ashtray_bliss
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lunedì 20 aprile 2015
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nel labirinto della mente.
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Originale sin dal primo frame, cervellotico, confusionario, un film che ti catapulta nel universo frammentario e delirante di una persona affetta dal disturbo della memoria. Una persona in apparenza normale, che non riesce a memorizzare i fatti recenti della sua quotidianità creandosi in tal modo delle false memorie, falsi ricordi che lo aiutano a mantenere un certo equilibrio e una certa integrità nella sua vita. Ma altresì un disturbo che lo porta sulla strada dell'autodistruzione facendone un killer insospettabile quanto spietato. Questo è come Nolan ci introduce abilmente il personaggio, ambiguo e disturbato, di Leonard, aprendo il film con una scena inconsueta e alquanto singolare: la scena di un omicidio d'un uomo da parte di Lennie all'indietro (backwards).
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Originale sin dal primo frame, cervellotico, confusionario, un film che ti catapulta nel universo frammentario e delirante di una persona affetta dal disturbo della memoria. Una persona in apparenza normale, che non riesce a memorizzare i fatti recenti della sua quotidianità creandosi in tal modo delle false memorie, falsi ricordi che lo aiutano a mantenere un certo equilibrio e una certa integrità nella sua vita. Ma altresì un disturbo che lo porta sulla strada dell'autodistruzione facendone un killer insospettabile quanto spietato. Questo è come Nolan ci introduce abilmente il personaggio, ambiguo e disturbato, di Leonard, aprendo il film con una scena inconsueta e alquanto singolare: la scena di un omicidio d'un uomo da parte di Lennie all'indietro (backwards). Da quella scena in poi il film si dispiega in ordine cronologico rovesciato: la prima scena del film è l'ultima in ordine cronologico. La seconda scena è la penultima e cosi via, fino a far combaciare tutti i tasselli del puzzle che confondono reciprocamente gli spettatori e il protagonista. E giusto per confondere ulteriormente e rendere questo labirinto mentale sempre più intricato, Nolan decide di inserire nel film delle sequenze in bianco e nero, le uniche che seguono l'ordine cronologico del film, e che riescono in qualche modo a fare da 'bussola' per lo spettatore che tenta più volte a ricomporre un pazzle dove l'unico filo conduttore, che lega i vari tasseli tra loro, è l'emblematica frase pronunciata da Leonard ogni volta che una scena si chiude e la successiva (ma in ordine cronologico la precedente) si apre: Dov'ero rimasto?
Memento è la vera e proprio prova regina che consacra Christopher Nolan come un regista audace, caparbio e visionario in grado di sfruttare al meglio una storia debole, e per certi tratti già vista, sapendo orchestrarla magistralmente in un thriller psicologico sopraffino a tinte noir, che coinvolge e grazie al suo stile narrativo originale e non-lineare resta impresso a lungo. Oltre allo stile registico memorabile, troviamo naturalmente spunti di riflessione tutt'altro che indifferenti, come il ridondante questito: ''Le nostre azioni hanno ancora un significato se non possiamo ricordarle?" L'intera pellicola è in effetti concentrata su una persona della quale lo spettatore stesso nn ha alcuna certezza, esattamente come egli stesso non conosce più se stesso e cerca disperatamente di trovare uno scopo alla sua esistenza creandosi falsi ricordi che sovrappone a quelli veri -antecedenti al suo incidente- dentro ai quali si barrica e istante dopo istante, li insegue per restare attaccato a qualcosa che sia suo. Una vita che anche se inventata gli dia un senso e un motivo per andare avanti. In fin dei conti è quello che fanno tutti, ci svelerà nella sequenza finale.
Tutti abbiamo bisogno di ricordi, perchè senza di essi non siamo niente e nessuno, una mera tabula rasa, delle esistenze vaque e sospese in un limbo di non appartenenza. Allorchè i ricordi, anche se falsi e inventati ci danno delle radici, ci danno una storia, uno scopo, ci definiscono in un modo o nell'altro. E Leonard ben presto non solo si adegua alla sua nuova condizione e la nuova vita che si ritrova ad affrontare, ma diventa un vero esperto: col metodo e perseveranza trova il modo per mettere un ordine nei suoi nuovi ricordi; fotografandoli con una polaroid e successivamente segnare in breve l'importanza dell'evento fotografato. E ancora, grazie a post-it (in inglese di nuovo detti Memento) e tatuaggi cosicchè il mondo creato da Lennie sembra acquisire finalmente un senso. Un senso fasullo e distorto da lui abilmente manipolato.
