbora Bobulova), spiccano Lisa Gastoni e Andrea Di stefano. Innegabile la grandezza artistica del maestro Andrea Guerra, autore della colonna sonora. Un film che lascia il segno forte e potente di sè a chiunque lo veda.
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