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domenica 20 febbraio 2011
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un lungo viaggio nel passato...
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Christopher Nolan sorprende sempre... eppure non esalta sempre. In questo film dalla trama abbastanza coinvolgente, notiamo una esecuzione ottima ed una tecnica nuova: un vero salto nel tempo... Ma così non si va avanti!!!!! Non è stato coinvolgente per tutta la durata del film, ma a tratti. Possiamo dire che Memento è un bel progetto con delle belle idee, eppure dopo un po' diventa monotono...
Grazie Nolan.
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Christopher Nolan sorprende sempre... eppure non esalta sempre. In questo film dalla trama abbastanza coinvolgente, notiamo una esecuzione ottima ed una tecnica nuova: un vero salto nel tempo... Ma così non si va avanti!!!!! Non è stato coinvolgente per tutta la durata del film, ma a tratti. Possiamo dire che Memento è un bel progetto con delle belle idee, eppure dopo un po' diventa monotono...
Grazie Nolan.
Birds-of-Prey
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iuriv
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giovedì 7 agosto 2014
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un film che si fa ricordare.
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Come si può ricreare il senso di smarrimento causato dalla perdita di memoria breve e renderlo palpabile a chi si ingozza di pop corn dall'altra parte dello schermo? Chissà, magari proprio questo si è chiesto Christopher Nolan prima di mettere le mani su Memento.
Il nostro eroe smemorato, interpetato da un sufficientemente rimbambito Guy Pearce, ha un obbiettivo che è quello di vendicare la moglie morta in seguito a una brutale aggressione. Egli cerca di ovviare al suo "disturbo" scrivendosi, tatuandosi e fotografando tutto ciò che fa e che gli serve.
E Nolan monta tutto al contrario.
Si perchè le prime immagini di questo lavoro ci mettono di fronte al fatto compiuto, che verrà ricostruito tassello dopo tassello in una serie di scene montate dall'ultima alla prima.
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Come si può ricreare il senso di smarrimento causato dalla perdita di memoria breve e renderlo palpabile a chi si ingozza di pop corn dall'altra parte dello schermo? Chissà, magari proprio questo si è chiesto Christopher Nolan prima di mettere le mani su Memento.
Il nostro eroe smemorato, interpetato da un sufficientemente rimbambito Guy Pearce, ha un obbiettivo che è quello di vendicare la moglie morta in seguito a una brutale aggressione. Egli cerca di ovviare al suo "disturbo" scrivendosi, tatuandosi e fotografando tutto ciò che fa e che gli serve.
E Nolan monta tutto al contrario.
Si perchè le prime immagini di questo lavoro ci mettono di fronte al fatto compiuto, che verrà ricostruito tassello dopo tassello in una serie di scene montate dall'ultima alla prima. Rischio non da poco quello corso dal regista, che aveva serie possibilità di ritrovarsi tra le mani un film incomprensibile se non totalmente sconclusionato.
Ma qui Nolan fa un grande servizio all'arte del montaggio, stando bene attento a non sbagliare una sola sequenza, condensandone i tempi e inserendo una transizione, la telefonata, che funge da raccordo perfetto, in quanto offre allo spettatore l'opportunità di conoscere il personaggio con cui ha a che fare, senza mai scivolare nella sindrome da spiegone.
Il risultato è l'empatia che inizialmente si riesce a provare nei confronti del protagonista, perchè se lui è all'oscuro di tutto a causa delle sue frequenti amnesie, chi guarda lo è perchè ancora non ha visto nulla di quello che è accaduto.
Inevitabilmente questo equilibrio a lungo andare si spezza, perchè chi paga il biglietto ha il diritto di capire cosa diamine sia successo al biondo Pearce, ma anche quando capita, si riesce ad avere sempre ben chiaro il punto di vista del personaggio e a comprendrene scelte e decisioni.
Naturalmente il regista non si accontenta della sua trovata geniale, ma la arricchisce di una sottotrama alla quale sovrappone flash spesso di un solo fotogramma, facendo penterare ancor di più all'interno della confusa mente di Leonard.
Così, mentre la trama va avanti e la storia indietro, tutto ciò che sembrava certo, anche grazie alla sicurezza del protagonista nei confronti del suo metodo, si disunisce, cambia prospettiva, si rivela forse per ciò che è (ma forse no, visto che Leonard non ha memoria).
