io gioria
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lunedì 10 dicembre 2007
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lynch!
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Che uomo David. Solo lui poteva fare tutto sto caos meraviglioso
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chio
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lunedì 10 dicembre 2007
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folle
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Folle e visionario. In una parola meraviglioso ma anche allucinante
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jeny rossy
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lunedì 10 dicembre 2007
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bello
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Commuove senza farti capire il perchè.
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carlito
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lunedì 10 dicembre 2007
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wow!
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Carlito dice "Capolavoro"
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drugob/n
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mercoledì 28 novembre 2007
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silencio
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5 stelle per un capolavoro dell'allucinato Lynch...
Mi viene il dubbio che chi non capisce o non vuole capire questo film non abbia mai sognato, altrimenti non ci sono spiegazioni.
Fino a mezz'ora dalla fine il Puzzle risulta ancora intricato e di difficile lettura, anche se la scena inizale lascia poco spazio all'imaginazione.....poi il risveglio, il ritorno alla dura realtà da cui purtroppo non si può scappare...
La chiave è li, tutto è come si era lasciato, e l'unica via di fuga è un sonno eterno. Silencio.
C A P O L A V O R O
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non.sense
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sabato 24 novembre 2007
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e' lei la ragazza
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dopo questa recensione mi rendo conto che non tutti possono parlare di cinema
[+] con chi c'è l'hai??
(di dunga83)
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dunga83
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martedì 9 ottobre 2007
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capolavoro
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IO PENSO CHE LYNCH CON MULHOLLAND DRIVE SI SIA SUPERATO...HA CREATO UN COCKTAIL DI REALTà E SOGNO SPETTACOLARE...E POI RAGAZZI IL REGISTA NEL FILM(ADAM KESHER)è TROPPO IL TOP, UNA PARTE SPETTCOLARE CREATA DA LYNCH A PENNELLO,IL MIO PERSONAGGIO PREFERITO NEL FILM...!!!
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eli
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sabato 25 agosto 2007
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è stato uno shock
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alina
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sabato 25 agosto 2007
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wow
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che dire..wow!
geniale,intrigante,diverso,enigmatico
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andrea macrì
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giovedì 23 agosto 2007
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diventare anche noi visione
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Scardinare la realtà utilizzando lo strumento che, come diceva Pasolini, utilizza proprio la realtà come sua grammatica, suo codice principe. Ieri notte ho rivisto Mulholland Drive, e l'idea di essere di fronte alla cosa più vicina ad un sogno (perchè i sogni sono ancora realtà, anche se altra) mi sia mai capitato di vedere è ancora vivissima. Nonostante INLAND EMPIRE. Nonostante il surrealismo. Nonostante la vita stessa. Nonostante i revisionismi post-positivistici e cognitivisti.
Ma perchè il sogno? Perchè, al di là di ciò che crediamo, anche i sogni hanno un loro ordine: quello del riposizionamento delle percezioni in veglia. E così fa questo caos organizzato che prende un pò da Bergman (la centralità delle donne), da Bella di Giorno (la scatola oscura che ha al suo interno il mistero che Lynch ama così tanto), da Eyes Wide Shut (il rapporto lussuria-sogno), dallo stesso Lynch (la regia, le inquadrature, la fotografia sono qualcosa di magnifico, potrebbero stare da sole anche solo come forma, anche prive di un contenuto; e non solo, perchè l'inquietudine dettata dal male che non si vede è quella di molti altri film di Lynch - mi viene quasi da dire che il non vedersi è il migliore, l'unico abito del male).
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Scardinare la realtà utilizzando lo strumento che, come diceva Pasolini, utilizza proprio la realtà come sua grammatica, suo codice principe. Ieri notte ho rivisto Mulholland Drive, e l'idea di essere di fronte alla cosa più vicina ad un sogno (perchè i sogni sono ancora realtà, anche se altra) mi sia mai capitato di vedere è ancora vivissima. Nonostante INLAND EMPIRE. Nonostante il surrealismo. Nonostante la vita stessa. Nonostante i revisionismi post-positivistici e cognitivisti.
Ma perchè il sogno? Perchè, al di là di ciò che crediamo, anche i sogni hanno un loro ordine: quello del riposizionamento delle percezioni in veglia. E così fa questo caos organizzato che prende un pò da Bergman (la centralità delle donne), da Bella di Giorno (la scatola oscura che ha al suo interno il mistero che Lynch ama così tanto), da Eyes Wide Shut (il rapporto lussuria-sogno), dallo stesso Lynch (la regia, le inquadrature, la fotografia sono qualcosa di magnifico, potrebbero stare da sole anche solo come forma, anche prive di un contenuto; e non solo, perchè l'inquietudine dettata dal male che non si vede è quella di molti altri film di Lynch - mi viene quasi da dire che il non vedersi è il migliore, l'unico abito del male).
MD è allo stesso tempo trattato del cinema su sè stesso (di cui Hollywood è la storia stessa), psicanalisi freudiana, attacco alla forma narrativa come mera concatenazione lineare del tempo, della realtà e, infine, una storia vissuta dentro e fuori la mente dei personaggi.
Lynch ci costringe ad abbandonarci facendo allo stesso tempo attenzione, addormentarci ad occhi aperti, guardarci mentre guardiamo. Sempre e comunque.
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(di gianluca macrì)
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