1fiorentini1
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domenica 29 ottobre 2017
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precisazione
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il film ebbe la nomination per la migliore scenografia
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enzo70
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martedì 21 maggio 2013
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dal lato di giuseppe
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Se la storia di Gesù e della Madonna sono arcinote, poco o nulla i vangeli hanno raccontato di Giuseppe, relegato ad un ruolo del tutto secondario, primo martire, almeno della verginità della Madonna. Veronesi ci regala un film davvero intelligente facendo vestire ad un ottimo Abatantuono le vesti di San Giuseppe, accompagnato da Haber nella parte del servitore narrante. Nella prima parte del film viene posto in risalto il lato umano di Giuseppe, falegname indolente e grande amatore, mentre Maria resta sullo sfondo. Nella parte centrale del film le parti si invertono, Maria diventa il centro della storia, portando Giuseppe alla decisione di abbandonare la vita scanzonata e, come si dice, a mettere su famiglia.
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Se la storia di Gesù e della Madonna sono arcinote, poco o nulla i vangeli hanno raccontato di Giuseppe, relegato ad un ruolo del tutto secondario, primo martire, almeno della verginità della Madonna. Veronesi ci regala un film davvero intelligente facendo vestire ad un ottimo Abatantuono le vesti di San Giuseppe, accompagnato da Haber nella parte del servitore narrante. Nella prima parte del film viene posto in risalto il lato umano di Giuseppe, falegname indolente e grande amatore, mentre Maria resta sullo sfondo. Nella parte centrale del film le parti si invertono, Maria diventa il centro della storia, portando Giuseppe alla decisione di abbandonare la vita scanzonata e, come si dice, a mettere su famiglia. Poi arriva la gravidanza e le difficoltà dell’uomo Giuseppe ad accettare quanto non è accettabile con i canoni di oggi, figuriamoci di ieri. Ed il film acquisisce una spiritualità lodevole che ne è il degno epilogo.
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walter
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domenica 21 dicembre 2008
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giuseppe secondo campanile e veronesi
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GIUSEPPE SECONDO CAMPANILE E VERONESI
Ogni anno a Natale la TV Mediaset manda in onda questo film irriverente
e dissacrante verso la Sacra Famiglia. Il film si basa sul romanzo di P.F.Campanile.
Dai Vangeli ufficiali ed apocrifi, e dalla Patristica risulta che il padre terreno di Gesù,
Giuseppe di Nazaret è la persona piu' santa del mondo dopo Maria sua sposa,
infatti Iddio non poteva affidare suo figlio a persone qualsiasi ma a persone degne,
giuste e sante.Comunque in questi ultimi anni molti hanno scritto romanzi su
San Giuseppe, come se la fantasia può cambiare la storia, romanzi in genere dissacranti.
Il romanzo più offensivo verso San Giuseppe, santo molto miracoloso ed amato dai cattolici,
l'ha scritto Campanile, che addiritura trasforma San Giuseppe patrono dei lavoratori in vagabondo,
ubriacone, pagano e donnaiolo.
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GIUSEPPE SECONDO CAMPANILE E VERONESI
Ogni anno a Natale la TV Mediaset manda in onda questo film irriverente
e dissacrante verso la Sacra Famiglia. Il film si basa sul romanzo di P.F.Campanile.
Dai Vangeli ufficiali ed apocrifi, e dalla Patristica risulta che il padre terreno di Gesù,
Giuseppe di Nazaret è la persona piu' santa del mondo dopo Maria sua sposa,
infatti Iddio non poteva affidare suo figlio a persone qualsiasi ma a persone degne,
giuste e sante.Comunque in questi ultimi anni molti hanno scritto romanzi su
San Giuseppe, come se la fantasia può cambiare la storia, romanzi in genere dissacranti.
Il romanzo più offensivo verso San Giuseppe, santo molto miracoloso ed amato dai cattolici,
l'ha scritto Campanile, che addiritura trasforma San Giuseppe patrono dei lavoratori in vagabondo,
ubriacone, pagano e donnaiolo. Nel romanzo vediamo che la fanciulla Maria è inmorata di questo peccatore
Giuseppe, il quale passa il tempo con Dorotea nota prostituta di Nazaret, questa spinge Giuseppe
a recarsi a Tolemaide città pagana, dove poi lui va con il suo cavallo bianco per ubriacarsi e peccare.
Intanto Maria cerca di dissuadere Giuseppe nel frequentare Dorotea, e perfino la fanciulla convince suo zio
a procurare una falegnameria a Giuseppe. Passano gli anni, Maria diventa una donna e i fidanza con Giuseppe.
Maria al ritorno della sua visita dalla cugina Elisabetta, si presenta incinta. Maria racconta la storia del'Angelo.
