Il siero della vanità

Luca Barnabé

Quando un giovane regista esordisce con un film che piace a pubblico e critica, il varco dell’opera seconda può essere fatale. Può inibire le scelte estetiche, la voglia di tentare sentieri nuovi, rischiare territori linguistici diversi, per riprodurre spesso asetticamente uno stile collaudato e un percorso già battuto e riconoscibile allo spettatore.
AIex Infascelli, invece, dopo la sorprendente opera prima Almost Blue (David di Donatello, Ciak d’oro, Nastro d’argento come migliore esordiente), imbocca la strada opposta: anzi, per fugare ogni dubbio si libera subito, nella prima sequenza, di uno dei personaggi chiave del suo primo film per partire in forma di thriller e poi parlare d’altro. [...]

di Luca Barnabé, articolo completo (4392 caratteri spazi inclusi) su Ciak aprile 2004