Ma Nolan riesce perfettamente a fotografare il senso di disorientamento totale del protagonista, dentro al quale incastra gli spettatori immedesimandoli nel inferno esistenziale di una persona affetta da amnesia della memoria breve. Una persona incapace di memorizzare i nuovi eventi, incapace di saper distinguere la verità dalla menzogna e dunque impossibilitata di fidarsi di terzi o semplicemente di se stessa. Arrivando a dubitare dei propri sentimenti, delle proprie pulsioni, in altre parole della mera identità che costituisce un'individuo. 'Fidati dei fatti non dei ricordi. I ricordi sono distorti, i fatti immutabili' ripeterà più volte all'enigmatica figura di Teddie. Ma anche i fatti possono mentire, essere alterati e non corrispondere alla realtà e al universo della persona stessa.
E in questo abile esercizio di stile, Nolan si consacra uno dei più visionari e promettenti registi brittanici, stregando il pubblico e rubando giustamente consensi da ogni dove. Un film facilmente 'memorabile' sia per l'originalità della sua struttura sia per la carismatica interpretazione degli attori, su tutti un Guy Peace spaesato e spaventato ma anche metodico e organizzato che inseguendo un piano di vendetta si mette sulla strada dell'autodistruzione.
Un vero labirinto mentale, caotico e confusionario. Altresi detto un film di culto. Assolutamente imperdibile.
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gianlublue
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sabato 16 febbraio 2013
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uno scopo nella vita
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Questo è un capolavoro.Nolan è un genio nel rendere avvincenti delle sequenze che sino alla fine del film(e in alcuni casi anche dopo)si ha la sensazione di non aver afferrato appieno.Smontando e rimontando nella nostra mente il film entriamo nella più intima conoscenza della vita umana e del suo istinto di conservazione.Leonard Shelby ha perso tutto e gli rimane solo la sua voglia di vivere e l'istinto di aggrapparsi ad essa.A più riprese "inganna sè stesso" perchè ha bisogno di avere uno scopo nella vita e nel suo caso il suo scopo è giocare al detective.Immaginate di svegliarvi ogni giorno senza avere uno scopo,un'impegno, un amante, un amico,un lavoro,una qualunque cosa che vi ricordi che ci siete e vi convinca che "anche se chiudete gli occhi il mondo continua ad esserci".
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Questo è un capolavoro.Nolan è un genio nel rendere avvincenti delle sequenze che sino alla fine del film(e in alcuni casi anche dopo)si ha la sensazione di non aver afferrato appieno.Smontando e rimontando nella nostra mente il film entriamo nella più intima conoscenza della vita umana e del suo istinto di conservazione.Leonard Shelby ha perso tutto e gli rimane solo la sua voglia di vivere e l'istinto di aggrapparsi ad essa.A più riprese "inganna sè stesso" perchè ha bisogno di avere uno scopo nella vita e nel suo caso il suo scopo è giocare al detective.Immaginate di svegliarvi ogni giorno senza avere uno scopo,un'impegno, un amante, un amico,un lavoro,una qualunque cosa che vi ricordi che ci siete e vi convinca che "anche se chiudete gli occhi il mondo continua ad esserci".
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a.r.
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domenica 11 febbraio 2001
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buone invenzioni, finalmente...
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Regista interessante, che offre qualcosa di nuovo dal punto di vista narrativo al genere. Diventa allora piacevole perdersi con lui nei labirinti mnemonici di Leonard, protagonista ossessionato dalla morte della moglie.
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ariel
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domenica 24 febbraio 2008
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...quando la mente ti mente...
