hulk1
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giovedì 11 agosto 2011
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ma sta zitto
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Nonostante W. Hill abbia alle spalle successi planetari, Warriors, 48 ore , ancora 48 ore, abbia sistemato la sceneggiatura di Gateway, a lui accreditata ma non è esatto, l'originale era di Pekinpak, ma ritenuta troppo dura dalla produzione, venne addomesticata e forse migliorata da Hill. Pur avendo girato opere come Driver l'imprendibile, Geronimo 'Il primo nella storia con protagonista , un nativo americano', questa volta su sceneggiatira di Milus ed addomesticata da Hill. lo scritto di Milus aveva come soggettiva l'indiano, Hill la sposta dalla parte del tenente. Comunque come il recensore non capisca nulla di cinema , lo dimostra quanto scritto su johnny il bello.
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Nonostante W. Hill abbia alle spalle successi planetari, Warriors, 48 ore , ancora 48 ore, abbia sistemato la sceneggiatura di Gateway, a lui accreditata ma non è esatto, l'originale era di Pekinpak, ma ritenuta troppo dura dalla produzione, venne addomesticata e forse migliorata da Hill. Pur avendo girato opere come Driver l'imprendibile, Geronimo 'Il primo nella storia con protagonista , un nativo americano', questa volta su sceneggiatira di Milus ed addomesticata da Hill. lo scritto di Milus aveva come soggettiva l'indiano, Hill la sposta dalla parte del tenente. Comunque come il recensore non capisca nulla di cinema , lo dimostra quanto scritto su johnny il bello. A dir la verità in pochi hanno compreso l'opera di questo autore accostato a Hawks, Pekinpak, ignorandone invece le tematiche di base, la grande duttilità e capacità di girare cinema moderno. Nel caso dell'opera in questione era ad' M' di lang a cui Hill pensava, parole sue. Il suo è cinema destrutturato, la sua è la generazione di Spilberg, quindi fusioni e commistione di generi. In qusto caso, noir, melodramma ed un tocco vampiresco che non guasta. Ho sempre visto Hill come un anarchico di sinistra, al contrario di Milius anarchico di destra, forse anche un poco fascistello. Il mondo del lavoro operaio fa capolino in Johnny, qualcuno ha scritto con valenza alla Flashdance 'Solo un tuonato come Moretti , rincorre Jennifer Bels in caro diario, fino ad incontrarla, dimenticandosi che chi ballava era un'altra persona, pizzallacchere' per quanto riguarda lo stile , pareri. In galera raccoglieva il cotone come gli schiavi, uscito lavorerà come operaio in un cantiere navale. Incalzato dalla vendetta e spinto da uno sbirro Freeman dal quale è ossesionato, il destino di Johnny è segnato, nemmeno l'operazione che lo renderà umano ed attraente, nemmeno l 'amore di una brava ragazza, cambieranno il suo destino. Hill per mezz'ora rinuncia al viso del divo del momento, dell'attore più talentuoso del periodo, del numero uno, prima della sua devastazione. Anche se a differenza di un'altro talento incredibile, devastante Russel Crowe, Rourke un poco di cervello loaveva, mentre Crowe è un decerebrato completo, Rourke tenterà la regia con un film folle e sbiellato. Ma non ha retto come Belusci la vetta, come del resto Everert 'Anche lui esploso in quegli anni' e magnifico attore, distruggerà tutto e tutti, dalle camere d'albergo alla splendida moglie.
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gianleo67
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mercoledì 20 giugno 2012
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il bello di new orleans
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Durante l'ultimo colpo in banca, pianificato per aiutare il suo amico Mike, Johnny detto il bello per via del suo viso deforme, finisce in carcere in seguito al tradimento di altri due complici che fuggono col bottino non prima di aver ucciso il resto della banda. Gravemente ferito viene sottoposto in carcere ad un intervento di chirurgia plastica che gli restituisce la normalità e la possibilità di rifarsi una vita. Ma l'ossessione della vendetta segna inesorabilmente il suo destino. Hill punta ancora (dopo 'L'eroe della strada' e 'Southern Comfort') sulle atmosfere calde e uggiose della Louisiana come sfondo per un dramma mesto e indolente che sconfina in un originale noir di malinconico fatalismo.