I personaggi di contorno vengono dosati con cura e la loro trasformazione (che non è tale nella realtà scenica, ma lo è per noi spettatori) è perfettamente calibrata.
E' un film che gioca con la realtà delle cose sfruttando la percezione parziale del suo carattere principale. Le parole che tuonano verità, magari non sono così oneste. I ricordi diventano merce manipolabile. Gli amici forse non sono quelli che ci si aspettava.
Sono tematiche già sfruttate, ovviamente, ma un piccolo tocco di genio ha dato sostanza al film donandogli una potenza che lo renderà difficile da dimenticare. Sempre che non si soffra del "disturbo" naturalmente.
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elgatoloco
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lunedì 12 marzo 2018
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psico-thriller ma non solo...
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Non sarà un manuale di psicologia(no, non lo è, in realtà)ma"Memento"(2000)di Christopher Nolan, da un libro del fratello Jonathan, peraltro, è indubbiamente un'opera cruciale di questo autore della cinematografia contemporanea, che si è segnalato, ormai da anni, con opere oltremodo importanti e significative, decisamente"nuove"a livello stilistico e di produzione di senso, dove la ricerca"à rebours"di una persona affetta da un disturbo della short-time-memory, è al tempo stesso nel senso della detection(nel senso delle cause che hanno portato all'uccisione della moglie e al suo ferimento)e in quello esistenziale(ricomporre, ove possibile, la propria identità)e di altro ancora, che forse non è necessario esplicitare-rappresentare con troppa chiarezza.
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Non sarà un manuale di psicologia(no, non lo è, in realtà)ma"Memento"(2000)di Christopher Nolan, da un libro del fratello Jonathan, peraltro, è indubbiamente un'opera cruciale di questo autore della cinematografia contemporanea, che si è segnalato, ormai da anni, con opere oltremodo importanti e significative, decisamente"nuove"a livello stilistico e di produzione di senso, dove la ricerca"à rebours"di una persona affetta da un disturbo della short-time-memory, è al tempo stesso nel senso della detection(nel senso delle cause che hanno portato all'uccisione della moglie e al suo ferimento)e in quello esistenziale(ricomporre, ove possibile, la propria identità)e di altro ancora, che forse non è necessario esplicitare-rappresentare con troppa chiarezza. La sfida appare, decisamente, vincente, anche se una parte del pubblico rimane e rimarrà"delusa", quelli che ricercano una sorta di"quadratura del cerchio", soluzione di ogni quesito nel finale del film, come del romanzo o di altra opera d'arte. Certo, la struttura sociale esistente , "lavorista"-"produttivista"non favorisce ciò, come le ventilate "educazioni all'immagine"etc.non sembrano aver sortito finora alcun effetto, con programmi scolastici e talora universitari vecchi, inadatti al tempo che viviamo etc., ma uno sforzo va-andrebbe comunque fatto per far fuoriuscire il pubblico, magari trasformandolo in"spettatori", da una condizione di"minus habentes", andando invece verso altri e nuovi traguardi di autoconsapevolezza, per ora certamente inattingibili e non raggiunti, ma potenzialmente non impossibili da conseguire...Uno di quei film, di cui sentire bisogno, dirmemo... El Gato
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luca scialo
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lunedì 7 dicembre 2020
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un intricato thriller che riesce a non perdersi
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Christopher Nolan sceglie per la sua seconda pellicola della carriera, un intricato thriller, dove il protagonista, Leonard, ogni mattina si sveglia e deve ricordare chi è, dove si trova e cosa deve fare. Infatti, un incidente gli ha fatto perdere la memoria e per aiutarsi si è tatuato molte risposte sul proprio corpo. Tuttavia, la cosa non è assolutamente facile, giacché finisce per interagire con persone di cui ogni volta deve ricordare l'identità. E finisce per dover comporre un puzzle sempre più grande e con i pezzi sempre più complicati da mettere insieme. La pellicola, malgrado la complessità della storia, riesce comunque a rimanere sui binari della chiarezza del racconto. Caratteristica tutt'altro che scontata, visto che altri film molto ambiziosi, hanno finito per perdersi a metà strada.