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film molto intenso e con un soggetto secondo me di grande interesse, la memoria, gli effetti artificiosi della mente quando ti mente.. che come un computer monco di informazioni e collegamenti se li inventa artificiosamente con false percezioni oppure non riuscendo ad adattarsi alla "realtà" la deforma con allucinazioni, rimozioni, deliri... e allora trovare il bandolo della matassa diventa davvero un'impresa ardua... film su disturbi psichiatrici o neuropsichiatrici ce ne sono pochi anche se sono argomenti molto più vicini di quanto se ne abbia percezione! bella l'idea di una sceneggiuatura così frammentata temporalmente.. trasmette la mancanza di una struttura spaziotemporale salda e concreta, tutti possono essere tutto e niente
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kondor17
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martedì 6 marzo 2012
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grande nolan
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Grande regia, ottima interpretazione di Guy Pierce. Film scomodo, angoscioso a tratti, sconvolgente dall'inizio alla fine. Nolan ti prende in giro, ti sorprende ogni volta, ti fa credere cose solo per farti andare dove vuole lui e per sorprenderti di più dopo. Sconvolgente quasi come Mulholland Drive, di David Lynch, comunque un film di assoluto valore. Da vedere, per tutti, ma non per tutti :)
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francesca
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domenica 8 novembre 2015
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"non riesco a ricordarmi di dimenticarti"
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Impossibile non essere subuti catturati dalla storia di quest'uomo che in seguito ad un incidente, che ha visto coinvolta la morte della moglie, non riesce a ricordare niente per più di qualche secondo. Annota tutto su foglietti e dovunque può, persino sul suo corpo. La cosa più impressionante di questo film di Nolan è il montaggio che è una vera e propria opera architettonica. L'ordine delle scene è sparso ma con una logica ben chiara: l'ultima scena in ordine cronologico, la prima, la penultima, la seconda..
Un' idea originale che dà vita a un thriller che difficilmente passerà inosservato.
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Impossibile non essere subuti catturati dalla storia di quest'uomo che in seguito ad un incidente, che ha visto coinvolta la morte della moglie, non riesce a ricordare niente per più di qualche secondo. Annota tutto su foglietti e dovunque può, persino sul suo corpo. La cosa più impressionante di questo film di Nolan è il montaggio che è una vera e propria opera architettonica. L'ordine delle scene è sparso ma con una logica ben chiara: l'ultima scena in ordine cronologico, la prima, la penultima, la seconda..
Un' idea originale che dà vita a un thriller che difficilmente passerà inosservato.
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cianoz
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martedì 25 gennaio 2011
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fuori dagli schemi, difficoltoso ma bello
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Memento è decisamente un film fuori dagli schemi. La tecnica narrativa basata sulla mancanza di linearità nel tempo è per certi versi magistrale. Ne viene fuori una storia un po' difficile da seguire ma alquanto accattivante e coinvolgente. Regia, sceneggiatura e montaggio sono veramente qualcosa di particolare. Gran bel film, anche se può non piacere a tutti per via della assoluta mancanza di linearità degli eventi. Peccato solo per il finale che poteva essere migliore.
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evildevin87
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martedì 30 dicembre 2014
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nolan al 100%
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Leonard Shelby soffre, da quando ha avuto un incidente in cui è morta sua moglie, di amnesia a breve termine. Per ovviare a questo grosso problema è costretto a scriversi appunti, fare foto e tatuarsi promemoria di vitale importanza sul corpo. Ha un solo scopo al momento: trovare l'assassino di sua moglie e vendicarla.
Il film inizia dall'epilogo della storia, ovvero quando Leonard uccide quello che sembra essere l'assassino della moglie, e procederà a ritroso finendo con l'inizio di tutta la storia. Il bello della pellicola sta tutto nel mostrarti determinate cose e personaggi che all'apparenza sembrano in un modo ma andando a ritroso si mostrano essere tutto l'opposto, per poi chiudere con un inizio storia drammatico e toccante.
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Leonard Shelby soffre, da quando ha avuto un incidente in cui è morta sua moglie, di amnesia a breve termine. Per ovviare a questo grosso problema è costretto a scriversi appunti, fare foto e tatuarsi promemoria di vitale importanza sul corpo. Ha un solo scopo al momento: trovare l'assassino di sua moglie e vendicarla.