Giuseppe e Maria si sposano, e vivono come fratello e sorella, poi vanno a Betlemme, dove nasce Gesù,
poi c'è la fuga in Egitto. Dopo 8 anni ritornano a Nazaret. Giusppe si confida con il servo Socrate, lui a Maria non l'ha mai
toccata, temendo Dio, quindi ha sofferto tanto perché ne era innamorato, ma ha sofferto solo per amore.
Dopo questa confessione Giuseppe la sera stessa muore. E' inutile costrursi i santi secondo il proprio gusto,
i santi sono guidati dallo Spirito Santo, e diventano luci che ci illuminano in queste tenebre.
Traformare la luce in tenebra non è giusto, ma la luce non diventa tenebra, quindi San Giuseppe resta santo
anche se Campanile invece lo voleva pagano e peccatore.
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rosylay
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venerdì 4 aprile 2008
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le musiche di questo film molto carino!
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guardate non ho parole per la dolcezza e la tristezza delle musiche di questo film....non ho ancora capito chi le ha composte...stupende!se qualcuno mai sappia dirmi qualcosa a riguardo..mi ricordano la vita...saluti a tutti
Rosy Lay
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ely89
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martedì 11 marzo 2008
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il vero amore
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semplicemente stupendo... ho pianto...l'idea che possa essere esistito un amore così vero,sincero,unico,puro mi fa venire i brividi...soprattutto l'idea di un amore in grado di andare olrte il rapporto sessuale...oggi è difficile da credere...
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ely89
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lunedì 10 marzo 2008
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unico vero amore
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è la storia di un amore profondo capace di andare oltre la sessualità...giuseppe è un uomo comune e gli viene difficile inizialmente accettare che la sua donna aspetta un figlio che non è suo ma è di Dio ma soprattutto stare accanto a maria la donna che ama e non pter avre rappori con lei...ma l'amore che prova per lei è più grande tanto de lasciarla dormire nel letto e lui su una sedia...la sua scelta va aldilà dei limiti umani...'il Signore ha avuto coraggio a scegliere me'così dira lui a un certo punto del film...Dio infatti sceglie non i migliori,ma le persone normali con i loro pregi e difetti...e Maria anche ha avuto coraggio ad accettare di essere madre del figlio di Dio...e a sua volta di accettare giuseppe come suo sposo nonostante fosse molto più grande di lei e lei poco più di una bambina.
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è la storia di un amore profondo capace di andare oltre la sessualità...giuseppe è un uomo comune e gli viene difficile inizialmente accettare che la sua donna aspetta un figlio che non è suo ma è di Dio ma soprattutto stare accanto a maria la donna che ama e non pter avre rappori con lei...ma l'amore che prova per lei è più grande tanto de lasciarla dormire nel letto e lui su una sedia...la sua scelta va aldilà dei limiti umani...'il Signore ha avuto coraggio a scegliere me'così dira lui a un certo punto del film...Dio infatti sceglie non i migliori,ma le persone normali con i loro pregi e difetti...e Maria anche ha avuto coraggio ad accettare di essere madre del figlio di Dio...e a sua volta di accettare giuseppe come suo sposo nonostante fosse molto più grande di lei e lei poco più di una bambina...tutto questo PER AMORE,SOLO PER AMORE non c'era un titolo più azzeccato...a dir poco commovente
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malgrate
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mercoledì 24 gennaio 2007
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splendido film
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Il film e' fantastico e Diego, come in tutti o quasi suoi film e' stupendo.
Guardando la pellicola inizi a riflettere " ma se fosse veramente andata cosi' ? "
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pleure
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domenica 30 luglio 2006
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come dicono ad oxford: "a me me piace!"
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E` un film che va` visto con "intensa attenzione".
Chi non lo fa`, manca di coglierne il succo.
Eccezionale Haber, nella parte di Socrates e
bravissimo Abatantuono.
La regia e` ottima... quasi impercettibile, e la
storia si srotola da sola, accompagnata, qua e la`,
dalla splendida voce fuori campo di Haber.
Il mistero di Giuseppe e` reso con intima partecipazione
e l'imperscrutabilita` dei disegni divini aleggia in
tutto il film, dalla splendida Maria bambina, con i
capelli corti a causa dei pidocchi, all'ineffabilita`
della figura di Caifa, zio custode di Maria, sommerso
dalla polvere sollevata dalla sua stessa caduta dalla
cima della sua arrogante presunzione.
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E` un film che va` visto con "intensa attenzione".
Chi non lo fa`, manca di coglierne il succo.
Eccezionale Haber, nella parte di Socrates e
bravissimo Abatantuono.
La regia e` ottima... quasi impercettibile, e la
storia si srotola da sola, accompagnata, qua e la`,
dalla splendida voce fuori campo di Haber.
Il mistero di Giuseppe e` reso con intima partecipazione
e l'imperscrutabilita` dei disegni divini aleggia in
tutto il film, dalla splendida Maria bambina, con i
capelli corti a causa dei pidocchi, all'ineffabilita`
della figura di Caifa, zio custode di Maria, sommerso
dalla polvere sollevata dalla sua stessa caduta dalla
cima della sua arrogante presunzione.