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Durante l'ultimo colpo in banca, pianificato per aiutare il suo amico Mike, Johnny detto il bello per via del suo viso deforme, finisce in carcere in seguito al tradimento di altri due complici che fuggono col bottino non prima di aver ucciso il resto della banda. Gravemente ferito viene sottoposto in carcere ad un intervento di chirurgia plastica che gli restituisce la normalità e la possibilità di rifarsi una vita. Ma l'ossessione della vendetta segna inesorabilmente il suo destino. Hill punta ancora (dopo 'L'eroe della strada' e 'Southern Comfort') sulle atmosfere calde e uggiose della Louisiana come sfondo per un dramma mesto e indolente che sconfina in un originale noir di malinconico fatalismo. Lo sviluppo drammaturgico (efficace e compatto) poggia ancora su un soggetto non originale elaborato attraverso un'accorta adesione ai canoni del genere, calando i personaggi (prototipi di caratteri marginali e segnati dal loro passato) nelle dinamiche di un'azione votata ad una illusoria prospettiva di redenzione.Si gioca tutto (spiacerà a molti critici) sulla maschera (quella fintamente mostruosa e quella tragicamente reale) di un Michey Rourke in stato di grazia che accentra, grazie a utili qualità attoriali, lo sviluppo di una tensione drammatica latente, che si dispiega con lentezza inesorabile fino al tragico ed ineluttabile epilogo. Non v'è traccia di realismo o futili velleità idealistiche, ma soltanto l'onesto lavoro di un abile artigiano del cinema alle prese con una materia letteraria da sempre nelle sue corde. E tuttavia più dei personaggi conta in Hill l'atmosfera, edificata sulle suggestioni dense e umide di una New Orleans nera e maledetta, stupendamente fotografata e immersa nelle calde sonorità blues di Ray Cooder. Oltre al già osannato Rourke, si conta uno stuolo di interpreti funzionali ed un sempre superbo Morgan Freeman nel ruolo di un cinico e ineffabile sbirro, quasi una mefistofelica incarnazione delle pulsioni autodistruttive del protagonista, la sua irredenta anima nera. Fatalista.
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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una nuova identità
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Un criminale sfigurato, soprannominato ironicamente "Johnny Il Bello", viene tradito durante una rapina dai suoi complici. In prigione viene dichiarato morto da un chirurgo intenzionato a ricostruirgli il volto. Uscito di galera per buona condotta, cerca di rifarsi una vita con una nuova identità. Ma il suo animo tormentato brama vendetta.
Film rimandato da Walter Hill per anni, decide di realizzarlo solo quando incontra Mickey Rourke, allora divo e sex symbol che, nonostante la sua fama di bello e maledetto, accettò di farsi sfigurare da un make up che lo rendeva raccapricciante per la maggior parte della pellicola.
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Un criminale sfigurato, soprannominato ironicamente "Johnny Il Bello", viene tradito durante una rapina dai suoi complici. In prigione viene dichiarato morto da un chirurgo intenzionato a ricostruirgli il volto. Uscito di galera per buona condotta, cerca di rifarsi una vita con una nuova identità. Ma il suo animo tormentato brama vendetta.
Film rimandato da Walter Hill per anni, decide di realizzarlo solo quando incontra Mickey Rourke, allora divo e sex symbol che, nonostante la sua fama di bello e maledetto, accettò di farsi sfigurare da un make up che lo rendeva raccapricciante per la maggior parte della pellicola. L'attore dichiarò di sentire il personaggio di Johnny molto vicino: un malinconico perdente dall'animo tormentato. Curioso pensare che il volto di Rourke nella vita reale abbia fatto il percorso opposto: deturpato dagli incontri di boxe, ha subito un continuo declino per poi rinascere in pellicole come The Wrestler(2008), dove il suo volto segnato da una vita di eccessi dava maggiore profondità al personaggio.
Parlando del film, Hill riesce a cogliere tutta l'ambiguità del personaggio principale, che non cambia il suo modo di essere nonostante la sua nuova identità: "...Io sarò sempre Johnny il Bello". L'essenza di una persona non risiede nell'aspetto fisico: il tenente A.Z. Drones(Morgan Freeman) pensa cinicamente che il volto di Johnny rispecchi la sua anima; in modo speculare il dottor Steven Fisher(Forest Whitaker) pensa invece, in maniera troppo ottimistica, di riabilitare Johnny dandogli un volto più umano.
Le chiavi di lettura sono molteplici, così come i riferimenti alla religione cristiana(il concetto di resurrezione), al cinema classico(da Kubrick a Melville per l'utilizzo delle maschere durante la rapina), alla filosofia(Cesare Lombroso), alla cultura pop(il fumetto Dick Tracy), il tutto racchiuso il una robusta cornice da cinema di genere.
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