Il film inizia dall'epilogo della storia, ovvero quando Leonard uccide quello che sembra essere l'assassino della moglie, e procederà a ritroso finendo con l'inizio di tutta la storia. Il bello della pellicola sta tutto nel mostrarti determinate cose e personaggi che all'apparenza sembrano in un modo ma andando a ritroso si mostrano essere tutto l'opposto, per poi chiudere con un inizio storia drammatico e toccante. E' un racconto pregno più che mai di inganno, tema assai caro al buon Nolan, che grazie ad una messa in scena che sfiora la perfezione ci regala un film intricato e coinvolgente nonostante il procedere irregolare. Da menzionare il grande lavoro di recitazione dell'allora sconosciuto Guy Pearce nel ruolo di Leonard e di Carrie-Ann Moss nei panni di Natalie.
Questo è tutt'oggi il film più personale e genuino di Nolan, quello in cui la sua poetica viene fuori in maniera più pura e sincera e probabilmente l'unico suo film che può essere definito un vero capolavoro. Imperdibile.
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blacky
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lunedì 18 ottobre 2010
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ricorda di non dimenticare
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Memento è una storia che ha dell'incredibile e affascina proprio per questo. A rendere evidente questa caratteristica è la narrazione del film, che si contraddistingue subito per la sua originalità, qualità comune a tutti i film di Nolan. Badate mi riferivo allo sviluppo non alla storia, anche se in questo caso perfino la storia lo è: Leonard Shelby (Guy Pearce) cerca l'assassino che uccise sua moglie. è un uomo che non ha nulla da perdere, infatti a causa di un violento colpo provocato dallo stesso omicida che uccise sua moglie, Leonard ha perso anche la capacità di elaborare nuovi ricordi. Si tratta di un personaggio terribilmente tormentato, che cerca di condurre la sua vita (al limite del possibile) in un canale lineare basato sulla disciplina.
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Memento è una storia che ha dell'incredibile e affascina proprio per questo. A rendere evidente questa caratteristica è la narrazione del film, che si contraddistingue subito per la sua originalità, qualità comune a tutti i film di Nolan. Badate mi riferivo allo sviluppo non alla storia, anche se in questo caso perfino la storia lo è: Leonard Shelby (Guy Pearce) cerca l'assassino che uccise sua moglie. è un uomo che non ha nulla da perdere, infatti a causa di un violento colpo provocato dallo stesso omicida che uccise sua moglie, Leonard ha perso anche la capacità di elaborare nuovi ricordi. Si tratta di un personaggio terribilmente tormentato, che cerca di condurre la sua vita (al limite del possibile) in un canale lineare basato sulla disciplina. Questo è l'unico modo che ha per vendicarsi. Ovviamente tramite vari appunti che si annota e perfino alcuni tatuaggi, riesce più o meno a proseguire nelle sue indagini, ma rimane ugualmente una vita continuamente stretta dalla pressione e dallo stress che è inevitabile. Qui è il punto chiave e forse il successo del film: grazie ad una innovativa, per non dire rivoluzionaria, struttura narrativa, Nolan riesce a farci provare le stesse identiche sensazioni, timori e angosce del protagonista. Per questo, oltre che per le ottime interpretazioni, fotografia e musiche trovo obiettivamente che il film meriti 4 stelle piene. Invito il pubblico che deve ancora vederlo, quando lo avrà fatto: ricordi di non dimenticare, perchè è grazie a ottime sceneggiature come questa che si può creare un buon criterio di giudizio per i film.
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pjmix
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sabato 12 febbraio 2011
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uno dei migliori film mai visti!
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Ottimo, coinvolgente, sconvolgente e brillante. Questi sono gli aggettivi che merita questo film di Nolan. Manca pochissimo per raggiungere e meritare il titolo di capolavoro: si tratta di un errore (grave, almeno per me che studio la materia), che riguarda la memoria; nel film si parla di perdita della memoria anterograda, l'impossibilità di formare nuovi ricordi a causa del non funzionamento e compromissione della memoria a breve termine. In realtà, come ogni studioso del cervello sa, nel film si tratta palesemente di memoria a lungo termine (incredibile, ma vero, un caso simile è già avvenuto nella realtà). Il film è comunque assolutamente da vedere, da effetto.
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