paolp78
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sabato 26 ottobre 2019
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l'estetica prima della sostanza
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Gangster movie che nonostante alcuni indiscutibili pregi, nel complesso mi ha deluso.
La maggior pecca è l'assoluta poca credibilità della sceneggiatura, con alcune scene che sfociano nel ridicolo, tanto sono inverosimili. Questa pare una scelta consapevole del regista, che predilige lo stile alla sostanza.
Il protagonista sembra ispirato a qualche villain dei fumetti, eppure l'interpretazione che ne dà Christopher Walken resta la cosa che mi è piacuita di più di tutta la pellicola: a mio parere il personaggio gli calza a pennello.
Abel Ferrara non risparmia scene di sesso e di violenza, che sono funzionali all'estetica ricercata della pellicola.
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Gangster movie che nonostante alcuni indiscutibili pregi, nel complesso mi ha deluso.
La maggior pecca è l'assoluta poca credibilità della sceneggiatura, con alcune scene che sfociano nel ridicolo, tanto sono inverosimili. Questa pare una scelta consapevole del regista, che predilige lo stile alla sostanza.
Il protagonista sembra ispirato a qualche villain dei fumetti, eppure l'interpretazione che ne dà Christopher Walken resta la cosa che mi è piacuita di più di tutta la pellicola: a mio parere il personaggio gli calza a pennello.
Abel Ferrara non risparmia scene di sesso e di violenza, che sono funzionali all'estetica ricercata della pellicola. Le atmosfere sono particolarmente cool.
Nonostante la cura formale e l'importante impatto visivo, il film non riesce a coinvolgere e si dimentica ben presto.
Il regista cerca di mescolare le carte, per portare gli spacciatori un po' dalla parte dei buoni ed i poliziotti un po' dall'altra ... non mi ha convinto.
Tra le poche scene da ricordare, quella al funerale (che non descrivo per evitare di svelare qualcosa a chi non ha visto il film): sebbene poco verosimile è comunque di notevole impatto.
Petulante e tarantiniano il personaggio di Fishburne.
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gatsby97
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venerdì 9 maggio 2014
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frank white : un gangster da annata.
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King of new york parla , appunto , di un gangster pronto a tutto pur di costruire un ospedale nel Bronx , anche ad ammazzare i venditori di cocaina per accaparrarsela e rivenderla per fare soldi. Ferrara , da talentuoso regista qual'è , riesce con molta fermezza e decisione a mettere sullo schermo un cinema rude e iperrealista che non cade mai nel banale ma sempre nel redento ( così come il suo capolavoro : IL CATTIVO TENENTE ) e stessa sorte è toccata a questo gangster movie d'autore dentro il quale , attraverso un ambientazione molto "night" , lo spettatore avverte un senso di inquietudine e scombussolamento che dà una marcia in più ad un film già per se validissimo. ( condita da un'interpretazione di ghiaccio di Christopher Walken che dimostra di saper tenere benissimo la scena da attor
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King of new york parla , appunto , di un gangster pronto a tutto pur di costruire un ospedale nel Bronx , anche ad ammazzare i venditori di cocaina per accaparrarsela e rivenderla per fare soldi. Ferrara , da talentuoso regista qual'è , riesce con molta fermezza e decisione a mettere sullo schermo un cinema rude e iperrealista che non cade mai nel banale ma sempre nel redento ( così come il suo capolavoro : IL CATTIVO TENENTE ) e stessa sorte è toccata a questo gangster movie d'autore dentro il quale , attraverso un ambientazione molto "night" , lo spettatore avverte un senso di inquietudine e scombussolamento che dà una marcia in più ad un film già per se validissimo. ( condita da un'interpretazione di ghiaccio di Christopher Walken che dimostra di saper tenere benissimo la scena da attore protagonista ) Insomma : un Ferrara d'annata più un Christopher Walken in stato di grazia e una fotografia nitida e fredda fanno di questo film un prodotto d'autore validissimo
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claddfever
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domenica 13 gennaio 2013
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film carino,walken fa metà del film
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IL FILM TUTTO SOMMATO CARINO,RIPROPONE IL CLASSICO PERSONAGGIO ALLA "ROBIN HOOD" . FRANK WHITE TORNA IN LIBERTà DOPO AVER SCONTATO LA SUA PENA E NELLA HARLEM DEI PRIM ANNI 90 TORNA PREPOTENTEMENTE A GESTIRE IL TRAFFICO DELLA DROGA INSIEME ALLA SUA GANG DI AFROAMERICANI.WHITE è UNO STRAVAGANTE GENTILUOMO VIVE NEL LUSSO MA IMPIEGA TUTTI I SUOI AVERI IN UNA NOBILE CAUSA,RIMETTERE IN PIEDI L'OSPEDALE DEL BRONX.è BEN VOLUTO DA AVVOCATI,DONNE E GENTE DELL'ALTA SOCIETà,MA COME OGNI BOSS SI è CREA DEI NEMICI E DOPO AVER DETTATO LEGGE CON ITALIANI,ISPANICI E CINESI IL SUO IMPERO CROLLA DAVANTI A UN IMBOSCATA DA PARTE DI UNA SQUADRA DI POLIZIOTTI CAPITANATA DA UN GIOVANISSIMO DAVID CARUSO CHE LO INSEGUE E LO TARTASSA DA TEMPO.
