Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Bruno Dumont |
Attori | Yekaterina Golubeva, David Wissak . |
MYmonetro | Valutazione: 0,00 Stelle, sulla base di 4 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 giugno 2018
Presentato in Concorso a Venezia il film di Dumont si inserisce in un percorso in discesa iniziato con l'interessante "La vie de Jesus",
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Lui è un fotografo alla ricerca di di nuovi luoghi per una rivista. Lei lo accompagna perché sono innamorati. Insieme scoprono il deserto che circonda la città di Twentynine Palms. Insieme si perdono nello splendore della natura, si amano e si odiano vicendevolmente, senza sospettare che il pericolo non è solo dentro di loro.
Una coppia (lui è un fotografo in cerca di locations) si muove in auto lungo il deserto nella zona degli States denominata 29 Palms. Si amano e se lo dimostrano accoppiandosi in continuazione anche nei luoghi meno indicati (vedi rocce di zona che qualunque essere raziocinante pensa infestata da serprenti a sonagli e affini). Finché un gruppetto di sessuofobi omofili non impartirà a lui una punizione così insopportabile da far finire tutto in tragedia.
Presentato in Concorso a Venezia il film di Dumont si inserisce in un percorso in discesa iniziato con l'interessante La vie de Jesus, proseguito con lo sterilmente provocatorio (ma superpremiato a Cannes) L'humanité e sfociato nel ridicolo con questa opera che vorrebbe scandalizzare e riesce solo a far sghignazzare il pubblico. Con i suoi orgasmi con urla belluine, con i tempi morti riempiti dal nulla, con la supponenza assoluta dello pseudointellettuale Dumont persevera. Orson Welles affermava: "Un film sbagliato è un film sbagliato. Due film sbagliati sono una ricerca. Tre film sbagliati sono uno stile." Dumont ha ormai raggiunto il livello stile.
Esce alla chetichella (due sole copie a Roma e Milano) Twentynine Palms di Bruno Dumont, talento aspro e prepotente che spaccò Venezia 2003 in entusiasti (pochi) e fischiatori (tutti gli altri). Chiaro che la Filmauro, abituata ai film-panettone di Boldi & De Sica, non crede nell’autore di lavori notevoli ma per pochi come L’età inquieta e L’humanité .
Twentynine Palms è un film vecchissimo, atroce. Il suo regista Bruno Dumont, dopo l'interessante L'età inquieta e il problematico e compiaciuto L’umanità rivela che il monumento visivo che sta erigendo alla sua poetica è prematuro e con fondamenta friabili come la sua concezione del Cinema. I suoi sono pretenziosi ma-nufatti che riflettono, con molti decenni di ritardo, sulla durata (per lo spettatore [...] Vai alla recensione »