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Christopher Nolan sceglie per la sua seconda pellicola della carriera, un intricato thriller, dove il protagonista, Leonard, ogni mattina si sveglia e deve ricordare chi è, dove si trova e cosa deve fare. Infatti, un incidente gli ha fatto perdere la memoria e per aiutarsi si è tatuato molte risposte sul proprio corpo. Tuttavia, la cosa non è assolutamente facile, giacché finisce per interagire con persone di cui ogni volta deve ricordare l'identità. E finisce per dover comporre un puzzle sempre più grande e con i pezzi sempre più complicati da mettere insieme. La pellicola, malgrado la complessità della storia, riesce comunque a rimanere sui binari della chiarezza del racconto. Caratteristica tutt'altro che scontata, visto che altri film molto ambiziosi, hanno finito per perdersi a metà strada. Non mancano colpi di scena e lo spettatore riesce a seguire l'intricata trama fino al finale. Dove tutto ricomincia.
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flory brown
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sabato 16 novembre 2013
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scrivere per non dimenticare
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Memento è un film strano, angoscioso e intelligente per come il protagonista affronta il disturbo che lo assilla, una memoria a brevissimo termine causata da un trauma e della durata di pochi minuti!
Detto così sembra un problema irrisolvibile, specie se c’è di mezzo l’omicidio dell’amata a cui si vuol rendere giustizia, ma egli userà un’eccellente e macchinosa strategia riuscendo a seguire il filo del discorso.
Guy Pearce, l’attore che interpreta il povero Leonard, non incontra il mio gusto: a parte i lineamenti spigolosi che lo rendono sgradevole, penso non sappia recitare come si deve, tuttavia è riuscito a entrare discretamente nel personaggio in questione sino a renderlo accettabile.
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Memento è un film strano, angoscioso e intelligente per come il protagonista affronta il disturbo che lo assilla, una memoria a brevissimo termine causata da un trauma e della durata di pochi minuti!
Detto così sembra un problema irrisolvibile, specie se c’è di mezzo l’omicidio dell’amata a cui si vuol rendere giustizia, ma egli userà un’eccellente e macchinosa strategia riuscendo a seguire il filo del discorso.
Guy Pearce, l’attore che interpreta il povero Leonard, non incontra il mio gusto: a parte i lineamenti spigolosi che lo rendono sgradevole, penso non sappia recitare come si deve, tuttavia è riuscito a entrare discretamente nel personaggio in questione sino a renderlo accettabile.
Il titolo scelto per questa pellicola è molto accattivante, fenomeno abbastanza raro e che mi ha subito colpito.
Man mano che si procede nella storia, il complesso intreccio viene chiarito e non si può fare a meno di solidarizzare con Leonard, percependo la sua enorme fatica nel vivere una condizione così debilitante e vicina a chi soffre di malattie simili nella terza età.
Un film, dunque, da non perdere, un’opera originale, trattata con maestria sia in fase di scrittura che ottimamente diretta dal regista Christopher Nolan, se poi Guy Pearce rientra fra gli attori preferiti, sarà ancora meglio!
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forackone
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sabato 22 febbraio 2014
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quando nulla è più certo
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Immaginate di resettare ogni cinque minuti la vostra memoria, almeno quella breve: ogni cinque minuti vi scorderete dove siete, cosa state facendo, cosa vi era successo in precedenza e cosa avevate intenzione di fare. Se una persona vi fregasse, tra un'ora potrebbe tornare a fregarvi nello stesso, identico modo, e voi tornereste a farvi ingannare. Questo è ciò che succede al protagonista di questa visionaria pellicola di Nolan, film che narra più una condizione psicologica che una serie di eventi, che vengono infatti presentati dal regista non in ordine cronologico (ma anzi, seguendo un ordine cronologico tendenzialmente inverso, e ripercorrendo così la storia a partire dalla sua fine) e attraverso scene di breve durata.
