Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Alessandro Piva |
Attori | Dino Abbrescia, Teodoro Dante Marmone, Nicola Pignataro, Mino Barbarese, Teodosio Barresi Dante Marmone, Manrico Gammarota, Paolo Sassanelli, Lucio Zagaria, Pinuccio Sinisi, Tiziana Schiavarelli. |
MYmonetro | 2,37 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Pellicola definita "rivelazione" dal mensile Ciak. Chissà perchè... Le rivelazioni sono ben altre. Non basta la buona volontà di chi vuole fare... Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO NÌ
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Pellicola definita "rivelazione" dal mensile Ciak. Chissà perchè... Le rivelazioni sono ben altre. Non basta la buona volontà di chi vuole fare un film a qualunque costo, e andrebbe incoraggiato. I film prodotti sono persino troppi. Comunque il destino de La Capagira si ferma alla positiva citazione del mensile. La solita storia di droga e di piccoli delinquenti. Respiro cortissimo.
un film semplicemente vero, mette a fuoco una parte della società (barese ed italiana in genere) che ESISTE. per rivedere il film "dal vivo" basta girare per le periferie di qualunque città e "SAPER GUARDARE", in fondo ognuno conosce la realtà sommersa della propria città, questo film riprende la realtà di Bari e la racconta al mondo. dal punto di vista tecnico è.
Esordio per Alessandro Piva, che cura, oltre alla regia , anche la sceneggiatura ed il montaggio. Con un manipolo di fedeli amici e l'entusiasmo tipico degli esordienti, si propone di offrire allo spettattore un inconsueto ritratto della sua città natale , Bari. Illustrerà , grazie all'intricata vicenda, i pregi ed idifetti della sua terra natia e dei suoi abitanti, delle [...] Vai alla recensione »
Si può piangere facendo ridere. Si può essere drammatici ed ironici. Si può denunciare facendo sarcasmo. Si può amare ed odiare insieme la propria città, le sue mille sfaccettature, il centro e i sottoborghi. Si può fare tutto, dicevo.
Un omaggio al puro neoralismo ambientato in una citta (Bari) unica e speciale; è strano che mymovie sempre attenta e professionale nell identificare la chiave di lettura necessaria , la "liquidi" cosi superficialmente; di certo è che..., se non sei di Bari non solo non puoi capire certe frasi ( anche se tradotte non ne espeimono a pieno il concetto) ma non ne puoi cogliere i [...] Vai alla recensione »
Leggere di un film con scarse risorse, scatena un minimo di ilarità. Paolo Sassanelli, Dino Abbrescia, Mimmo Mancini, i compianti Gammarota e Barbarese e poi Dante Marmone, Pinuccio Sinisi e Tiziana Schiavarelli, le risorse, ad eccezione di quelle brutalmente definite finanziarie, mi sembrano infinite. E ben utilizzate. Il film è scritto con dovizia e amore verso la terra e l'arte [...] Vai alla recensione »