Forse volutamente, a restare quasi sempre estranei
all'atmosfera di mistero ed impotenza che permea l'intera
storia, sono proprio Maria adulta (P.Cruz) e, nel piccolo
epilogo finale, Gesu`.
La prima sempre piu` incapace di sostenere l'umanita`
incredula del suo Giuseppe, il secondo completamente al
di fuori, al di sopra forse (ma non agli occhi di Giuseppe,
Socrates e di chi partecipa al racconto), della mortale
umanita` dei veri protagonisti.
Le ultime scene, di "Re Giuseppe" omaggiato da Socrates,
con Maria e Gesu` lontani e sfocati sullo sfondo, e la morte
di Giuseppe con una corona di legno, meno dolorosa, ma
solo fisicamente, di quella che di li` a trent'anni cingera`
la testa del "suo Figlio di Dio", meritano a mio
(apparentemente isolato) avviso, un posto nell'album delle
scene memorabili del cinema italiano.
Ottimamente ambientate nell'atmosfera complessiva le presenze
di Sara e Caifa.
Marginali ma dignitose quelle del padre e dei fratelli di
Giuseppe... e del cavallo bianco!
Ottima anche la colonna sonora, che accompagna la voce di
Haber e richiama "spiritualmente" la Buona Novella.
Unico punto debole del film, la Sandrelli che, come spesso
accade, riesce a recitar solo la parte di se' stessa e,
francamente, non si nota nessuna differenza tra la vedova di
Nazareth e la farmacista del Maresciallo Rocca.
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kipriot
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sabato 13 maggio 2006
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per amore, solo per amore
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E` un film che va` visto con "intensa attenzione".
Chi non lo fa`, manca di coglierne il succo.
Eccezionale Haber, nella parte di Socrates e bravissimo Abatantuono.
La regia e` ottima... quasi impercettibile, e la storia si srotola da sola, accompagnata, qua e la`, dalla splendida voce fuori campo di Haber.
Il mistero di Giuseppe e` reso con intima partecipazione e l'imperscrutabilita` dei disegni divini aleggia in tutto il film, dalla splendida Maria bambina, con i capelli corti a causa dei pidocchi, all'ineffabilita` della figura di Caifa, zio custode di Maria, sommerso dalla polvere sollevata dalla sua stessa caduta dalla cima della sua arrogante presunzione.
Forse volutamente, a restare quasi sempre estranei all'atmosfera di mistero ed impotenza che permea l'intera storia, sono proprio Maria adulta (P.
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E` un film che va` visto con "intensa attenzione".
Chi non lo fa`, manca di coglierne il succo.
Eccezionale Haber, nella parte di Socrates e bravissimo Abatantuono.
La regia e` ottima... quasi impercettibile, e la storia si srotola da sola, accompagnata, qua e la`, dalla splendida voce fuori campo di Haber.
Il mistero di Giuseppe e` reso con intima partecipazione e l'imperscrutabilita` dei disegni divini aleggia in tutto il film, dalla splendida Maria bambina, con i capelli corti a causa dei pidocchi, all'ineffabilita` della figura di Caifa, zio custode di Maria, sommerso dalla polvere sollevata dalla sua stessa caduta dalla cima della sua arrogante presunzione.
Forse volutamente, a restare quasi sempre estranei all'atmosfera di mistero ed impotenza che permea l'intera storia, sono proprio Maria adulta (P.Cruz) e, nel piccolo epilogo finale, Gesu`. La prima sempre piu` incapace di sostenere l'umanita` incredula del suo Giuseppe, il secondo completamente al di fuori, al di sopra forse (ma non agli occhi di Giuseppe, Socrates e di chi partecipa al racconto), della mortale umanita` dei veri protagonisti.
Le ultime scene, di "Re Giuseppe" omaggiato da Socrates, con Maria e Gesu` lontani e sfocati sullo sfondo, e la morte di Giuseppe con una corona di legno, meno dolorosa, ma solo fisicamente, di quella che di li` a trent'anni cingera` la testa del "suo Figlio di Dio", meritano a mio (apparentemente isolato) avviso, un posto nell'album delle scene memorabili del cinema italiano.
Ottimamente ambientate nell'atmosfera complessiva le presenze di Sara e Caifa. Marginali ma dignitose quelle del padre e dei fratelli di Giuseppe... e del cavallo bianco!
Ottima anche la colonna sonora, che accompagna la voce di Haber e richiama "spiritualmente" la Buona Novella.
Unico punto debole del film, la Sandrelli che, come spesso accade, riesce a recitar solo la parte di se' stessa e, francamente, non si nota nessuna differenza tra la vedova di Nazareth e la farmacista del Maresciallo Rocca.
cpt63@hotmail.com
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