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Immaginate di resettare ogni cinque minuti la vostra memoria, almeno quella breve: ogni cinque minuti vi scorderete dove siete, cosa state facendo, cosa vi era successo in precedenza e cosa avevate intenzione di fare. Se una persona vi fregasse, tra un'ora potrebbe tornare a fregarvi nello stesso, identico modo, e voi tornereste a farvi ingannare. Questo è ciò che succede al protagonista di questa visionaria pellicola di Nolan, film che narra più una condizione psicologica che una serie di eventi, che vengono infatti presentati dal regista non in ordine cronologico (ma anzi, seguendo un ordine cronologico tendenzialmente inverso, e ripercorrendo così la storia a partire dalla sua fine) e attraverso scene di breve durata. Lo spettatore viene poi condotto dalla trama ad accorpare le scene ed a formarsi in testa la reale storia, con la consapevolezza che ciò è impossibile per il protagonista del film, accentuadone così il suo senso di smarrimento.
La conclusione è amara, non sembrerebbe nemmeno una conclusione, perché la verità che il film trasmette è l'impossibilità di arrivare ad una qualsiasi conlusione, perché essa sarebbe immediatamente rimossa.
Nolan presenta in questo suo secondo lavoro una visione pessimistica dell'umanità, in cui "l'occasione fa l'uomo ladro", e nessuno è immune da questa critica, nemmeno l'apparente vittima finale dell'intera circostanza.
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valetag
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mercoledì 11 giugno 2014
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non credere alle sue bugie
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"Ricorda, ricorda, ricorda" dice Guy Pierce, ed è quello che dobbiamo fare anche noi per districare l'intreccio di fatti che ci vengono raccontati a ritroso.
Leonard Shelby, assetato di vendetta, è sulle tracce di un certo John G. , il quale ha violentato e ucciso sua moglie. Unico problema: Leon dal momento dell'incidente soffre di amnesia, per cui dimentica tutto dopo pochi minuti. Elabora un sistema per aiutarsi a ricordare: tatua su tutto il corpo gli appunti più importanti, usa una polaroid per "immagazzinare" volti e luoghi, segna su una cartina gli sviluppi della vicenda.
Sarà l'istinto a tradirlo: quella parte di inconscio che lo spinge a cancellare dalla memoria quello che più gli è scomodo, ma non quello che vorrebbe veramente dimenticare.
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"Ricorda, ricorda, ricorda" dice Guy Pierce, ed è quello che dobbiamo fare anche noi per districare l'intreccio di fatti che ci vengono raccontati a ritroso.
Leonard Shelby, assetato di vendetta, è sulle tracce di un certo John G. , il quale ha violentato e ucciso sua moglie. Unico problema: Leon dal momento dell'incidente soffre di amnesia, per cui dimentica tutto dopo pochi minuti. Elabora un sistema per aiutarsi a ricordare: tatua su tutto il corpo gli appunti più importanti, usa una polaroid per "immagazzinare" volti e luoghi, segna su una cartina gli sviluppi della vicenda.
Sarà l'istinto a tradirlo: quella parte di inconscio che lo spinge a cancellare dalla memoria quello che più gli è scomodo, ma non quello che vorrebbe veramente dimenticare.
In questa ricerca di vendetta è abbandonato in balia di persone che sfruttano la sua disabilità per i propri scopi: tra tutti, il più innocente è il receptionist del motel in cui alloggia, il quale lo sistema nella camera più costosa.
Christopher Nolan sperimenta con Memento una nuova tecnica di sviluppo, invertendo il montaggio e frammentandolo con flashback esplicativi. Lo spettatore non è mai a proprio agio, perché viene affamato sempre più dalla brama di capire. È un po' come sventolare un bel pezzo di carne sotto al naso di un cane e poi buttarlo via, lasciandolo a bocca asciutta. Alla fine è proprio così che ci si sente: dopo aver aspettato per tutto il film la soluzione, ecco che Nolan ci abbandona con una conclusione ambigua, che non lascia intendere se Leonard "ci è o ci fa". Inoltre immedesimarsi con lo spigoloso Guy Pierce risulta difficile: sempre distaccati da quella comune mancanza di collegamenti.
Tutto sommato, rimane un film di alto livello. Nolan sperimenta e fa centro. Consigliato? Sì.