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IL FILM TUTTO SOMMATO CARINO,RIPROPONE IL CLASSICO PERSONAGGIO ALLA "ROBIN HOOD" . FRANK WHITE TORNA IN LIBERTà DOPO AVER SCONTATO LA SUA PENA E NELLA HARLEM DEI PRIM ANNI 90 TORNA PREPOTENTEMENTE A GESTIRE IL TRAFFICO DELLA DROGA INSIEME ALLA SUA GANG DI AFROAMERICANI.WHITE è UNO STRAVAGANTE GENTILUOMO VIVE NEL LUSSO MA IMPIEGA TUTTI I SUOI AVERI IN UNA NOBILE CAUSA,RIMETTERE IN PIEDI L'OSPEDALE DEL BRONX.è BEN VOLUTO DA AVVOCATI,DONNE E GENTE DELL'ALTA SOCIETà,MA COME OGNI BOSS SI è CREA DEI NEMICI E DOPO AVER DETTATO LEGGE CON ITALIANI,ISPANICI E CINESI IL SUO IMPERO CROLLA DAVANTI A UN IMBOSCATA DA PARTE DI UNA SQUADRA DI POLIZIOTTI CAPITANATA DA UN GIOVANISSIMO DAVID CARUSO CHE LO INSEGUE E LO TARTASSA DA TEMPO.
UNA NEW YORK OSCURA E NOTTURNA COME ABEL FERRARA SA METTERE IN SCENA ,PECCATO PER I DIALOGHI, NON SEMPRE DI MIO GRADIMENTO.WALKEN,SEMPLICEMENTE PERFETTO.
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cianoz
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lunedì 5 novembre 2012
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sonnacchioso tentativo di ambientazione gangster
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Christopher Walken è un buon attore, ma la storia ha dimostrato che rende molto di più come personaggio secondario, mentre come protagonista non "regge" molto la scena. King of New di York si presenta perciò con le credenziali di un discreto ma non eccellente attore protagonista e con un titolo altisonante. E nessuna delle due cose si dimostra all'altezza, perché questo film risulta scialbo e sonnacchioso, con dialoghi approssimativi, personaggi e situazioni stereotipati e sceneggiatura priva di spunti interessanti. Talmente deludente che si fa fatica a reggere per riuscire a vederlo per intero. Se si amano le ambientazioni gangster e malavitose si vada sul sicuro con capolavori come Carlito's Way, Scarface, Quei bravi ragazzi, solo per citare i maggiori.
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Christopher Walken è un buon attore, ma la storia ha dimostrato che rende molto di più come personaggio secondario, mentre come protagonista non "regge" molto la scena. King of New di York si presenta perciò con le credenziali di un discreto ma non eccellente attore protagonista e con un titolo altisonante. E nessuna delle due cose si dimostra all'altezza, perché questo film risulta scialbo e sonnacchioso, con dialoghi approssimativi, personaggi e situazioni stereotipati e sceneggiatura priva di spunti interessanti. Talmente deludente che si fa fatica a reggere per riuscire a vederlo per intero. Se si amano le ambientazioni gangster e malavitose si vada sul sicuro con capolavori come Carlito's Way, Scarface, Quei bravi ragazzi, solo per citare i maggiori. Se non si è visto King of New York non perda tempo per colmare la lacuna. E' tempo perso.
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hathi
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martedì 23 ottobre 2012
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regista e produttore alla gogna
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Sconclusionato, gratuitamente violento, con personaggi incredibili e tagliati con l'accetta, vicende ancor più incredibili, insomma una sciocchezza per la quale non vale la pena perdere tempo. Alberto
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andyflash77
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sabato 21 luglio 2012
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un boss re della cocaina e della città
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Frank White, un boss della droga, esce di galera deciso a rimettersi nei lucrosi affari. E' nato in un quartiere degradato del Bronx e vuole costruire un grande ospedale (il Municipio non ha fondi bastanti), con i proventi previsti. Ritrova vecchi amici, ma le bande sono cresciute mentre lui era in prigione e Frank comincia ad eliminare i concorrenti, tenendosi a fianco Jenny, la sua ex-avvocatessa che ne è innamorata. Un ostacolo grosso è un altro boss - il losco italo-americano Artie - e l'ex galeotto se ne libera immediatamente. Però la Polizia, che ha sospetti su White, si disinteressa delle sue ambizioni umanitarie ed una notte la banda di Frank viene decimata nell'attacco ad un locale, in cui il boss perde l'amico Jimmy.