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critichetti
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martedì 19 agosto 2014
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un pò troppo dovizioso,ma nell'insieme piacevole
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Il film che Nolan ci propone potrebbe essere riassunto in una similitudine un pò "profana" (e qui chiedo scusa per quanto dirò,ma è un'idea che riassume il film e poi dirò anche il motivo),cioè dicendo che è come "una parmigiana di melanzane con troppo formaggio".Nel senso:il film ha un'idea molto piacevole,giocando molto bene sull'incapacità del protagonista di ricordare gli eventi della sua vita che hanno seguito un suo grave trauma,cosa che lo porterà a molte conseguenze spiacevoli e dove ogni piccolo cambiamento porta in lui gravi squilibri,facendogli dimenticare quel poco che riusciva a ricordare e costringendolo addirittura a doversi tatuare sul corpo la sua storia.
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Il film che Nolan ci propone potrebbe essere riassunto in una similitudine un pò "profana" (e qui chiedo scusa per quanto dirò,ma è un'idea che riassume il film e poi dirò anche il motivo),cioè dicendo che è come "una parmigiana di melanzane con troppo formaggio".Nel senso:il film ha un'idea molto piacevole,giocando molto bene sull'incapacità del protagonista di ricordare gli eventi della sua vita che hanno seguito un suo grave trauma,cosa che lo porterà a molte conseguenze spiacevoli e dove ogni piccolo cambiamento porta in lui gravi squilibri,facendogli dimenticare quel poco che riusciva a ricordare e costringendolo addirittura a doversi tatuare sul corpo la sua storia.Il tutto è vivibile anche dallo spettatore con continue ripetizioni di alcune scene,per aiutarlo quasi a vivere il dramma del personaggio principale.Non fosse altro che però si esagera un pò...voglio dire:va bene farci vivere il dramma del protagonista,ma senza esagerare!Perchè altrimenti si rischia di appesantire,ripetendo appunto (e qui arrivo a spiegare la mia similitudine "culinaria" di prima) una scena allo sfinimento,proprio come quando in una pietanza è ripetuto troppe volte un sapore.E il tutto porta come conseguenza che ogni tanto il film è un pò noiosetto.Poi personalmente avrei tagliato la parte in cui lui parla del suo lavoro,perchè è vero (SPOILER) che poi in qualche modo torna utile per raccontare la storia di come il protagonista ha perso la moglie (circa),però visto che poi questo ritorno in realtà non si avvera,allora forse non sarebbe stato il caso di metterlo.Comunque:è vero che si esagera di tanto in tanto,ma allo stesso tempo è vero che la storia è ben scritta,avvincente e la recitazione è anche ad un buon livello.Molto belle inoltre la diverse citazioni:io ne ho apprezzato moltissimo una fatta a "Fight club" (a voi il piacere di scovarla)
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eugenio
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domenica 22 marzo 2009
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gioco di specchi?
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Memento,film del giovane regista inglese Nolan, descrive la storia di un agente investigativo,dotato di una memoria a breve termine e quindi incapace di assimilare nuovi ricordi a seguito di un incidente che costò la vita a sua moglie,violentata e uccisa.
Tramite polaroids e tatuaggi utilizzati per accumulare notizie indelebili ed unica "memoria" fidata/ recente il "detective biondo",cosi' l'ho definito io, tenterà di trovare ed uccidere il fantomatico "John G.",l'assassino che ha ucciso la moglie.Nella complicata vicenda,dipanata da un complesso montaggio,costruito sapientemente in senso contrario al naturale svolgersi degli eventi, si sviluppa la ricerca delle vendetta del protagonista,aiutato da un detective della polizia (vero o reale ?) e da una cameriera del bar (ve la ricordate Trinity di Matrix?),non del tutto privo di interesse.
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Memento,film del giovane regista inglese Nolan, descrive la storia di un agente investigativo,dotato di una memoria a breve termine e quindi incapace di assimilare nuovi ricordi a seguito di un incidente che costò la vita a sua moglie,violentata e uccisa.
Tramite polaroids e tatuaggi utilizzati per accumulare notizie indelebili ed unica "memoria" fidata/ recente il "detective biondo",cosi' l'ho definito io, tenterà di trovare ed uccidere il fantomatico "John G.",l'assassino che ha ucciso la moglie.Nella complicata vicenda,dipanata da un complesso montaggio,costruito sapientemente in senso contrario al naturale svolgersi degli eventi, si sviluppa la ricerca delle vendetta del protagonista,aiutato da un detective della polizia (vero o reale ?) e da una cameriera del bar (ve la ricordate Trinity di Matrix?),non del tutto privo di interesse.