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Frank White, un boss della droga, esce di galera deciso a rimettersi nei lucrosi affari. E' nato in un quartiere degradato del Bronx e vuole costruire un grande ospedale (il Municipio non ha fondi bastanti), con i proventi previsti. Ritrova vecchi amici, ma le bande sono cresciute mentre lui era in prigione e Frank comincia ad eliminare i concorrenti, tenendosi a fianco Jenny, la sua ex-avvocatessa che ne è innamorata. Un ostacolo grosso è un altro boss - il losco italo-americano Artie - e l'ex galeotto se ne libera immediatamente. Però la Polizia, che ha sospetti su White, si disinteressa delle sue ambizioni umanitarie ed una notte la banda di Frank viene decimata nell'attacco ad un locale, in cui il boss perde l'amico Jimmy. Per vendicarlo, Frank uccide l'aiutante del tenente Bishop; si reca in casa di quest'ultimo: lo ammanetta ad una sedia. Ma Bishop si libera, insegue il trafficante su di un convoglio della Metro. Nella sparatoria Bishop muore sul pavimento di un vagone mentre il boss, che però è stato gravemente ferito, muore anche lui dissanguato, su di un taxi che lo ha portato nel Bronx, mentre un nugolo di agenti lo circonda.
Film modesto, truce e fracassone, italiano per origine e regia (Abel Ferrara), con l'apporto di alcuni attori anche d'oltre oceano. Non solo truce, ma anche sconnesso e vano sarebbe trovarvi una sola situazione in positivo. Nel mucchio delle sparatorie e dei cadaveri, vi sono in uguale misura banditi e poliziotti, dato che al solito le pallottole non risparmiano nessuno. Tra i malvagi di turno primeggia Christopher Walken, molto noto per il suo sguardo gelido e la cinica calma con cui maneggia la rivoltella. L'atteggiarsi a benefattore costruendo ospedali con i proventi di narcotraffico non lo salva da un giudizio negativo.
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denzel for ever
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venerdì 13 gennaio 2012
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mi aspettavo di piu
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scene che scorrono troppo veloci...i profili dei protagonisti nn sono ben tracciati...nn è male ...ma da ferrara mi asp di piu
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vlad_tepes
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venerdì 11 novembre 2011
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sono cambiato. voglio diventare sindaco.
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Frank White, gangster della Harlem nera degli anni '80, esce di galera e riprende subito le sue attività criminali. Ma forse è cambiato. Con la sua gang di assassini, sgomina la concorrenza dello spaccio in città, versa litri di sangue per donare ospedali al suo quartiere, come una sorta di folle Robin Hood dei giorni nostri. Abel Ferrara stilizza un mondo notturno fatto di droga, morte e denaro, dove una delle poche scene di luce è proprio la prima, quando Frank sta uscendo dal carcere. Lui sa che è segnato, ma può, attraverso le amicizie altolocate e il controllo della strada, fare veramente qualcosa per la città. Vuole diventare sindaco, il titolo è in questo senso azzeccato. Christopher Walken è ambiguo e velonoso, gira gli occhi nervoso prima di parlare.
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Frank White, gangster della Harlem nera degli anni '80, esce di galera e riprende subito le sue attività criminali. Ma forse è cambiato. Con la sua gang di assassini, sgomina la concorrenza dello spaccio in città, versa litri di sangue per donare ospedali al suo quartiere, come una sorta di folle Robin Hood dei giorni nostri. Abel Ferrara stilizza un mondo notturno fatto di droga, morte e denaro, dove una delle poche scene di luce è proprio la prima, quando Frank sta uscendo dal carcere. Lui sa che è segnato, ma può, attraverso le amicizie altolocate e il controllo della strada, fare veramente qualcosa per la città. Vuole diventare sindaco, il titolo è in questo senso azzeccato. Christopher Walken è ambiguo e velonoso, gira gli occhi nervoso prima di parlare. Film sottovalutato, forse per il simbolismo, presente al punto giusto senza essere ambizioso, e soprattutto perchè il regista ci ha abituato bene. Ma diverte, disturba e non è mai scontato. E questo Christopher Walken deve essere visto.
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astromelia
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mercoledì 16 giugno 2010
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sì,ma la fine....
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trama che fila,peccato la fine con la polizia che scova uno in un taxi in mezzo a new york,inverosimile.........
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hatecraft
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sabato 23 gennaio 2010
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pietra miliare gangster
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4 stelle e mezzo merita questa riproduzione di una new york spietata e selvaggia, con un C. Walken che incarna il manicheismo degli intenti. Tutto amalgamato sicche' il bene (la polizia) e il male (la malavita) si mescolino da far smarrire allo spettatore il parteggiamento.
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