La trama sa di gia' visto ma lo sviluppo della sceneggiatura è stato buono,anche se il vero punto di forza del film è rappresentato dall'ottimo montaggio ,strutturato in modo da alternare scene antecedenti e successive al momento centrale (che costituisce invece la scena iniziale, girata al contrario, in slow motion, quasi a preannunciare ciò che seguirà),scene distinguibili solo dal colore rispettivamente in b/n e colore.
Cio' mette quindi mette in difficoltà lo spettatore lasciando adito a una possibile immedesimazione di questi nei confronti del protagonista,che ogni dieci minuti dimentica quanto fatto precedentemente.
Frasi tipiche del film sono ben evidenziate,variano dal classico "devo ricordarmi di non dimenticare" al "Devo convincermi che, anche se chiudo gli occhi, il mondo continua ad esserci... allora sono convinto o no che il mondo continua ad esserci? ...c'è ancora?",la caratterizzazione del protagonista non è eccellente,sottolineata da un doppiaggio a tratti incerto di Iansante,che alterna toni troppo forti per situazioni che non lo richedono. A discapito di questo, con il finale,abbastanza aspettato per film di questo tipo (vedi Pysco),il film è un buon esempio di psicothriller dove presente, e soprattutto futuro, perdono definizione,in un camaleontico gioco di azioni e reazioni,non sempre bilanciate.
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boffese
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lunedì 11 ottobre 2010
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enigma memento
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la seconda pellicola di cristopher nolan , ci regala un film enigmatico e ricco di suspance.
una buona regia e un ottima sceneggiatura (tratta dal racconto Memento Mori del fratello jonathan nolan), che grazie ad un montaggio fantastico, rendono questa opera seconda , geniale e originale.
E' la storia di Leonard (un bravo Pierce), che vuole vendicare chi ha stuprato e ucciso sua moglie, nonche' ferito alla testa lui ,procurandogli l'impossibilità di accumulare nuovi ricordi (memoria a breve termine).
la ricerca dell'assassino, non e' semplice, perche' proprio per il suo handicap, leonard non riesce a ricordare cio' che fa'. si aiuta tatuandosi sul corpo delle annotazioni e fotografando luoghi,persone e cose appuntandosi le sue immediate sensazioni.
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la seconda pellicola di cristopher nolan , ci regala un film enigmatico e ricco di suspance.
una buona regia e un ottima sceneggiatura (tratta dal racconto Memento Mori del fratello jonathan nolan), che grazie ad un montaggio fantastico, rendono questa opera seconda , geniale e originale.
E' la storia di Leonard (un bravo Pierce), che vuole vendicare chi ha stuprato e ucciso sua moglie, nonche' ferito alla testa lui ,procurandogli l'impossibilità di accumulare nuovi ricordi (memoria a breve termine).
la ricerca dell'assassino, non e' semplice, perche' proprio per il suo handicap, leonard non riesce a ricordare cio' che fa'. si aiuta tatuandosi sul corpo delle annotazioni e fotografando luoghi,persone e cose appuntandosi le sue immediate sensazioni.
inoltre a rendere ancora piu' enigmatico questo thriller , ci sono personaggi di contorno come Teddy Gammell (joe pantoliano) e natalie (carrie ann-moss) che sfruttano l'handicap di leonard, cercando di portare lo stesso leonard (e anche noi spettatori) ancor piu' fuori strada.
personalmente, dopo la fine del film ,ho cercato di rilegare le scene in modo cronologico, cercando di dare un senso alla storia, ma ancora il rebus non e' del tutto completato.
so' che c'è un formato del film in ordine cronologico, ma penso che vederlo, mi porterebbe ad amare un po' meno questa splendida opera del regista del cavaliere oscuro.
mi tengo i miei (ormai pochi)dubbi, consapevole che forse il bravo nolan , abbia lasciato qualche scelta incerta per creare ancor piu' suspance.
la bellezza di MEMENTO , che rendono questa opera riuscitissima, sta nel fatto, che grazie a questo intreccio cronologico e grazie a personaggi misteriosi, lo spettatore riesca a vivere la storia con il punto di vista di leonard.
anche noi, per un ora e mezza , saremo un po' Leonard Shelby, con la difficolta' di ricordare e di poter riordinare schematicamente questa storia.
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